Il Miracle Club era un gruppo formato da Henry Steel Olcott, con il riluttante consenso di Helena Petrovna Blavatsky, a New York per indagare sui fenomeni dello spiritismo. Sebbene l’organizzazione sia esistita solo per pochi mesi, è stata un predecessore della Società Teosofica, fondata il 17 novembre 1875.
Annuncio pubblico :
Il 4 maggio 1875, il giornale di New York Daily Graphic pubblicò una lettera del colonnello Olcott che era principalmente una confutazione delle critiche al suo nuovo libro People of the Other World. Concludeva annunciando la formazione del club:
La grande vendita che il mio libro sta riscuotendo dimostra che l’interesse del pubblico per la “materializzazione” non è stato affatto attenuato dall’assurda esposizione dell’imbroglio di Katie King, mentre tra non molto in questa città accadranno cose che porteranno l’eccitazione alla febbre. Alcuni dei migliori cittadini stanno organizzando un “Club dei Miracoli”, che si sono assicurati la presenza di un gentiluomo privato, in presenza del quale ogni meraviglia dello spiritismo moderno, compresa la materializzazione di forme spiritiche a figura intera, avviene senza gabinetto e alla luce del sole. (Henry S. Olcott. Lotos Club, 1 maggio)[1][2]
Pochi giorni dopo, uno scrittore del Daily Graphic rispose in modo beffardo che i fantasmi materializzatori avrebbero dovuto pagare una “quota annuale” (forse due) e suggerì varie altre regole comiche del club.[3] Il colonnello Olcott, che era in ottimi rapporti con i giornalisti di New York, rispose:
Il “Club dei Miracoli”, che suscita l’ilarità del vostro articolista, non è un organismo dedito a banchettare e bere con i fantasmi, ma un circolo di gentiluomini decisi a sondare la questione fino in fondo, a condizioni che non sono mai state offerte in precedenza. Il gruppo comprende uno degli ecclesiastici più popolari della città, un giudice, due ufficiali giudiziari degli Stati Uniti, uno o due medici, uno dei nostri più grandi pittori e alcuni avvocati. Intendiamo riunirci due volte alla settimana in una casa privata, in una stanza illuminata, senza un “gabinetto”, e speriamo di vedere ogni fase importante della “manifestazione spiritica” svolgersi sotto i nostri occhi. Il medium è un gentiluomo privato, fratello di uno degli uomini più noti di questo Paese, che possiede questo dono da vent’anni e ha lottato contro la sua manifestazione fino a quando non ha potuto più resistere. Speriamo di essere in grado, tra non molto, di invitare i più audaci e dotti tra i nostri scienziati a intraprendere, in comitato o singolarmente, a loro scelta, un percorso di esperimenti che possa dimostrare la natura e la potenza di questa forza occulta della natura, e quindi fermare le bocche dei redattori burloni che ora si spalancano con i loro ampi sorrisi.[4]
Helena Petrovna Blavatsky scrisse nel suo Scrapbook:
“Un tentativo in conseguenza degli ordini ricevuti da T* B* attraverso P*** che impersona J[ohn] K[ing]. Ordine di iniziare a dire al pubblico la verità sui fenomeni e sui loro medium. E ora inizierà il mio martirio! Avrò tutti gli spiritisti contro di me, oltre ai cristiani e agli scettici. Sia fatta la tua volontà, oh M. H. P. B.”[5]
Il suo album di ritagli comprende un ritaglio dello Spiritual Scientist datato 27 maggio 1875:
UN BILANCIO DI BUONE NOTIZIE
L’organizzazione del “Club dei Miracoli” del Col. Olcott procede in modo soddisfacente. Ogni giorno vengono ricevute domande da parte di coloro che desiderano farne parte, ma sono state fatte poche selezioni; si desidera infatti che il Club sia composto da uomini di tale levatura e con tali risultati scientifici e di altro tipo, da offrire al pubblico una perfetta garanzia dell’attendibilità delle conclusioni a cui possono giungere.
Il medium che siederà con gli investigatori, essendo attivamente interessato a certe operazioni commerciali, è stato temporaneamente chiamato da New York. Nel frattempo, in previsione dell’inizio del suo resoconto delle sedute spiritiche del Miracle Club, il Col. Olcott autorizza l’annuncio che contribuirà allo Scientifico con alcuni dei risultati delle sue letture invernali, sotto forma di una serie di articoli intitolati “Ciò che gli Antichi sapevano, e ciò che i Moderni pensano di sapere”…[6]
Sostegno ai Mahatma I Maestri di Saggezza, o Mahatma, incoraggiarono questa attività. In questa fase fu Tuitit Bey, uno degli adepti che appartenevano alla Confraternita di Luxor, ad essere coinvolto con Blavatsky e Olcott:
Sembra che sia stato questo adepto a dare l’ordine a Helena P. Blavatsky di formare il “Club dei Miracoli”, di cui faceva parte anche Elbridge Gerry Brown, allora editore dello Spiritual Scientist, una pubblicazione spiritualista. Gli sforzi iniziali per fondare il Movimento Teosofico furono apparentemente sotto la supervisione degli Adepti egiziani.
Nell’aprile del 1875, il colonnello Henry Steel Olcott preparò personalmente una circolare intitolata “Importante per gli spiritisti”, da pubblicare sullo Spiritual Scientist di Boston. Quando si consultò con H. P. Blavatsky per decidere se inviarla in forma anonima o a suo nome, HPB disse che doveva essere firmata “Per il Comitato dei Sette, Fratellanza di Luxor”. Quando in seguito lesse la circolare, fece notare che le prime lettere dei sei paragrafi che aveva scritto si scrivevano TUITIT, cosa che sorprese e colpì profondamente Olcott. Egli affermò che “ho scritto io stesso ogni parola di questa circolare, correggendo da solo le bozze del tipografo … nessuno ha dettato una parola di questa circolare. . nessuno mi ha dettato una parola da dire, né interpolato parole o frasi, né controllato la mia azione in alcun modo visibile” (Old Diary Leaves, Vol. I, pp. 74-5).[7]
In una lettera di incoraggiamento al colonnello Olcott, il maestro Tuitit Bey scrisse: “Hai molti buoni medium intorno a te, non rinunciare al tuo club. TENTA”[8] Questa fu la prima di decine di lettere che Olcott avrebbe ricevuto.
Fine del club Il club esistette solo per un breve periodo e il suo nome non apparve più nello Spiritual Scientist o nel Daily Graphic dopo il mese di maggio. Questo tentativo di organizzazione fallì, soprattutto perché il medium che doveva essere coinvolto voleva guadagnare da questa impresa, cosa che Madame Blavatsky aveva sempre osteggiato. Olcott scrisse che “sembra che non ci sarebbe stata nessuna Società Teosofica – sembra così, dico io – se la medium da lei designata per il Club dei Miracoli non avesse completamente fallito, precludendomi così la possibilità di portare a termine l’organizzazione”.[9] Lo sforzo organizzativo servì principalmente a concentrare l’attenzione dei Fondatori sulla Società Teosofica, che fu istituita pochi mesi dopo.
Note Lettera di Henry Steel Olcott al New York Daily Graphic (4 maggio 1875), 3. Questa lettera è stata stampata anche in Spiritual Scientist 2.9 (6 maggio 1875), 106. Anonimo. Daily Graphic (8 maggio 1875), 2. Questo articolo, scritto da un “paragrafista”, è stato ripetuto come riempitivo alle pagine 10 e 18. Lettera di Henry S. Olcott al direttore. Daily Graphic (12 maggio 1875), 11. H. P. Blavatsky, Scrapbook Volume I. Anonimo, “Un bilancio di buone notizie” Spiritual Scientist 2.12 (27 maggio 1875), 138. Vic Hao Chin, “Tuitit Bey” in Theosophy World. Vedi Lettere dei Maestri di Saggezza Serie II, Lettera numero 3. Henry Steel Olcott, Vecchie Foglie di Diario Prima Serie, 25-26.
Tuitit Bey Uno degli alti adepti che appartenevano alla sezione egiziana della Fratellanza degli Adepti (Fratellanza di Luxor) e che fu profondamente coinvolto nella nascita della Società Teosofica (ST). Sembra che sia stato questo Adepto a dare l’ordine a Helena P. Blavatsky di formare il “Club dei Miracoli”, di cui faceva parte anche Elbridge Gerry Brown, allora editore dello Spiritual Scientist, una pubblicazione spiritualista. Gli sforzi iniziali per fondare il Movimento Teosofico furono apparentemente sotto la supervisione degli Adepti egiziani.
Nell’aprile del 1875, il colonnello Henry Steel Olcott preparò personalmente una circolare intitolata “Importante per gli spiritisti”, da pubblicare sullo Spiritual Scientist di Boston. Quando si consultò con H. P. Blavatsky per decidere se inviarla in forma anonima o a suo nome, HPB disse che doveva essere firmata “Per il Comitato dei Sette, Fratellanza di Luxor”. Quando in seguito lesse la circolare, fece notare che le prime lettere dei sei paragrafi che aveva scritto si scrivevano TUITIT, cosa che sorprese e colpì profondamente Olcott. Egli affermò che “ho scritto io stesso ogni parola di questa circolare, correggendo da solo le bozze del tipografo … nessuno ha dettato una parola di questa circolare. . nessuno mi ha dettato una parola da dire, né ha interpolato parole o frasi, né ha controllato la mia azione in modo visibile” (Old Diary Leaves, Vol. I, pp. 74-5). Vedi ADEPTI.
Traducendo dall’Inglese la pagina wikipedia di H.P.B. troviamo che :
L’incontro con Henry Steel Olcott e la fondazione della Società Teosofica La Blavatsky fu incuriosita da una notizia su William e Horatio Eddy, fratelli di Chittenden, nel Vermont, che si diceva potessero levitare e manifestare fenomeni spirituali. Si recò a Chittenden nell’ottobre del 1874 e lì incontrò il giornalista Henry Steel Olcott, che stava indagando sulle affermazioni dei fratelli per il Daily Graphic.[112] Sostenendo che la Blavatsky lo aveva impressionato per la sua capacità di manifestare fenomeni spiritici, Olcott scrisse un articolo su di lei.[113] I due divennero presto amici intimi, dandosi reciprocamente i soprannomi di “Maloney” (Olcott) e “Jack” (Blavatsky). [114] Egli contribuì ad attirare una maggiore attenzione sulle affermazioni della Blavatsky, incoraggiando l’editore del Daily Graphics a pubblicare un’intervista con lei,[115] e discutendone nel suo libro sullo spiritismo, People from the Other World (1875),[116] che il suo corrispondente russo Alexandr Aksakov la esortò a tradurre in russo. [117] Iniziò a istruire Olcott sulle proprie credenze occulte e, incoraggiato da lei, egli divenne celibe, astemio e vegetariano, sebbene lei stessa non fosse in grado di impegnarsi in quest’ultima scelta. [Nel gennaio 1875 il duo visitò i medium spiritisti Nelson e Jennie Owen a Filadelfia; gli Owen chiesero a Olcott di metterli alla prova per dimostrare che i fenomeni che producevano non erano fraudolenti e, mentre Olcott credette loro, la Blavatsky ritenne che avessero simulato alcuni dei loro fenomeni nei casi in cui i fenomeni autentici non si fossero manifestati.[119]
Blavatsky, 1877 circa Per suscitare interesse per le loro idee, Blavatsky e Olcott pubblicarono una lettera circolare nella pubblicazione spiritista di Eldridge Gerry Brown, con sede a Boston, The Spiritual Scientist.[120] Lì, si diedero il nome di “Fratellanza di Luxor”, un nome potenzialmente ispirato alla preesistente Fratellanza Ermetica di Luxor.[121] Iniziarono a vivere insieme in una serie di appartamenti in affitto a New York, che decorarono con animali tassidermizzati e immagini di figure spirituali; la loro vita era finanziata in gran parte dal continuo lavoro di Olcott come avvocato. [L’ultimo di questi appartamenti venne chiamato Lamasery.[123] Presumibilmente incoraggiati dai Maestri, Blavatsky e Olcott fondarono il Miracle Club, attraverso il quale organizzarono conferenze su temi esoterici a New York.[124] Fu attraverso questo gruppo che incontrarono uno spiritista irlandese, William Quan Judge, che condivideva molti dei loro interessi.[125]
In una riunione del Miracle Club del 7 settembre 1875, Blavatsky, Olcott e Judge decisero di fondare un’organizzazione esoterica, e Charles Sotheran suggerì di chiamarla Società Teosofica.[126] Il termine teosofia deriva dal greco theos (“dio/i”) e sophia (“saggezza”), e significa quindi “dio-sapienza” o “saggezza divina”. [Il termine non era nuovo, ma era stato usato in precedenza, in vari contesti, dai Filaletei e dal mistico cristiano Jakob Böhme.[128] I teosofi discutevano spesso su come definire la Teosofia, con Judge che sosteneva che il compito fosse impossibile. [127] Blavatsky, tuttavia, insisteva sul fatto che la Teosofia non fosse una religione in sé.[129] Lachman ha descritto il movimento come “un ombrello molto ampio, sotto il quale potevano trovare posto molte cose”.[130] Al momento della fondazione, Olcott fu nominato presidente, Judge segretario e Blavatsky segretaria corrispondente, anche se rimase la principale teorica e figura di spicco del gruppo. [Tra i primi membri di spicco vi furono Emma Hardinge Britten, il signor Bruzzesi, C.C. Massey e William L. Alden; molti furono membri di spicco e di successo dell’establishment, anche se non tutti sarebbero rimasti membri a lungo.[132]
LA STORIA DEL COLLEGIO DI STUDI PSICHICI In una riunione del 25 ottobre 1883, il Rev. William Stainton Moses – sacerdote anglicano e notevole medium – propose la fondazione di una nuova società in seguito allo scioglimento dell’Associazione Centrale degli Spiritualisti. Il 20 novembre 1883 fu fondata la nuova London Spiritualist Alliance, che iniziò le sue attività all’inizio del 1884.
L’Alleanza risiedette in diversi indirizzi di Londra prima di acquistare la sua spaziosa casa a schiera a South Kensington, Londra, nel 1925. Il prezzo di acquisto per la proprietà libera di 16 Queensberry Place fu di 5.000 sterline. Si trattava di una somma quasi identica a quella raccolta da un Fondo di dotazione commemorativo, avviato alla fine della Prima guerra mondiale su suggerimento di David Gow, editore della rivista del Collegio, Light.
Le donazioni furono accolte da coloro che, attraverso lo spiritismo, avevano ricevuto consolazione dopo aver perso i propri cari durante la guerra. La sede del College of Psychic Studies può quindi essere considerata un memoriale, donato come espressione di gratitudine da parte dei defunti. Il 21 gennaio 1926 si tenne una riunione di “nuova casa” sotto la presidenza di Sir Arthur Conan Doyle, che fu instancabile nell’aiutare i lutti e nel diffondere il verbo dello spiritismo, esortando le persone a unirsi all’Alleanza e a leggere le ultime notizie su Light.
Light, la più antica rivista psichica del Regno Unito, risale addirittura a prima del Collegio. È apparsa per la prima volta come settimanale l’8 gennaio 1881 ed è sempre stata associata a redattori e collaboratori famosi. Negli anni ’40, il suo direttore era l’onorevole Ralph Shirley, direttore di William Rider & Son, il principale editore di libri sull’occulto. Altre illustri figure letterarie del comitato editoriale sono state le scrittrici Constance Sitwell (ex presidente del College), Rosamond Lehmann, CBE e Kathleen Raine, poetessa e studiosa di William Blake.
L’Alliance ha continuato a rafforzarsi come centro letterario. Nel corso dei decenni, ha costituito una delle migliori collezioni di libri esoterici specializzati. Questa biblioteca unica nel suo genere è stata utilizzata da generazioni di scrittori e studiosi, tra cui Sir Arthur Conan Doyle, che ha pubblicato i suoi due volumi di Storia dello spiritismo e il suo romanzo, La terra delle nebbie, mentre era presidente del Collegio. Altri nomi degni di nota sono Frank Podmore, che ha scritto Modern Spiritualism dalla biblioteca, e Nandor Fodor, che ha compilato la sua Encyclopaedia of Psychic Science mentre era assistente del direttore di Light. Più di recente, autori popolari come Kate Summerscale hanno fatto ricerche per i loro ultimi libri al College.
Nel corso della sua storia, il Collegio ha mirato a promuovere le capacità psichiche e la medianità ai massimi livelli. Ha ospitato molti dei più grandi nomi in questo campo. Tra i più importanti c’è stato il primo presidente, il Rev. William Stainton Moses, le cui comunicazioni sono state voluminose e molto apprezzate. Pubblicate come Insegnamenti dello Spirito e Altri Insegnamenti dello Spirito, sono state pubblicate in diverse edizioni e sono ancora oggi molto apprezzate. I suoi numerosi quaderni scritti a mano di sedute spiritiche e scritture automatiche sono alcuni dei manufatti più preziosi dell’archivio del Collegio. Morì nel 1892 lasciando la sua biblioteca personale all’Alleanza. Nel 1893 fu acquistata una libreria in mogano per la Stainton Moses Memorial Library, che ora si trova nell’Ufficio del Presidente accanto al suo ritratto.
Un altro medium di spicco fu il grande Daniel Dunglas Home, famoso per la levitazione, il cui noto ritratto, opera del più giovane Pickersgill, è appeso sopra il camino della Lecture Hall. Accanto ad esso si trova il busto del medium J.J. Vango, modellato da J.A. Stevenson ed esposto alla Royal Academy nel 1921. Nell’edificio sono esposti molti altri ritratti di medium famosi e di altre figure associate alla storia del College. Tra questi, i medium Ivy Northage, che sarà ricordata per il suo insegnamento e per il suo lavoro pionieristico nei media, così come Helen Duncan, Alfred Vout Peters, Geraldine Cummins, Madame D’Esperance e Etta Wriedt. La stretta associazione del College con i pionieri della scienza è rappresentata anche dai ritratti di Sir William Crookes, Sir Oliver Lodge, Alfred Russel Wallace e Sir William Barrett. L’interesse per la scienza legata agli studi psichici ha spinto la London Spiritualist Alliance a cambiare nome nel 1955 in The College of Psychic Science. Nel 1970 divenne The College of Psychic Studies, che oggi è conosciuto in tutto il mondo come un faro di luce e un luogo di sviluppo spirituale.
Anche la ricerca psichica è stata un’attività di spicco del Collegio, soprattutto nei primi tempi. Tra il 1926 e il 1930, l’ultimo piano del College fu affittato al ricercatore psichico Harry Price per il suo “Laboratorio Nazionale di Ricerca Psichica”. Le stanze furono trasformate in sei aree di laboratorio con apparecchi, bruciatori bunsen e strumenti di registrazione tipici dell’epoca. Gli esperimenti scientifici furono condotti nel tentativo di dimostrare i fenomeni psichici e il College divenne uno dei primi del suo genere nel Regno Unito, istituito per dimostrare la coscienza al di là della materia e per testare le capacità di medium e sensitivi.
Grazie alla sua lunga e illustre storia, il Collegio ha avuto la fortuna di accumulare un importante archivio di materiale spiritico e psichico. Questo è stato costituito quasi interamente da donazioni che risalgono al 1848 e agli albori dello spiritismo moderno. Alcuni rari libri esoterici presenti nella biblioteca sono ancora più antichi e sono stati pubblicati nel XVII e XVIII secolo. L’archivio racconta la storia dello spiritismo e degli studi psichici attraverso la sua incredibile collezione di arte, fotografie, manufatti ed ephemera. Ci sono le prime fotografie spiritiche e le tavole ouija, le trombe spiritiche, le planchette e le sfere di cristallo utilizzate nelle sedute spiritiche. I periodici, le lettere e i taccuini dei primi pionieri offrono una grande visione delle attività spiritiche. Una di queste attività era l’arte medianica e psichica, iniziata nel Regno Unito nel 1856 con Anna Howitt Watts. Georgiana Houghton iniziò il suo percorso spiritualistico poco dopo, nel 1859. Entrambe queste artiste medium furono membri fondatori del Collegio nel 1884, anno in cui purtroppo morirono. Hanno lasciato un’importante eredità nella loro arte, che si può ammirare nell’archivio e che ha ispirato molti artisti spiritisti che hanno seguito le loro orme.
Gli studi psichici hanno fatto molta strada da quando il Collegio è stato fondato quasi un secolo e mezzo fa. Oggi teniamo corsi, workshop e conferenze sulla medianità, la trance, lo sviluppo psichico, il lavoro con le guide e gli angeli, la scrittura automatica, le vite passate e future, la guarigione sciamanica, i chakra, il lavoro energetico, la chiromanzia, la numerologia, i tarocchi, il misticismo, la scrutazione e i cristalli. Offriamo anche sessioni di guarigione individuali e letture psichiche medianiche. Il nostro lavoro continua e senza dubbio abbraccerà nuovi sviluppi nella sopravvivenza della coscienza oltre la materia.
CREDITS 1 Portrait of William Stainton Moses 2 Blue Plaque celebrating Arthur Conan Doyle’s association with the College 3 College entrance at 16 Queensberry Place 4 Front cover of Light from 1930s 5 A selection of original notebooks belonging to Stainton Moses in the 1870s 6 Portrait of Madame D’Esperance (artist unknown) 7 Selection of spirit trumpets from the College Archive 8 Spirit Drawing by Georgiana Houghton, 1866
In questo post trovate l’intervento del nostro presidente internazionale Tim Boyd e il link per visionare l’integrità degli interventi filmati durante la
147a Convenzione internazionale Dopo due anni di eventi online, la Convention di quest’anno si è tenuta di persona presso la sede centrale internazionale di Adyar, Chennai. India.
Tutti i membri della Società in regola sono invitati a partecipare come delegati. Anche i non soci sono invitati a registrarsi e a prenotare i pasti presso la mensa, ma non è possibile alloggiare nel campus (per i non soci). Chi soggiorna fuori dal campus deve comunque registrarsi e può prenotare i pasti alla mensa.
Per informazioni sulla prossima Convention che si tiene sempre alla fine dell’anno si prega di consultare il sito https://www.ts-adyar.org e di prenotare in anticipo voli e pernottamento nel campus.
Andare ad Adyar è un sogno e lo consiglio a tutti !
Nel frattempo per chi non potesse recarsi in India ci sono molte altre possibilità di visitare centri teosofici nel mondo, per esempio
Scritto da Manly P. Hall, questo film è un tentativo di restituire all’astrologia la dignità di scienza, attraverso la storia fittizia ma, secondo l’autore, plausibile di un astrologo cinese che aiuta la polizia a risolvere il caso di un omicidio.
Manly Palmer Hall (18 marzo 1901 – 29 agosto 1990) è stato un mistico di origine canadese, filosofo eclettico e fondatore della Philosophical Research Society, un equivalente moderno della scuola di Pitagora.[1] È stato uno scrittore del XX secolo estremamente prolifico su misticismo, magia e filosofie antiche. Fu autore di più di 200 libri e tenne più di 8000 conferenze, la maggior parte delle quali settimanalmente presso la sede del Philosophical Research Institute.
Hall è meglio conosciuto per la sua opera del 1928 The Secret Teachings of All Ages. Hall pubblicò il suo opus magnum, un’introduzione ai simboli antichi e alle tradizioni segrete, all’età di 27 anni, con un successo immediato. È il libro più importante del revival occulto americano del primo Novecento e rimane influente fino ad oggi.[2]
Storia ed origini dell’astrologia
Lo studio dell’astrologia riguarda in particolare i corpi celesti e la loro posizione
Lo studio dell’astrologia riguarda in particolare i corpi celesti e la loro posizione capace di relazionarsi ed influenzare la vita dell’uomo. Su cosa si basa l’astrologia? Questa disciplina millenaria si è sviluppata nell’antichità di pari passo alla religione, percorrendo per alcuni tratti insieme la storia antica di molte civiltà.
È incredibile pensare che persino i grandi maestri dell’astronomia moderna come Galileo Galilei e lo stesso Keplero siano stati incuriositi ed affascinati dall’astrologia e in qualche modo abbiano praticato la professione di astrologo. All’epoca dei grandi pensatori la distinzione tra astrologia ed astronomia non era di fatti così marcata come lo è ai giorni nostri.
Più o meno tutti i popoli del mondo antico si sono confrontati nella propria cultura con l’astrologia: basti pensare all’astrologia persiana, o ancora allo sviluppo dell’astrologia tra i babilonesi in Asia occidentale.
L’astrologia ha trovato spazio nell’antichità anche in Africa con la civiltà egizia ed oltre oceano con i Maya. Ovviamente questa disciplina fu praticata anche dal mondo greco e romano classico, per poi rimanere attiva anche in epoca medievale. Ovviamente l’archeologia è una disciplina. che non è sempre stata come la intendiamo noi oggi nella lettura dell’oroscopo. Percorriamo un viaggio insieme alla scoperta delle origini dell’astrologia.
I Babilonesi e la nascita dell’astrologia
Secondo quanto rinvenuto dagli antichi scritti dell’antica civiltà babilonese (tavole d’argilla conservate oggi in Inghilterra al British Museum) sembra che l’astrologia sia nata in Mesopotamia. Proprio in questa terra vennero operate le prime osservazioni e studi sui pianeti e sul loro movimento, ed in particolare sulle stelle, tra le quali ovviamente il sole.
Le prime osservazioni dei pianeti e dei corpi celesti sono avvenute in Mesopotamia 3.500 anni fa circa. I babilonesi erano capaci di formulare una serie di presagi di varia natura. Questo popolo si cimentava infatti in previsioni di tipo meteorologico (molto importanti per la pratica dell’agricoltura e delle coltivazioni) e in previsione che riguardavano invece il presunto volere degli dei.
Lo zodiaco dei babilonesi era totalmente differente dal nostro, dal momento che era basato sulle fasi di eclissi della luna: queste ultime avvenivano in segni diversi da quelli che noi conosciamo, anche se associati comunque a diversi periodi dell’anno.
L’astrologia nell’antico Egitto
Gli Antichi Egizi, esattamente come gli Antichi Babilonesi praticavano l’astrologia e davano particolare importanza a questa disciplina nella propria vita sociale. Gli studi degli Antichi Egizi sulle stelle furono indispensabili per le conoscenze contemporanee in campo astronomico e fornirono le basi per la nascita dell’astronomia stessa.
Ovviamente anche in antichità è importante distinguere tra astronomia ed astrologia, soprattutto nell’Antico Egitto. Nella cultura egiziana vennero praticate sia l’astrologia che l’astronomia: la nascita di quest’ultima è tuttavia da attribuirsi alla dominazione ellenica dell’Egitto, durante il periodo della dinastia di Tolomeo, successore di Alessandro Magno in Egitto.
Maya e astrologia
I Maya erano grandi osservatori di pianeti e stelle ed erano capaci di prevenire i moti planetari con grandissima precisione. Aspetto molto interessante della civiltà dei Maya, che i loro templi erano tutti realizzati con una struttura dotata di 365 scalini, uno per ogni giorno dell’anno.
In questo modo i Maya ci tenevano a sottolineare in modo esplicito come fossero particolarmente attenti al movimento del sole. Fu proprio grazie allo studio degli astri che questa civiltà antica fu in grado di realizzare un calendario utilizzato per l’organizzazione di cerimonie religiose e con il quale scandire e garantire lo svolgimento delle attività economiche della loro società. Sono moltissimi i libri scritti sulle grandi conoscenze di astrologia dei Maya e sulla loro capacità di comprendere il movimento di pianeti e stelle.
Si tramanda che i sacerdoti Maya erano anche astrologi ed indovini e per tale ragione venivano consultati per leggere l’oroscopo ad ogni bambino.
Astrologia araba
Le antiche popolazioni arabe furono certamente tra le prime culture a cimentarsi con l’astrologia. Basti pensare che furono proprio le antiche popolazioni arabe che scoprirono i nomi arcaici (che talvolta vengono conservati ancora oggi) di moltissime stelle.
Astrologia nell’Occidente
Anche le civiltà classiche occidentali (Greci e Latini) ebbero modo di confrontarsi e di approfondire le proprie conoscenze astrologiche. Molto importante sottolineare di come le religioni pagane antiche greche e romane identificavano gli dei con i nomi dei pianeti. Il legame tra queste civiltà ed i pianeti erano fortissimi: a tal proposito vogliamo citare i numerosi miti che si intrecciavano con leggende e religioni, già presenti nel corso del III secolo (Isola di Kos – astrologo Caldeo ed apertura scuola greca di astrologia).
Fu proprio uno dei tre sommi filosofi greci Aristotele e della cultura occidentale a delineare la dimostrazione empirica degli influssi astrali: secondo quest’ultima, caldo, freddo, secco ed umido erano associati alle qualità attive e passive dei segni ed ai 4 elementi: terra, fuoco, aria ed acqua.
Scuola di Pitagora e numerologia
Il grande Pitagora nacque secondo la storiografia ufficiale in quel di Samo, una piccola isola del Mar Egeo, nel 575 a.C. Il grande matematico divenuto famoso per il celeberrimo teorema di Pitagora, fu anche un grande filosofo, un famoso astrologo e fondatore della Scuola dei Pitagorici di Crotone.
La vita di Pitagora come di molti grandi filosofi dell’antichità è avvolta nel mistero: dello studioso sappiamo ben poco, anche se vi sono numerose fonti che ci parlano della concezione pitagorica: secondo quest’ultima l’intero universo è costituito da numeri.
La stessa filosofia antica è sicuramente caratterizzata da un legame indiscusso con altre discipline quali ad esempio la matematica. Fu proprio lo studio dei numeri che stimolò le grandi menti della cosmologia, finalizzata alla comprensione delle leggi dell’universo. A tal proposito vogliamo citare il tetraktys, l’ente geometrico simbolico che secondo Pitagora rappresentava i numeri.
, per farvi calcolare i temi natali basta https://it.astro-seek.com/tema-natale-calcolo-oroscopo-online inserendo data e ora il calcolo computerizzato vi da i dati per cominciare l’analisi cercando nel libro di Astrologia Karmica. Bonne quète !”
Schizzo provvisorio di Arthur Heineman di Krotona dal LA Times del 29 settembre 1912.
Nel 1918, la giornalista del LA Times Grace Kingsley visitò Krotona, la sede nazionale della Società Teosofica. Questa comunità idealista di circa 300 persone era adagiata sulle colline del Beachwood Canyon, sopra il villaggio in espansione di Hollywood. Presentava splendidi edifici realizzati da alcuni degli architetti più influenti della California, tra cui Mead & Requa e Arthur e Alfred Heinemen. Come la maggior parte dei visitatori, Kingsley fu rapidamente rapito dall’architettura e dalla bellezza della misteriosa comune:
Lontano dal ronzio del trolley, la vostra automobile in salita vi porterà improvvisamente, a una svolta della strada, in un meraviglioso giardino, di fronte a una pittoresca casa moresca che potrebbe essere stata trasportata dall’antica India. All’interno della casa, invece dei sognatori indiani col turbante e la veste bianca, che sentite di avere il diritto di aspettarvi, vi imbattete in un gruppo di donne dai modi gentili, tutte vestite con abiti molto lunghi. [All’esterno non vedrete né sentirete alcun movimento… a parte gli uccelli sugli alberi, il ronzio degli insetti sotto il sole pigro e gli audaci pesci rossi nelle fontane spumeggianti, mentre le rose vi faranno un cenno e le casette estive moresche con le loro viti avvolgenti vi renderanno sicuri di aver scoperto un pezzo di terra da sogno.
[Il Krotona Inn. Foto di Cat Vasko].
I teosofi erano dei sognatori. “La Teosofia, nel suo significato astratto, è la Saggezza Divina”, scriveva la fondatrice del movimento Helena P. Blavatsky, che sosteneva di essere una “missionaria dell’antica conoscenza”. Una scuola di pensiero esoterica che si sforza di promuovere la fratellanza universale e crede nell’uguaglianza dei sessi, nella verità di base di tutte le religioni e nell’esplorazione “scientifica” dell’inspiegabile, la moderna Società Teosofica fu fondata nel 1875. La Società divenne presto popolare tra i liberi pensatori istruiti e di classe medio-alta in Europa, America e India. La sede internazionale fu stabilita (e rimane) ad Adyar, in India, in un campus dall’architettura “coloniale indiana e britannica”.
Nel 1906, un carismatico teosofo della Virginia di nome Albert Powell Warrington, ispirandosi a Crotona, la comune dell’antico matematico Pitagora, scrisse un trattato intitolato “Prospetto dell’Istituto di Crotona”. In esso immaginava una comunità teosofica idealizzata, incentrata su un istituto di istruzione superiore. Questa comunità sarebbe stata situata in un luogo che vantava “un clima temperato, isolamento, accessibilità, condizioni magnetiche vergini, risorse agricole, forestali, minerarie e di altro tipo”. Warrington si aspettava che la colonia avesse successo:
Ci sono molte persone che sono stanche del tumulto e del trambusto della vita cosmopolita e che sarebbero liete di cercare una casa permanente in condizioni serene, dove avrebbero la certezza di frequentare persone colte”.
[La locanda Krotona, foto di Cat Vasko].
Dopo aver ricevuto l’approvazione del successore di Blavatsky, Annie Besant, con la clausola che il terreno doveva essere situato in Texas, Oklahoma, Nuovo Messico, Messico o California, Warrington iniziò a cercare il luogo perfetto per Krotona, ora scritto con la K. Nel 1912 acquistò 10 acri dell’ex ranch di Charles Hastings, completo di diversi edifici di epoca vittoriana, nella parte bassa del Beachwood Canyon. Warrington si complimentò per il terreno in una lettera a Besant del 21 marzo:
Il tram arriva a un isolato dal nostro sito… in 30 minuti si può essere nel centro degli affari della città. D’altra parte, venti minuti di cammino su per il canyon ci mettono completamente al di fuori di tutti i miglioramenti edilizi, e nascosti tra canyon incantevolmente selvaggi, ci si trova come nel più selvaggio e lontano rifugio di montagna. Non ho mai conosciuto una combinazione così straordinaria di condizioni favorevoli… Possiamo fare di questo luogo un vero e proprio giardino dell’Eden”. Lavorando nei bungalow della proprietà, i teosofi iniziarono rapidamente a piantare piante “esotiche”, tra cui eucalipti, pepe, agrumi, ulivi e palme da dattero. L’architetto Arthur S. Heineman, famoso per il suo spirito innovativo e comunitario, che aveva progettato i bungalow Bowen Court di Pasadena e il primo motel del Paese, il Motel Inn di San Luis Obispo, fu assunto per disegnare i progetti originali del Krotona Institute. Lo schizzo è dominato da edifici “classici nei dettagli e romanici in particolare”. I piani furono abbandonati e la comunità crebbe rapidamente secondo linee più disordinate, con un’architettura che rifletteva le inclinazioni “orientali” dei teosofi.
[Grafica di Amy Schellenbaum].
Negli anni successivi, a Krotona ci fu un’intensa attività edilizia. I ricchi teosofi fornirono il denaro per i terreni circostanti e per architetti costosi e richiesti. Il cuore della comune era il Krotona Inn (oggi Krotona Apartments), progettato nel 1912 dall’influente studio Mead e Requa di San Diego. Lo studio progettò molti punti di riferimento della California, tra cui gran parte del centro di Ojai. Requa avrebbe raggiunto la fama anche per i suoi edifici al Balboa Park di San Diego. Sia le inclinazioni moresche di Requa che l’interesse di Mead per i pueblos dei nativi americani si ritrovano nel Krotona Inn, già completato. Centrato su un cortile lussureggiante, l’elegante complesso in stucco comprendeva camere per gli ospiti, una sala da pranzo e una cucina, uffici per il personale della rivista dell’associazione e per i funzionari di Krotona, un’aula per molte lezioni pubbliche e una sala di meditazione esoterica “magneticamente carica”.
[Il Grande Tempio della Croce Rosata, foto di Cat Vasko].
L’edificio utilitaristico dedicato alle scienze era il luogo in cui il dottor Strong, uno scienziato dai metodi particolari, conduceva esperimenti in grado di “discernere l’aura dei corpi umani”. I fratelli Alfred e Arthur S. Heineman progettarono il Grande Tempio della Croce Rosata del 1914. Questo edificio polifunzionale in mattoni con accenti “moreschi” comprendeva un auditorium da 350 posti e un seminterrato con ampi spazi per uffici. Nell’auditorium si svolgeva il “Servizio di Krotona”, un esercizio religioso che combinava rituali di diverse fedi, tra cui induismo, buddismo e cristianesimo. Qui si tenevano anche conferenze su argomenti come “Esperienze dopo la morte di soldati uccisi in battaglia”, aperte al pubblico curioso.
Le residenze private dei teosofi che vivevano a Krotona o nelle sue vicinanze non erano meno impressionanti. La maggior parte di questi vegetariani non bevitori e non fumatori viveva nella locanda o in efficienti bungalow artigianali. Molti di questi bungalow furono costruiti dall’architetto Elmer C. Andrus. Ma molti teosofi benestanti commissionarono per sé case fantastiche. C’era la famosa casa mondana di Grace Shaw Duff, Tenerythree Moorish, probabilmente progettata da Arthur e Alfred Heinemen, con piastrelle Batchelder, che circondava un cortile aperto. Accanto si trovava un fantastico giardino all’italiana incentrato su uno stagno di loto e coronato da un chiosco in stile indiano.
Nel 1918, questo giardino fu temporaneamente trasformato in un anfiteatro da 1.500 posti dalla signora Christine Stevenson, una teosofa che avrebbe contribuito a fondare l’Hollywood Bowl e il teatro John Anson Ford. La produzione di Stevenson, The Light of Asia (La luce dell’Asia), un’opera teatrale che raccontava la vita di Buddha (con danze moderne coreografate dalla leggendaria Ruth St. Denis), fu rappresentata al pubblico di Los Angeles per tre settimane nell’estate del 1918. Il grande successo dello spettacolo cementò il rapporto sempre più caloroso dei Teosofi con il pubblico di Los Angeles, che apprezzò i contributi artistici dei loro eccentrici vicini e le numerose offerte di formazione per adulti.
[Una casa in Temple Hill Drive progettata da Marie Russak Hotchener. Foto di Cat Vasko].
A Krotona, o addirittura in tutta Beachwood Canyon, non si trovano edifici più “stravaganti” delle case costruite dall’affascinante Marie Russak Hotchener.
Ex cantante d’opera newyorkese, diventata conferenziera e leader teosofica in tutto il mondo, Marie era anche un architetto dilettante autodidatta. La sua creazione più famosa è Moorcrest (che nel 2006 è stata messa sul mercato per 9 milioni di dollari), la gigantesca dimora uscita direttamente da Le mille e una notte, abitata in tempi diversi da Charlie Chaplin e Mary Astor.
Mentre Moorcrest è ora quasi completamente nascosta dal fogliame, il suo bizzarro stile indiano-islamico-spagnolo-moderno può essere visto in tutto il suo splendore nella casa più piccola, ma non meno deliziosamente ridicola, al 6101 di Scenic Ave. Marie rimase a Hollywood anche dopo il trasferimento dei Teosofi, leggendo l’oroscopo a molti membri della colonia cinematografica, tra cui l’ex fidanzato di Mary Astor, John Barrymore.
[Krotona 2 a Ojai. Foto di Cat Vasko].
La città dei sogni di celluloide divenne presto troppo congestionata e corrotta per i teosofi di Krotona. Nel 1924 si trasferirono in una tenuta di 115 acri alla periferia di Ojai, che ritenevano “impregnata di influenze occulte e psichiche”. Qui ingaggiarono l’architetto Robert Stacy-Judd, famoso per le successive opere in stile “Maya” come l’Aztec Hotel di Monrovia, per costruire il nuovo Krotona 2 in stile missione spagnola. Oggi Krotona 2 è un delizioso e tranquillo rifugio teosofico, composto da edifici un po’ fatiscenti, da una manciata di anziani residenti e da splendidi e sereni giardini.
E Krotona 1? È diventato rapidamente oggetto di leggenda. Nell’estate del 1926, l’editorialista del LA Times Peggy Nye e la sua migliore amica si entusiasmarono quando vennero a sapere che un “delizioso caffè” aveva aperto nel vecchio Krotona Inn. “Naturalmente volevamo vedere com’era l’edificio che era stato la sede nazionale dei Teosofi per così tanto tempo”, commentò Peggy. Durante la visita, incontrarono il giovane attore Gardner James, che viveva in quella che fino a poco tempo prima era la sala di meditazione esoterica. Peggy ha descritto la stanza che era stata lasciata dai Teosofi quando si erano trasferiti a Ojai due anni prima.
C’è una grande cupola nel soffitto della stanza, con stelle e cose illuminate indirettamente, e c’è una Madonna in piedi su un altare con strane luci che provengono dal retro di qualche posto e la fanno sembrare decisamente eterea. Sull’altare c’era una fila di pulsanti e quando abbiamo chiesto al signor James a cosa servissero, ci ha risposto che servivano a manipolare le campane. La maggior parte degli edifici di Krotona 1 fu rapidamente trasformata in appartamenti o continuò ad essere utilizzata come abitazione privata, e molti di essi sono ancora in piedi oggi, in varie fasi di riparazione. Incastrati tra il disordine del successivo sviluppo di Beachwood Canyon, deliziano ancora l’occhio e sembrano un po’ fuori posto.
“L’articolo di Frank è apparso sulla rivista tedesca della società Teosofica (Adyar)
L’ordine universale – ovvero perché l’uomo, in unità con il principio universale superiore, può dominare quello inferiore.
È l’ignoranza a causare sofferenza e angoscia a tutta l’umanità, come sapeva già Gautama Siddharta, il Buddha.
Tuttavia, ha anche detto: “Non credete a ciò che vi dico io, il Buddha, a meno che non sia in accordo con il vostro buon senso, ma se lo è, agite di conseguenza e senza ritegno”.
Quest’ultima osservazione del Buddha si applica anche a ciò che segue; nessuno è obbligato a crederci perché si tratta essenzialmente di forze e leggi della natura universalmente efficaci e non create dall’uomo. Sono principi, leggi e forze eterne, senza tempo, cosmicamente universali, che non possono essere influenzate né modificate. Tuttavia, coloro che conoscono la loro natura più intima ed essenziale, che agiscono con e non contro le loro cause e conseguenze, possono persino sfruttarli come “aiuti allo sviluppo”.
Il non sapere dell’uomo è non di rado anche un non voler sapere, ad esempio, la verità delle leggi universalmente efficaci, i principi naturali ermetici del cosmo, che determinano tutto l’andare e il venire, l’ascendere e il discendere, il cambiare e il divenire.
L’ignoranza è decisiva anche per il fatto che l’uomo non conosce il suo vero sé; che non sa che come essere umano non ha un’anima, perché lui stesso è un’anima; una differenza piccola ma molto significativa. Inoltre, non è consapevole del fatto che esistono due correnti di sviluppo dell’involuzione e dell’evoluzione universale-ciclica, essenzialmente distinguibili: da un lato, la corrente di sviluppo causale dello spirito-coscienza tutto intero, atemporale e immortale (chiamato in breve “vita”) e, dall’altro, la varietà differenziata di energia e di correnti di sviluppo dei fenomeni mortali, informi e generatori di forme.
Molte persone, anche cosiddette esperte, trattano il termine “anima” in modo ignorante e quindi senza alcuna idea di cosa sia realmente, dove abbia sede e origine e quale compito debba svolgere.
Nella dottrina della saggezza senza tempo, la “teosofia”, si dice che le anime sono “gusci” o “portatori” oltre che entità viventi. Le anime appartengono fondamentalmente ai cosiddetti mondi dell’apparenza, dietro i quali si trova a sua volta, in ogni singolo caso, lo spirito-coscienza tutto intero come principio essenzialmente causale.
Le anime si evolvono lentamente e gradualmente, lungo un percorso inconcepibilmente lungo di periodicità ciclica, e sono guaine o vettori leggeri ed eterei, in parte immortali, attaccati all’individuo, e in parte mortali, che gravitano verso l’essere inferiore della personalità. Nella loro parte mortale che si affaccia sulla materia fisica, sono elementi puramente espressivi abitati dai cosiddetti “elementali”, cioè esseri la cui costellazione o composizione unisce elementi della più varia frequenza vibrazionale, che nel corso degli analoghi cicli evolutivi diventano animati dalla loro anima spirituale-individuale, immortale, ed esprimono così, attraverso il loro involucro animico, i tratti caratteriali, le peculiarità, le capacità, i talenti e le potenzialità dell’essere spirituale.
Ogni anima, tuttavia, racchiude solo le guaine o le forme di espressione che corrispondono al suo grado individuale di vibrazione e verso le quali è attratta psicomagneticamente più e più volte nel corso dei cicli coinvolgenti ed evolutivi. Ogni corpo d’espressione viene quindi asservito da un’anima secondo il suo livello di vibrazione solo quando ha raggiunto la costellazione degli elementi e la maturità necessaria a questo scopo, che è essenzialmente favorevole al rispettivo livello di coscienza e di anima. Per questo motivo, esistono sia forme non animate sia forme prive di coscienza spirituale.
Di enorme importanza è anche la consapevolezza che tutte le forme fisicamente visibili della natura che hanno una vibrazione inferiore a quella del corpo fisico dell’essere umano, ergo quelle dei minerali, delle piante e degli animali, sono animate dalle cosiddette anime di gruppo che corrispondono alle rispettive specie e generi.
Solo il corpo espressivo dell’essere umano fisicamente maturo poteva e può essere animato da un’anima individualizzata che si è sviluppata oltre l’anima del gruppo animale. Solo questa individualizzazione dell’anima egoica rende possibile la reincarnazione e quindi un analogo sviluppo ininterrotto dell’essere umano.
E così, quasi “incidentalmente” con l’individualizzazione, l’anima dell’uomo, circa 1 milione di anni fa (5a razza radice), e le successive ondate di umanità ricevono anche l’aggiunta speciale della capacità di pensare (Manas = sanscrito, il pensatore), che non si è (ancora) evoluta nell’elementare dell’essere animale, perché per mancanza di coscienza di individualizzazione e di maturità corporea, l’anima dell’animale non può ancora essere ingraziata con ‘Manas’. Tuttavia, alcune specie animali o esseri animali si sono evoluti ai massimi livelli di “comportamento istintuale”, motivo per cui alcuni loro comportamenti vengono spesso confusi con l'”intelligenza mânasica”.
Poiché ogni evoluzione segue una catena d’azione analoga, ciclicamente ascendente e discendente, che senza interruzione, ma a ondate successive dal “fiume della vita”, riversa sempre nove anime successive in forme altrettanto nuove, si può giustamente affermare che le rispettive anime più vecchie – con ciò si intendono in linea di principio tutti i tipi di anime, Qui, però, soprattutto quelle degli animali – sono eternamente seguite da nuove anime, cioè più giovani (catena causale/flusso di vita), che, analogamente alle anime predecessore, possono e continueranno a evolversi su “percorsi” naturali, se nessun intervento innaturale, per esempio da parte dell’uomo, distrugge questo processo e flusso naturale di evoluzione. Tutte le anime hanno origine da o all’interno di un’unica anima radice spirituale, l’anima universale, e tutti gli elementi, gli attributi, le capacità, i talenti e le potenzialità di un’anima che sono decisivi per la sua evoluzione sono già stati avvolti in elementi spiritualmente cristallizzanti nella fase ciclica-universale di involuzione. Un fatto causale che l’uomo dovrebbe conoscere e riconoscere.
Perciò ogni mente umana sana e logicamente pensante riconosce che nulla, ma proprio nulla, può nascere dal nulla; deve sempre esserci qualcosa che lo precede, un’idea o un pensiero elementare e fondamentale di quella cosa che deve apparire. Nessun architetto potrebbe mai costruire una struttura senza aver prima prodotto un’idea, un pensiero, poi degli schizzi iniziali, successivamente altri schizzi e infine dei piani dettagliati abbastanza concreti. L’ideazione è la base di tutta la creazione.
L’evoluzione nel solo cosmo non funziona in modo digitale secondo gli standard cerebro-fisici abituali dell’uomo, ma nella catena analogica di causa ed effetto di cui sopra; senza inizio, senza fine. Ma al più tardi a questo punto il nostro cervello fisico è sovraccarico, perché lo strumento cerebrale che funziona in modo puramente digitale può comprendere solo ciò che ha un inizio e una fine. Una catena analogica di cause ed effetti senza un inizio e una fine deve essere rifiutata dalla mente digitale come “impensabile”. Da tutto ciò consegue che, prima che un’anima possa dispiegarsi o svilupparsi ciclicamente e per miriadi di volte, un essere spirituale intelligente che sta dietro di essa deve aver già impacchettato tutte le parti dell’anima concepite per dispiegarsi e svilupparsi in elementi adatti. Questi elementi adatti sono assemblati in forme e corpi di espressione, che gravitano da atomi, molecole, cellule ecc. e poi si fondono in quei corpi di espressione fine-materiale e grossolana di un essere elementare, in modo che le anime evolute, secondo il loro grado di coscienza specifico della specie, possano animare i corpi di espressione adatti. Infine, tutte le anime sono come quei pellegrini che viaggiano attraverso gli universi per visitare varie stelle e pianeti sul loro percorso, ognuno in un nuovo corpo di espressione adattato ai livelli vibrazionali, che a loro volta consentono di raccogliere esperienze molto specifiche attraverso le quali possono sviluppare ed esprimere tratti di carattere, abilità, talenti e potenzialità che riflettono la coscienza.
Quindi, se l’uomo sapesse, o meglio riconoscesse e comprendesse, che le anime che attualmente vogliono svilupparsi sul piano animale dell’esistenza (un piano intermedio come quello umano) sono elementari, proprio come lo era un tempo l’uomo in ascesa, che sono anime viaggiatrici e pellegrine, proprio come l’uomo stesso è sempre stato e sempre sarà, allora questa conoscenza potrebbe servire al bene comune di tutti gli esseri e assumere forme di espressione corrispondenti, di aiuto fraterno. L’uomo potrebbe davvero riconoscerlo e saperlo:
tutte le anime, comprese quelle animali, discendono dalla stessa anima radice universale tutta intera e, in quanto elementari in evoluzione, sono anime discendenti-curanti dell’umanità, che sono solo nel loro percorso evolutivo, in ascesa verso l’esistenza umana, proprio come l’anima umana di oggi un tempo era in grado di ascendere dall’anima animale di allora;
che ergo le persone che abusano degli attuali corpi di espressione dell’anima degli animali come bestiame da usare e da macello, li stressano, li sfruttano e li massacrano, lo fanno in modo assolutamente innaturale, cioè contro le leggi dell’ordine, dell’armonia, dell’evoluzione e della natura. Queste persone a volte disturbano, ritardano o distruggono la “prole naturale e l’evoluzione dell’anima animale” preparata da Madre Natura, per lo più senza averne bisogno, per puro scopo di lucro umano – e causano alle anime indicibili agonie infernali, che non rimangono senza conseguenze cosmico-universali.
Le anime animali sono elementari che salgono dal mondo minerale, dal mondo vegetale, sono esseri animici nel loro sviluppo verso l’umanità. Se, infine, l’uomo sapesse che è un vantaggio per il proprio sviluppo di ogni anima più sviluppata se fa veramente del bene a un’anima meno sviluppata. Non importa se aiuta quest’anima meno sviluppata nel suo percorso di sviluppo attraverso pensieri, sentimenti o azioni, se si limita a sostenere il percorso di quest’anima dato da Madre Natura, allora l’uomo sperimenta ciò che l’ordine cosmico, l’armonia e la giustizia portano sempre con sé; perché ognuno raccoglie ciò che ha seminato. Perciò, chiunque provochi sofferenza a un’anima, la provocherà a sua volta.
Va inoltre sottolineato che anche la non-azione, nel senso delle leggi universali, corrisponde a un’azione; infatti, anche se stiamo fermi e ci comportiamo passivamente, cioè guardiamo passivamente e permettiamo la sofferenza, agiamo comunque con conseguenze karmiche universali. Le conseguenze più gravi del “karma” (nome sanscrito dell’azione, rispettivamente del principio universale di causa ed effetto) colpiscono la parte mortale dell’anima dell’uomo al più tardi dopo la morte (o in uno dei successivi cicli di reincarnazione), nei cosiddetti mondi astrali; perché i guardiani del “karman”, il principio universale, non dimenticano niente e nessuno. Così anche quell’essere umano che, per qualche motivo, non ha potuto o non può essere sufficientemente chiamato a rispondere delle sue azioni sofferenti sulla terra, viene portato alla giustizia universale nei mondi vibranti superiori dalle forze cosmiche.
La coscienza del nostro mondo fisico conosce già la distinzione tra sostanze fisiche solide, sostanze fisiche liquide e sostanze fisiche gassose, nonché l’esistenza di sostanze fisiche vibranti ancora più elevate, come ad esempio: Calore, luce e raggi sono stati scientificamente provati. Non sorprenderà quindi che la saggezza senza tempo, la teosofia, parli del fatto che nell’universo esistono sostanze, forme e mondi di vibrazione ancora più elevati.
Il mondo astrale, che ha una vibrazione più alta del mondo fisico-terrestre ed è il più vicino di tutti i mondi a vibrazione più alta al mondo fisico, è quindi chiamato anche mondo emotivo e dei sentimenti, perché qui tutta la vita è pura esperienza di sentimenti, derivante da desideri, voglie, desideri e azioni terrene. Solo dopo la morte, nei mondi astrali del cosiddetto “Kâma Loka” (termine sanscrito), quando tutte le energie di questa vita emotiva terrena sono state bruciate, ergo estinte, l’anima purificata e pellegrina sale ulteriormente con la sua coscienza nei mondi mentali.
In questi mondi astrali, tuttavia, la coscienza umana continua a esistere dopo la morte nella parte mortale della sua anima, ma è ora rivestita solo del manto astrale-eterico della sua forma di espressione composta da elementi emotivi. Dopo la “morte fisica”, la coscienza si è risvegliata su questo piano astrale senza alcuna mente o intelletto, perché questa “parte Mânas della coscienza”, dopo il decadimento e la dissoluzione delle forze di coesione del corpo fisico, si è immediatamente staccata dal piano vibrazionale inferiore ed è tornata nel proprio mondo, quello mentale.
Questa coscienza, ora risvegliata nel corpo astrale, vive all’interno del suo mondo astrale esclusivamente nelle e dalle energie dei suoi desideri, delle sue voglie, dei suoi sentimenti e delle sue emozioni sviluppate a livello personale e terreno. Anche la materia elementare astrale, più facilmente plasmabile, assume la “fisionomia” di queste energie emozionali, che a loro volta attraggono energie e forme di espressione psico-magnetiche comparabili da altri abitanti del mondo astrale, per connettersi con loro ai fini della generazione di energia e del supporto vitale. Il loro destino comune, il loro karma, è quello di dover sperimentare le conseguenze e gli effetti delle loro azioni emotive terrene ancora e ancora e ancora, e di sopportare le “fisionomie” di piante, animali ed esseri umani che soffrono giorno dopo giorno a causa delle loro azioni. Nel loro corpo astrale sperimentano ora loro stessi quella sofferenza, del tutto consapevole e del tutto reale per loro, proprio come sulla terra, che hanno inflitto alle “anime sorelle” delle piante, degli animali e degli altri esseri umani. Il motivo terreno per cui agiscono diventa la misura delle ripercussioni karmiche su di loro. Non è un segreto che tali vite astrali, se si volesse misurarle con una concezione terrena del tempo, possono facilmente durare diverse migliaia di anni.
Per tutte le anime che hanno fatto del bene durante la loro esistenza terrena, che hanno incontrato altre anime, siano esse piante, animali e/o esseri umani, in modo disponibile e amorevole, che le hanno aiutate, il “Kama Loka” può essere certamente uno stato paradisiaco; ma per tutte le persone che sono state meno disponibili durante la loro esistenza terrena, che hanno addirittura maltrattato, tormentato o ucciso volontariamente gli altri, il “Kama Loka” diventa il vero inferno descritto da Dante e dalla Bibbia cristiana – con i tormenti infernali autoimposti.
Come già sottolineato all’inizio: non è causalmente necessario credere in tutte queste cose, perché sono leggi universali, rispettivamente principi di ordine e di evoluzione, che funzionano incrollabilmente senza alcuna credenza, senza alcuna possibilità di influenza; eternamente.
In questo modo si chiude il cerchio della conoscenza dei principi universali della vita, della natura e dell’evoluzione: il causante e il causato sono una cosa sola, per cui la causalità deve sempre tornare al causante. Le scienze materiali, che ancora oggi presuppongono il big bang della materia e la tesi di Charles Darwin, secondo cui l’evoluzione è una progressione dell’autosviluppo materiale, cioè il potenziale spirituale dell’uomo si evolve unicamente a partire dalla materia che si autosviluppa, è, secondo gli studi scientifici dell’occulta saggezza senza tempo tramandata dalle antiche culture umane, un chiaro errore di interpretazione. Si basa sul puro materialismo e semplicemente esclude qualsiasi involuzione dallo spirituale, non bene l’ideazione dello spirituale.
René Descartes seguì questa ignoranza e concluse: “cogito ergo sum”, penso, quindi sono. A quanto pare, Cartesio non ha riconosciuto ciò che l’antico Socrate aveva già riconosciuto: “Scio me nihil scire”, so di non sapere.
Cartesio apparentemente ignorava il fatto che Mânas (il Pensatore) non fa altro che rivelare il terzo principio universale. Ignorando che solo il primo principio universale testimonia lo SPIRITO. Perché TUTTO è SPIRITO, l’universo è spirituale. All’interno dello Spirito Supremo, che nella Teosofia è chiamato “Ishvara” (nell’Ermetismo si parla di “Hen to pan” “UNO è TUTTO)”, l’ideazione pura trova la sua rivelazione nel divenire.
La Teosofia, con la trasmissione della saggezza senza tempo, nota bene, di quei principi ermetici della natura, testimonia anche il fatto che il piano fisico della vibrazione e della forma è sempre solo il palcoscenico dell’espressione di tutti i drammi, le cui cause risiedono esclusivamente in piani vibrazionali superiori della coscienza, in mondi vibrazionali più sottili. È quindi del tutto impossibile guarire causalmente i drammi che si verificano fisicamente, ad esempio sotto forma di malattie, somministrando farmaci fisici. La guarigione causale può avvenire solo attraverso un principio vibrazionale superiore universale. Le malattie fisiche possono quindi trovare una guarigione causale solo nei livelli astrali, mentali o addirittura vibrazionali superiori dell’esistenza. I rimedi fisici possono solo alleviare i sintomi o “neutralizzarli” temporaneamente. Sia la MTC (Medicina Tradizionale Cinese) che l’omeopatia classica hanno sempre tenuto conto di questa saggezza.
Infine, questo significa anche che qualsiasi “aiuto puramente fisico” – cioè senza l'”inclusione consapevole” di sentimenti, pensieri, intuizione, saggezza e spirito – rimane un trattamento puramente sintomatico. Tutte le donazioni monetarie agli animali e alle persone bisognose di aiuto rimangono causalmente inefficaci (al massimo alleviano temporaneamente e spontaneamente i sintomi), se non sono prodotte in modo consapevole e sempre ripetuto, causalmente da sentimenti e pensieri di guarigione che purificano la causa.
Per ultimo, ma non meno importante, c’è l’amore incondizionato, il potere di comprensione e di guarigione. Quel potere del cuore universale che permea tutto, che accende la VERITÀ TUTTA UNICA, con la voce del silenzio, in un fuoco ardente nella nostra camera del cuore. Questo supremo potere vibrante del TUTTO-Spirito, che rivela l’UNITÀ cosmico-universale del divenire vivente.
*L’autore, Frank Henkel, è presidente dell’Associazione di studio Saggezza senza tempo della Società Teosofica Adyar in Svizzera e.V. e presidente della “Loggia Hermes” di Wädenswil sul lago di Zurigo, in Svizzera.
Die Schweizerische Theosophische Gesellschaft freut sich, die Gründung einer neuen theosophischen Studiengruppe in deutscher Sprache für das Tessin bekannt zu geben. Die Treffen finden in der Region Locarno statt. Der genaue Zeitpunkt und der Ort müssen noch festgelegt werden, aber die Zahl der Bewerber hat eine ausreichende Zahl erreicht und wir warten auf neue Anmeldungen. Die Gruppe ist kostenlos und nicht konfessionell gebunden. La seguente biblioteca teosofica sarà presto a disposizione per i membri del gruppo. Allego l’elenco dei libri : https://teosofia.me/2021/09/29/libreria/
Bei Interesse wenden Sie sich bitte an Andrea Biasca-Caroni 079 6212343
Was ist Theosophie?
Das Wort Theosophie ist griechischen Ursprungs und bedeutet göttliche Weisheit. Es weist hin auf eine Dimension zeitloser Wahrheit, die jenseits aller Veränderungen durch die Jahrtausende die Menschheit gleich einem mehr oder weniger verborgenen Strom begleitet hat
Sie ist in den spirituellen Traditionen des Ostens und Westens erkennbar, ist der Quellgrund aller großen Religionen, in denen verschiedene Facetten dieser Wahrheit aufleuchten, die aber in ihrer wahren Natur jenseits aller rationalen Begrifflichkeit liegt. Sie ist eine spirituelle Wirklichkeit, in der jeder Mensch in seinem tiefsten Inneren wurzelt – das zu erkennen und dem Ausdruck zu geben in allen Schichten seines Seins seiner letztendlichen Bestimmung – dem Erfahrungs- und den Wachstumsprozeß vieler Inkarnationen – entspricht.
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EINE Menschheitsfamilie
Theosophie hat für Franz Hartmann, den Gründer der Theosophischen Geselschaft in Deutschland, nichts mit Parteiinteressen und Autoritätnzwang zu tun. Sie ist auf Freiheit und Toleranz gegründet und läßt sich nicht einspannen in die Grenzen einer begrenzten Körperschaft. Sie ist nicht ein System von Lehrmeinungen, die es zu adoptieren gilt, sondern ein stetes Werden und Verwirklichen in der Praxis des Alltags.
Mit den Gründern der Theosophischen Bewegung teilte Hartmann das große Ideal einer geeinten und glücklichen Menschheitsfamilie, die frei von den Fesseln der Vorstellung eines stabilen, von allen anderen getrennten Ichs ist; die die Einsicht in ihrem praktischen Leben verwirklicht, dass alles untrennbar mit dem anderen verbunden ist und alle Menschen Teil des Einen untrennbaren Lebens sind.
H. P. Blavatsky in ihrem Schlüssel zur Theosophie 1889:
« Da die Menschheit essentiell von ein und derselben inneren Natur ist …, kann nichts ein einzelnes Volk oder einen einzelnen Menschen treffen, ohne zugleich auch alle anderen Völker und Menschen zu treffen. »
Franz Hartmann sieben Jahre später auf den ersten Kongress der Theosophischen Gesellschaft in Deutschland
« Der allgemeinen Meschenverbrüderung liegt die allgemeine Menschenliebe zugrunde, und diese Liebe ist nicht eine bloße Theorie noch eine phantastische Schwärmerei, sondern sie besteht in der Erkenntnis, daß alle Menschen, ja sogar alle Kreaturen ihrem Wesen nach eine Einheit, wenn auch in ihren Formen, Erscheinungen und deren Eigenschaften von einander verschieden sind. »
(Lotusblüten, Jhrg. 1896, S. 708)
Unsere Ziele
Die Grundlage der theosophischen Bruderschaft bildet die Tatsache, daß allem Dasein eine geistige, unzerstörbare Einheit zugrunde liegt, die auch das wahre Wesen des Menschen bildet. In dieser ewigen Einheit sind alle Wesen und Menschen untrennbar verbunden. Von daher ergeben sich drei Ziele der Theosophischen Gesellschaft:
Den Kern einer allgemeinen, die ganze Menschheit geistig umfassenden Bruderschaft zu bilden jenseits aller Grenzen von Nationalität und Hautfarbe, Glaubensbekenntnis, Stand und Geschlecht
Zum vergleichenden Studium der Religion, der Philosophie und der Wissenschaften anzuregen.
Die Erforschung noch ungeklärter Naturgesetze und die naturgemäße Entfaltung und Pflege der im Menschen noch schlummernden Geisteskräfte zum Wohle aller Wesen zu fördern.
Die theosophische Weltanschauung
vermittelt Einsicht in die komplexe Natur des Menschen, die Ursachen seines Schicksals und seiner Wandlungen durch Geburt und Tod. Sie gibt ihm einen Überblick über Sinn und Ziel seiner Inkarnationen, seine Beziehung zum Kosmos, deren untrennbarer Teil er ist. Sie gibt Denkanstöße, die helfen, den individuellen Weg spiritueller Entfaltung und Bewußtseinserweiterung zum Wohl des Ganzen zu finden
Grundlegende theosophische Lehren
Die Wesenseinheit aller Dinge und die Entstehung einer Vielheit von Welten aus dieser WesenseinheitDie Offenbarung dieser Wesenseinheit auf sieben Stufen oder Ebenen des Daseins, die siebenfältige Konstitution des Menschen und des WeltallsDie periodische Wiederkehr aller Dinge, insbesondere die wiederholte Verkörperung der menschlichen Seele in irdischen PersönlichkeitenDas Gesetz von Ursache und Wirkung oder der ausgleichenden Gerechtigkeit (Karma)Die Lehre von den Zyklen und dem Ziel der Entwicklung, die Lehre vom Pfad, der zum Ziel führtDas Motto der Theosophischen Gesellschaft: Keine Religion ist höher als die Wahrheit.
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« Eine Religion in dem einzig wahren und richtigen Sinne ist ein Band, das alle Menschen verbindet, nicht eine besondere Gruppe von Dogmen und Glaubensformen.
Religion an sich, in ihrer weitesten Bedeutung, ist das, was nicht nur alle Menschen sondern alle Wesen und Dinge im ganzen Universum zu eiem großen Ganzen verbindet. »
Dopo due anni di forzata interruzione torna quest’anno il tradizionale appuntamento del Seminario Teosofico di Ascona. L’evento è organizzato dalla Società Teosofica Svizzera e dalla Società Teosofica Italiana. Sarà l’occasione per i ricercatori spirituali italiani e svizzeri di tornare a incontrarsi in presenza nel magnifico contesto dell’Hotel Ascona, a Monte Verità. Il tema scelto è strettamente connesso con la Pace, sempre evocata da molti ma di difficile conseguimento per l’essere umano, spesso portato a evidenziare, a causa degli inganni sensoriali, ciò che divide piuttosto che quello che unisce. Il Seminario si svolgerà da venerdì 18 marzo pomeriggio a domenica 20 marzo (con conclusione per le ore 12). Sono previste relazioni specifiche, approfondimenti e una sessione di domande e risposte. In allegato tutte le informazioni di dettaglio.
Il tema non poteva essere più attuale e mentre vediamo gli affanni per celare gli interessi di parte e i genocidi che sempre vengono compiuti in questo pianeta ignorante ci poniamo la domanda sbagliata. Come si raggiunge la pace.
La pace non si raggiunge, c’è già di suo, ma non bisogna fare finta che non sia importante fare di tutto per mantenerla perché il sistema umano da sempre si illude che le azioni non causino squilibrio.
Beh, in fondo l’ignoranza della nostra nautura divina, il senso dell’Ego, l’attrazione e la repulsione oltre che l’attaccamento alla vita sono i grandi motori delle azioni umane e lo smarrimento in maya la condizione di partenza.
In senso lato e in un significato più tardo, viene ad indicare anche “l’oceano dell’esistenza”, la vita terrena, il mondo materiale, che è permeato di dolore e di sofferenza, ed è, soprattutto, insustanziale: infatti, il mondo quale lo si vede, e nel quale si vive, altro non è che miraggio, illusione māyā. Immerso in questa illusione, l’uomo è afflitto da una sorta di ignoranza metafisica (avidyā), ossia da una visione inadeguata della vita terrena e di quella ultraterrena: tale ignoranza conduce l’uomo ad agire, trattenendolo così nel saṃsāra.
Quest’azione risulta dall’affanata ricerca della via per la pace. Smettere di cercare e esser in pace è la soluzione. Ma come fare ? Come non fare ?
Bodhisattva
Nel buddhismo, un bodhisattva è una persona che, pur avendo ormai raggiunto l’illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti[1].
Lo stato di buddha è quindi l’obiettivo da conseguire per i mahāyānisti. Il percorso per raggiungere tale stato si avvia con la scelta di divenire un bodhisattva, adoperandosi per la liberazione di tutti gli esseri senzienti. Siccome la dottrina della vacuità (dottrina centrale per i mahāyānisti) insegna che non c’è alcun fenomeno separato dall’altro, allora non vi può essere alcuna “liberazione” individuale, tutti realizzeranno la bodhi.
La “inconciliabilità” tra illuminazione realizzata da un Buddha e la sofferenza di un “essere senziente” (e quindi la necessità di intervento di buddha e bodhisattva nel mondo) viene nelle scuole risolta secondo la dialettica madhyamaka: la verità assoluta (paramārtha-satya o śūnyatā-satya) richiama costantemente la vacuità (śūnyatā) e in questo senso non c’è alcuna differenza tra gli esseri senzienti e i Buddha, anzi non ci sono “esseri senzienti”; sul piano della “verità convenzionale” (o “relativa”, sans. saṃvṛti-satya) tali differenze esistono. La sintesi di queste due verità o “verità della Via di mezzo” (mādhya-satya) rende conto di ambedue e della loro inconciliabilità:
«Il saṃsāra è in nulla differente dal nirvāṇa. Il nirvāṇa è in nulla differente dal saṃsāra. I confini del nirvāṇa sono i confini del saṃsāra. Tra questi due non c’è alcuna differenza.»
I testi di molte linee spirituali ci dicono che esiste :
“Shamballa” e la Gerarchia Nascosta
Ogni pianeta del sistema Solare ha un proprio Stato maggiore, costituito da ministri e ufficiali dei Logos Solari, i quali hanno il compito di portare a compimento il Piano divino.
Essi costituiscono la “Gerarchia Nascosta” o Governo Interno di ogni pianeta. Anche il nostro mondo si trova quindi sotto la guida di un Governo Spirituale di questo tipo, che procedendo dai Piani Superiori risulta invisibile a livello fisico, influenzando tuttavia, in modo diretto, proprio quel livello. Una poderosa Gerarchia nelle cui mani si trova il Governo Interno del mondo e l’intera evoluzione; l’amministrazione delle Leggi della Natura e la direzione dei temi del mondo. I membri di detta Gerarchia sono i Guardiani della nostra umanità. Ognuno, secondo il proprio livello nella Gerarchia, svolge multipli compiti, compiendoli in perfetta armonia con tutti gli altri.
La loro più grande Finalità consiste nel redimere l’umanità dall’ignoranza, portandola alla Saggezza, alla Luce, e all’Immortalità. A volte sono chiamati “Guardiani del Mondo”, perchè ad ognuno di loro è affidata ed assegnata una diversa area di questo. Questi Grandi Esseri appartengono al “Quinto Regno della Natura” o Regno Spirituale e costituiscono il Centro della cosiddetta “Grande Fraternità Bianca del Pianeta”, la cui missione, chiara e definita, è l’accelerazione del processo evolutivo del nostro pianeta Terra.
Ne fa parte preponderante il Logos Planetario della nostra Terra, detto “Sanat Kumara”, “l’Anziano dei Giorni” o il “Signore del Mondo”, il quale venne sul nostro pianeta, in tempi remotissimi, in forma eterica, e da allora è rimasto sempre con noi. Per l’estrema purezza della Sua indole, non potè adottare un corpo fisico come il nostro, e quindi ha sempre agito e agisce tuttora dal Suo corpo eterico. E’ un riflesso diretto della Magna Entità che vive attraverso tutte le evoluzioni di questo pianeta e vitalizza ogni cosa. Egli mantiene tutto entro la Propria Aura. In Lui viviamo, ci muoviamo ed abbiamo il nostro essere, e nessuno può trascendere il raggio della sua Aura.
Dato che la Sua poderosa Aura interpenetra e circonda tutti i Sette Piani del nostro Globo, Egli è cosciente di tutto ciò che accade e non c’è azione che gli sfugga. Egli conserva nella Sua Mente l’intero Piano dell’evoluzione, del quale nulla si conosce; Egli è la Forza che stimola e spinge tutta la macchina del mondo; il Suo lavoro si trova connesso probabilmente con l’umanità in massa, piuttosto che con singoli individui. Egli è la personificazione della Volontà Divina in questo pianeta; e quando nelle vite degli uomini, si manifestano forza, valore, decisionalità, perseveranza e altre caratteristiche simili, sono in effetti da riferire a Lui. Quindi quando parliamo di Dio, nostro Padre celestiale, è a Lui che ci stiamo riferendo.
Questo Grande Essere discese sulla Terra insieme ad altre Grandi Entità, ai tempi della razza “Lemuriana”, circa 18,5 milioni di anni fa, formando la “Gerarchia Nascosta del Pianeta”. Egli stabilì la propria dimora in un certo luogo del “deserto del Gobi” (dove ancora si trova), che a quel tempo non era un deserto come oggi, bensì un meraviglioso giardino, verde e fiorito. Questo Centro poderosamente Magnetico è conosciuto sotto diversi nomi, tra i quali il più familiare è certamente “Shamballa”, la “Dimora degli Dei”.
A “Shamballa” abitano quindi i “Kumara”, questi Esseri di Altissima evoluzione, ma possono anche risiedervi alcuni Maestri di alto livello di questo pianeta, ed altrettante Entità extraplanetarie. “Shamballa” è impenetrabile, nessuno può accedervi, né fisicamente, né in astrale, né in qualunque altro modo. È come una forza di Luce Vivente, ricettacolo dell’energia più elevata, l’energia di Sintesi e rappresenta la ghiandola “pineale” del pianeta. Lì sono contenuti i semi del futuro e il vero Proposito o Piano Divino.
Quindi non disperate e superate l’illusione del Samsara !
Mentre sviluppo la mente del risveglio
Lodo i Buddha che brillano
Mi inchino davanti a te mentre percorro il mio cammino
Per unirmi ai vostri ranghi, faccio il mio compito a tempo pieno
Per il bene di tutti gli esseri cerco
La mente illuminata che suscita
Rispetto a Shantideva e a tutti gli altri
Che hanno spiegato il Dharma per sorelle e fratelli
Ringrazio questo mondo come luogo di apprendimento
E per questo corpo umano che so di aver guadagnato
E il mio più profondo ringraziamento a tutti gli esseri senzienti
Perché senza di loro, non ci sarebbe posto per imparare ciò che vedo
Non c’è niente qui che non sia stato detto prima
Ma l’ho scritto ora, cosi’ che io sia sicuro
E consolidi le mie opinioni
E sarei felice se potesse aiutare anche qualcun altro.
Se gli altri mi mancano di rispetto o mi prendono in giro
Mi fermo e penso prima di reagire
Comprendo che stanno attraversando stadi insicuri
Colgo l’occasione per avere pazienza
La vedo come un’occasione per aiutare l’altra persona.
Stroncando sul nascere la negatività prima che possa peggiorare.
Una possibilità per me di essere forte e sicuro
Penso ai Buddha che sono venuti prima
Mentre lodo e rispetto il bene che hanno fatto
Conoscere l’amore può vincere l’odio in ogni situazione
Abbiamo bisogno di altre persone per creare
Le circostanze per l’apprendimento che erano qui per neutralizzare
Situazioni che suscitano le nostre più profonde paure
Cosi ‘possiamo lavorare per liberarle finche’ non saranno scagionate.
… è la sola cosa che ha senso
Per ringraziare i nostri nemici nonostante il loro intento
Il percorso del Bodhisattva è potenza e forza
Una forza dall’interno per perdurare nella pratica
Vedere gli altri è importante quanto me stesso
Mi sforzo per una felicità di benessere mentale
Con l’interconnessione che condividiamo come una cosa sola
Ogni azione che facciamo colpisce tutti
nel decidere cosa una situazione chiama
C’è un sentiero per il bene di tutti
Cerco di compiere ogni mia azione per il bene più alto
Con il desiderio altruistico di raggiungere la Buddhità
… prometto qui davanti a tutti quelli che ascoltano
Di cercare di compiere ogni mia azione per il bene di tutti gli esseri
Per il resto della mia vita e anche oltre
Giuro di fare del mio meglio, di non fare del male
E nei momenti di dubbio, posso pensare al Dharma.
E gli Illuminati che hanno superato il Samsara
Adam Yauch e il Dalay Lama
Adam Yauch del gruppo rap BEASTY BOYS : Il nome del gruppo è un Acronimo di “Boys Entering Anarchistic States Towards Inner Excellence”, che significa : Ragazzi che entrano in stati anarchici verso l’eccellenza interiore. Il gruppo ha riconosciuto che l’acronimo era un “ripensamento” concepito dopo la scelta del nome.
Dopo due anni di forzata interruzione torna quest’anno il tradizionale appuntamento del Seminario Teosofico di Ascona. L’evento è organizzato dalla Società Teosofica Svizzera e dalla Società Teosofica Italiana. Sarà l’occasione per i ricercatori spirituali italiani e svizzeri di tornare a incontrarsi in presenza nel magnifico contesto dell’Hotel Ascona, a Monte Verità. Il tema scelto è strettamente connesso con la Pace, sempre evocata da molti ma di difficile conseguimento per l’essere umano, spesso portato a evidenziare, a causa degli inganni sensoriali, ciò che divide piuttosto che quello che unisce. Il Seminario si svolgerà da venerdì 18 marzo pomeriggio a domenica 20 marzo (con conclusione per le ore 12). Sono previste relazioni specifiche, approfondimenti e una sessione di domande e risposte. In allegato tutte le informazioni di dettaglio.
Dopo il wiki teosofico ho messo anche quello exoterico che ci si renda conto una volta di più di quello che non ci si trova … RESISTETE PERCHÉ DOPO TROVATE LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL SUO LIBRO PIÙ FAMOSO … BUON DIVERTIMENTO !!!
Se guardate il video poi sarete incuriositi dal Master Building di N.Y. e in fondo a questo articolo mi metto la traduzione in Italiano sempre deepelata.
Questa storia riguarda da vicino la storia degli USA e se avete visto il video superbo pubblicato all’inizio di quest’articolo capirete l’occhio e la piamide degli illuminati sulle banconote dei dollari e l’Onu e tante altre cose …
Manly Palmer Hall
Manly Palmer Hall (18 marzo 1901 – 29 agosto 1990) è stato un mistico di origine canadese, filosofo eclettico e fondatore della Philosophical Research Society, un equivalente moderno della scuola di Pitagora.[1] È stato lo scrittore più prolifico del XX secolo su misticismo, magia e filosofie antiche. Fu autore di più di 200 libri e tenne più di 8000 conferenze, la maggior parte delle quali settimanalmente presso la sede del Philosophical Research Institute.
Hall è meglio conosciuto per la sua opera del 1928 The Secret Teachings of All Ages. Hall pubblicò il suo opus magnum, un’introduzione ai simboli antichi e alle tradizioni segrete, all’età di 27 anni, con un successo immediato. È il libro più importante del revival occulto americano del primo Novecento e rimane influente fino ad oggi.[2]
Contenuti 1 La prima vita 2 Conferenze e insegnamento 3 Collegamenti con la Società Teosofica 4 Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche 5 La società di ricerca filosofica (PRS) 6 Un mondo privato 7 Il mistico in declino 8 Valutazione 9 Scritti 9.1 Periodici 9.2 Libri e opuscoli 9.3 Introduzioni e contributi 10 Risorse aggiuntive 10.1 Siti web 10.2 Collezioni d’archivio 11 Note
La prima vita Manly Hall nacque il 18 marzo 1901 nella città rurale di Peterborough, Ontario. Suo padre era un dentista e sua madre una chiropratica. I genitori di Hall si erano separati mentre sua madre era ancora incinta di lui, e presto venne affidato alle cure della nonna materna, Florence Palmer. Quando aveva due anni, lei lo portò a Sioux Falls, South Dakota, dove vissero per diversi anni. Era un bambino malaticcio, aveva poca istruzione ma leggeva voracemente per conto suo. C’era una scintilla di una brillantezza indefinibile nel giovane, che la nonna ha alimentato nei viaggi nei musei di Chicago e New York.
Per un certo periodo, i due vissero nell’hotel di lusso Palmer House a Chicago, dove Hall era per lo più in compagnia di adulti, compreso un maitre d’hotel indù vestito in modo tradizionale, che gli insegnò il galateo degli adulti. Più tardi, l’adolescente libresco fu iscritto a una scuola militare.
Sua nonna morì quando aveva sedici anni e lui viaggiò in California per stare con sua madre.[3]
Conferenze e insegnamento La carriera di Hall come saggio mistico iniziò nel 1919, quando venne in California per riunirsi con la madre. [4] Venne sotto l’influenza di sedicenti seguaci del rosicrucianesimo a Oceanside, California. Visse presso la Rosicrucian Fellowship fondata da Max Heindel, ma si insospettì delle pretese di antica saggezza dell’ordine e presto si trasferì a Los Angeles. Lì entrò in contatto con cercatori metafisici e gruppi di discussione. [5] Un giorno il giovane Manly Hall fu attratto da un’insegna che pubblicizzava la frenologia, la disciplina che legge la psicologia umana attraverso la forma e i contorni del cranio. Il proprietario del negozio, Sydney J. Brownson, divenne rapidamente il guru di Hall e spiegò il magnetismo, la reincarnazione, l’aura, la saggezza degli antichi, i misteri dell’India e dell’Oriente e gli insegnamenti segreti della chiesa a Hall, che si dimostrò uno studente eccellente con una memoria fotografica e un talento per la parola. Un anno dopo Brownson invitò Hall a parlare ad un pubblico selezionato che si riuniva settimanalmente in una stanza sopra una banca e fu un successo.[6]
In parte showman, in parte sciamano, Hall indossava un abito scuro su misura e sedeva a metà palco, con le mani appoggiate con i palmi verso il basso sui braccioli di una sedia baronale che era immersa nella luce. Parlava per un’ora e mezza – non un minuto di più. Che il suo argomento fossero le cerimonie di iniziazione egiziane o i mitici folletti d’acqua, concludeva bruscamente con la stessa frase: “Beh, per oggi è tutto, gente”[7].
Connessioni con la Società Teosofica Hall e Blavatsky.jpg Hall fu influenzato dagli insegnamenti teosofici. Joscelyn Godwin scrisse:
A parte un breve periodo in una scuola militare, era senza istruzione formale. In California entrò sotto l’influenza della Società Teosofica. Iniziò la sua carriera pubblica nel 1920 a Santa Monica, tenendo una serie di conferenze sulla reincarnazione. Divenne un ammiratore a vita di H. P. Blavatsky e della sua Dottrina Segreta.[8] Manly Hall non fu mai membro della Società Teosofica in America, e forse non fu mai membro di nessuna Società Teosofica. Ciononostante, fu molto impegnato con la TSA e tenne conferenze alla Besant Hollywood Lodge, a San Francisco, Portland, Chicago e Oakland. La Theosophical Press distribuì [9] e recensì [10][11] i suoi libri, e i membri li studiarono nelle riunioni di loggia e ascoltarono le sue conferenze su registrazioni. La sua Philosophical Research Society ospitava anche conferenzieri teosofici.
Manly Hall era un po’ fanatico su tutto ciò che riguardava Helena Petrovna Blavatsky [H.P.B.] Era tremendamente serio riguardo alla sua particolare visione della Teosofia.[12] Diceva che il lavoro originale di H.P.B. è più o meno unico anche nel campo della letteratura correlata, che la sua particolare intuizione rende le sue opere uniche, notevoli e preziose. Disse inoltre che molte delle osservazioni che fece durante il suo tempo, che erano altamente controverse, sono ora generalmente accettate e che molte delle scoperte che riportò e che stupirono i suoi contemporanei, ora appartengono alla nostra conoscenza comune.[13]
Quando Boris de Zirkoff assunse il ruolo di editore delle opere complete della Blavatsky dopo la seconda guerra mondiale, lavorò con Hall per pubblicare il quinto volume presso la Philosophical Research Society nel 1950. I successivi volumi VI-XV furono pubblicati attraverso la Theosophical Publishing House di Adyar, India e Wheaton, Illinois, e la PRS aiutò nella distribuzione. Boris de Zirkoff condusse una lunga corrispondenza con Manly Hall.
L’Insegnamento Segreto di tutte le Epoche
I viaggi in tutto il mondo di Hall nei primi anni ’20 gli diedero un certo grado di vicinanza ai monumenti e alle filosofie dell’antichità. Ma i materiali che finalmente gli permisero di completare il suo libro di saggezza furono quelli che scoprì nelle grandi biblioteche occidentali che si stavano aprendo all’uso pubblico diffuso. Grazie all’influenza di benefattori, Hall ottenne l’accesso ad alcuni dei manoscritti più rari del British Museum e mentre viveva a New York a metà degli anni ’20, trovò materiale nella vasta sala di lettura delle belle arti della New York Public Library. Ha accumulato una bibliografia di quasi mille voci.
A metà del 1928, dopo aver prevenduto abbonamenti per quasi mille copie e averne stampate altre 1.200, pubblicò quello che sarebbe diventato noto come il “Big Book” e che da allora non è mai andato fuori stampa. [The Secret Teachings of All Ages, finanziato da una schiera di ricchi sostenitori, fu pubblicato con immediato successo. Hall pubblicò altri libri ampiamente considerati classici della letteratura occulta, ma Gli Insegnamenti Segreti di Tutte le Epoche si erge con la testa e le spalle al di sopra del resto. È il libro più importante del revival occulto americano del primo Novecento, rimane influente, e molti degli insegnamenti e delle idee che presentava al pubblico rimangono in circolazione. [16][17]
Il libro è magnificamente illustrato con 54 tavole originali a colori di emblemi e figure antiche e medievali del noto illustratore J. Augustus Knapp e 200 illustrazioni in bianco e nero prese in prestito da rare opere occulte. Il successo immediato del libro catapultò Hall sotto i riflettori nazionali. [Era l’unico codice serio e completo della sua epoca che prendeva il mondo del mito e del simbolo nei suoi termini. Hall sbirciò in fonti che molti storici si rifiutarono di considerare – dai trattati massonici e rosacrociani alle opere alchemiche e astrologiche – e studi recenti hanno giustificato alcune delle sue conclusioni storiche. Mentre The Secret Teachings of All Ages è sempre stato ignorato all’interno del mondo accademico, ha influenzato alcuni che hanno scelto percorsi accademici più tradizionali di quello di Hall. Egli chiarì idee antiche che altrimenti potevano sembrare fuori portata, scrivendo non come un giudice distante ma come un amante dei riti e dei misteri incarnati nelle vecchie vie.[19]
Società di ricerca filosofica (PRS)
Biblioteca PRS Hall fu turbato dal fatto che gli insegnamenti esoterici e occulti non avessero posto nelle università americane e decise di stabilire un centro spirituale a Los Angeles di sua concezione e scopo con la missione di insegnare l'”idealismo pratico” conservato in oltre 100.000 testi-meraviglia dell’antichità, sviluppare programmi per il bene della società ed eccitare il desiderio dei suoi studenti di metterli all’opera nella vita quotidiana.
Il 20 novembre 1934, la Philosophical Research Society senza scopo di lucro di Hall comprò dalla Capitol Holding Company una proprietà immobiliare di prim’ordine con vista su Los Feliz Boulevard e sulle colline che portano a Griffith Park. Il 17 ottobre 1935, un centinaio di persone si riunirono per dare inizio alla costruzione della loro nuova sede.[20]
PRS fornì un ambiente claustrale dove Hall trascorse il resto della sua vita insegnando, scrivendo e assemblando una notevole collezione di testi antichi e oggetti devozionali. Il suo piccolo campus crebbe fino ad includere una biblioteca di cinquantamila volumi, un auditorium da trecento posti, una libreria, un magazzino, un ufficio e un cortile. Divenne una delle destinazioni più popolari a Los Angeles per i curiosi spirituali.
Dopo la morte di Hall, il campus sopravvisse a malapena a battaglie legali simultanee – una con la vedova di Hall, che sosteneva di doverle dei soldi, e un’altra con l’eccentrico artista della truffa Fritz, che aveva fatto amicizia con l’ottuagenario malato per rubare le sue antichità e i suoi beni nella stima di un giudice del tribunale civile. Hall aveva ceduto il suo patrimonio a questo oscuro “fiduciario”” solo sei giorni prima della sua morte[21].
Il danno finanziario di questi anni difficili fu irreversibile. A seguito di una lunga battaglia giudiziaria l’organizzazione no-profit dovette affrontare un debito legale di 2 milioni di dollari, ma il controllo fu girato ad un gruppo di sostenitori di lunga data. Furono costretti a vendere molti oggetti cari al Getty Museum di Los Angeles e a collezionisti europei.[22]
La PRS recuperò la salute fiscale a partire dal 1993 e continuò a stampare diverse edizioni del “Grande Libro”. [23] La PRS ora offre un calendario completo di conferenze, corsi online, workshop, lezioni di benessere, concerti ed eventi speciali per il grande pubblico.[24]
Un mondo privato
Manly Hall e la sua prima moglie Fay Hall ha scritto decine di libri, opuscoli e articoli, e ha tenuto numerose conferenze, in genere senza note. Eppure, per tutta la sua produzione, Hall rimase un enigma per coloro che lo circondavano. Dopo le sue conferenze della domenica mattina al PRS, usciva prontamente dall’auditorium da una porta laterale, entrava in una macchina e veniva riportato alla sua casa vicina.
Manly Hall e la sua seconda moglie Marie A differenza di molti insegnanti spirituali che affollavano Hollywood, Hall mostrava relativamente poco interesse nell’attirare la pubblicità o nel frequentare le stelle del cinema e raramente si coinvolgeva negli affari del cinema. [25]Nel corso degli anni, tuttavia, Hall ebbe molti devoti e questi includevano attori e attrici come Bela Lugosi, Glenn Ford, Burl Ives [un teosofo] e Gloria Swanson; pezzi grossi di Hollywood come Sid Grauman, Cecil B. DeMille e Samuel Goldwyn; scienziati come Luther Burbank, altri notabili come Elvis Presley e l’astronauta e fondatore dell’Istituto di Scienze Noetiche (IONS) Edgar Mitchell, nonché politici come Harry S. Truman e Ronald Reagan.[26] [27]
Hall si sposò nel 1930 con la sua segretaria Fay B. Ravenne, un’attraente astrologa del Texas. Il matrimonio si rivelò presto difficile perché Fay era soggetta a diverse malattie e si risentiva della crescente fama e del successo del marito. Hall stesso soffriva di numerosi disturbi, e l’overate era il suo unico sollievo dalla miseria della vita matrimoniale. Fay si ritirò ancora di più nella depressione e si suicidò nel 1941, uccidendosi con il gas nella sua auto. Hall era devastato, ma dopo un breve periodo di lutto eliminò tutti i documenti su Fay dai suoi archivi e non la menzionò mai più.
La sua seconda moglie fu Marie Bauer, una minuta immigrata tedesca e madre di due figli. Era sicura che Sir Francis Bacon avesse viaggiato in America e che, mentre era lì, avesse sepolto una cassaforte con una fortuna in oro sotto il campanile di una chiesa a Williamsburg, in Virginia. Era convinta che Dio l’avesse scelta per scoprire questa cassaforte e la sua passione si dimostrò abbastanza potente da convincere le autorità a permetterle di scavare la cassaforte, ma non fu trovato nulla. Marie non si arrese e la sua ossessione per la volta di Bacon continuò per il resto della sua vita. Aveva frequenti allucinazioni, attacchi di violenza, affermazioni grandiose ed era almeno occasionalmente psicotica.[28]
La mistica in declino Alla fine degli anni ’70, la malattia era diventata uno stile di vita per Hall, che si stava avvicinando agli 80 anni. I suoi problemi alla cistifellea erano diventati così gravi che smise di tenere conferenze fuori da Los Angeles; l’organo fu rimosso nel 1972. La sua tiroide era stata rimossa quando era giovane, il che potrebbe aver contribuito alla sua obesità. La sua vista era così scarsa che riusciva a malapena a leggere la posta quotidiana. Le sue articolazioni soffrivano di artrite. Le sue giornate erano trascorse visitando un medico dopo l’altro, e rifornendo i suoi scaffali di prescrizioni e integratori.[29][30]
Alla fine degli anni ’80, Hall sembrò perdere il suo giudizio personale. Rivolse tutti i suoi affari domestici e commerciali, e persino i suoi beni finanziari e quelli di PRS, a un autoproclamato guaritore sciamanico e presunto reincarnato da Atlantide di nome Daniel Fritz. Hall ignorava chiunque mettesse in dubbio la relazione.
Malato e pericolosamente sovrappeso nei suoi ultimi anni, Hall aveva apparentemente comprato nelle affermazioni di Fritz come guaritore mistico e la sua promessa di diffondere il lavoro di Hall in tutto il mondo. Hall ha fatto cadere il peso attraverso la dieta e l’esercizio fisico, e Fritz ha amministrato regolarmente le colonie. Hall ha firmato il suo patrimonio a Fritz meno di una settimana prima della sua morte. 31]Le circostanze della morte di Hall erano più che sospette. Un’autopsia rivelò diversi lividi, macchie di terra e prove di traumi, e alcuni lo chiamarono omicidio. [32][33] Ci furono delle accuse ma non furono mai portate avanti e dopo la morte di Fritz nel 2001 e la scomparsa del figlio nel 2003 il fascicolo fu chiuso. [34]
Manly P. Hall morì il 29 agosto 1990. Un servizio commemorativo massonico dedicato a “L’Illustre Manly Palmer Hall, 33° grado, Gran Croce d’Onore, si è tenuto il 23 settembre 1990.[35]
Valutazione Manly P. Hall tre.jpg Manly P. Hall era alto un metro e ottanta e aveva gli occhi grigio-azzurri. Era carismatico, arrogante, umoristico e studioso.[36] Vedeva se stesso non come uno studioso, che cerca la conoscenza per se stessa e la soddisfazione della propria mente, ma come un insegnante che impara per donare ai suoi studenti conoscenze e intuizioni. Credeva profondamente nel valore delle testimonianze di Platone, Buddha, San Paolo e della martire pagana Ipazia come medicina per il lato oscuro del progresso scientifico e del materialismo: inquinamento, congestione, crimine, egoismo, stress e costante erosione delle norme etiche e morali.[37] Raccolse molti accoliti e ricevette milioni di donazioni, molte delle quali da una madre e una figlia appartenenti alla famiglia Lloyd, una dinastia petrolifera della contea di Ventura.[38]
Tuttavia c’era una lampante dissonanza tra l’immagine pubblica di Halls e la sua realtà privata. Egli delegava i suoi affari a dilettanti e portava molti dei suoi problemi medici a guaritori con credenziali discutibili. Anche se non aveva una laurea, non correggeva coloro che si rivolgevano a lui come Dr. Hall. Sconsigliava di cercare di sviluppare poteri occulti, eppure abbagliava i seguaci dagli occhi stellati con dimostrazioni della sua presunta lettura della mente e previsioni di eventi futuri.[39] Per gran parte della sua vita si abbuffò di dolci a buon mercato, evitò l’attività fisica, e coltivò le relazioni con i seguaci dicendo loro, per esempio, che erano stati amici intimi in una vita passata.[40]
Per tutta la sua enfasi sulla praticità dell’antica saggezza, la vita di Hall, sotto certi aspetti, era un caso esemplare di una verità che non si trova nei suoi scritti. Una persona può accumulare la “saggezza delle epoche” senza che nessuna di esse penetri in se stessa. Questa perplessità della natura umana, un enigma nel cuore di tutte le filosofie etiche, sembra non essergli mai venuta in mente. [41]
Nulla di tutto ciò dovrebbe mettere in ombra l’importanza del suo primo capolavoro. Gli Insegnamenti Segreti di tutte le Epoche rimangono un classico indiscutibile e il PRS rimane un centro vitale per l’indagine metafisica e ha ricevuto l’accreditamento accademico.[42]
Scritti The Secret Teachings of All Ages, conosciuto all’inizio come Encyclopedia of Symbolical Philosophy, è stato il lavoro principale di Hall, ma oltre a questo, ha lasciato un grande corpo di libri, saggi, pamphlet e articoli. La Philosophical Research Society fornisce un catalogo delle sue opere sul suo sito web.
Periodici Hall pubblicò The All-Seeing Eye, un periodico mensile, da maggio 1923 a settembre 1931 con un vuoto 1928-1930. C’è un indice degli articoli sul sito ManlyPHall.info. I numeri di The All-Seeing Eye sono disponibili in formato digitale:
Numeri sparsi sul sito web ManlyPHall.info. Volume 2, numero 1, novembre 1923 su RealityChange.net. Volume 5, 1930-31 al sito IAPSOP. Ha scritto anche per altre riviste. L’Union Index of Theosophical Periodicals elenca 59 articoli di o su Manly P. Hall.
Libri e opuscoli
Il destino segreto dell’America Ecco una selezione di libri e opuscoli in ordine cronologico. Molti sono stati pubblicati in più edizioni e stampe, e sono ancora sotto copyright. Se non indicato diversamente, sono stati pubblicati dalla Philosophical Research Society.
Gli Iniziati della Fiamma. Los Angeles, 1922. Il primo libro pubblicato da Hall. Disponibile su Google Books e Hathitrust. The Lost Keys Of Freemasonry. New York: Macoy, 1923. Disponibile presso Internet Archive. Forze Invisibili: Nature Spirits, Thought Forms, Ghosts and Specters, the Dweller on the Threshold, being a series of manuscript lectures compiled in booklet form. Los Angeles: Hall Publishing Co., 1924. Molte edizioni e ristampe. Disponibile su Google Books. Lectures in Ancient Philosophy: An Introduction to Practical Ideals. Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche. 1928. Disponibile su CIA.gov e Internet Archive. Forme d’ombra. Los Angeles: Hall Publishing Co., 1928. “Racconti di magia cerimoniale, di intuizioni inquietanti… pieni di emozioni e di situazioni che fanno riflettere.”[43] Disponibile presso Hathitrust e Google Books. Saggio sui principi fondamentali dell’occultismo. 1929. Lectures on Ancient Philosophy-An Introduction to the Study and Application of Rational Procedure. 1929. Il mistero dell’elettricità. Los Angeles: Hall Publishing, 1930. Opuscolo. Right Thinking: la strada reale per la salute. Los Angeles: Hall Publishing, 1930. Opuscolo. Super Facoltà e la loro cultura. 1934. Disponibile in Internet Archive. La Santissima Trinosophia del Comte de Saint-Germain. 1936 (Seconda edizione). Disponibile presso Hathitrust. L’uomo: il grande simbolo dei misteri. Los Angeles: The Philosophers Press, 1937. Disponibile presso Internet Archive. Self-Unfoldment by Disciplines of Realization. 1942. Disponibile in Internet Archive. Il Giudizio dell’Anima e Il Mistero della Venuta del Giorno. Opuscolo. Uno studio di metafisica egiziana. How to Understand Your Bible. 1943. La signora dei sogni: Una favola alla maniera dei cinesi. Los Angeles, 1943. Il Guru, dal suo discepolo: La via dell’Oriente. New York, Philosophical Library, 1944. Il destino segreto dell’America. 1944. Disponibile su DocDroid. Atlantis: an Interpretation. 1946. Disponibile su Hathitrust. Reincarnation: the Cycle of Necessity. 1946. Disponibile presso Internet Archive. Guarigione – L’arte divina. 1950. Disponibile presso Internet Archive. America’s Assignment with Destiny. 1951. Il Cristo mistico. 1951, 1956. Disponibile presso Internet Archive. Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte prima, La luce dei Veda. 1952. Disponibile in Internet Archive. Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Part Two, The Arhats of the Buddhism. 1952. Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte Terza, I Saggi della Cina. 1952. Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Orientale: Parte quarta, I mistici dell’Islam. 1952. Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte Quinta: Venerati Maestri dei Giainisti, Sikh e Parsi. 1952. Gli Adepti nella tradizione esoterica occidentale: Parte prima, Ordini della ricerca. 1949. Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte seconda, Ordini della Grande Opera. 1949. Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte Terza, Ordini della Riforma Universale. 1949. Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte Quarta, Ordini Massonici di Fraternità. 1949. Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte quinta, L’incarico dell’America con il destino. 1951. Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale. 1949. Edizione combinata. Il valore terapeutico della musica. 1955. The Phoenix: an Illustrated Review of Occultism and Philosophy. 1960. Buddismo e psicoterapia. 1967. La Fenice: An Illustrated Overview of Occultism and Philosophy. 1975 (settima edizione). Domande e Risposte: Fondamenti delle Scienze Esoteriche. 1979. Disponibile presso Internet Archive. Gli angeli benedetti: A Monograph. 1980. Disponibile su VDocuments. Simboli di meditazione nel misticismo orientale e occidentale-Misteri del Mandala. 1988. 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Collezioni d’archivio Corrispondenza in Boris de Zirkoff Papers. Serie di documenti 22. Archivi della Società Teosofica in America. Corrispondenza in Walter A. Carrithers, Jr. Papers. Records Series 25.26. Archivi della Società Teosofica in America. Note John Michael Greer, Il libro occulto. (New York: Sterling, 2017), 179. Geraldine Beskin, “Manly Hall, il mistico assassinato”. Conferenza internazionale di storia teosofica. 20 e 21 settembre 2014. Accesso il 12/12/19. Mitch Horowitz, America occulta: The Secret History of How Mysticism Shaped Our Nation. (New York: Random House, Inc., 2009), 150-151. Gary Lachman. Rivoluzionari dell’anima. Riflessioni su maghi, filosofi e occultisti. (Wheaton, Illinois: Quest Books, 2014), 90. Horowitz, 151. Gary Lachman, Rivoluzionari dell’anima. Reflections on Magicians, Philosophers, and Occultists (Wheaton, Illinois: Quest Books, 2014), 91. Louis Sahagun, Maestro dei misteri. La vita di Manly Palmer Hall. (Port Townsend, WA: Process Media, 49. Wouter J. Hanegraaff, Dictionary of Gnosis & Western Esotericism Volume 1, (Leiden, The Netherlands: Koninklijke Brill, 2005), 455. Pubblicità anonima, “An Encyclopedic Outline of Masonic, Hermetic, and Rosicrucian Symbolic Philosophy by Manly P. Hall” Theosophical Messenger 16.7 (December, 1928), 156. Recensione anonima del libro “The Secret Destiny of America” The American Theosophist 33.4 (aprile 1945), 97/ Recensione anonima, “The Manly P. Hall Book” Theosophical Messenger 15.11 (aprile 1928), pagina 247. Anonimo. “Manly P. Hall” Il Messaggero Teosofico 38.1 (gennaio 1930), 6. Manly P. Hall, “Helena P. Blavatsky e la Dottrina Segreta”. Post sul blog del 21 dicembre 2014. Accesso il 12/12/19. Registrazione audio della conferenza e materiale scritto nel sito web di tributo. Documenti di Boris de Zirkoff. Serie di documenti 22. Archivi della Società Teosofica in America. Horowitz, 154. Greer, 179. Sahagun, 51. Sahagun, 50-51. Horowitz, 162-163,156. Sahagun, 70. Horowitz, 155-156. Sahagun, 273-274. Horowitz, 155-156. Sito web della Philosophical Research Society. Accesso il 16/12/19. Horowitz, 157. Lachman, 89. Mitch Horowitz, “Reagan e l’occulto”. Il blog del Washington Post. 4 maggio 2010. Accesso il 12/12/19. Lachman, 93-95. Sahagun, 203-205. Beskin, Manly Hall, il mistico assassinato. Horowitz, 159-160. Sahagun, 269-273. Lachman, 99. Horowitz, 160. Sahagun, 260. Beskin, Manly Hall, il mistico assassinato. Sahagun, 4. Sahagun, 8. Sahagun, 71. Sahagun, 11. Horowitz, 160-161. Lachman, 99-100. Pubblicità in The The Theosophical Messenger 15.9 (febbraio 1928), 216. G. A. O. “Book Reviews” The American Theosophist 32.12 (dicembre 1944), 289.
La sua opera più importante è The Secret Teachings of All Ages: An Encyclopedic Outline of Masonic, Hermetic, Qabbalistic and Rosicrucian Symbolical Philosophy, pubblicata nel 1928, quando l’autore aveva appena 27 anni. In oltre 70 anni di carriera letteraria, Hall ha scritto più di 150 libri e saggi, senza contare i numerosi articoli scritti su varie riviste.
In merito al scuola pitagorica, asserì che il filosofo di Samo era convinto che la matematica e la filosofia fossero strettamente collegate e condividessero l’intuizione del divino. Convintosi dopo lunghi viaggi che le scuole misteriche condividevano la credenza secondo la quale Dio si identifica con la creazione (panteismo), Pitagora sintetizzò i saperi esistenti all’epoca in una dottrina unitaria, per la quale fondò una scuola misterico-iniziatica e estese applicazioni pratiche[1].
Pitagora trasformò la numerologia babilonese in una scienza sacra, da cui già nei secoli passati erano state derivate la Kabbalah e le scienze matematiche delle civiltà confinanti. Essendo credenza diffusa tra gli Antichi Greci che la musica fosse la lingua degli dei, Pitagora applicò l’alfabeto greco alla numerologia e inventò il monocordo, riuscendo a determinare i rapporti numerici (canoni) fra le note della spartito musicale. Nella sua scuola sviluppò la matematica delle armoniche sostenendo che esistesse una “musica delle sfere” celesti, che dovevano produrre una “onda musicale” dello stesso tipo di quella generata dai pianeti che si approssimano intorno al Sole, a intervalli regolari armonici e secondo le stesse leggi che governano anche la diffrazione della luce bianca negli altri colori e i “nodi di ipertoni” che crescono sulle note musicali[1].
La “Philosophical Research Society”
Nel 1934, Hall ha fondato la Philosophical Research Society (PRS/Società di ricerca filosofica) a Los Angeles, California, una fondazione no-profit dedicata allo studio di religioni, mitologia, metafisica e occulto. La PRS possiede una libreria costituita da oltre 50.000 volumi, che vende e pubblica libri spirituali e di metafisica, la maggior parte dei quali scritti da Hall.
Massoneria
Già prima di entrare in Massoneria, fu per parecchi anni il patrono del Masonic Research Group di San Francisco. Il 28 giugno 1954 fu iniziato in Massoneria nella Jewel Lodge No. 374 di San Francisco (in seguito United Lodge); il 20 settembre dello stesso anno passò compagno e il 22 novembre diventò maestro. Un anno dopo entrò nel Rito scozzese antico ed accettato[2], nel quale raggiunse il 32º grado a San Francisco[3]. L’8 dicembre 1973 gli fu conferito il 33º grado durante una cerimonia che si svolse nei locali della “Philosophical Research Society”[4][5]. Nel 1985, a Washington D.C., gli fu conferita la Gran Croce del Rito scozzese antico ed accettato, la massima onorificenza della Giurisdizione sud degli Stati Uniti d’America[6].
^ William R. Denslow, 10,000 Famous Freemasons, vol. ii, [Trenton, MO. : Missouri Lodge of Research / Educational Bureau, Royal Arch Mason Magazine], 1958, p. 165.
^MPH Biography, su prs.org. URL consultato il 13 ottobre 2010 (archiviato dall’url originale il 4 marzo 2011).
^ Manly P. Hall’s Obituary, Scottish Rite Journal, November, 1990, p. 22. Archived copy, su srmason-sj.org. URL consultato il 13 marzo 2007 (archiviato dall’url originale il 13 marzo 2007)..
Storia di The Master o The Master Apartments 1920 – Il Master Institute of United Arts viene fondato da Nicholas e Helena Roerich. Il suo scopo è di dare agli studenti un’educazione a tutto tondo nelle arti e di “aprire le porte dell’illuminazione spirituale attraverso la cultura”. Si pensa che prenda il nome dal teosofo e guida spirituale di Helena, il Maestro Morya (o forse dal Maestro Roerich stesso) e che sia finanziato da Louis L. Horch.
1922 – Horch finanzia il trasferimento dell’Istituto dal suo studio di una sola stanza al 314 W. 54th Street a un palazzo in Riverside Drive tra la 103a e la 104a strada. Gli Horch sono mecenati dell’Istituto e seguaci del Maestro Morya, teosofo.
1925 – Horch compra dei lotti sulla UWS per costruire The Master (lotto 40, blocco 1980, distretto 107, distretto 6 del consiglio comunale, 24° distretto).
1928 – Horch forma una corporazione chiamata Master Buildings, Inc. e assicura il prestito di 1,925 milioni di dollari per iniziare la costruzione. Harvey Wiley Corbett di Helmle, Corbett & Harrison con Sugarman & Berger progettano e costruiscono l’edificio. È progettato per contenere 406 stanze (390 appartamenti) e si dice che costi 1,7 milioni di dollari (24,8 milioni nel 2018). Il NY Times lo chiama “la prima galleria d’arte su grattacielo di New York”. Il Washington Post lo chiama: “Un santuario dell’arte con un’espressione architettonica veramente americana”.
1929 – La prima pietra viene posata il 24 marzo 1929. I primi 3 piani consistono in un museo, una scuola per le belle arti e le arti dello spettacolo, e un centro internazionale delle arti. Queste tre organizzazioni sono il frutto della mente di Nicholas e Helena Roerich e finanziate da Louis L. Horch. L’edificio completato ha 233 monolocali, 63 bilocali e due trilocali e una suite attico con 7 camere.
1932 – Il Maestro viene pignorato. Dopo il mancato pagamento delle tasse, viene citato in giudizio il 6 aprile 1932. Horch sostiene che l’istituto culturale fornisce l’esenzione fiscale, contrastando la spinta degli obbligazionisti a sostituire gli spazi culturali con appartamenti. Nel giugno 1932 è uno dei due curatori fallimentari incaricati di ripianare i debiti dell’edificio.
1934 – Horch prende il controllo del Master Building, Inc. e delle sue istituzioni culturali sotto il titolo di The Master Institute of United Arts, come un’organizzazione educativa esentasse; nel 1935, come proprietario dell’edificio, Horch, termina l’amministrazione controllata del Master. Poco dopo, gli Horch e i Roeriches sciolgono la loro associazione.
1936 – Il 5 giugno, Horch scrive ai Roeriches di interrompere le relazioni tra l’Istituto e le altre organizzazioni culturali. I Roeriches fanno causa per riprendere il controllo.
1938 – L’8 febbraio 1938, la causa dei Roerich è risolta a favore degli Horch. Il Riverside Museum viene fondato e installato a The Master. Horch è il presidente del nuovo museo e Vernon C. Porter è il primo direttore del Riverside Museum. Alla sua apertura, il 4 giugno 1938, il museo espone artisti americani tra cui Stuart Davis, Yasuo Kuniyoshi, Jack Levine, Marsden Hartley, George Luks, John Sloan, Philip Evergood, Reginald Marsh, Charles Burchfield e Rockwell Kent. Il museo inizia ad ospitare American Abstract Artists, un gruppo dedicato ad espandere l’apprezzamento dell’arte non-oggettiva. Il museo inizia ad ospitare mostre tenute dalla New York Society of Women Artists, un gruppo fondato nel 1936 per promuovere il lavoro delle donne artiste d’avanguardia. Come nella sua precedente incarnazione, il Master Institute of United Arts fornisce lezioni d’arte e spazio per lo studio, sponsorizza conferenze, concerti, letture di poesia, cliniche d’arte e altri eventi culturali. Altre organizzazioni che espongono al museo includono la Silvermine Guild of Artists, il Manhattan Camera Club, la Photo-Engraver’s Art Society, la Brooklyn Society of Artists e l’Actor’s Equity Group. Nettie Horch assume la direzione negli anni 40 e sua figlia, Oriole, assume il ruolo alla fine degli anni 60.
1939 – Un annuncio immobiliare pubblicizza, The Master. Scelta 1, 2 suite di stanze, dispense, servizio completo di hotel, tutte le stanze all’esterno, da $50/mese non ammobiliate, poche ammobiliate, $65/mese. Ristorante a prezzi popolari. Sede del Riverside Museum, concerti, conferenze, recital gratuiti per i residenti.
1958 – Frank Horch, il figlio di Louis e Nettie, diventa il manager dell’edificio, fino al suo assassinio nel 1975.
1961 – L’Equity Library Theatre opera nel teatro fino al 1991. Il suo ultimo spettacolo è Gigi nel 1989.
1971 – Il museo e centro culturale dei Master Apartments chiude e il suo patrimonio viene donato alla Brandeis University (Rose Art Museum). Il teatro rimane aperto fino al 1991. Louis trasferisce parte della proprietà ai suoi figli Frank e Oriole. Louis e Nettie si trasferiscono in Florida quando lui aveva 83 anni e lei 76.
1979 – Horch muore e l’edificio viene acquistato dall’investitore immobiliare Sol Goldman.
1988 – Il Master si converte in una cooperativa edilizia (con 335 appartamenti su 28 piani).
???? – Viene istituita la Monday Night at the Masters, una serie di conferenze culturali, curata da Kathryn Ralph.
2013 – La Master Gallery è stata ristabilita nella rinnovata hall dell’edificio il 13 aprile 2013. La sua prima mostra presenta l’artista residente, Alex Zwarenstein. La Galleria ospita quattro mostre all’anno, promuovendo artisti residenti e del quartiere ed è co-curata dai residenti Jan Fort e Michael Alicia. Altri artisti presenti sono Darcy Rogers, Jerone Hsu, Roger Winter, Jacinta Stewart, Yael Dresdner, Nancy Sirkis, Dylan Vandenhoeck, Marcia Clark, Peter Glebo, Ilene Sunshine, Elizabeth Langer, Kevin Saco, Lisa Farber, Tim Elder, Donna Svennevik, Betsy Goldberg, Jeanette Winter, Allen Furbeck, Steve Galicynski, Anna Walinska, Pierre Foillet, Donald Billinkoff, insieme a due mostre collettive, una di artisti mediorientali esiliati e una con artisti locali e residenti.
2016 – Il Master è iscritto nel registro nazionale dei luoghi storici.
Patto Roerich Da Wikipedia, l’enciclopedia libera Vai alla navigazioneSalta alla ricerca Patto Roerich Il trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici Firmato il 15 aprile 1935 Luogo Washington, D.C. In vigore il 26 agosto 1935 Condizione due stati ratificanti Firmatari 21 Parti 10 Depositario Unione Panamericana Il Trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici o Patto Roerich è un trattato interamericano. L’idea più importante del Patto Roerich è il riconoscimento giuridico che la difesa dei beni culturali è più importante dell’uso o della distruzione di quella cultura per scopi militari, e la protezione della cultura ha sempre la precedenza su qualsiasi necessità militare.
Contenuto 1 Nicholas Roerich 2 Origini 3 Bozza e ratifica 4 Cronologia 5 Bandiera della Pace 6 Lega Mondiale della Cultura e Giornata Mondiale della Cultura 7 Vedi anche 8 Referenze 9 Collegamenti esterni Nicola Roerich Articolo principale: Nicholas Roerich
Nicholas Roerich. Il pittore e filosofo russo Nicholas Roerich (1874-1947)[1] iniziò il movimento moderno per la difesa degli oggetti culturali, per l’idea di “Pace delle civiltà”. Oltre al riconoscimento come uno dei più grandi pittori russi, il risultato più notevole di Roerich durante la sua vita fu il Patto Roerich firmato il 15 aprile 1935 dai rappresentanti degli stati americani nello Studio Ovale della Casa Bianca (Washington, DC). Fu il primo trattato internazionale firmato nello Studio Ovale.[2]
Nicholas Roerich nacque il 9 ottobre 1874 a San Pietroburgo. I suoi genitori lo incoraggiarono a studiare legge, ma vedendo l’inclinazione del figlio per la pittura, gli permisero di studiare entrambi, cosa che fece con molto successo. Nel 1900, Roerich andò a Parigi per prendere lezioni da Fernand Cormon, il noto precettore di Van Gogh e Toulouse-Lautrec. Al suo ritorno a San Pietroburgo, sposò Helena Shaposhnikova, che in seguito sviluppò la filosofia dell’Agni Yoga. Presto Roerich divenne un pittore di successo. Uno dei suoi dipinti fu acquistato dallo stesso zar russo Nicola II. Roerich lavorò anche come scenografo e costumista per diverse opere e balletti di Maurice Maeterlinck e Igor Stravinsky, presentati in anteprima a San Pietroburgo.
Nel 1917, Roerich andò a vivere vicino a un lago in Finlandia, per rafforzare la sua salute. Dopo che il confine tra Russia e Finlandia fu chiuso nel 1918 nel contesto della Rivoluzione d’Ottobre e della guerra civile finlandese, la famiglia viaggiò attraverso diversi paesi scandinavi fino alla Gran Bretagna e alla fine partì per il Nord America nel 1920. Lì, Roerich fondò due istituzioni culturali: “Cor Ardens” (Cuore ardente, una confraternita di artisti di diversi paesi) [3] e “The Master Institute of United Arts” (un’organizzazione per l’istruzione, la scienza e la filosofia).[4]
Nel 1923, il Museo Roerich fu fondato a New York. Nel 1929, si trasferì in un nuovo edificio. Attualmente, il Museo Roerich si trova a Manhattan, all’angolo della 107a strada e Riverside Drive. Nel 1929, il lavoro di Roerich verso il patto fu riconosciuto attraverso una candidatura al premio Nobel per la pace.[5]
Dopo aver lasciato l’America, i Roerich si stabilirono a Naggar, nella valle di Kullu, da cui la loro tenuta guardava verso l’Himalaya. Qui fondarono l’Istituto Urusvati che rimane a Naggar con una mostra sul patto. Nicholas Roerich morì il 13 dicembre 1947.
Origini Un’idea sulla protezione dei monumenti culturali fu formulata per la prima volta da Nicholas Roerich nel 1899. Durante i suoi scavi nella provincia di San Pietroburgo, Roerich cominciò a sottolineare la necessità della protezione dei monumenti culturali, che riproducono per noi una visione del mondo dei popoli antichi.
Nel 1903, Roerich insieme a sua moglie Helena Ivanovna Roerich fece un tour attraverso quaranta antiche città russe, tra cui Yaroslavl, Kostroma, Kazan, Nizhny Novgorod, Vladimir, Suzdal, Yuriev-Polsky, Smolensk, Vilnius, Izborsk e Pskov. Nel 1904, procedendo la spedizione, Nicholas Roerich ha visitato Uglich, Kalyazin, Kashin e Tver. Durante questi viaggi Roerich ha creato una grande serie di studi architettonici, ha creato circa 90 dipinti dei siti visitati. Più tardi molte chiese russe sono state distrutte e questi dipinti rimangono le uniche immagini di documentazione.
Riassumendo questi viaggi, il pittore ammirava la bellezza dei monumenti antichi. Roerich, esprimendo i suoi sentimenti per lo stato della loro protezione, nel suo articolo “Lungo i vecchi tempi” (1903): “L’estate scorsa ho avuto l’occasione di vedere molti nostri veri antichi e poco amati”.
Nel 1904, Roerich fece un rapporto alla Società Archeologica Russa dell’Imperatore sul triste stato dei monumenti storici e sulla necessità di intraprendere azioni immediate per proteggerli.
Durante la guerra russo-giapponese (1904-1905), Roerich espresse un’idea sulla necessità di un trattato speciale per la protezione delle istituzioni e dei monumenti culturali. Nel corso di diversi anni dopo il suo viaggio nel 1903-1904, Roerich sottolineò ripetutamente lo stato dei monumenti antichi. Scrisse diversi articoli dedicati al cattivo stato delle chiese. Nell’articolo “Pogrom silenziosi” (1911) Roerich scrisse del restauro poco accorto della chiesa di San Giovanni il Precursore a Yaroslavl: “Chi difenderebbe un bel pezzo d’antiquariato dai pazzi pogrom? È grave quando l’antico muore. Ma è più terribile quando l’antico rimane sfigurato, falso, imitazione…”.
Nel 1914, Roerich si appellò all’alto comando dell’esercito imperiale russo, così come ai governi degli Stati Uniti e della Francia con l’idea di concludere un accordo internazionale volto alla protezione dei valori culturali durante i conflitti armati. Ha creato un poster “Nemico dell’umanità” denunciando la distruzione barbarica dei monumenti culturali, e il quadro “Glow” esprimendo una protesta contro la prima guerra mondiale.
Nel 1915, Roerich scrisse un rapporto per l’imperatore russo Nicola II e il Gran Principe Nicola Nikolayevich che conteneva un appello a prendere vere misure statali per la protezione nazionale dei valori culturali.
Nel 1929, Roerich, in collaborazione con G. G. Shklyaver (alias Georges Chklaver), dottore in diritto internazionale e scienze politiche all’Università di Parigi preparò un progetto di Patto per la protezione dei valori culturali. Contemporaneamente Roerich propose un segno distintivo per identificare gli oggetti che hanno bisogno di protezione – la Bandiera della Pace. Consiste in un panno bianco con un cerchio rosso e tre cerchi rossi iscritti in esso.
Progetto e ratifica Nel 1929, Roerich, sempre in collaborazione con il professor Shklyaver, preparò un progetto di un trattato internazionale dedicato alla protezione dei valori culturali. Il progetto doveva essere un analogo culturale della Croce Rossa per la neutralità medica.
Nel 1930, il testo del progetto di accordo con l’appello di Roerich ai governi e ai popoli di tutti i paesi fu pubblicato sulla stampa e distribuito nelle istituzioni governative, scientifiche, artistiche ed educative di tutto il mondo. Come risultato, i comitati che sostenevano il Patto furono stabiliti in molti paesi. La bozza del patto fu approvata dal Comitato per gli affari dei musei della Società delle Nazioni e anche dal Comitato dell’Unione Panamericana. Alla fine, il Patto fu firmato da 21 stati delle Americhe e fu ratificato da dieci di essi.
All’indomani della seconda guerra mondiale, il Patto Roerich giocò un ruolo importante nella formazione di norme di diritto internazionale e nell’attività pubblica nel campo della protezione del patrimonio culturale. Nel 1949, alla quarta conferenza generale dell’UNESCO, fu accettata la decisione di iniziare il lavoro per la regolamentazione del diritto internazionale nel campo della protezione del patrimonio culturale in caso di conflitto armato.
Le idee del Patto Roerich non sono ancora implementate nel diritto internazionale, specialmente il suo principio della preferenza quasi illimitata della conservazione dei valori culturali alla necessità militare.
Cronologia
Questa sezione è in formato lista ma può essere letta meglio come prosa. Puoi aiutare convertendo questa sezione, se appropriato. È disponibile un aiuto per l’editing. (Settembre 2017)
Delegati della seconda conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich. Bruges, agosto 1932. Dal libro “Banner of Peace” /Compilatori O.N. Zvonareva, T.O. Knizhnik, N.G. Mikhailova. – Seconda edizione, completata e rivista. – Mosca, ICR, 2005. – (serie “Grande biblioteca di Roerich”).
1930 – Un progetto insieme all’appello di copertura di N. Roerich ai governi e ai popoli di tutti i paesi fu pubblicato e comunicato ai governi, alle istituzioni scientifiche, artistiche ed educative del mondo.
Il progetto del Patto fu rappresentato al Comitato per gli affari dei musei alla Lega delle Nazioni, e in seguito fu riferito al Comitato internazionale per la cooperazione intellettuale.
Comitati del Patto Roerich e della Bandiera della Pace furono fondati a Parigi e Bruges (Belgio) 1931 – Un’Unione Internazionale del Patto Roerich fu fondata a Bruges sotto la guida di un membro del Comitato belga per la protezione dei monumenti Camille Tulpinck [nl].
13-15 settembre – la prima conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich è stata organizzata a Bruges. Rappresentanti di un gruppo di paesi europei hanno partecipato a questa conferenza. È stato sviluppato un piano di promozione delle idee del Patto presso gli istituti di istruzione, e sono stati stabiliti contatti dell’Unione Internazionale del Patto Roerich con un Comitato Internazionale per gli affari artistici e un Comitato organizzativo per la riduzione delle armi. 1932, 7-9 settembre – la seconda conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich fu organizzata a Bruges. Ventidue paesi hanno partecipato ai suoi lavori. La conferenza ha deciso di fondare a Bruges un istituto speciale per l’assistenza mondiale all’attuazione delle idee del Patto Roerich nella vita pubblica. Ha anche preso la decisione di fare appello a tutti i paesi per riconoscere il Patto come trattato internazionale.
1933, 15 novembre – Comitato organizzatore della terza conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich visita il presidente degli Stati Uniti F. Roosevelt.
17-18 novembre – La terza conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich si è svolta a Washington. Trentacinque paesi hanno sostenuto questa conferenza e hanno raccomandato ai governi di tutti i paesi di firmare il Patto.
Dicembre – Settima Conferenza Panamericana a Montevideo (Uruguay) ha approvato una risoluzione che raccomanda ai governi dei paesi americani di aderire al Patto Roerich. 1934, 4 aprile – Viene approvato un rapporto del comitato speciale dell’Unione Panamericana dedicato al Patto Roerich.
Firma del Patto di Roerich (al centro: Franklin Delano Roosevelt).
11 agosto – Il presidente USA F Roosevelt ha autorizzato il ministro dell’agricoltura Henry A. Wallace a firmare il Patto Roerich dagli USA.
2 settembre – Un Comitato del Patto e della Bandiera della Pace è stato formato ad Harbin (Manciuria).
Un Comitato per la promozione del Patto viene formato in Bulgaria. 1935, 15 aprile – Un trattato denominato “patto internazionale per la protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche, dei monumenti storici, delle missioni e delle collezioni” (Patto Roerich) viene concluso e firmato dai rappresentanti di 21 stati americani alla Casa Bianca, Washington. Un segno distintivo per l’identificazione degli oggetti protetti (Banner of Peace) proposto da Roerich è stato approvato nel quadro del Patto.
2 luglio – il Patto viene ratificato dal Senato degli Stati Uniti.
10 luglio – il Patto viene ratificato dal presidente degli USA.
26 agosto – il Patto entra in vigore dopo essere stato ratificato dal suo secondo stato parte, Cuba.
25 ottobre – il Patto è stato promulgato dal presidente USA. Il presidente F. Roosevelt parlò nel suo discorso alla radio: “Presentando questo Patto alla firma di tutti i paesi, ci sforziamo che la sua accettazione mondiale diventi un principio vitale per la conservazione della civiltà moderna. Questo accordo ha un significato più profondo del testo di questo documento” [1].
1937, ottobre – Primo Congresso delle società baltiche Roerich ha deciso di creare i comitati del Patto Roerich in tutte le società Roerich dei paesi baltici.
Primo congresso della ricerca internazionale (Parigi) ha accettato all’unanimità una risoluzione sull’adesione al Patto Roerich. 1938, 17 novembre – la Bandiera della Pace fu stesa a Karachi (India).
1942 – Si forma a New York l’associazione culturale americano-russa (ARCA). Ernest Hemingway, Charlie Chaplin, Rockwell Kent, Norman Bel Geddes, Edmund Cooper, Serge Koussevitzky, Valeriy Ivanovich Tereshchenko furono i suoi collaboratori attivi. L’attività dell’associazione fu accolta con favore dagli scienziati di fama mondiale Robert Andrews Millikan e Arthur Compton.[6]
1946, 23 gennaio – è stata condotta la prima riunione della ripresa del Comitato di New York del Patto e della Bandiera della Pace.
18 aprile – la sesta conferenza panindiana per l’unità culturale ha sostenuto il Patto.
Presentazione della Bandiera della Pace dalla bacheca della stazione cosmica “Mir” al Presidente del Parlamento indiano Sri Somnath Chatterjee in occasione del 100° anniversario di S.N. Roerich. Da sinistra a destra: Eroe della Federazione Russa Sergei Zalyotin, Viktor Afanasyev, Sri Somnath Chatterjee, Presidente dell’ICR Yuli Vorontsov. 1948, agosto – Il governo indiano guidato da Jawaharlal Nehru ha deciso di approvare il Patto Roerich.
1948-1949 – L’associazione italiana del Patto Roerich a Bologna ha organizzato il lavoro per sostenere il Patto su vasta scala. Comitati del Patto Roerich e della Bandiera della Pace hanno lavorato in Italia, Belgio, Svizzera, Francia, Inghilterra, Portogallo, Brasile, Colombia, Uruguay, Bolivia e Cuba.
1949 – La quarta conferenza generale dell’UNESCO ha preso la decisione di iniziare un lavoro di regolamentazione del diritto internazionale nel campo della protezione dei valori culturali durante le azioni militari.
1950 – Un comitato di New York del Patto Roerich ha trasferito tutta la documentazione sul Patto all’UNESCO. La quinta sessione della conferenza generale dell’UNESCO ha affidato al direttore generale la preparazione e l’invio di un progetto di convenzione. Un comitato speciale dell’UNESCO ha preparato il progetto di convenzione internazionale alla luce dei documenti forniti.
1954, 14 maggio – La conferenza dell’O.N.U. e dell’UNESCO all’Aia ha accettato la “Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato” e un protocollo che l’accompagna. Il secondo protocollo alla convenzione dell’Aia è stato accettato nel marzo 1999 grazie all’iniziativa e alla stretta partecipazione dell’UNESCO. Un testo della convenzione dell’Aia indicava direttamente che la base per la sua accettazione è un principio di protezione dei valori culturali durante la guerra stabilito nelle Convenzioni dell’Aia del 1899 e 1907 e anche nel Patto Roerich. Questa convenzione dell’Aia fu firmata dai rappresentanti di 37 paesi.
1970, 14 novembre – “Convenzione dell’UNESCO sui mezzi per proibire e prevenire l’importazione, l’esportazione e il trasferimento di proprietà illeciti di beni culturali” è stata accettata alla 16a sessione della conferenza generale dell’UNESCO a Parigi.
1972, 23 novembre – “Convenzione concernente la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale” viene accettata alla 17a sessione della conferenza generale dell’UNESCO a Parigi.
1974 – Gli alpinisti di Novosibirsk issano la Bandiera della Pace sulla cima Roerich vicino al Monte Belukha (Altai).
1988, 6 maggio – La Bandiera della Pace viene issata al Polo Nord.
1990, 11 febbraio – I cosmonauti sovietici Aleksandr Balandin e Anatoly Solovyev portarono la Bandiera della Pace a bordo della stazione orbitale “Mir”.
1995, 26 giugno – La Bandiera della Pace è stata presentata a Gebhardt von Moltke, vice segretario per le questioni politiche presso la sede della NATO a Bruxelles.
La Bandiera della Pace sopra il Museo intitolato a N. Roerich a Mosca. 1997 – La Bandiera della Pace è stata consegnata all’equipaggio della stazione orbitale sovietica “Soyuz-TM” nell’ambito del progetto scientifico-illuminativo “Banner of Peace”. È stata consegnata alla stazione orbitale “Mir” e rimane nel cosmo durante due anni (5 agosto 1997 – 28 agosto 1999), accompagnando il lavoro degli equipaggi internazionali.
1998, 9 ottobre – La Bandiera della Pace è stata issata sopra il Centro-Museo intitolato a N. Roerich a Mosca.
1999, 5 gennaio – La Bandiera della Pace è stata presentata al Presidente della Repubblica del Kazakistan Nursultan Nazarbayev al Palazzo del Presidente (Almaty). Il cosmonauta Alexei Leonov e il professor Sergey Kapitsa hanno partecipato alla cerimonia. – 26 marzo – Il secondo protocollo alla “Convenzione per la protezione dei valori culturali in caso di conflitto armato” (L’Aia, 1954) è stato firmato all’Aia. Il documento è stato scritto da sei lingue: Inglese, Arabo, Spagnolo, Cinese, Russo e Francese.
2000, 8 gennaio – La Bandiera della Pace viene stabilita al Polo Sud.
28 gennaio – La Bandiera della Pace del Polo Sud è stata presentata al Segretario Generale dell’O.N.U. Kofi Annan come regalo del centro di spedizione “Arctic”, Centro Internazionale dei Roerichs e del progetto “Banner of Peace”. 2003, 17 ottobre – La Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale non materiale è stata accettata dalla 32a sessione della conferenza generale dell’UNESCO.
2004, 25 ottobre – Il Gonfalone della Pace del bordo della stazione cosmica “Mir” è stato presentato al Presidente del Parlamento indiano Sri Somnath Chatterjee in occasione del 100° anniversario di Sviatoslav Roerich.
Bandiera della Pace Articolo principale: Gonfalone della Pace
L’emblema di Pax Cultura.
50 anni del Patto Roerich “Pax Cultura” (“Pace culturale” o “Pace attraverso la cultura”) è il motto del movimento di protezione degli artefatti culturali fondato da Nicholas Roerich, ed è simboleggiato da un emblema marrone su bianco composto da tre cerchi pieni in un cerchio circostante. Il 15 aprile 1935 gli Stati Uniti e le nazioni dell’America Latina firmarono il Patto Roerich, concordando che “i monumenti storici, i musei, le istituzioni scientifiche, artistiche, educative e culturali” dovevano essere protetti sia in tempo di pace che di guerra, e identificati dalla loro bandiera distintiva, la Banner of Peace, con l’emblema Pax Cultura.
Secondo il Museo Roerich, “Il simbolo della Bandiera della Pace ha origini antiche. Forse il suo primo esempio conosciuto appare su amuleti dell’età della pietra: tre punti, senza il cerchio che li racchiude. Roerich si è imbattuto in numerosi esempi successivi in varie parti del mondo, e sapeva che rappresentava una profonda e sofisticata comprensione della natura trinitaria dell’esistenza. Ma per gli scopi del Gonfalone e del Patto, Roerich descrisse il cerchio come rappresentante la totalità della cultura, con i tre punti che erano l’Arte, la Scienza e la Religione, tre delle più avvolgenti attività culturali umane. Ha anche descritto il cerchio come rappresentante l’eternità del tempo, comprendendo il passato, il presente e il futuro. Le origini sacre del simbolo, come illustrazione delle trinità fondamentali per tutte le religioni, rimangono centrali per il significato del Patto e dello Stendardo oggi.”[7]
Il segno del Patto Roerich è stato sostituito dal marchio distintivo dei beni culturali come definito dalla Convenzione dell’Aia del 1954. Tuttavia, l’emblema del Patto Roerich è ancora un segno protettivo valido nelle relazioni tra i dieci stati che sono legati dal Patto.
Lega Mondiale della Cultura e Giornata Mondiale della Cultura In senso lato il Patto Roerich è inteso non solo come un trattato legale ma anche come un intero complesso di misure per la protezione dei valori culturali suggerite da N. Roerich. Di conseguenza, il Patto Roerich non ha solo un significato giuridico ma anche filosofico, illuminante ed evolutivo, poiché riflette un’idea di protezione culturale nelle sue molteplici manifestazioni.
Caratterizzando il Patto Roerich, il cosmonauta Alexei Leonov ha scritto:
Se stiamo elevando una cultura e una spiritualità allora ci aiuterà a rafforzare un’economia, a rendere la politica morale e a fermare i conflitti militari. Questo è un significato del Patto Roerich oggi. Più passa il tempo e più diventa attuale per il mondo. …
Sviluppando le idee del Patto N. Roerich ha dichiarato i pensieri sul ruolo della comunità. Le leggi per la protezione della cultura di per sé non funzioneranno se la comunità non mostrerà un’attività e un interesse per questo. Più tardi questo pensiero fu sostenuto dall’accademico D. S. Likhachev. Egli disse:
… Credo che le forme sociali migliori e liberamente sviluppate della cultura possano unire le forze creative costruttive e migliorare la vita sociale, aiutando così lo stato a mantenere alti ideali di umanesimo e di pace nel popolo.
Alla prima conferenza internazionale del Patto Roerich a Bruges (settembre 1931), N. Roerich propose di creare una Lega Mondiale della Cultura. Uno degli obiettivi principali della Lega deve essere quello di formare la cura della natura.
Nel suo articolo “Dolore del pianeta” (1933) N. Roerich scrisse: “L’appello alla cultura, l’appello al mondo, l’appello alla creatività e alla bellezza arriva all’orecchio che è rafforzato solo dai veri valori. La comprensione della vita come auto-miglioramento per il bene della gente nasce dove vale il rispetto della natura. Pertanto, la Lega della Cultura insieme alla principale attività illuminante deve spiegare all’ingrosso un saggio rispetto per la natura come origine del lavoro allegro, della gioia saggia, della conoscenza continua e della creatività”.
La comunità culturale apprezza molto il pensiero di N. Roerich sulla realizzazione della Giornata Mondiale della Cultura. N. Roerich scrisse: “… Sentiremo parlare anche della Giornata Mondiale della Cultura quando in tutte le scuole e società illuminate contemporaneamente la giornata sarà dedicata alla comprensione dei tesori culturali nazionali e mondiali …”
Vedi anche Agni Yoga Bandiera della Pace Roerichismo Riferimenti Leslie Brenner, “Nicholas Roerich. Idealista e visionario”, Foreign Affairs Journal, aprile 1990 Elisabeth Stoumatoff, FDR’s Unfinished Portrait: A Memoir, University of Pittsburgh Press, 1990, ISBN 0-8229-3659-3 “La Scrittura parla – Assaporare il significato profondo della Parola di Dio che si dispiega ogni anno nella liturgia, rivelando i misteri fondamentali della nostra fede”. Corardens.com. Recuperato il 17 dicembre 2017. “Nicholas Roerich profilo biografico”. Roerich.org. Recuperato il 17 dicembre 2017. Archivi del Comitato del Premio Nobel 1929 Ruth Abrams Drayer (2005). Nicholas e Helena Roerich: The Spiritual Journey of Two Great Artists And Peacemakers. Quest Books. pp. 330-. ISBN 978-0-8356-0843-5. Recuperato 23 giugno 2013. [1] Link esterni L. Shaposhnikova. L’urgenza del patto di Roerich nel mondo di oggi “L’urgenza del patto di Roerich nel mondo di oggi” Pubblicato nella rivista “Cultura i Vremya” (“Cultura e tempo”) n. 4, 2005. Centro Internazionale dei Roerichs Fondo internazionale della memoria di Roerich Museo Nicola Roerich. Patto e bandiera della pace attraverso la cultura, Museo Nicholas Roerich. Trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici (Patto Roerich), ratifiche e firme, icrc.org