Marco Boccadoro
Seminario Teosofico Ascona, 22-24 marzo 2024
Realtà virtuale, realtà relativa e realtà assoluta
Il tema del seminario teosofico di quest’anno ci dà l’occasione di riflettere su cosa sia la realtà.
Ma che cos`è la realtà ?
Di questo quesito si sono occupati diversi filosofi, a partire dall’antica Grecia:
Parmenide sosteneva che l’essere è eterno, immutabile, e che il cambiamento e il divenire sono solo illusioni. La realtà, per Parmenide, è un’unica e immutabile sfera dell’essere.
Platone credeva che il mondo fisico, che percepivamo attraverso i sensi, fosse solo una copia imperfetta e mutevole di un mondo reale e eterno di “forme” o “idee”. Queste idee, come l’amore, la bellezza, la giustizia, esistono indipendentemente dalla mente umana e sono la vera realtà.
Democrito rappresenta uno dei primi tentativi di spiegare la realtà attraverso particelle fondamentali. Democrito credeva che tutto ciò che esiste fosse composto da piccole particelle indivisibili chiamate “atomi”. Questi atomi, con le loro diverse configurazioni e posizioni nello spazio, costituiscono la realtà che percepiamo. Come vedremo in seguito, la meccanica quantistica ha smentito questa teoria…
Protagora è famoso per aver detto che “l’uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono per ciò che esse sono, e delle cose che non sono, per ciò che non sono”. Questa affermazione indica una visione relativistica della realtà, in cui ogni individuo ha la propria percezione e interpretazione del mondo che lo circonda.
Questi sono solo alcuni degli approcci alla realtà presentati dai grandi filosofi greci. Le loro idee hanno avuto un’enorme influenza sulla filosofia occidentale e sono ancora discusse e analizzate oggi.
Molti secoli più tardi, Kant fa distinzione tra mondo fenomenico e noumenico. Il mondo delle apparenze (fenomeni) è l’unico mondo che possiamo conoscere con certezza, mentre il mondo al di là dell’esperienza (noumeno) è per noi inconoscibile perché non possiamo mai farne esperienza diretta.
Schopenauer introduce il concetto di Velo di Maya , il velo dell’illusione, che ottenebra le pupille dei mortali e fa loro vedere un mondo di cui non si può dire né che esista né che non esista.
Per Krishnamurti, la realtà non può essere compresa attraverso concetti, idee o credenze. Egli sosteneva che la vera comprensione della realtà poteva emergere solo quando l’individuo era libero da tutti i condizionamenti, siano essi culturali, sociali, religiosi o personali.
Una delle sue affermazioni più celebri era che “la verità è una terra senza sentieri”. Questo significava che la ricerca della verità e della realtà non poteva essere guidata da dogmi religiosi o filosofici fissi. Ognuno doveva trovare il proprio cammino, liberandosi da tutte le influenze esterne e esplorando la propria mente senza pregiudizi.
Krishnamurti invitava le persone a osservare la propria mente in modo attento e profondo, senza giudizio o desiderio di cambiamento. Attraverso questa osservazione profonda, sosteneva che si potesse scoprire la realtà in modo diretto, senza le lenti distorsive delle nostre aspettative, paure e desideri.
In effetti, la realtà consiste in ciò che i nostri sensi, i nostri sensori percepiscono.
Ma le cose non sono così semplici: gli occhi vedono solo una certa gamma di colori, le orecchie odono solo una certa gamma di frequenze, viviamo in un mondo a tre dimensioni, ma probabilmente esistono universi a dimensioni maggiori di tre, ecc. Si tratta di sensori imperfetti, ma importanti, poichè collegano la vita materiale con la nostra coscienza. Questo collegamento può essere alterato dai nostri corpi più densi, da emozioni, modelli che ci costruiamo, o anche purtroppo con l’utilizzo di svariate droghe.
Realtà relativa
Parliamo quindi di realtà relativa per indicare il concetto secondo il quale la percezione e l’esperienza della realtà possono variare da individuo a individuo. Immaginiamoci due persone che aspettano un treno. Il primo aspetta un amico che non vede da lungo tempo, e se ne rallegra.
Il secondo dovrà dire addio all’amata che partirà con quello stesso treno.
Le due persone avranno una percezione molto diversa di quella stazione e di quel treno…
La percezione della realtà è influenzata da fattori quali le emozioni, la cultura, le nostre esperienze.
Anche il tempo è percepito in maniera soggettiva. Einstein diceva:
“Metti la mano su un fornello caldo per un minuto e ti sembrerà un’ora. Se ti siedi con una bella ragazza per un’ora, ti sembrerà un minuto. Questa è la relatività”.
Ma non è solo una questione di soggettività, anche il tempo non è assoluto, ma relativo, dipende dal sistema di riferimento.
…La teoria della relatività ristretta ci dice che, all’interno di un’astronave che viaggiasse ad altissima velocità, il tempo trascorre più lentamente, le sue dimensioni si riducono, e la sua massa aumenta.
Fino alla fine del 19° secolo, la realtà poteva essere descritta dalle leggi della fisica classica.
Questa credeva di descrivere la realtà fisica, mentre descriveva invece un modello mendace della realtà creato dai nostri sensi , ad esempio che l’esistenza del mondo è indipendente dall’osservatore (poi smentito da Heisenberg), che lo spazio ed il tempo sono indipendenti ed assoluti, (smentito da Einstein), che la materia è composta da atomi pieni, duri ed indistruttibili (smentito da Ernest Rutherford che ha dimostrato che la materia è quasi vuota) che la realtà è un sistema deterministico, cioè che conoscendo le condizioni iniziali, si può predire l’evoluzione passata e futura del sistema (smentito dalla meccanica quantistica) [1]
La conclusione è che la realtà sfugge a qualsisi tentativo di descriverla con un modello.
La musica non è nelle note, la musica è tra le note, diceva W.A. Mozart…
Realtà virtuale o aumentata
Qual è la percezione della realtà, nella quotidianità? La nostra società attuale sembra immergersi sempre più in una realtà virtuale, interponendo tra l’uomo ed il mondo vari tipi di schermi.
Possiamo ad esempio vivere l’esperienza di essere in alta montagna, semplicemente attraverso un computer e una webcam. Tutto diventa semplice, a portata di mano. Una sensazione di onnipotenza. Anche visitando un luogo per la prima volta, abbiamo l’ impressione, rassicurante a scapito della sopresa, di averlo già visto…
Capita di vedere escursionisti che si avventurano in montagna con scarpe da città, senza esperienza nè equipaggiamento. L’esperienza se la sono fatta al computer.
Nel 2021, 3’680 persone si sono trovate in situazioni difficili nelle Alpi svizzere e hanno dovuto essere salvate (erano state 3’471 l’anno prima). Si tratta di un numero da primato.
I morti sono stati 201…
Attraverso uno schermo, anestetizziamo il nostro rapporto con il presente, annientiamo il “qui ed ora”…
Tendiamo a delegare tante attività alla cibernetica: invece di parlarsi, ci si messaggia. Gli acquisti si fanno online, persino la guerra si fa a distanza. E’ probabilmente più indolore uccidere il prossimo azionando il mouse.
La tecnologia ci fornisce infinite opportunità, gli smartphones diventano sempre più indispensabili, sempre più arduo staccarsi dai vari social media.
Un viaggio in treno, ormai, sembra una scena di un vecchio film di fantascienza, in cui tutti fissano i piccoli schermi, incapaci di comunicare direttamente fra di loro.
Abbiamo messo uno schermo tra noi e gli altri, aumentando la separatività.
Realtà aumentata
Insistendo in questa direzione, la realtà virtuale, o aumentata, è una tecnologia che consente di entrare in un ambiente immaginario.
Le molteplici applicazioni della realtà virtuale si hanno nelle simulazioni per la medicina, l’aviazione, i giochi, in architettura, ecc.
Questa si basa su smart glasses, occhiali intelligenti che sono in grado di immergerci in un mondo artificiale. Portando dei guanti appositi possiamo interagire con questo mondo.
Come ogni cosa, anche la realtà aumentata ha però almeno due facce.
Può servire a scopi didattici, simulando situazioni che servono a istruire personale tecnico, medici, ingegneri. Purtropo però anche per formare piloti di aerei da caccia, militari e via dicendo.
Può inoltre anche essere una porta per fuggire irrimendiabilmente dalla realtà.
Ci si può chiedere ora per quale motivo l’uomo vuole fugggire dal quotidiano, e cercare altre realtà.
La realtà relativa non basta…
La scintilla divina che è in noi sente intimamente che la realtà che conta è un’altra cosa, la realtà che ha a che fare con l’origine di tutto, con l’essere immanente: la Realtà Assoluta.
Realtà Assoluta
La Realtà Assoluta si riferisce a un concetto di realtà che esiste indipendentemente dalla percezione umana o da qualsiasi altro fattore soggettivo.
La Teosofia postula un universo ciclico, che si manifesta, si sviluppa e si dissolve nella Realtà Assoluta. Dopo un periodo di riposo, un nuovo universo appare.
La nostra mente, essendo limitata, non può comprendere l’Assoluto, che è la sorgente della Manifestazione, l’Essere Immanente. Grazie alla ricerca interiore, ed alla pratica mistica, è possibile però avvicinarsi ad un’esperienza della realtà assoluta. La realtà ultima non può essere compresa solo attraverso la ragione e la logica.
Ci sono livelli di esistenza che ci nascondono la visione della realtà assoluta, il velo di Maya.
La teosofia ci dice anche che la realtà è una manifestazione dell’energia divina o spirituale, e soprattutto che la realtà è Una, come l’unità della vita. L’intero universo è permeato da un’unica e unificante forza o principio. Tutte le cose sono interconnesse e interdipendenti, poiché condividono questa stessa realtà assoluta. Anche la fisica quantistica si confronta oggi con il mistero dell’entanglement (interconnessione, correlazione) quantistico, un’interazione indipendente dalla distanza fisica di due sistemi quantistici.
Nella Cosmogenesi, la Signora Blavatsky scrive che “tutto ciò che esiste ha solo una realtà relativa, non assoluta, dato che l’aspetto assunto dal noumeno (la realtà in sè) celato dipende dal potere di percezione dell’osservatore….Nulla è permanente all’infuori dell’unica Esistenza celata ed assoluta che contiene in sè stessa il noumeno di tutte le realtà…
Il progresso ascendente dell’Ego è una serie di risvegli progressivi, ognuno dei quali porta con sè l’idea che finalmente siamo giunti alla realtà; ma solo quando avremo raggiunto la Coscienza Assoluta e avremo fuso la nostra con essa, saremo liberi dalle illusioni prodotte da Maya.” [2]
Referenze:
[1] F. Faggin, Irriducibile, Oscar Bestsellers
[2] H.P.Blavatsky, Cosmogenesi, Stanza 1, 4
