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Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

~ Società Teosofica Ticinese ri-fondata il 29/9/2009.

Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

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Chi era Manly Palmer Hall ?

15 martedì Feb 2022

Posted by abcsocial in Andrea Biasca-Caroni, Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

≈ 1 Commento


Gli Insegnamenti segreti di tutte le ere

Manly Palmer Hall

Il video è in inglese ma se selezionate la traduzione automatica in Italiano è abbastanza comprensibile.

Vi consiglio di visitare subito il sito della Philosophical Research Society : https://www.prs.org/

e poi di leggere in Italiano la traduzione che ho fatto in automatico con deepl da : https://theosophy.wiki/en/Manly_Palmer_Hall

Dopo il wiki teosofico ho messo anche quello exoterico che ci si renda conto una volta di più di quello che non ci si trova … RESISTETE PERCHÉ DOPO TROVATE LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL SUO LIBRO PIÙ FAMOSO … BUON DIVERTIMENTO !!!

Il sito che ospita i suoi archivi ormai è in webarchive ma sempre reperibile

Se guardate il video poi sarete incuriositi dal Master Building di N.Y. e in fondo a questo articolo mi metto la traduzione in Italiano sempre deepelata.

Questa storia riguarda da vicino la storia degli USA e se avete visto il video superbo pubblicato all’inizio di quest’articolo capirete l’occhio e la piamide degli illuminati sulle banconote dei dollari e l’Onu e tante altre cose …

Manly Palmer Hall


Manly Palmer Hall (18 marzo 1901 – 29 agosto 1990) è stato un mistico di origine canadese, filosofo eclettico e fondatore della Philosophical Research Society, un equivalente moderno della scuola di Pitagora.[1] È stato lo scrittore più prolifico del XX secolo su misticismo, magia e filosofie antiche. Fu autore di più di 200 libri e tenne più di 8000 conferenze, la maggior parte delle quali settimanalmente presso la sede del Philosophical Research Institute.

Hall è meglio conosciuto per la sua opera del 1928 The Secret Teachings of All Ages. Hall pubblicò il suo opus magnum, un’introduzione ai simboli antichi e alle tradizioni segrete, all’età di 27 anni, con un successo immediato. È il libro più importante del revival occulto americano del primo Novecento e rimane influente fino ad oggi.[2]

Contenuti
1 La prima vita
2 Conferenze e insegnamento
3 Collegamenti con la Società Teosofica
4 Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche
5 La società di ricerca filosofica (PRS)
6 Un mondo privato
7 Il mistico in declino
8 Valutazione
9 Scritti
9.1 Periodici
9.2 Libri e opuscoli
9.3 Introduzioni e contributi
10 Risorse aggiuntive
10.1 Siti web
10.2 Collezioni d’archivio
11 Note


La prima vita
Manly Hall nacque il 18 marzo 1901 nella città rurale di Peterborough, Ontario. Suo padre era un dentista e sua madre una chiropratica. I genitori di Hall si erano separati mentre sua madre era ancora incinta di lui, e presto venne affidato alle cure della nonna materna, Florence Palmer. Quando aveva due anni, lei lo portò a Sioux Falls, South Dakota, dove vissero per diversi anni. Era un bambino malaticcio, aveva poca istruzione ma leggeva voracemente per conto suo. C’era una scintilla di una brillantezza indefinibile nel giovane, che la nonna ha alimentato nei viaggi nei musei di Chicago e New York.

Per un certo periodo, i due vissero nell’hotel di lusso Palmer House a Chicago, dove Hall era per lo più in compagnia di adulti, compreso un maitre d’hotel indù vestito in modo tradizionale, che gli insegnò il galateo degli adulti. Più tardi, l’adolescente libresco fu iscritto a una scuola militare.

Sua nonna morì quando aveva sedici anni e lui viaggiò in California per stare con sua madre.[3]

Conferenze e insegnamento
La carriera di Hall come saggio mistico iniziò nel 1919, quando venne in California per riunirsi con la madre. [4] Venne sotto l’influenza di sedicenti seguaci del rosicrucianesimo a Oceanside, California. Visse presso la Rosicrucian Fellowship fondata da Max Heindel, ma si insospettì delle pretese di antica saggezza dell’ordine e presto si trasferì a Los Angeles. Lì entrò in contatto con cercatori metafisici e gruppi di discussione. [5] Un giorno il giovane Manly Hall fu attratto da un’insegna che pubblicizzava la frenologia, la disciplina che legge la psicologia umana attraverso la forma e i contorni del cranio. Il proprietario del negozio, Sydney J. Brownson, divenne rapidamente il guru di Hall e spiegò il magnetismo, la reincarnazione, l’aura, la saggezza degli antichi, i misteri dell’India e dell’Oriente e gli insegnamenti segreti della chiesa a Hall, che si dimostrò uno studente eccellente con una memoria fotografica e un talento per la parola. Un anno dopo Brownson invitò Hall a parlare ad un pubblico selezionato che si riuniva settimanalmente in una stanza sopra una banca e fu un successo.[6]

In parte showman, in parte sciamano, Hall indossava un abito scuro su misura e sedeva a metà palco, con le mani appoggiate con i palmi verso il basso sui braccioli di una sedia baronale che era immersa nella luce. Parlava per un’ora e mezza – non un minuto di più. Che il suo argomento fossero le cerimonie di iniziazione egiziane o i mitici folletti d’acqua, concludeva bruscamente con la stessa frase: “Beh, per oggi è tutto, gente”[7].

Connessioni con la Società Teosofica
Hall e Blavatsky.jpg
Hall fu influenzato dagli insegnamenti teosofici. Joscelyn Godwin scrisse:

A parte un breve periodo in una scuola militare, era senza istruzione formale. In California entrò sotto l’influenza della Società Teosofica. Iniziò la sua carriera pubblica nel 1920 a Santa Monica, tenendo una serie di conferenze sulla reincarnazione. Divenne un ammiratore a vita di H. P. Blavatsky e della sua Dottrina Segreta.[8]
Manly Hall non fu mai membro della Società Teosofica in America, e forse non fu mai membro di nessuna Società Teosofica. Ciononostante, fu molto impegnato con la TSA e tenne conferenze alla Besant Hollywood Lodge, a San Francisco, Portland, Chicago e Oakland. La Theosophical Press distribuì [9] e recensì [10][11] i suoi libri, e i membri li studiarono nelle riunioni di loggia e ascoltarono le sue conferenze su registrazioni. La sua Philosophical Research Society ospitava anche conferenzieri teosofici.

Manly Hall era un po’ fanatico su tutto ciò che riguardava Helena Petrovna Blavatsky [H.P.B.] Era tremendamente serio riguardo alla sua particolare visione della Teosofia.[12] Diceva che il lavoro originale di H.P.B. è più o meno unico anche nel campo della letteratura correlata, che la sua particolare intuizione rende le sue opere uniche, notevoli e preziose. Disse inoltre che molte delle osservazioni che fece durante il suo tempo, che erano altamente controverse, sono ora generalmente accettate e che molte delle scoperte che riportò e che stupirono i suoi contemporanei, ora appartengono alla nostra conoscenza comune.[13]

Quando Boris de Zirkoff assunse il ruolo di editore delle opere complete della Blavatsky dopo la seconda guerra mondiale, lavorò con Hall per pubblicare il quinto volume presso la Philosophical Research Society nel 1950. I successivi volumi VI-XV furono pubblicati attraverso la Theosophical Publishing House di Adyar, India e Wheaton, Illinois, e la PRS aiutò nella distribuzione. Boris de Zirkoff condusse una lunga corrispondenza con Manly Hall.

L’Insegnamento Segreto di tutte le Epoche

I viaggi in tutto il mondo di Hall nei primi anni ’20 gli diedero un certo grado di vicinanza ai monumenti e alle filosofie dell’antichità. Ma i materiali che finalmente gli permisero di completare il suo libro di saggezza furono quelli che scoprì nelle grandi biblioteche occidentali che si stavano aprendo all’uso pubblico diffuso. Grazie all’influenza di benefattori, Hall ottenne l’accesso ad alcuni dei manoscritti più rari del British Museum e mentre viveva a New York a metà degli anni ’20, trovò materiale nella vasta sala di lettura delle belle arti della New York Public Library. Ha accumulato una bibliografia di quasi mille voci.

A metà del 1928, dopo aver prevenduto abbonamenti per quasi mille copie e averne stampate altre 1.200, pubblicò quello che sarebbe diventato noto come il “Big Book” e che da allora non è mai andato fuori stampa. [The Secret Teachings of All Ages, finanziato da una schiera di ricchi sostenitori, fu pubblicato con immediato successo. Hall pubblicò altri libri ampiamente considerati classici della letteratura occulta, ma Gli Insegnamenti Segreti di Tutte le Epoche si erge con la testa e le spalle al di sopra del resto. È il libro più importante del revival occulto americano del primo Novecento, rimane influente, e molti degli insegnamenti e delle idee che presentava al pubblico rimangono in circolazione. [16][17]

Il libro è magnificamente illustrato con 54 tavole originali a colori di emblemi e figure antiche e medievali del noto illustratore J. Augustus Knapp e 200 illustrazioni in bianco e nero prese in prestito da rare opere occulte. Il successo immediato del libro catapultò Hall sotto i riflettori nazionali. [Era l’unico codice serio e completo della sua epoca che prendeva il mondo del mito e del simbolo nei suoi termini. Hall sbirciò in fonti che molti storici si rifiutarono di considerare – dai trattati massonici e rosacrociani alle opere alchemiche e astrologiche – e studi recenti hanno giustificato alcune delle sue conclusioni storiche. Mentre The Secret Teachings of All Ages è sempre stato ignorato all’interno del mondo accademico, ha influenzato alcuni che hanno scelto percorsi accademici più tradizionali di quello di Hall. Egli chiarì idee antiche che altrimenti potevano sembrare fuori portata, scrivendo non come un giudice distante ma come un amante dei riti e dei misteri incarnati nelle vecchie vie.[19]

Società di ricerca filosofica (PRS)

Biblioteca PRS
Hall fu turbato dal fatto che gli insegnamenti esoterici e occulti non avessero posto nelle università americane e decise di stabilire un centro spirituale a Los Angeles di sua concezione e scopo con la missione di insegnare l'”idealismo pratico” conservato in oltre 100.000 testi-meraviglia dell’antichità, sviluppare programmi per il bene della società ed eccitare il desiderio dei suoi studenti di metterli all’opera nella vita quotidiana.

Il 20 novembre 1934, la Philosophical Research Society senza scopo di lucro di Hall comprò dalla Capitol Holding Company una proprietà immobiliare di prim’ordine con vista su Los Feliz Boulevard e sulle colline che portano a Griffith Park. Il 17 ottobre 1935, un centinaio di persone si riunirono per dare inizio alla costruzione della loro nuova sede.[20]

PRS fornì un ambiente claustrale dove Hall trascorse il resto della sua vita insegnando, scrivendo e assemblando una notevole collezione di testi antichi e oggetti devozionali. Il suo piccolo campus crebbe fino ad includere una biblioteca di cinquantamila volumi, un auditorium da trecento posti, una libreria, un magazzino, un ufficio e un cortile. Divenne una delle destinazioni più popolari a Los Angeles per i curiosi spirituali.

Dopo la morte di Hall, il campus sopravvisse a malapena a battaglie legali simultanee – una con la vedova di Hall, che sosteneva di doverle dei soldi, e un’altra con l’eccentrico artista della truffa Fritz, che aveva fatto amicizia con l’ottuagenario malato per rubare le sue antichità e i suoi beni nella stima di un giudice del tribunale civile. Hall aveva ceduto il suo patrimonio a questo oscuro “fiduciario”” solo sei giorni prima della sua morte[21].

Il danno finanziario di questi anni difficili fu irreversibile. A seguito di una lunga battaglia giudiziaria l’organizzazione no-profit dovette affrontare un debito legale di 2 milioni di dollari, ma il controllo fu girato ad un gruppo di sostenitori di lunga data. Furono costretti a vendere molti oggetti cari al Getty Museum di Los Angeles e a collezionisti europei.[22]

La PRS recuperò la salute fiscale a partire dal 1993 e continuò a stampare diverse edizioni del “Grande Libro”. [23] La PRS ora offre un calendario completo di conferenze, corsi online, workshop, lezioni di benessere, concerti ed eventi speciali per il grande pubblico.[24]

Un mondo privato

Manly Hall e la sua prima moglie Fay
Hall ha scritto decine di libri, opuscoli e articoli, e ha tenuto numerose conferenze, in genere senza note. Eppure, per tutta la sua produzione, Hall rimase un enigma per coloro che lo circondavano. Dopo le sue conferenze della domenica mattina al PRS, usciva prontamente dall’auditorium da una porta laterale, entrava in una macchina e veniva riportato alla sua casa vicina.

Manly Hall e la sua seconda moglie Marie
A differenza di molti insegnanti spirituali che affollavano Hollywood, Hall mostrava relativamente poco interesse nell’attirare la pubblicità o nel frequentare le stelle del cinema e raramente si coinvolgeva negli affari del cinema. [25]Nel corso degli anni, tuttavia, Hall ebbe molti devoti e questi includevano attori e attrici come Bela Lugosi, Glenn Ford, Burl Ives [un teosofo] e Gloria Swanson; pezzi grossi di Hollywood come Sid Grauman, Cecil B. DeMille e Samuel Goldwyn; scienziati come Luther Burbank, altri notabili come Elvis Presley e l’astronauta e fondatore dell’Istituto di Scienze Noetiche (IONS) Edgar Mitchell, nonché politici come Harry S. Truman e Ronald Reagan.[26] [27]

Hall si sposò nel 1930 con la sua segretaria Fay B. Ravenne, un’attraente astrologa del Texas. Il matrimonio si rivelò presto difficile perché Fay era soggetta a diverse malattie e si risentiva della crescente fama e del successo del marito. Hall stesso soffriva di numerosi disturbi, e l’overate era il suo unico sollievo dalla miseria della vita matrimoniale. Fay si ritirò ancora di più nella depressione e si suicidò nel 1941, uccidendosi con il gas nella sua auto. Hall era devastato, ma dopo un breve periodo di lutto eliminò tutti i documenti su Fay dai suoi archivi e non la menzionò mai più.

La sua seconda moglie fu Marie Bauer, una minuta immigrata tedesca e madre di due figli. Era sicura che Sir Francis Bacon avesse viaggiato in America e che, mentre era lì, avesse sepolto una cassaforte con una fortuna in oro sotto il campanile di una chiesa a Williamsburg, in Virginia. Era convinta che Dio l’avesse scelta per scoprire questa cassaforte e la sua passione si dimostrò abbastanza potente da convincere le autorità a permetterle di scavare la cassaforte, ma non fu trovato nulla. Marie non si arrese e la sua ossessione per la volta di Bacon continuò per il resto della sua vita. Aveva frequenti allucinazioni, attacchi di violenza, affermazioni grandiose ed era almeno occasionalmente psicotica.[28]

La mistica in declino
Alla fine degli anni ’70, la malattia era diventata uno stile di vita per Hall, che si stava avvicinando agli 80 anni. I suoi problemi alla cistifellea erano diventati così gravi che smise di tenere conferenze fuori da Los Angeles; l’organo fu rimosso nel 1972. La sua tiroide era stata rimossa quando era giovane, il che potrebbe aver contribuito alla sua obesità. La sua vista era così scarsa che riusciva a malapena a leggere la posta quotidiana. Le sue articolazioni soffrivano di artrite. Le sue giornate erano trascorse visitando un medico dopo l’altro, e rifornendo i suoi scaffali di prescrizioni e integratori.[29][30]

Alla fine degli anni ’80, Hall sembrò perdere il suo giudizio personale. Rivolse tutti i suoi affari domestici e commerciali, e persino i suoi beni finanziari e quelli di PRS, a un autoproclamato guaritore sciamanico e presunto reincarnato da Atlantide di nome Daniel Fritz. Hall ignorava chiunque mettesse in dubbio la relazione.

Malato e pericolosamente sovrappeso nei suoi ultimi anni, Hall aveva apparentemente comprato nelle affermazioni di Fritz come guaritore mistico e la sua promessa di diffondere il lavoro di Hall in tutto il mondo. Hall ha fatto cadere il peso attraverso la dieta e l’esercizio fisico, e Fritz ha amministrato regolarmente le colonie. Hall ha firmato il suo patrimonio a Fritz meno di una settimana prima della sua morte. 31]Le circostanze della morte di Hall erano più che sospette. Un’autopsia rivelò diversi lividi, macchie di terra e prove di traumi, e alcuni lo chiamarono omicidio. [32][33] Ci furono delle accuse ma non furono mai portate avanti e dopo la morte di Fritz nel 2001 e la scomparsa del figlio nel 2003 il fascicolo fu chiuso. [34]

Manly P. Hall morì il 29 agosto 1990. Un servizio commemorativo massonico dedicato a “L’Illustre Manly Palmer Hall, 33° grado, Gran Croce d’Onore, si è tenuto il 23 settembre 1990.[35]

Valutazione
Manly P. Hall tre.jpg
Manly P. Hall era alto un metro e ottanta e aveva gli occhi grigio-azzurri. Era carismatico, arrogante, umoristico e studioso.[36] Vedeva se stesso non come uno studioso, che cerca la conoscenza per se stessa e la soddisfazione della propria mente, ma come un insegnante che impara per donare ai suoi studenti conoscenze e intuizioni. Credeva profondamente nel valore delle testimonianze di Platone, Buddha, San Paolo e della martire pagana Ipazia come medicina per il lato oscuro del progresso scientifico e del materialismo: inquinamento, congestione, crimine, egoismo, stress e costante erosione delle norme etiche e morali.[37] Raccolse molti accoliti e ricevette milioni di donazioni, molte delle quali da una madre e una figlia appartenenti alla famiglia Lloyd, una dinastia petrolifera della contea di Ventura.[38]

Tuttavia c’era una lampante dissonanza tra l’immagine pubblica di Halls e la sua realtà privata. Egli delegava i suoi affari a dilettanti e portava molti dei suoi problemi medici a guaritori con credenziali discutibili. Anche se non aveva una laurea, non correggeva coloro che si rivolgevano a lui come Dr. Hall. Sconsigliava di cercare di sviluppare poteri occulti, eppure abbagliava i seguaci dagli occhi stellati con dimostrazioni della sua presunta lettura della mente e previsioni di eventi futuri.[39] Per gran parte della sua vita si abbuffò di dolci a buon mercato, evitò l’attività fisica, e coltivò le relazioni con i seguaci dicendo loro, per esempio, che erano stati amici intimi in una vita passata.[40]

Per tutta la sua enfasi sulla praticità dell’antica saggezza, la vita di Hall, sotto certi aspetti, era un caso esemplare di una verità che non si trova nei suoi scritti. Una persona può accumulare la “saggezza delle epoche” senza che nessuna di esse penetri in se stessa. Questa perplessità della natura umana, un enigma nel cuore di tutte le filosofie etiche, sembra non essergli mai venuta in mente. [41]

Nulla di tutto ciò dovrebbe mettere in ombra l’importanza del suo primo capolavoro. Gli Insegnamenti Segreti di tutte le Epoche rimangono un classico indiscutibile e il PRS rimane un centro vitale per l’indagine metafisica e ha ricevuto l’accreditamento accademico.[42]

Scritti
The Secret Teachings of All Ages, conosciuto all’inizio come Encyclopedia of Symbolical Philosophy, è stato il lavoro principale di Hall, ma oltre a questo, ha lasciato un grande corpo di libri, saggi, pamphlet e articoli. La Philosophical Research Society fornisce un catalogo delle sue opere sul suo sito web.

Periodici
Hall pubblicò The All-Seeing Eye, un periodico mensile, da maggio 1923 a settembre 1931 con un vuoto 1928-1930. C’è un indice degli articoli sul sito ManlyPHall.info. I numeri di The All-Seeing Eye sono disponibili in formato digitale:

Numeri sparsi sul sito web ManlyPHall.info.
Volume 2, numero 1, novembre 1923 su RealityChange.net.
Volume 5, 1930-31 al sito IAPSOP.
Ha scritto anche per altre riviste. L’Union Index of Theosophical Periodicals elenca 59 articoli di o su Manly P. Hall.

Libri e opuscoli

Il destino segreto dell’America
Ecco una selezione di libri e opuscoli in ordine cronologico. Molti sono stati pubblicati in più edizioni e stampe, e sono ancora sotto copyright. Se non indicato diversamente, sono stati pubblicati dalla Philosophical Research Society.

Gli Iniziati della Fiamma. Los Angeles, 1922. Il primo libro pubblicato da Hall. Disponibile su Google Books e Hathitrust.
The Lost Keys Of Freemasonry. New York: Macoy, 1923. Disponibile presso Internet Archive.
Forze Invisibili: Nature Spirits, Thought Forms, Ghosts and Specters, the Dweller on the Threshold, being a series of manuscript lectures compiled in booklet form. Los Angeles: Hall Publishing Co., 1924. Molte edizioni e ristampe. Disponibile su Google Books.
Lectures in Ancient Philosophy: An Introduction to Practical Ideals.
Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche. 1928. Disponibile su CIA.gov e Internet Archive.
Forme d’ombra. Los Angeles: Hall Publishing Co., 1928. “Racconti di magia cerimoniale, di intuizioni inquietanti… pieni di emozioni e di situazioni che fanno riflettere.”[43] Disponibile presso Hathitrust e Google Books.
Saggio sui principi fondamentali dell’occultismo. 1929.
Lectures on Ancient Philosophy-An Introduction to the Study and Application of Rational Procedure. 1929.
Il mistero dell’elettricità. Los Angeles: Hall Publishing, 1930. Opuscolo.
Right Thinking: la strada reale per la salute. Los Angeles: Hall Publishing, 1930. Opuscolo.
Super Facoltà e la loro cultura. 1934. Disponibile in Internet Archive.
La Santissima Trinosophia del Comte de Saint-Germain. 1936 (Seconda edizione). Disponibile presso Hathitrust.
L’uomo: il grande simbolo dei misteri. Los Angeles: The Philosophers Press, 1937. Disponibile presso Internet Archive.
Self-Unfoldment by Disciplines of Realization. 1942. Disponibile in Internet Archive.
Il Giudizio dell’Anima e Il Mistero della Venuta del Giorno. Opuscolo. Uno studio di metafisica egiziana.
How to Understand Your Bible. 1943.
La signora dei sogni: Una favola alla maniera dei cinesi. Los Angeles, 1943.
Il Guru, dal suo discepolo: La via dell’Oriente. New York, Philosophical Library, 1944.
Il destino segreto dell’America. 1944. Disponibile su DocDroid.
Atlantis: an Interpretation. 1946. Disponibile su Hathitrust.
Reincarnation: the Cycle of Necessity. 1946. Disponibile presso Internet Archive.
Guarigione – L’arte divina. 1950. Disponibile presso Internet Archive.
America’s Assignment with Destiny. 1951.
Il Cristo mistico. 1951, 1956. Disponibile presso Internet Archive.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte prima, La luce dei Veda. 1952. Disponibile in Internet Archive.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Part Two, The Arhats of the Buddhism. 1952.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte Terza, I Saggi della Cina. 1952.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Orientale: Parte quarta, I mistici dell’Islam. 1952.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte Quinta: Venerati Maestri dei Giainisti, Sikh e Parsi. 1952.
Gli Adepti nella tradizione esoterica occidentale: Parte prima, Ordini della ricerca. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte seconda, Ordini della Grande Opera. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte Terza, Ordini della Riforma Universale. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte Quarta, Ordini Massonici di Fraternità. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte quinta, L’incarico dell’America con il destino. 1951.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale. 1949. Edizione combinata.
Il valore terapeutico della musica. 1955.
The Phoenix: an Illustrated Review of Occultism and Philosophy. 1960.
Buddismo e psicoterapia. 1967.
La Fenice: An Illustrated Overview of Occultism and Philosophy. 1975 (settima edizione).
Domande e Risposte: Fondamenti delle Scienze Esoteriche. 1979. Disponibile presso Internet Archive.
Gli angeli benedetti: A Monograph. 1980. Disponibile su VDocuments.
Simboli di meditazione nel misticismo orientale e occidentale-Misteri del Mandala. 1988. Disponibile presso Internet Archive.
Introduzioni e contributi
Prologo a John H. Manas’ Life’s Riddle Solved. Società Pitagorica, 1944.[44]
Introduzione a Blavatsky and The Secret Doctrine di Max Heindel, 1933.
Saggio “As Democracy Awakens” in Plans for a Post-War World. New York, H.W. Wilson Co., 1942.
Capitolo nell’antologia di Virginia Hanson sul misticismo The Silent Encounter. Wheaton, Illinois: Theosophical Publishing House, 1974.
Collaboratore a The Rainbow Book dei Musei delle Belle Arti di San Francisco. Berkeley, California: Shambhala Publications, 1975.
Risorse aggiuntive
Siti web
L’Archivio Manly P. Hall
L’Archivio Manly P. Hall. 31 marzo 2016. Sito web archiviato presso Internet Archive via Waybackmachine.
Manly P. Hall: Risorse e Ispirazioni
Oroscopo natale di Manly Palmer Hall a Khaldea.
L’archivio di alchimia di Manly P. Hall: A Brief History of an Occult Collection di Derek Christian Quezada. Saggio sulla collezione di Hall di opere alchemiche e occulte.
Collezioni d’archivio
Corrispondenza in Boris de Zirkoff Papers. Serie di documenti 22. Archivi della Società Teosofica in America.
Corrispondenza in Walter A. Carrithers, Jr. Papers. Records Series 25.26. Archivi della Società Teosofica in America.
Note
John Michael Greer, Il libro occulto. (New York: Sterling, 2017), 179.
Geraldine Beskin, “Manly Hall, il mistico assassinato”. Conferenza internazionale di storia teosofica. 20 e 21 settembre 2014. Accesso il 12/12/19.
Mitch Horowitz, America occulta: The Secret History of How Mysticism Shaped Our Nation. (New York: Random House, Inc., 2009), 150-151.
Gary Lachman. Rivoluzionari dell’anima. Riflessioni su maghi, filosofi e occultisti. (Wheaton, Illinois: Quest Books, 2014), 90.
Horowitz, 151.
Gary Lachman, Rivoluzionari dell’anima. Reflections on Magicians, Philosophers, and Occultists (Wheaton, Illinois: Quest Books, 2014), 91.
Louis Sahagun, Maestro dei misteri. La vita di Manly Palmer Hall. (Port Townsend, WA: Process Media, 49.
Wouter J. Hanegraaff, Dictionary of Gnosis & Western Esotericism Volume 1, (Leiden, The Netherlands: Koninklijke Brill, 2005), 455.
Pubblicità anonima, “An Encyclopedic Outline of Masonic, Hermetic, and Rosicrucian Symbolic Philosophy by Manly P. Hall” Theosophical Messenger 16.7 (December, 1928), 156.
Recensione anonima del libro “The Secret Destiny of America” The American Theosophist 33.4 (aprile 1945), 97/
Recensione anonima, “The Manly P. Hall Book” Theosophical Messenger 15.11 (aprile 1928), pagina 247.
Anonimo. “Manly P. Hall” Il Messaggero Teosofico 38.1 (gennaio 1930), 6.
Manly P. Hall, “Helena P. Blavatsky e la Dottrina Segreta”. Post sul blog del 21 dicembre 2014. Accesso il 12/12/19. Registrazione audio della conferenza e materiale scritto nel sito web di tributo.
Documenti di Boris de Zirkoff. Serie di documenti 22. Archivi della Società Teosofica in America.
Horowitz, 154.
Greer, 179.
Sahagun, 51.
Sahagun, 50-51.
Horowitz, 162-163,156.
Sahagun, 70.
Horowitz, 155-156.
Sahagun, 273-274.
Horowitz, 155-156.
Sito web della Philosophical Research Society. Accesso il 16/12/19.
Horowitz, 157.
Lachman, 89.
Mitch Horowitz, “Reagan e l’occulto”. Il blog del Washington Post. 4 maggio 2010. Accesso il 12/12/19.
Lachman, 93-95.
Sahagun, 203-205.
Beskin, Manly Hall, il mistico assassinato.
Horowitz, 159-160.
Sahagun, 269-273.
Lachman, 99.
Horowitz, 160.
Sahagun, 260.
Beskin, Manly Hall, il mistico assassinato.
Sahagun, 4.
Sahagun, 8.
Sahagun, 71.
Sahagun, 11.
Horowitz, 160-161.
Lachman, 99-100.
Pubblicità in The The Theosophical Messenger 15.9 (febbraio 1928), 216.
G. A. O. “Book Reviews” The American Theosophist 32.12 (dicembre 1944), 289.

WIKIPEDIA NORMALE (TESTO MOLTO LIMITATO)

Manly Palmer Hall (Peterborough, 18 marzo 1901 – Los Angeles, 29 agosto 1990) è stato uno scrittore e mistico canadese.

Opere

La sua opera più importante è The Secret Teachings of All Ages: An Encyclopedic Outline of Masonic, Hermetic, Qabbalistic and Rosicrucian Symbolical Philosophy, pubblicata nel 1928, quando l’autore aveva appena 27 anni. In oltre 70 anni di carriera letteraria, Hall ha scritto più di 150 libri e saggi, senza contare i numerosi articoli scritti su varie riviste.

In merito al scuola pitagorica, asserì che il filosofo di Samo era convinto che la matematica e la filosofia fossero strettamente collegate e condividessero l’intuizione del divino.
Convintosi dopo lunghi viaggi che le scuole misteriche condividevano la credenza secondo la quale Dio si identifica con la creazione (panteismo), Pitagora sintetizzò i saperi esistenti all’epoca in una dottrina unitaria, per la quale fondò una scuola misterico-iniziatica e estese applicazioni pratiche[1].

Pitagora trasformò la numerologia babilonese in una scienza sacra, da cui già nei secoli passati erano state derivate la Kabbalah e le scienze matematiche delle civiltà confinanti. Essendo credenza diffusa tra gli Antichi Greci che la musica fosse la lingua degli dei, Pitagora applicò l’alfabeto greco alla numerologia e inventò il monocordo, riuscendo a determinare i rapporti numerici (canoni) fra le note della spartito musicale.
Nella sua scuola sviluppò la matematica delle armoniche sostenendo che esistesse una “musica delle sfere” celesti, che dovevano produrre una “onda musicale” dello stesso tipo di quella generata dai pianeti che si approssimano intorno al Sole, a intervalli regolari armonici e secondo le stesse leggi che governano anche la diffrazione della luce bianca negli altri colori e i “nodi di ipertoni” che crescono sulle note musicali[1].

La “Philosophical Research Society”

Nel 1934, Hall ha fondato la Philosophical Research Society (PRS/Società di ricerca filosofica) a Los Angeles, California, una fondazione no-profit dedicata allo studio di religioni, mitologia, metafisica e occulto. La PRS possiede una libreria costituita da oltre 50.000 volumi, che vende e pubblica libri spirituali e di metafisica, la maggior parte dei quali scritti da Hall.

Massoneria

Già prima di entrare in Massoneria, fu per parecchi anni il patrono del Masonic Research Group di San Francisco. Il 28 giugno 1954 fu iniziato in Massoneria nella Jewel Lodge No. 374 di San Francisco (in seguito United Lodge); il 20 settembre dello stesso anno passò compagno e il 22 novembre diventò maestro. Un anno dopo entrò nel Rito scozzese antico ed accettato[2], nel quale raggiunse il 32º grado a San Francisco[3]. L’8 dicembre 1973 gli fu conferito il 33º grado durante una cerimonia che si svolse nei locali della “Philosophical Research Society”[4][5]. Nel 1985, a Washington D.C., gli fu conferita la Gran Croce del Rito scozzese antico ed accettato, la massima onorificenza della Giurisdizione sud degli Stati Uniti d’America[6].

Note

  1. ^ Salta a:a b Filmato audio (EN) Pitagora, i segreti di tutti di le epoche, su youtube (archiviato il 19 dicembre 2016).
    «Was Pithagoras that articulated harmonical math to the west (min. 3:39-3:42)»., con sottotitoli (citati anche min. 0:40; 1:55; 2:13)
  2. ^ The Manly Palmer Hall Archive, su manlyphall.org. URL consultato il 28 settembre 2009.
  3. ^ William R. Denslow, 10,000 Famous Freemasons, vol. ii, [Trenton, MO. : Missouri Lodge of Research / Educational Bureau, Royal Arch Mason Magazine], 1958, p. 165.
  4. ^ MPH Biography, su prs.org. URL consultato il 13 ottobre 2010 (archiviato dall’url originale il 4 marzo 2011).
  5. ^ Manly P. Hall’s Obituary, Scottish Rite Journal, November, 1990, p. 22. Archived copy, su srmason-sj.org. URL consultato il 13 marzo 2007 (archiviato dall’url originale il 13 marzo 2007)..
  6. ^ The Supreme Council – Is It True What They Say About Freemasonry? – The Methods of Anti-Masons Archiviato il 28 settembre 2007 in Internet Archive.

Altri progetti

  •  Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Manly Palmer Hall
  •  Wikiquote contiene citazioni di o su Manly Palmer Hall
  •  Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Manly Palmer Hall

Collegamenti esterni

  • The Manly P. Hall Archive, su manlyphall.org.
  • Library of Congress holdings, su catalog.loc.gov.
  • Philosophical Research Society – Manly Palmer Hall biography, su prs.org. URL consultato il 13 ottobre 2010 (archiviato dall’url originale il 4 marzo 2011).
  • Fraternidade Rosacruz Max Heindel – Biografia di Manly Palmer Hall, su fraternidaderosacruz.org.
  • Video interview with publishers of Hall’s Freemasonry books – Tarcher publisher and editor Joel Fotinos and Mitch Horowitz discuss Hall’s background, common Freemasonry symbols and famous freemasons, su us.penguingroup.com. URL consultato il 13 ottobre 2010 (archiviato dall’url originale il 28 agosto 2010).
  • [collegamento interrotto], su theosophy.wiki
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… se siete arrivati fino a quì un paio di foto e poi i link alle traduzioni in Italiano :

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Gli antichi Misteri e le societa` segrete (Parte 1)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Gli antichi Misteri e le societa` segrete (Parte 2)

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Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Conclusione

Master Building : https://masterapts.com/history-of-the-master-apartments-and-gallery/

Storia di The Master o The Master Apartments
1920 – Il Master Institute of United Arts viene fondato da Nicholas e Helena Roerich. Il suo scopo è di dare agli studenti un’educazione a tutto tondo nelle arti e di “aprire le porte dell’illuminazione spirituale attraverso la cultura”. Si pensa che prenda il nome dal teosofo e guida spirituale di Helena, il Maestro Morya (o forse dal Maestro Roerich stesso) e che sia finanziato da Louis L. Horch.

1922 – Horch finanzia il trasferimento dell’Istituto dal suo studio di una sola stanza al 314 W. 54th Street a un palazzo in Riverside Drive tra la 103a e la 104a strada. Gli Horch sono mecenati dell’Istituto e seguaci del Maestro Morya, teosofo.

1925 – Horch compra dei lotti sulla UWS per costruire The Master (lotto 40, blocco 1980, distretto 107, distretto 6 del consiglio comunale, 24° distretto).

1928 – Horch forma una corporazione chiamata Master Buildings, Inc. e assicura il prestito di 1,925 milioni di dollari per iniziare la costruzione. Harvey Wiley Corbett di Helmle, Corbett & Harrison con Sugarman & Berger progettano e costruiscono l’edificio. È progettato per contenere 406 stanze (390 appartamenti) e si dice che costi 1,7 milioni di dollari (24,8 milioni nel 2018). Il NY Times lo chiama “la prima galleria d’arte su grattacielo di New York”. Il Washington Post lo chiama: “Un santuario dell’arte con un’espressione architettonica veramente americana”.

1929 – La prima pietra viene posata il 24 marzo 1929. I primi 3 piani consistono in un museo, una scuola per le belle arti e le arti dello spettacolo, e un centro internazionale delle arti. Queste tre organizzazioni sono il frutto della mente di Nicholas e Helena Roerich e finanziate da Louis L. Horch. L’edificio completato ha 233 monolocali, 63 bilocali e due trilocali e una suite attico con 7 camere.

1932 – Il Maestro viene pignorato. Dopo il mancato pagamento delle tasse, viene citato in giudizio il 6 aprile 1932. Horch sostiene che l’istituto culturale fornisce l’esenzione fiscale, contrastando la spinta degli obbligazionisti a sostituire gli spazi culturali con appartamenti. Nel giugno 1932 è uno dei due curatori fallimentari incaricati di ripianare i debiti dell’edificio.

1934 – Horch prende il controllo del Master Building, Inc. e delle sue istituzioni culturali sotto il titolo di The Master Institute of United Arts, come un’organizzazione educativa esentasse; nel 1935, come proprietario dell’edificio, Horch, termina l’amministrazione controllata del Master. Poco dopo, gli Horch e i Roeriches sciolgono la loro associazione.

1936 – Il 5 giugno, Horch scrive ai Roeriches di interrompere le relazioni tra l’Istituto e le altre organizzazioni culturali. I Roeriches fanno causa per riprendere il controllo.

1938 – L’8 febbraio 1938, la causa dei Roerich è risolta a favore degli Horch. Il Riverside Museum viene fondato e installato a The Master. Horch è il presidente del nuovo museo e Vernon C. Porter è il primo direttore del Riverside Museum. Alla sua apertura, il 4 giugno 1938, il museo espone artisti americani tra cui Stuart Davis, Yasuo Kuniyoshi, Jack Levine, Marsden Hartley, George Luks, John Sloan, Philip Evergood, Reginald Marsh, Charles Burchfield e Rockwell Kent. Il museo inizia ad ospitare American Abstract Artists, un gruppo dedicato ad espandere l’apprezzamento dell’arte non-oggettiva. Il museo inizia ad ospitare mostre tenute dalla New York Society of Women Artists, un gruppo fondato nel 1936 per promuovere il lavoro delle donne artiste d’avanguardia. Come nella sua precedente incarnazione, il Master Institute of United Arts fornisce lezioni d’arte e spazio per lo studio, sponsorizza conferenze, concerti, letture di poesia, cliniche d’arte e altri eventi culturali. Altre organizzazioni che espongono al museo includono la Silvermine Guild of Artists, il Manhattan Camera Club, la Photo-Engraver’s Art Society, la Brooklyn Society of Artists e l’Actor’s Equity Group. Nettie Horch assume la direzione negli anni 40 e sua figlia, Oriole, assume il ruolo alla fine degli anni 60.

1939 – Un annuncio immobiliare pubblicizza, The Master. Scelta 1, 2 suite di stanze, dispense, servizio completo di hotel, tutte le stanze all’esterno, da $50/mese non ammobiliate, poche ammobiliate, $65/mese. Ristorante a prezzi popolari. Sede del Riverside Museum, concerti, conferenze, recital gratuiti per i residenti.

1949 – Il Museo Roerich riapre al 319 W. 107th Street.

1958 – Frank Horch, il figlio di Louis e Nettie, diventa il manager dell’edificio, fino al suo assassinio nel 1975.

1961 – L’Equity Library Theatre opera nel teatro fino al 1991. Il suo ultimo spettacolo è Gigi nel 1989.

1971 – Il museo e centro culturale dei Master Apartments chiude e il suo patrimonio viene donato alla Brandeis University (Rose Art Museum). Il teatro rimane aperto fino al 1991. Louis trasferisce parte della proprietà ai suoi figli Frank e Oriole. Louis e Nettie si trasferiscono in Florida quando lui aveva 83 anni e lei 76.

1979 – Horch muore e l’edificio viene acquistato dall’investitore immobiliare Sol Goldman.

1988 – Il Master si converte in una cooperativa edilizia (con 335 appartamenti su 28 piani).

???? – Viene istituita la Monday Night at the Masters, una serie di conferenze culturali, curata da Kathryn Ralph.

2013 – La Master Gallery è stata ristabilita nella rinnovata hall dell’edificio il 13 aprile 2013. La sua prima mostra presenta l’artista residente, Alex Zwarenstein. La Galleria ospita quattro mostre all’anno, promuovendo artisti residenti e del quartiere ed è co-curata dai residenti Jan Fort e Michael Alicia. Altri artisti presenti sono Darcy Rogers, Jerone Hsu, Roger Winter, Jacinta Stewart, Yael Dresdner, Nancy Sirkis, Dylan Vandenhoeck, Marcia Clark, Peter Glebo, Ilene Sunshine, Elizabeth Langer, Kevin Saco, Lisa Farber, Tim Elder, Donna Svennevik, Betsy Goldberg, Jeanette Winter, Allen Furbeck, Steve Galicynski, Anna Walinska, Pierre Foillet, Donald Billinkoff, insieme a due mostre collettive, una di artisti mediorientali esiliati e una con artisti locali e residenti.

2016 – Il Master è iscritto nel registro nazionale dei luoghi storici.

https://en.wikipedia.org/wiki/Roerich_Pact

Patto Roerich
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Patto Roerich
Il trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici
Firmato il 15 aprile 1935
Luogo Washington, D.C.
In vigore il 26 agosto 1935
Condizione due stati ratificanti
Firmatari 21
Parti 10
Depositario Unione Panamericana
Il Trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici o Patto Roerich è un trattato interamericano. L’idea più importante del Patto Roerich è il riconoscimento giuridico che la difesa dei beni culturali è più importante dell’uso o della distruzione di quella cultura per scopi militari, e la protezione della cultura ha sempre la precedenza su qualsiasi necessità militare.

Contenuto
1 Nicholas Roerich
2 Origini
3 Bozza e ratifica
4 Cronologia
5 Bandiera della Pace
6 Lega Mondiale della Cultura e Giornata Mondiale della Cultura
7 Vedi anche
8 Referenze
9 Collegamenti esterni
Nicola Roerich
Articolo principale: Nicholas Roerich

Nicholas Roerich.
Il pittore e filosofo russo Nicholas Roerich (1874-1947)[1] iniziò il movimento moderno per la difesa degli oggetti culturali, per l’idea di “Pace delle civiltà”. Oltre al riconoscimento come uno dei più grandi pittori russi, il risultato più notevole di Roerich durante la sua vita fu il Patto Roerich firmato il 15 aprile 1935 dai rappresentanti degli stati americani nello Studio Ovale della Casa Bianca (Washington, DC). Fu il primo trattato internazionale firmato nello Studio Ovale.[2]

Nicholas Roerich nacque il 9 ottobre 1874 a San Pietroburgo. I suoi genitori lo incoraggiarono a studiare legge, ma vedendo l’inclinazione del figlio per la pittura, gli permisero di studiare entrambi, cosa che fece con molto successo. Nel 1900, Roerich andò a Parigi per prendere lezioni da Fernand Cormon, il noto precettore di Van Gogh e Toulouse-Lautrec. Al suo ritorno a San Pietroburgo, sposò Helena Shaposhnikova, che in seguito sviluppò la filosofia dell’Agni Yoga. Presto Roerich divenne un pittore di successo. Uno dei suoi dipinti fu acquistato dallo stesso zar russo Nicola II. Roerich lavorò anche come scenografo e costumista per diverse opere e balletti di Maurice Maeterlinck e Igor Stravinsky, presentati in anteprima a San Pietroburgo.

Nel 1917, Roerich andò a vivere vicino a un lago in Finlandia, per rafforzare la sua salute. Dopo che il confine tra Russia e Finlandia fu chiuso nel 1918 nel contesto della Rivoluzione d’Ottobre e della guerra civile finlandese, la famiglia viaggiò attraverso diversi paesi scandinavi fino alla Gran Bretagna e alla fine partì per il Nord America nel 1920. Lì, Roerich fondò due istituzioni culturali: “Cor Ardens” (Cuore ardente, una confraternita di artisti di diversi paesi) [3] e “The Master Institute of United Arts” (un’organizzazione per l’istruzione, la scienza e la filosofia).[4]

Nel 1923, il Museo Roerich fu fondato a New York. Nel 1929, si trasferì in un nuovo edificio. Attualmente, il Museo Roerich si trova a Manhattan, all’angolo della 107a strada e Riverside Drive. Nel 1929, il lavoro di Roerich verso il patto fu riconosciuto attraverso una candidatura al premio Nobel per la pace.[5]

Dopo aver lasciato l’America, i Roerich si stabilirono a Naggar, nella valle di Kullu, da cui la loro tenuta guardava verso l’Himalaya. Qui fondarono l’Istituto Urusvati che rimane a Naggar con una mostra sul patto. Nicholas Roerich morì il 13 dicembre 1947.

Origini
Un’idea sulla protezione dei monumenti culturali fu formulata per la prima volta da Nicholas Roerich nel 1899. Durante i suoi scavi nella provincia di San Pietroburgo, Roerich cominciò a sottolineare la necessità della protezione dei monumenti culturali, che riproducono per noi una visione del mondo dei popoli antichi.

Nel 1903, Roerich insieme a sua moglie Helena Ivanovna Roerich fece un tour attraverso quaranta antiche città russe, tra cui Yaroslavl, Kostroma, Kazan, Nizhny Novgorod, Vladimir, Suzdal, Yuriev-Polsky, Smolensk, Vilnius, Izborsk e Pskov. Nel 1904, procedendo la spedizione, Nicholas Roerich ha visitato Uglich, Kalyazin, Kashin e Tver. Durante questi viaggi Roerich ha creato una grande serie di studi architettonici, ha creato circa 90 dipinti dei siti visitati. Più tardi molte chiese russe sono state distrutte e questi dipinti rimangono le uniche immagini di documentazione.

Riassumendo questi viaggi, il pittore ammirava la bellezza dei monumenti antichi. Roerich, esprimendo i suoi sentimenti per lo stato della loro protezione, nel suo articolo “Lungo i vecchi tempi” (1903): “L’estate scorsa ho avuto l’occasione di vedere molti nostri veri antichi e poco amati”.

Nel 1904, Roerich fece un rapporto alla Società Archeologica Russa dell’Imperatore sul triste stato dei monumenti storici e sulla necessità di intraprendere azioni immediate per proteggerli.

Durante la guerra russo-giapponese (1904-1905), Roerich espresse un’idea sulla necessità di un trattato speciale per la protezione delle istituzioni e dei monumenti culturali. Nel corso di diversi anni dopo il suo viaggio nel 1903-1904, Roerich sottolineò ripetutamente lo stato dei monumenti antichi. Scrisse diversi articoli dedicati al cattivo stato delle chiese. Nell’articolo “Pogrom silenziosi” (1911) Roerich scrisse del restauro poco accorto della chiesa di San Giovanni il Precursore a Yaroslavl: “Chi difenderebbe un bel pezzo d’antiquariato dai pazzi pogrom? È grave quando l’antico muore. Ma è più terribile quando l’antico rimane sfigurato, falso, imitazione…”.

Nel 1914, Roerich si appellò all’alto comando dell’esercito imperiale russo, così come ai governi degli Stati Uniti e della Francia con l’idea di concludere un accordo internazionale volto alla protezione dei valori culturali durante i conflitti armati. Ha creato un poster “Nemico dell’umanità” denunciando la distruzione barbarica dei monumenti culturali, e il quadro “Glow” esprimendo una protesta contro la prima guerra mondiale.

Nel 1915, Roerich scrisse un rapporto per l’imperatore russo Nicola II e il Gran Principe Nicola Nikolayevich che conteneva un appello a prendere vere misure statali per la protezione nazionale dei valori culturali.

Nel 1929, Roerich, in collaborazione con G. G. Shklyaver (alias Georges Chklaver), dottore in diritto internazionale e scienze politiche all’Università di Parigi preparò un progetto di Patto per la protezione dei valori culturali. Contemporaneamente Roerich propose un segno distintivo per identificare gli oggetti che hanno bisogno di protezione – la Bandiera della Pace. Consiste in un panno bianco con un cerchio rosso e tre cerchi rossi iscritti in esso.

Progetto e ratifica
Nel 1929, Roerich, sempre in collaborazione con il professor Shklyaver, preparò un progetto di un trattato internazionale dedicato alla protezione dei valori culturali. Il progetto doveva essere un analogo culturale della Croce Rossa per la neutralità medica.

Nel 1930, il testo del progetto di accordo con l’appello di Roerich ai governi e ai popoli di tutti i paesi fu pubblicato sulla stampa e distribuito nelle istituzioni governative, scientifiche, artistiche ed educative di tutto il mondo. Come risultato, i comitati che sostenevano il Patto furono stabiliti in molti paesi. La bozza del patto fu approvata dal Comitato per gli affari dei musei della Società delle Nazioni e anche dal Comitato dell’Unione Panamericana. Alla fine, il Patto fu firmato da 21 stati delle Americhe e fu ratificato da dieci di essi.

All’indomani della seconda guerra mondiale, il Patto Roerich giocò un ruolo importante nella formazione di norme di diritto internazionale e nell’attività pubblica nel campo della protezione del patrimonio culturale. Nel 1949, alla quarta conferenza generale dell’UNESCO, fu accettata la decisione di iniziare il lavoro per la regolamentazione del diritto internazionale nel campo della protezione del patrimonio culturale in caso di conflitto armato.

Le idee del Patto Roerich non sono ancora implementate nel diritto internazionale, specialmente il suo principio della preferenza quasi illimitata della conservazione dei valori culturali alla necessità militare.

Cronologia

Questa sezione è in formato lista ma può essere letta meglio come prosa. Puoi aiutare convertendo questa sezione, se appropriato. È disponibile un aiuto per l’editing. (Settembre 2017)

Delegati della seconda conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich. Bruges, agosto 1932.
Dal libro “Banner of Peace” /Compilatori O.N. Zvonareva, T.O. Knizhnik, N.G. Mikhailova. – Seconda edizione, completata e rivista. – Mosca, ICR, 2005. – (serie “Grande biblioteca di Roerich”).

1930 – Un progetto insieme all’appello di copertura di N. Roerich ai governi e ai popoli di tutti i paesi fu pubblicato e comunicato ai governi, alle istituzioni scientifiche, artistiche ed educative del mondo.

  • Il progetto del Patto fu rappresentato al Comitato per gli affari dei musei alla Lega delle Nazioni, e in seguito fu riferito al Comitato internazionale per la cooperazione intellettuale.
  • Comitati del Patto Roerich e della Bandiera della Pace furono fondati a Parigi e Bruges (Belgio)
    1931 – Un’Unione Internazionale del Patto Roerich fu fondata a Bruges sotto la guida di un membro del Comitato belga per la protezione dei monumenti Camille Tulpinck [nl].
  • 13-15 settembre – la prima conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich è stata organizzata a Bruges. Rappresentanti di un gruppo di paesi europei hanno partecipato a questa conferenza. È stato sviluppato un piano di promozione delle idee del Patto presso gli istituti di istruzione, e sono stati stabiliti contatti dell’Unione Internazionale del Patto Roerich con un Comitato Internazionale per gli affari artistici e un Comitato organizzativo per la riduzione delle armi.
    1932, 7-9 settembre – la seconda conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich fu organizzata a Bruges. Ventidue paesi hanno partecipato ai suoi lavori. La conferenza ha deciso di fondare a Bruges un istituto speciale per l’assistenza mondiale all’attuazione delle idee del Patto Roerich nella vita pubblica. Ha anche preso la decisione di fare appello a tutti i paesi per riconoscere il Patto come trattato internazionale.

1933, 15 novembre – Comitato organizzatore della terza conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich visita il presidente degli Stati Uniti F. Roosevelt.

  • 17-18 novembre – La terza conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich si è svolta a Washington. Trentacinque paesi hanno sostenuto questa conferenza e hanno raccomandato ai governi di tutti i paesi di firmare il Patto.
  • Dicembre – Settima Conferenza Panamericana a Montevideo (Uruguay) ha approvato una risoluzione che raccomanda ai governi dei paesi americani di aderire al Patto Roerich.
    1934, 4 aprile – Viene approvato un rapporto del comitato speciale dell’Unione Panamericana dedicato al Patto Roerich.

Firma del Patto di Roerich (al centro: Franklin Delano Roosevelt).

  • 11 agosto – Il presidente USA F Roosevelt ha autorizzato il ministro dell’agricoltura Henry A. Wallace a firmare il Patto Roerich dagli USA.
  • 2 settembre – Un Comitato del Patto e della Bandiera della Pace è stato formato ad Harbin (Manciuria).
  • Un Comitato per la promozione del Patto viene formato in Bulgaria.
    1935, 15 aprile – Un trattato denominato “patto internazionale per la protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche, dei monumenti storici, delle missioni e delle collezioni” (Patto Roerich) viene concluso e firmato dai rappresentanti di 21 stati americani alla Casa Bianca, Washington. Un segno distintivo per l’identificazione degli oggetti protetti (Banner of Peace) proposto da Roerich è stato approvato nel quadro del Patto.
  • 2 luglio – il Patto viene ratificato dal Senato degli Stati Uniti.
  • 10 luglio – il Patto viene ratificato dal presidente degli USA.
  • 26 agosto – il Patto entra in vigore dopo essere stato ratificato dal suo secondo stato parte, Cuba.
  • 25 ottobre – il Patto è stato promulgato dal presidente USA.
    Il presidente F. Roosevelt parlò nel suo discorso alla radio: “Presentando questo Patto alla firma di tutti i paesi, ci sforziamo che la sua accettazione mondiale diventi un principio vitale per la conservazione della civiltà moderna. Questo accordo ha un significato più profondo del testo di questo documento” [1].

1937, ottobre – Primo Congresso delle società baltiche Roerich ha deciso di creare i comitati del Patto Roerich in tutte le società Roerich dei paesi baltici.

  • Primo congresso della ricerca internazionale (Parigi) ha accettato all’unanimità una risoluzione sull’adesione al Patto Roerich.
    1938, 17 novembre – la Bandiera della Pace fu stesa a Karachi (India).

1942 – Si forma a New York l’associazione culturale americano-russa (ARCA). Ernest Hemingway, Charlie Chaplin, Rockwell Kent, Norman Bel Geddes, Edmund Cooper, Serge Koussevitzky, Valeriy Ivanovich Tereshchenko furono i suoi collaboratori attivi. L’attività dell’associazione fu accolta con favore dagli scienziati di fama mondiale Robert Andrews Millikan e Arthur Compton.[6]

1946, 23 gennaio – è stata condotta la prima riunione della ripresa del Comitato di New York del Patto e della Bandiera della Pace.

  • 18 aprile – la sesta conferenza panindiana per l’unità culturale ha sostenuto il Patto.

Presentazione della Bandiera della Pace dalla bacheca della stazione cosmica “Mir” al Presidente del Parlamento indiano Sri Somnath Chatterjee in occasione del 100° anniversario di S.N. Roerich. Da sinistra a destra: Eroe della Federazione Russa Sergei Zalyotin, Viktor Afanasyev, Sri Somnath Chatterjee, Presidente dell’ICR Yuli Vorontsov.
1948, agosto – Il governo indiano guidato da Jawaharlal Nehru ha deciso di approvare il Patto Roerich.

1948-1949 – L’associazione italiana del Patto Roerich a Bologna ha organizzato il lavoro per sostenere il Patto su vasta scala. Comitati del Patto Roerich e della Bandiera della Pace hanno lavorato in Italia, Belgio, Svizzera, Francia, Inghilterra, Portogallo, Brasile, Colombia, Uruguay, Bolivia e Cuba.

1949 – La quarta conferenza generale dell’UNESCO ha preso la decisione di iniziare un lavoro di regolamentazione del diritto internazionale nel campo della protezione dei valori culturali durante le azioni militari.

1950 – Un comitato di New York del Patto Roerich ha trasferito tutta la documentazione sul Patto all’UNESCO. La quinta sessione della conferenza generale dell’UNESCO ha affidato al direttore generale la preparazione e l’invio di un progetto di convenzione. Un comitato speciale dell’UNESCO ha preparato il progetto di convenzione internazionale alla luce dei documenti forniti.

1954, 14 maggio – La conferenza dell’O.N.U. e dell’UNESCO all’Aia ha accettato la “Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato” e un protocollo che l’accompagna. Il secondo protocollo alla convenzione dell’Aia è stato accettato nel marzo 1999 grazie all’iniziativa e alla stretta partecipazione dell’UNESCO. Un testo della convenzione dell’Aia indicava direttamente che la base per la sua accettazione è un principio di protezione dei valori culturali durante la guerra stabilito nelle Convenzioni dell’Aia del 1899 e 1907 e anche nel Patto Roerich. Questa convenzione dell’Aia fu firmata dai rappresentanti di 37 paesi.

1970, 14 novembre – “Convenzione dell’UNESCO sui mezzi per proibire e prevenire l’importazione, l’esportazione e il trasferimento di proprietà illeciti di beni culturali” è stata accettata alla 16a sessione della conferenza generale dell’UNESCO a Parigi.

1972, 23 novembre – “Convenzione concernente la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale” viene accettata alla 17a sessione della conferenza generale dell’UNESCO a Parigi.

1974 – Gli alpinisti di Novosibirsk issano la Bandiera della Pace sulla cima Roerich vicino al Monte Belukha (Altai).

1988, 6 maggio – La Bandiera della Pace viene issata al Polo Nord.

1990, 11 febbraio – I cosmonauti sovietici Aleksandr Balandin e Anatoly Solovyev portarono la Bandiera della Pace a bordo della stazione orbitale “Mir”.

1995, 26 giugno – La Bandiera della Pace è stata presentata a Gebhardt von Moltke, vice segretario per le questioni politiche presso la sede della NATO a Bruxelles.

La Bandiera della Pace sopra il Museo intitolato a N. Roerich a Mosca.
1997 – La Bandiera della Pace è stata consegnata all’equipaggio della stazione orbitale sovietica “Soyuz-TM” nell’ambito del progetto scientifico-illuminativo “Banner of Peace”. È stata consegnata alla stazione orbitale “Mir” e rimane nel cosmo durante due anni (5 agosto 1997 – 28 agosto 1999), accompagnando il lavoro degli equipaggi internazionali.

1998, 9 ottobre – La Bandiera della Pace è stata issata sopra il Centro-Museo intitolato a N. Roerich a Mosca.

1999, 5 gennaio – La Bandiera della Pace è stata presentata al Presidente della Repubblica del Kazakistan Nursultan Nazarbayev al Palazzo del Presidente (Almaty). Il cosmonauta Alexei Leonov e il professor Sergey Kapitsa hanno partecipato alla cerimonia. – 26 marzo – Il secondo protocollo alla “Convenzione per la protezione dei valori culturali in caso di conflitto armato” (L’Aia, 1954) è stato firmato all’Aia. Il documento è stato scritto da sei lingue: Inglese, Arabo, Spagnolo, Cinese, Russo e Francese.

2000, 8 gennaio – La Bandiera della Pace viene stabilita al Polo Sud.

  • 28 gennaio – La Bandiera della Pace del Polo Sud è stata presentata al Segretario Generale dell’O.N.U. Kofi Annan come regalo del centro di spedizione “Arctic”, Centro Internazionale dei Roerichs e del progetto “Banner of Peace”.
    2003, 17 ottobre – La Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale non materiale è stata accettata dalla 32a sessione della conferenza generale dell’UNESCO.

2004, 25 ottobre – Il Gonfalone della Pace del bordo della stazione cosmica “Mir” è stato presentato al Presidente del Parlamento indiano Sri Somnath Chatterjee in occasione del 100° anniversario di Sviatoslav Roerich.

Bandiera della Pace
Articolo principale: Gonfalone della Pace

L’emblema di Pax Cultura.

50 anni del Patto Roerich
“Pax Cultura” (“Pace culturale” o “Pace attraverso la cultura”) è il motto del movimento di protezione degli artefatti culturali fondato da Nicholas Roerich, ed è simboleggiato da un emblema marrone su bianco composto da tre cerchi pieni in un cerchio circostante. Il 15 aprile 1935 gli Stati Uniti e le nazioni dell’America Latina firmarono il Patto Roerich, concordando che “i monumenti storici, i musei, le istituzioni scientifiche, artistiche, educative e culturali” dovevano essere protetti sia in tempo di pace che di guerra, e identificati dalla loro bandiera distintiva, la Banner of Peace, con l’emblema Pax Cultura.

Secondo il Museo Roerich, “Il simbolo della Bandiera della Pace ha origini antiche. Forse il suo primo esempio conosciuto appare su amuleti dell’età della pietra: tre punti, senza il cerchio che li racchiude. Roerich si è imbattuto in numerosi esempi successivi in varie parti del mondo, e sapeva che rappresentava una profonda e sofisticata comprensione della natura trinitaria dell’esistenza. Ma per gli scopi del Gonfalone e del Patto, Roerich descrisse il cerchio come rappresentante la totalità della cultura, con i tre punti che erano l’Arte, la Scienza e la Religione, tre delle più avvolgenti attività culturali umane. Ha anche descritto il cerchio come rappresentante l’eternità del tempo, comprendendo il passato, il presente e il futuro. Le origini sacre del simbolo, come illustrazione delle trinità fondamentali per tutte le religioni, rimangono centrali per il significato del Patto e dello Stendardo oggi.”[7]

Il segno del Patto Roerich è stato sostituito dal marchio distintivo dei beni culturali come definito dalla Convenzione dell’Aia del 1954. Tuttavia, l’emblema del Patto Roerich è ancora un segno protettivo valido nelle relazioni tra i dieci stati che sono legati dal Patto.

Lega Mondiale della Cultura e Giornata Mondiale della Cultura
In senso lato il Patto Roerich è inteso non solo come un trattato legale ma anche come un intero complesso di misure per la protezione dei valori culturali suggerite da N. Roerich. Di conseguenza, il Patto Roerich non ha solo un significato giuridico ma anche filosofico, illuminante ed evolutivo, poiché riflette un’idea di protezione culturale nelle sue molteplici manifestazioni.

Caratterizzando il Patto Roerich, il cosmonauta Alexei Leonov ha scritto:

Se stiamo elevando una cultura e una spiritualità allora ci aiuterà a rafforzare un’economia, a rendere la politica morale e a fermare i conflitti militari. Questo è un significato del Patto Roerich oggi. Più passa il tempo e più diventa attuale per il mondo. …

Sviluppando le idee del Patto N. Roerich ha dichiarato i pensieri sul ruolo della comunità. Le leggi per la protezione della cultura di per sé non funzioneranno se la comunità non mostrerà un’attività e un interesse per questo. Più tardi questo pensiero fu sostenuto dall’accademico D. S. Likhachev. Egli disse:

… Credo che le forme sociali migliori e liberamente sviluppate della cultura possano unire le forze creative costruttive e migliorare la vita sociale, aiutando così lo stato a mantenere alti ideali di umanesimo e di pace nel popolo.

Alla prima conferenza internazionale del Patto Roerich a Bruges (settembre 1931), N. Roerich propose di creare una Lega Mondiale della Cultura. Uno degli obiettivi principali della Lega deve essere quello di formare la cura della natura.

Nel suo articolo “Dolore del pianeta” (1933) N. Roerich scrisse: “L’appello alla cultura, l’appello al mondo, l’appello alla creatività e alla bellezza arriva all’orecchio che è rafforzato solo dai veri valori. La comprensione della vita come auto-miglioramento per il bene della gente nasce dove vale il rispetto della natura. Pertanto, la Lega della Cultura insieme alla principale attività illuminante deve spiegare all’ingrosso un saggio rispetto per la natura come origine del lavoro allegro, della gioia saggia, della conoscenza continua e della creatività”.

La comunità culturale apprezza molto il pensiero di N. Roerich sulla realizzazione della Giornata Mondiale della Cultura. N. Roerich scrisse: “… Sentiremo parlare anche della Giornata Mondiale della Cultura quando in tutte le scuole e società illuminate contemporaneamente la giornata sarà dedicata alla comprensione dei tesori culturali nazionali e mondiali …”

Vedi anche
Agni Yoga
Bandiera della Pace
Roerichismo
Riferimenti
Leslie Brenner, “Nicholas Roerich. Idealista e visionario”, Foreign Affairs Journal, aprile 1990
Elisabeth Stoumatoff, FDR’s Unfinished Portrait: A Memoir, University of Pittsburgh Press, 1990, ISBN 0-8229-3659-3
“La Scrittura parla – Assaporare il significato profondo della Parola di Dio che si dispiega ogni anno nella liturgia, rivelando i misteri fondamentali della nostra fede”. Corardens.com. Recuperato il 17 dicembre 2017.
“Nicholas Roerich profilo biografico”. Roerich.org. Recuperato il 17 dicembre 2017.
Archivi del Comitato del Premio Nobel 1929
Ruth Abrams Drayer (2005). Nicholas e Helena Roerich: The Spiritual Journey of Two Great Artists And Peacemakers. Quest Books. pp. 330-. ISBN 978-0-8356-0843-5. Recuperato 23 giugno 2013.
[1]
Link esterni
L. Shaposhnikova. L’urgenza del patto di Roerich nel mondo di oggi “L’urgenza del patto di Roerich nel mondo di oggi” Pubblicato nella rivista “Cultura i Vremya” (“Cultura e tempo”) n. 4, 2005.
Centro Internazionale dei Roerichs
Fondo internazionale della memoria di Roerich
Museo Nicola Roerich.
Patto e bandiera della pace attraverso la cultura, Museo Nicholas Roerich.
Trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici (Patto Roerich), ratifiche e firme, icrc.org

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Marco Boccadoro : Le lezioni … d’Oro. Gli occhi della mente e del cuore.

12 venerdì Nov 2021

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Marco Boccadoro

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Il testo della conferenza :

Gli occhi della mente e del cuore.pdfDownload

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Marco Boccadoro. L’individuo e l’universo alla luce della terza proposizione fondamentale de “La Dottrina Segreta”

13 lunedì Set 2021

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Marco Boccadoro, News

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Seminario Teosofico del 20.3.2021

Per orientarsi nella lettura della Dottrina Segreta, a mò di bussola nel labirinto di quest’opera affascinante, incredibile e gigantesca, è necessario tenerne presente i principi o assiomi fondamentali, cioè:

  • L’esistenza di un Principio Onnipresente, eterno, illimitato, immutabile
  • L’eternità dell’universo
  • La Fondamentale unità di tutte le anime con l’Anima universale e l’obbligatorio pellegrinaggio di ogni anima attraverso il ciclo delle incarnazioni e del Karma.

E’ di questa terza proposizione che ci occupiamo oggi. Per semplicità la possiamo dividere in due parti:

  1. L’anima di ognuno di noi è unita alla Super-Anima-Universale, o Alaya.

Il concetto di anima universale, o Anima Mundi, lo Spirito Santo del Cristianesimo, per cui ogni elemento della manifestazione contiene la scintilla divina, l’Unità della vita, ha accompagnato il genere umano fin dagli albori dell’umanità.

 Per citare solo alcune fonti, ne parla Platone nel Timeo, è elemento centrale dell’opera di Plotino, ne hanno disquisito Marsilio Ficino, (che aveva tradotto le Enneadi di Plotino), Giordano Bruno, Tommaso Campanella e tanti altri .

Scrive Marsilio Ficino:

“Tra le cose che sono soltanto eterne e quelle che sono soltanto temporali vi è l’anima che è come una connessione e un vincolo fra le une e le altre.”

All’opposto abbiamo il meccanicismo di Democrito, secondo il quale parti che si uniscono casualmente hanno generato gli esseri viventi, e non vi sono forze esterne di natura trascendente che ordinano tutte le cose in vista del raggiungimento di un fine.

In fondo abbiamo due opposte visioni del mondo, la prima che parte dall’alto, la seconda dal basso:

  • La prima, che coincide con la visione teosofica, in cui l’Essere Immanente è onnipresente, e pervade la Manifestazione
  • La seconda, in cui è il caso a generare la vita.

Anche Einstein la pensava come la signora Blavatsky, a questo proposito. Polemizzando al congresso Solvay a Bruxelles con Niels Bohr, premio Nobel inventore del modello dell’atomo, diceva:

“Non posso credere nemmeno per un attimo che Dio giochi a dadi!”

Le implicazioni di questo postulato sono importantissime: l’insieme dell’umanità, e dell’universo, nel tempo e nello spazio è una cosa sola.

 Il Male equivale a ignorare questa grande verità: la separatività, l’egoismo, la violenza, lo sfruttamento dei nostri simili, degli animali, delle risorse del pianeta, le guerre perdono ogni senso alla luce della consapevolezza che stiamo solo danneggiando noi stessi, turbando l’Unità della Vita.

Non a caso Aristotele dice nella “Politica” che L’uomo è per natura un animale sociale.

Le scintille divine presenti in ognuno di noi si attirano, e ce ne rendiamo conto in particolare in questi tempi di confinamento forzato. Ci manca soprattutto il nostro prossimo.

E da sempre il genere umano ha avuto una grande attrazione per l’Universo, di cui il nostro pianeta è una parte infinitesimale: solo nella nostra galassia vi sono, secondo stime della NASA e dell’ESA, circa 100 miliardi di stelle, e probabilmente nell’universo due trilioni di galassie.

Cerchiamo da 60 anni di comunicare con altre forme di vita extraterrestri, ad esempio il progetto SETI Breakthrough Listen utilizza centinaia di radiotelescopi che ascoltano giorno e notte eventuali segnali intelligenti dallo spazio interstellare [1]

La seconda parte della terza proposizione ci insegna inoltre che

  • La scintilla scaturita dal Sesto Principio Universale (Buddhi) deve passare attraverso forme elementari, poi acquistare individualità, e seguire un percorso di crescita, accompagnato dal suo Karma, fino a Dhyani-Buddha.

Edoardo Bratina ci spiega in modo molto elegante che cosa sia il Karma, utilizzando le leggi della fisica[2]:

“Il Karma è la legge di causa-effetto, agente su tutti i piani della natura, definita dai tre principi della dinamica,

 1) Un corpo permane nel suo stato di moto o quiete finché non subentra una forza esterna (quindi qualunque cosa accada è dovuta ad una causa determinata) . Non esistono effetti senza cause.

2)Una forza applicata ad un corpo imprime al corpo stesso un’accelerazione proporzionale alla forza stessa, cioè i risultati sono sempre proporzionali alle forze poste in azione.

3) Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.”

La Legge del Karma è forse l’unica dottrina che può spiegarci il problema misterioso del Bene e del Male, e riconciliare l’uomo con la terribile e apparente ingiustizia della vita.

Scrive la Signora Blavatsky[3]:

“Di tutte le terribili bestemmie e accuse rivolte virtualmente al loro Dio dai monoteisti, nessuna è più grande o più imperdonabile di quella (quasi sempre) falsa umiltà che fa affermare il presumibilmente “pio” cristiano, in connessione con ogni colpo malvagio e immeritato, che “tale è la volontà di Dio”.

“Non è l’onda che annega un uomo, ma l’azione personale del disgraziato, che va deliberatamente e si pone sotto l’azione impersonale delle leggi che governano il moto dell’Oceano. Il karma non crea nulla, né progetta. È l’uomo che pianifica e crea le cause e la legge karmica regola gli effetti; il quale aggiustamento non è un atto, ma un’armonia universale, che tende sempre a riprendere la sua posizione originaria, come un ramo, che, piegato con troppa forza, rimbalza con corrispondente vigore”

“Intimamente, o meglio indissolubilmente, connessa al Karma, quindi, è la legge della rinascita, ovvero della reincarnazione della stessa individualità spirituale in una lunga, quasi interminabile, serie di personalità. Queste ultime sono come i vari costumi e personaggi interpretati dallo stesso attore, con ognuno dei quali quell’attore si identifica e viene identificato dal pubblico, per lo spazio di poche ore. L’uomo interiore o reale, che personifica quei personaggi, sa per tutto il tempo di essere Amleto per il breve spazio di pochi atti, che rappresentano però sul piano dell’illusione umana l’intera vita di Amleto. E sa di essere stato, la sera prima, Re Lear, la trasformazione a sua volta dell’Otello di una notte ancora precedente; ma si suppone che il personaggio esterno e visibile ignori il fatto. Nella vita reale questa ignoranza è purtroppo, ma troppo reale. Tuttavia, l’individualità permanente è pienamente consapevole del fatto, sebbene, attraverso l’atrofia dell’occhio “spirituale” nel corpo fisico, la conoscenza non sia in grado di imprimersi nella coscienza della falsa personalità.

Questa dottrina della reincarnazione non ha i suoi eguali sulla terra. È un credo in un progresso perpetuo per ogni Ego incarnato, o anima divina, in un’evoluzione dall’esterno all’interno, dal materiale allo spirituale, arrivando alla fine di ogni fase all’unità assoluta con il Principio divino. Di forza in forza, dalla bellezza e perfezione di un piano alla più grande bellezza e perfezione di un altro, con arricchimento di nuova gloria, di nuova conoscenza e potere in ogni ciclo, tale è il destino di ogni Ego, che diventa così il proprio Salvatore in ogni mondo e incarnazione. In altre parole, può ritornare allo stato originale dell’omogeneità dell’essenza primordiale solo attraverso l’aggiunta del frutto del Karma, che solo è in grado di creare una divinità cosciente assoluta, distante solo di un grado dall’assoluto TUTTO.”[3]

Concludendo, qual è il significato della terza proposizione per l’individuo?

Siamo sì tutti sottomessi alla Legge karmica, ma siamo pur sempre liberi di agire, generiamo continuamente nuovo karma, siamo liberi di tendere al Male o al Bene, (e attenzione alle forme-pensiero), influenzando così il destino nostro e dei nostri simili per il futuro.

La consapevolezza del libero arbitrio deve farci tendere verso il Bene, ad un percorso di miglioramento continuo, verso il  Bello ed il Buono .

Inoltre, essendoci addentrati sul sentiero della conoscenza dell’Antica Saggezza, abbiamo il dovere morale di mettere in pratica e di servire da esempio per il nostro prossimo quanto vi è enunciato.

Ogni mattina, al nostro risveglio, chiediamoci quindi cosa possiamo fare oggi per essere migliori di ieri.

Bibliografia:

[1] IEEE Spectrum, February 2021, p.35

 [2] Annie Besant, Karma o l’Enigma del Destino, E.T.I , 2005

[3] Brani tratti da scritti di  H.P. Blavatsky, in particolare da  The Key to Theosophy, The Secret Doctrine e H.P.B. Articles.

Pubblicato da Theosophy Magazine (Los Angeles, California, USA), nel giugno 1974, luglio 1988, agosto 1988 e settembre 1988

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BELLEZZA E GENIALITÀ, Giancarlo Fabbri

04 giovedì Giu 2020

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Giancarlo Fabbri

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a Davide e Yasmean

 

BELLEZZA E GENIALITÀ

 

Vorrei raccontare in maniera essenziale l’esistenza di una attrice ritenuta la donna più bella del monto, che ha saputo conciliare il mondo della “settima arte” con quello della progettualità frequentando la facoltà di ingegneria a Vienna dove non avrà concorrenti maschi.

All’anagrafe si chiamava Edwing Eva Maria Kiesler, era nata a Vienna da una famiglia dell’ata borghesia Ebraica che le impartì una educazione alquanto ottocentesca tantoché, alla età di 5 anni palava 4 lingue, a 10 anni suona bene il pianoforte, quale preludio di una geniale predisposizione all’apprendimento.

Quando già ventenne entrava in una strada e iniziava a dialogare, nessuno degli astanti la ascoltava e i loro sguardi erano come rapiti dal movimento delle sue labbra a ogni parola.

Poco tempo dopo, il regista Cecoslovacco Gustav Machaty la sceglie come interprete del film “Estasy” dove, per la prima volta, una attrice si esibisce del tutto nuda.

Dall’Europa si trasferisce negli stati uniti dove la M.G.M. le offre un contratto a condizione che “perfezioni” il suo inglese e cambi il suo nome, assumendo quello d’arte di Hedy Lamarr.

Girerà così vari film con attori di fama mondiale, tra i quali Clark Gable e Spencer Tracy.

Ma, nonostante il fascino della cinematografia, nessuno dei suoi film sarà attraente come la sua vita, così ricca di talentuosa creatività che male si coniugava con la logica di mercato della Metro Goldwyn Mayer.

“L’intelligenza le avrebbe compromesso l’immagine“

In pari tempo, nel campo ingegneristico, Hedy progetta un metodo di guida a distanza riguardante il lancio di un siluro con un sistema di modulazione che codificava, “tagliuzzandole”, delle informazioni da trasmettere e ricevere su frequenze radio che arriveranno agli interessati, (gli unici in grado di renderle utilizzabili, conoscendone la sequenza) e consentendo loro la deriva dei siluri nemici e, in pari tempo, la non ingerenza delle proprie frequenze.

Ma nonostante ciò, la marina militare Americana, pur riconoscendole una indubbia validità, si rifiutò di accoglierla in quanto inventata da una donna e perciò non convincente secondo l’esercito e la marina degli Stati Uniti.

La mente di Hedy Lamarr partorisce idee che potrebbero decidere le sorti del secondo conflitto mondiale allor ‘quando la marina Tedesca rendeva inoffensivi i siluri Americani che provocavano sconvolgenti intrusioni nei segnali radio e gli Americani non sapevano come contrastarli, fintanto che Hedy, con la collaborazione del suo secondo marito, un musicista, adoperando dei rotoli di carta perforati dei pianoforti meccanici, realizza un sistema che codificava la trasmissione delle frequenze radio che rendevano i siluri Americani invisibili ai Tedeschi.

Tutto ciò è stata la raffinata intuizione che sta alla base dei moderni Wi-Fi ed è una rivoluzionaria apparecchiatura crittografica che frutterà all’industria bellica Amerciana svariati miliardi di cui Hedy non riceverà alcun beneficio.

 

 

 

 

In ultima analisi e grazie ancora una volta alla estensione scientifica della Lamarr, si arriverà alla scoperta del cellulare, impiegato giornalmente nelle molteplici necessità della nostra incalzante modernità.

*    *    *     *

Hedy ha saputo conciliare la sua avvenente beltà e il talento inventivo, nonostante una tormentata irrequietezza e una carenza affettiva per la mancata presenza di quel focolare domestico e degli affetti familiari.

Hedy fu bellissima con una particolare “felicità d’ingegno” che la rese una donna di potere con decisioni manageriali,  ma fu anche un’anima senza amore e senza una vera famiglia e che detestava ogni giorno di più quel suo viso di perfezione che le aveva causato dolorose vicende e disturbi di cuore.

Si sposò 6 volte a altrettante volte divorziò, ma il suo vero amore – diceva il suo agente – era Heddy Lamarr.

*    *    *     *

È diventa ormai una persona in età avanzata con uno stato mentale caratterizzato da smarrimenti, disturbi emotivi, mancanza di chiarezza di pensiero e, talvolta, disorientamento  percettivo e, soprattutto, sfigurata da interventi estetici, muore d’infarto nel sonno a 81 anni, portando con se quella bellezza così vanamente osteggiata.

*    *    *     *

Alla sua morte ha voluto che le sue ceneri venissero disperse in quella fascinosa e seducente foresta Viennese, che Hedy amò tanto, dove i sogni si fanno realtà e la realtà si ammanta di meravigliosi e infiniti sogni. (meravigliosi)

 

 

 

 

 

 

Ascona, giugno 2020
Giancarlo Fabbri, Membro della Società Teosofica Svizzera

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Digressione

Relazione di Andrea Biasca-Caroni al seminario teosofico europeo di Ascona 2020 : “L’individuo e l’universo alla luce della terza proposizione fondamentale de La Dottrina Segreta”.

08 mercoledì Gen 2020

Posted by abcsocial in Andrea Biasca-Caroni, Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Dove trovo la terza proposizione fondamentale ? 

Nella Dottrina Segreta troviamo i tre principi fondamentali : 

  1. L’esistenza di un principio onnipresente, eterno, illimitato, immutabile, sul quale ogni speculazione è impossibile per la mente dell’uomo. 
  2. L’eternità dell’universo su un piano infinito sul quale appaiono e scompaiono infiniti universi. 
  3. La fondamentale unità di tutte le anime con l’Anima universale e l’obbligatorio pellegrinaggio di ogni anima attraverso il ciclo delle incarnazioni e del Karma. 

La Dottrina segreta è Jnana Yoga e questo sentiero dice H.P. B. è il vero sentiero per lo studioso occidentale. Il libro è stato compilato allo scopo di fornire al candidato indicatori lungo il Sentiero da percorrere. 

 

Ma che cosa è uno Jnana Yogi o cosa è lo

Jnana Yoga

Nella scuola di pensiero induista del Vedānta, il Jnana Yoga (dal sanscrito, la lingua sacra, Jnana – conoscenza, e Yoga – unione) è uno dei quattro sentieri di base per raggiungere la salvezza (insieme a Bhakti Yoga, Raja Yoga e Karma Yoga).

Jnana Yoga è il sentiero della conoscenza; secondo questo Yoga, la liberazione (Moksha) e l’unione con Dio si possono acquisire per mezzo della conoscenza di Brahman, (Il “Non Manifestato”, il fondamento di tutto ciò che esiste, l’Assoluto) riconoscendo il Brahman come il proprio Sé.

La liberazione dal Saṃsāra (ciclo delle nascite e delle morti) è ottenuta grazie alla realizzazione dell’identità dell’anima individuale (jiva) con l’Anima Suprema (Brahman). E questo è contenuto proprio nella nostra terza proposizione fondamentale (fodamentale identità dell’anima con la super-anima universale, Parabrahman, e il necessario pellegrinaggio di manifestazione che ha come conclusione la liberazione o riunione con l’origine. (processo simboleggiato dall’ Alpha e Omega nel cristianesimo originario, da Gesù che si incarna e torna al padre attraverso il sacrificio.) 

A parole è molto semplice, ma nei fatti il problema, la causa di tutta la sofferenza e degli attaccamenti è l’ignoranza metafisica (Avidya) all’inizio del pellegrinaggio della Monade (Jiva) poiché non avendo ancora esperienza è afflitta da ignoranza che agisce come un velo (Maya) o uno schermo, che impedisce al Jīva di percepire la sua natura reale e divina. Nella sua piccolezza ed ignoranza, il Jiva (l’anima individuale) stupidamente si convince di essere separato e diverso da Brahman. La conoscenza di Brahman (o Brahma Jnana) rimuove questo velo permettendo al Jiva di ristabilirsi nella sua propria natura essenziale: Sat-Chit-Ananda (Esistenza, Conoscenza, Beatitudine).

Il praticante dello Jnana Yoga (Jnana-Yogi) prende coscienza che Brahman è la Vita della sua vita, l’Anima della sua anima; egli sente e sa che Dio è il suo proprio Sé. Grazie alla meditazione costante, intensa ed integrata, egli comprende la sostanziale unità di Atman e Brahman, e si rende conto di essere uno con l’Assoluto attraverso la visione spirituale o intuizione profonda, e non soltanto con lo studio di libri, di teorie o di dogmi; infatti, Jnana non è un sapere puramente intellettuale. Non si tratta unicamente di comprendere e accettare un concetto. Non è una semplice asserzione intellettuale, è la realizzazione diretta di una unione, l’unità con Dio, l’Essere Supremo. La sola convinzione intellettuale non può portare all’autentica conoscenza di Brahman.

Lo Jnana Yoga insegna che esistono quattro metodi per conseguire la Liberazione:

– discriminazione: l’abilità di differenziare tra ciò che è reale / eterno (Brahman) ed irreale / temporaneo (qualsiasi altra cosa nell’universo).

 – distacco: il rifiuto dei piaceri del mondo, dovuto alla comprensione che questi sono in verità le fonti del disagio.

 – le Sei Virtù:

    • la calma, il controllo della mente e dei pensieri
    • il controllo degli organi di senso
    • la rinuncia alle attività che non siano doveri, o attività che non facciano parte del Dharma (nostro dovere)
    • fermezza interiore di fronte alle avversità, alle diversità e alle coppie di opposti, come il piacere ed il dolore
    • fede nell’insegnamento
    • concentrazione perfetta
  • ardente attesa e intenso desiderio di liberazione dai vincoli di tempo e spazio

LA TERZA ASSERZIONE FONDAMENTALE DELLA DOTTRINA SEGRETA

“La fondamentale identità di tutte le Anime con la Sovra-Anima Universale, quest’ultima essendo essa stessa un aspetto della Radice Sconosciuta; e il pellegrinaggio obbligatorio di ogni Anima, scintilla del formatore, attraverso il Ciclo di Incarnazione (o ‘Necessità’) in accordo con la legge Ciclica o Kārmica, durante il periodo totale.” (I, 17*)

Prima una chiarificazione di termini. “Anima” come usato qui, rappresenta una delle traduzioni di Ātma, il settimo principio dell’uomo (sul piano Atmico, lo spirito nello schema qui sotto)

principi umani

LO SCOPO DELL’ESISTENZA 

Poichè la monade è universale, senza legami e senza partito, così come non composta e indivisibile, nulla può essere aggiunto ad essa durante un periodo di manifestazione fino al tempo in cui entra nell’Assoluto – per il periodo del Mahā-Pralaya. Qual’è dunque il proposito di tutto, se nulla è aggiunto ad essa e la Monade rientra nello stato o condizione  dalla quale è scaturita ? Neppure la Monade stessa è capace di maniferstarsi nelle sfere inferiori, ma deve farlo attraverso un Raggio ? Allora, anche, sembrerebbe, apparentemente, incapace di avere effetto sul corso del raggio inferiore ? Anche se presumibilmente queste sono una serie di domande semplici, la risposta diviene chiara solamente quando i concetti fondamentali presentati nella Dottrina Segreta sono completamente compresi.

Che cosa è la MONADE :

È la diade, Atma-Buddhi, quella parte immortale dell’uomo che si reincarna nei regni inferiori della natura e gradualmente progredisce attraverso essi fino all’Uomo, e quindi fino alla meta finale – il Nirvana. La Monade è il principio eterno ed immortale nell’uomo, poiché è parte indivisibile del Tutto integrale – lo Spirito Universale – dal quale emana e viene assorbita alla fine del ciclo. I Vedantini la chiamano sutratma (il filo dell’anima) e le danno un significato intraducibile nelle lingue occidentali. La Monade, nata dalla natura e dall’Essenza dei Sette (il suo principio più elevato essendo immediatamente avvolto dal settimo elemento cosmico), deve compiere la sua rivoluzione settenaria attraverso tutto il ciclo dell’Essere e della Forma: da Dio all’uomo e dall’uomo a Dio. Sulla soglia del Paranirvana, la Monade assume di nuovo la sua Essenza primordiale e diventa ancora una volta l’Assoluto. Esiste un numero limitato di monadi che evolvono e diventano sempre più perfette mediante l’assimilazione di numerose personalità successive in ogni nuovo Manvantara. L’evoluzione dei Globi planetari e delle Monadi umane procede di pari passo. La Monade non ha alcuna relazione con l’atomo, o la molecola così come sono concepiti dalla scienza. Essa è la combinazione degli ultimi due Principi dell’uomo: il sesto ed il settimo; propriamente parlando, il termine “monade umana” si applica alla Duplice Anima: Atma-Buddhi. La Monade, o Jiva, non è spirito, ma un Raggio, un Soffio dell’Assoluto. Come tale essa non può manifestarsi sul nostro piano, o per meglio dire, si manifesta a condizione che si verifichino due premesse: (1) un modello spirituale, o prototipo, sul quale plasmare il materiale fisico; (2) una coscienza intelligente che guidi il suo progresso. La “vita” ed il suo veicolo formano il modello sul quale si plasma il corpo fisico; dopo arriva l’anima e la mente. Tutto ciò avviene mentre la monade segue l’arco discendente; contemporaneamente evolvono gli Elohim che la assistono e quando essi la incontrano nasce il simbolo terrestre dell’Uomo Celeste, l’Uomo Perfetto. Secondo Pitagora, la Monade allo stato di UNO è causa di ogni unità e misura di tutte le cose. La Duade è la Madre del Logos, ed è sostanziale. Segue la Triade, da cui deriva l’Universo manifestato. A questo punto la Monade torna nel Silenzio e nelle Tenebre da cui era apparsa come Punto al centro del Cerchio. La monade umana, quindi, acquista consistenza nella Trinità umana (Atma-Buddhi-Manas) e procede durante il Manvantara. Il discorso sulla Monade, trattato da molti grandi filosofi, è molto difficile e non può essere esaurito con le parole; per essere capito richiede un grande sforzo individuale, uno stato immaginativo che vada oltre il razionale. La Monade, infatti, fondamentalmente, è un mistero.

L’Essenza Monadica – rappresenta la Sorgente del nostro essere, l’Ātman o Se. La congiunzione di Buddhi con Atman rappresenta il primo aspetto della Monade. Poiché la prima upādhi, o “velo di spirito” è stata emanata da Ātman, o Se – piuttosto che Ātma-Buddhi, che è tecnicamente la Monade. Il congiungimento di Buddhi con Atman rappresenta il primo aspetto della Monade. Poichè la prima upādhi, o “velo di spirito” è stata emanata da Ātman come Raggio. Finora il primo aspetto non è capace di manifestarsi sul piano fisico, dunque una seconda upādhi è richiesta. Il secondo “velo di spirito” viene emanato. A questo ci si riferisce tecnicamente come a Manas Superiore , o l’Ego Reincarnante. A suo turno l’Ego reincarnante ha bisogno di un veicolo per contattare il piano fisico. Questo è fornito dal suo raggio, la personalità. Comunque, la personalità è un composto. È composta dal corpo fisico (Sthūla-śarīra) con il suo attendente Corpo Modello (Linga-śarīra), più il principio vitalizzante (Prāna), insieme con il Principio-Desiderio, Kāma, in congiunzione con l’aspetto inferiore del principio-Mente, Manas.

È quasi vero che nei reami inferiori all’umano, la  Monade non è capace di influenzare il corso del raggio inferiore – per la ragione che non è stata raggiunta l’autoconsapevolezza. Comunque, quando il principio-Manas è stato risvegliato – il risveglio del quale ha luogo durante lo stadio umano dell’evoluzione – c’è allora la possibilità che la Monade possa essere capace di influenzare il corso del suo Raggio, quando la personalità è fatta ricettiva all’illuminazione. Qui è dove “sforzi auto indotti e mirati” della terza proposizione fondamentale entrano in gioco.

Il pellegrinaggio sul Cerchio di Necessità  è intrapreso non per lo scopo di “aggiungere” nulla all’Essenza Monadica, poichè il concetto fondamentale dello schema evolutivo non è per lo scopo di raccogliere sostanze o proprietà addizionali, ma piuttosto per far sbocciare potenzialità o capacità inerenti e passare a stadi superiori della gerarchia creatrice. Il girare che è stato intrapreso dal Pellegrino – o Monade – abilita l’Essenza Monadica ad allargare la sua sfera di influenza, in modo che possa includere tutti i Regni così come tutti i globi della catena planetaria con i quali viene a contatto, attraverso esperienze dirette ottenute con i suoi Raggi. Allo stesso tempo le vesti o strati che sono stati manifestati sono in grado di conseguire esperienze a loro turno. Sicuramente non c’è bisogno di dubitare dell’affermazione che la personalità (il raggio inferiore) guadagna esperienze durante la vita terrestre. Attraverso esperienze ripetute la personalità raggiungerà lo stato di diventare uno strumento ricettivo per il suo Raggio superiore (l’Ego reincarnate), su questo globo (Globo D). A suo turno l’Ego Reincarnante (più correttamente l’Ego reincorporante) raggiungerà il potere di funzionare coscientemente su tutti i globi della Catena Terrestre. Quindi, anche, a tempo debito il Raggio superiore raggiungerà il potere di esistere autoconsapevolmente, che è l’oggetto del pellegrinaggio sul Cerchio di Necessità (come asserito nella terza proposizione fondamentale). Questo è per dire, che il Raggio, Buddhi, raggiungerà il potere di esistere senza la necessità di un raggio sul piano fisico, fornito dalla personalità. Allo stesso tempo Buddhi raggiungerà l’espiazione con la sua Essenza Monadica. Avendo così raggiunto lo scopo, l’Essenza Monadica e il suo Raggio saranno capaci di perdurare attraverso un Manvantara Planetario senza strati inferiori o vesti, così come durante un paragonabile periodo di non-manifestazione (un Pralaya Planetario).

Lo scopo dell’Essenza Monadica e del suo Raggio è, allora, di funzionare in sfere ancora più estese di influenza, il dominio su ogni area estesa è raggiunto attraverso la supervisione in quel regno o sfera.

In riferimento alla questione riguardante lo scopo di entrare in Paranirvāna : fornisce all’Essenza Monadica un’opportunità di diventare libero dai rivestimenti o vesti – per un periodo estremamente lungo. Questo capita alla consunzione di un Manvantara Solare*. Sicuramente, quando il  periodo Solare di manifestazione è cessato, il Pralaya Solare prevale. Quindi, in quei cosmi non ci sono globi manifestati sui quali la Monade possa funzionare. Dopo l’entrata nel Paranirvāna, il Raggio diventa fuso con altri raggi, la “goccia di rugiada scivola nel mare scintillante”. Inoltre il Raggio, Buddhi, mantiene ancora cognizione della sua individualità, mentre l’Essenza Monadica – Ātman – diventa uno con Paramātman, la Scintilla diventa la Fiamma (delle parole delle Stanze di Dzyan). Questo è così, perché Ātman è legato con Paramātman, come è sempre, anche durante la vita terrestre.

“Ātman, il ‘Se Superiore’, non né il tuo Spirito ne il mio, ma come la luce del sole splende su tutti noi. È l’universalmente diffuso “principio divino”, ed è inseparabile dall’Uno e Assoluto , come il raggio di sole è inseparabile dalla luce del sole.”*

Fondendosi nell’Essenza Una, Ātman diventa “la vera vita stessa”. (I, 130+)

Poiché il Movimento Senza Posa è per sempre, può essere visto come la Legge Primaria. Sembrerebbe, quindi, che l’oggetto o scopo dell’esistenza è di raggiungere lo stato del Grande Respiro, nel quale la condizione è la stessa durante periodi di manifestazione come durante intervalli di non manifestazione, che è durante Manvantara e Pralaya. Tentando una descrizione : è quella condizione quando cio che È, è equivalente a cio che NON È. In altre parole, rappresenta la condizione di Essenza piuttosto che di essere. (BE-NESS rather than BEING)

Sebbene Jivātman è spesso “l’anima individuale”, questo termine può essere reso come “l’essenza ātmica della vita”, poiché Jīva, dalla radice verbale jiv, vivere, significa vita.

(I) L’uomo può decidere se compiere il pellegrinaggio o all’interno dello specifico periodo assegnatogli, il manvantara planetario; (2) o scegliere di raggiungere una fine del pellegrinaggio più presto di questo periodo specifico coperto dal Cerchio di Necessità; (3) o determinare di prolungare il suo pellegrinaggio anche del doppio rispetto alla lunghezza del periodo specifico. Quindi il suo libero arbitrio non è impedito poichè ha il potere di fare la propria scelta. Qualsiasi corso l’uomo decida di seguire, egli stesso è responsabile per il risultato delle sue decisioni.

Il pellegrinaggio obbligatorio prende origine dalla sorgente originale della provenienza dell’uomo, poichè Atman è una Scintilla di Paramātman (o l’anima è una Scintilla della Sovr-anima). Al momento dello scaturire della Scintilla dalla sua sorgente venne originata una divina urgenza che le dà l’impulso di “ritornarvi”, o di essere una sola cosa con la sua Sorgente, non come una Scintilla ma come la vera Fiamma stessa. È questo che agisce come l’inestinguibile, forza propellente che necessita “l’obbligatorio pellegrinaggio”, che continuerà finchè questa urgenza originaria non sarà raggiunta. Finchè si considera il pellegrinaggio c’è l’obiettivo definitivo (appena menzionato), che è molto al di là della destinazione indicata più tardi in questa asserzione, quella di raggiungere un’indipendente esistenza autocosciente. Anche questa sublime destinazione è lontanamente superiore all’obiettivo immediato per il regno umano. Il presente sforzo consiste nello salire la Scala della Vita o il prossimo scalino nell’ascesa gerarchica, che anch’essa è un’impresa del più importante significato. Per essere sicuri, tutte le religioni e filosofie  cercano di definire un obiettivo per il pellegrino. Che sia l’offerta del paradiso come ricompensa, Nirvāna, Moksha, o qualsivoglia concetto possa essere, è stato stabilito che il Nirvāna, e similmente tutti gli stati simili al Paradiso, non sono che pause temporanee, poichè l’impulso originario del pellegrinaggio non è stato raggiunto. Quindi il riemergere dalla pausa temporanea è imperativo, senza curarsi di quanto sia lungo il periodo di tempo in questione, anche se fosse per un manvantara, perchè possa essere continuato il pellegrinaggio obbligatorio.

IL CERCHIO DI NECESSITÀ

Dopo Il ciclo di incarnazione, il cerchio di necessità si riferisce al grande Pellegrinaggio che ogni entità deve fare dal tempo della sua prima emersione  finché non raggiunge lo stato comparabile alla sua Sorgente : un viaggio di periodi di tempo incommensurabili che possono essere a malapena afferrati dalla mente. Questo può essere chiamato il Super-Super-Ciclo. Il più piccolo Ciclo di Necessità, vasto abbastanza nelle sue proporzioni, tratta della rivoluzione della catena planetaria. O ancora, un concetto ancora più profondo coprirebbe il ciclo del sistema solare. Il Ciclo di Necessità per una catena planetaria occupa molti milioni di anni. Era la messa in scena drammatica dei riti associati agli Antichi Misteri.

Con un vena un po’ drammatica HPB scrive sul Ciclo di Necessità :

“Per compiere il ciclo di necessità… spiega la Dottrina; per progredire nei loro compiti di evoluzione, dai quali nessuno di noi può essere esonerato, ne dalla morte o dal suicidio, poiché ognuno di noi deve passare attraverso la ‘Valle di Thorns’ prima che emerga sui piani della luce divina e del riposo. E per questo l’uomo continuerà a rinascere in nuovi corpi ‘finché saranno sufficientemente puri da entrare in una più elevata forma di esistenza.’

“Questo vuol dire solo che il Genere Umano, dalla prima giù fino alla settima Razza, è composto di una stessa compagnia di attori, che sono scesi da sfere più elevate per compiere il loro tour artistico su questo pianeta Terra. Partendo come puri spiriti nel loro viaggio verso il basso attorno al mondo (veramente!) con la conoscenza della verità, oggi flebilmente echeggiata nella Dottrina Occulta, inerente in noi, leggi cicliche ci portano giù all’apice inverso della materia, che è perso qui giù sulla terra e il culmine del quale è stato già raggiunto; e allora, la stessa legge di gravità spirituale ci farà lentamente ascendere a sfere sempre più elevate e pure che quelle dalle quali siamo partiti.

Indiscutibilmente lo scopo di intraprendere il Ciclo di Incarnazione è dato nell’estratto dalla terza asserzione, sopra : è di poter funzionare consapevolmente nel principio di Buddhi costantemente, e di raggiungere lo stato di esistenza indipendente. 

“Fra le Entità Spirituali molte sono quelle che si sono incarnate nel corpo di uomo dalla sua apparizione, e che per tutto ciò esistono indipendentemente come lo fecero prima, nell’infinità degli Spazi…

“Per metterla più chiaramente : l’Entità invisibile può essere presente nel corpo sulla terra senza abbandonare, comunque, il suo stato e funzioni nelle regioni sovrasensoriali. Se questo necessita spiegazione, non possiamo fare meglio che ricordare al lettore di simili casi nello spiritualismo, sebbene simili casi siano molto rari.” (I, 233+)

Pensando che sarebbe di aiuto avere questo stato chiarificato, specialmente se desse uno scopo tangibile nello sforzarsi di raggiungere un obiettivo veramente valido degli sforzi intrapresi, come anche mirasse ad un fine nel subire il Ciclo di Incarnazione (in vista delle prove e delusioni che arrivano durante la vita sulla terra), il seguente passaggio ispirato è citato dalle Lettere dei Mahatma a A.P. Sinnet :

“L’anma passata attraverso ogni forma elementale del mondo fenomenico di questo Manvantara”. Chiariamo : il mondo fenomenico significa il mondo della forma, del piano fisico. Gli esseri che si manifestano nel mondo fisico e stazionati sul più basso scalino della Scala Gerarchica della Vita sono le entità che comprendono il Regno Minerale. Essi richiedono di passare sette Ronde di fasi di sviluppo prima di ascendere alla Ronda più alta della Scala Evolutiva, rappresentata dal Regno delle Piante. Nella stessa maniera le entità del Regno delle Piante richiedono sette fasi di esperienza evolutiva prima di salire allo stadio del Regno Animale. Finché concerne lo sviluppo dell’individualità, che è il punto di sbocco, come messo in evidenza nella clausola (b) della citazione, le forme concernenti i Regni Minerale, Vegetale, e Animale rappresentano “forme elementali”, poichè nessuna di esse sperimenta individualità nel senso raggiunto nel Regno Elementale. Questo è per dire che sono forme preliminari o iniziali nel mondo fisico.

Per essere sicuro, il termine “elementale” usualmente significa un entità, o essere, che persegue le sue esperienze evolutive prima di assumere una forma fisicizzata e materiale. Ogni elementale di questo tipo è, come menzionato nella citazione, una Scintilla che deriva dalla pura Essenza, e deve continuare il Ciclo di Esistenza salendo la scala Gerarchica delle Vita. Ogni Scintilla di questo tipo rappresenta una Monade che passa attraverso gli stadi dei Regni Preliminari. Questo per dire, prima di entrare nel Regno Minerale per manifestazione fisica, un’entità deve perseguire la sua evoluzione in tre regni che precedono il primo regno manifestato. Questi regni preliminari sono chiamati il primo, il secondo e il terzo Regno Elementale. In ognuno dei tre Regni c’è un’esperienza evolutiva settenaria. Si può raggiungere un po’ di comprensione dello status degli esseri elementali  considerando le sette classi di elementali, quattro delle quali furono listate dai Kabbalisti sotto il nome di Salamandre, Silfidi, Ondine, Gnomi, esseri rappresentanti degli elementi del Fuoco, Aria, Acqua e Terra. Le altre tre classi non furono nominate.

L’ACQUISIZIONE DELL’INIDIVIDUALITÀ

“Nessun Buddha spirituale può avere un’esistenza indipendente prima che la scintilla abbia acquisito individualità, primo per impulso naturale, e poi sforzi indotti e concepiti autonomamente (controllati dal suo Karma), così ascendendo attraverso tutti i gradi di intelligenza, dal più basso al più alto Manas, dal minerale e pianta su fino al più santo arcangelo (Dhyāni-Buddha).” (I, 17*)

L’individualità è acquisita quando la Monade che stà soggiornando attraverso il Ciclo di Necessità, salendo i gradini della Scala Gerarchica della Vita assumendo a turno le vestigia appropriate per ogni reame, finalmente entra nel Regno Umano. Prima della sua entrata nello stadio umano, il suo ciclo di esistenza è portato attraverso impulso naturale, in questo la Monade segue l’evoluzione graduale, molto lenta attraverso tutti i gradi dell’intelligenza dal minerale e pianta fino all’animale e umano, gli stadi dell’ascesa essendo marcati dalle caratteristiche pertinenti ad ogni Reame. Così nel primo dei Reami Manifestati il colore e il brillio di gemme sono sfoggiati nel Regno Minerale. Questo tipo di intelligenza è sorpassato nel prossimo piolo della Scala dalla bellezza della forma, tinta e fragranza di germogli nel Regno delle Piante. Altri fattori sono dimostrati nel Regno Animale : le qualità di amore e devozione nell’educazione dei giovani, e segni di intelligenza sono chiaramente discernibili. 

“Ogni forma sulla terra, e ogni specie (atomo) nello Spazio combatte nei suoi sforzi verso la formazione di se stesso per seguire il modello messo per lui nell’Uomo Celestiale. … È l’involuzione (dell’atomo) e l’evoluzione, la sua crescita e sviluppo  interna ed esterna e il suo sviluppo, hanno tutti un solo oggetto, l’uomo; l’uomo, come la più elevata e progredita forma su questa terra, la Monade, nella sua assoluta totalità e condizioni elevate, come il culmine della divina incarnazione sulla Terra.” (I, 183+)

* Vol. I, p. 82, 6 vol. ed.; I, 45, 3a ed.

+Vol. I, p. 235, 6 vol. ed.; I, 205-6, 3a ed.

L’Uomo stesso si sta sforzando di raggiungere lo stadio di Uomo Celestiale – che rappresenta il culmine del tipo raggiungibile dal regno umano al completamento del Manvantara planetario. Non c’è bisogno di dire, che lo stadio presente dell’evoluzione umana è sempre così lontano dal raggiungimento dell’obiettivo. Nondimeno, questo fattore così importante deve essere ora considerato. Quando viene raggiunto il Regno Umano, un nuovo fattore entra nel viaggio del Cerchio di Necessità. Non c’è più vantaggio attraverso gli impulsi naturali. Invece la Mondade può continuare la sua ascesa attraverso sforzi autoindotti e concepiti autonomamente. L’individualità è stata acquisita. Da qui in avanti può essere compiuto un rapido avanzamento sulla scala evolutiva, eccetto per un impedimento. È menzionato nella asserzione da quattro piccole parole che sono messe in parentesi. Forse avrebbero dovuto essere capitalizzate poichè sono così spesso dimenticate : “CONTROLLATO DAL SUO KARMA”. Questo significa, certamente, che l’avanzamento di una persona è impedito attraverso azioni che sono commesse dalla persona stessa. Perchè sempre quando si compiono delle azioni, producono reazioni sull’inidividuo che le ha inaugurate, così producendo ostacoli nel raggiungimento dell’obiettivo desirato. Ora questo agire non si riferisce solamente ad atti compiuti sul piano fisico, o al mondo manifesto. Gli atti sono generalmente il risultato di pensieri che, quindi, possono avere origini su piani più alti che quello fisico, raggiungendo il piano spirituale, ma principalmente sul piano mentale, che è il reame dei pensieri. Ma, allora, questo mondo dei pensieri include lo psichico o l’emozionale, che è il mondo dei desideri. Il Karma è generato su tutti questi piani e non è prodotto solamente sul fisico, dove il risultato delle azioni può essere visto prontamente. Sono le cause ad essere state messe in movimento che reagiscono sull’iniziatore, senza riguardo al piano nel quale sono state originate. Ogni essere umano, quindi, ha il potere di plasmare il suo proprio destino, sia con atti che con pensieri. L’obiettivo è raggiunto quando la condizione risvegliata della Monade è raggiunta. Il raggiungimento segna lo stato di un Buddha.

Un paio di parole a proposito di Manas sono appropriate qui, poichè è stato menzionato in clasusola (b) della citazione precedente. Manas è il quinto principio dell’uomo, nella classificazione settenaria. La parola è derivata dalla radice Sanscrita man, pensare, cogitare, riflettere, quindi la parte pensante di un uomo, il principio Mentale. Questo è il principio cardine nell’uomo, e agisce in una capacità duale. Potrebbe cercare di raggiungere il sesto principio, Buddhi, o può tendere verso l’aspetto più basso della natura umana, il principio del desiderio Kāma. Un esempio simbolico dell’abilità umana di ascendere alla sua parte più elevata, o discendere alla più bassa, può essere dato riferendosi al simbolo familiare Cristiano dell’uomo legato alla croce. L’uomo può guadagnarsi la libertà cercando unione con suo Padre all’interno (non in paradiso), del suo più elevato; oppure può rimanere legato alla croce, incatenato dai suoi desideri ed emozioni.

L’importanza dello stadio umano nella Scala della Vita non può esser sovrenfatizzata. È ripetuto sempre ancora nella Dottrina Segreta. Questo passaggio testimonia :

“La Dottrina insegna che per diventare una divinità pienamente cosciente, anche le intelligente antichissime e spirituali più elevate,  devono passare attraverso lo stadio umano. E quando diciamo umano, questo non si applica meramente alla nostra umanità terrestre, ma ai mortali che abitano ogni mondo, vale a dire quelle intelligenze che hanno raggiunto l’equilibrio appropriato fra materia e spirito, come noi l’abbiamo ora, da quando il punto medio della quarta Razza Radice della quarta Ronda fu superato. Ogni entità deve aver vinto per se stessa il diritto di diventare divina, attraverso esperienza propria… questo è anche il significato segreto della frase dei Purāna circa Brahmā perennemente ‘mosso dal desiderio di creare’. Questo spiega anche il significato kabalistico nascosto del detto : “il Respiro diventa pietra; la pietra, una pianta; la pianta, un animale; l’animale, un uomo; l’uomo, uno spirito; e lo spirito, un dio.’ I figli nati dalla Mente (Mānasaputra), i Rishi, i Costruttori, etc., erano tutti uomini, di qualsiasi forma fossero, in altri mondi e nei Manvantara precedenti.

“Questo soggetto, essendo così mistico, è per questo il più difficile da spiegare in tutti i suoi dettagli e relazioni; poiché l’intero mistero della creazione evolutiva è contenuto in esso.” (I, 106-7*)

Riassumendo l’affermazione della terza asserzione fondamentale attraverso la prossima frase della citazione :

“La dottrina cardine della filosofia Esoterica non ammette privilegi o doni speciali nell’uomo, salvo quelli acquisiti dallo stesso Ego attraverso sforzo personale e merito attraverso una lunga serie di metempsicosi e reincarnazioni.” (I, 17+)

Dovrebbe essere abbastanza chiaro, in vista dell’esposizione che è stata presentata, che il progresso sull’ascesa della Scala della Vita, una volta entrati nel Regno Umano, è fatto autonomamente da ogni uomo. Ogni stato individuale è determinato attraverso lo sforzo personale di vita in vita e non dovuto a “privilegi e doni speciali”.

* Vol. I, p. 167, 6 vol. ed.; I, 132, 3a ed

+ Vol. I, p. 83, 6 vol.; I, 45, 3a ed.

 Dal Piano Divino (G. Barborka)

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Conferenza a Monte Verità e i personaggi legati alla teosofia che lo hanno ispirato.

31 venerdì Mag 2019

Posted by abcsocial in Andrea Biasca-Caroni, Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Autori

≈ 1 Commento


 

Conferenza a Monte Verità 

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Nel 1889, nella rivista «Lux», l’organo dell’«Accademia internazionale di studi di Spiritismo e Magnetismo» con sede a Roma, apparve l’annuncio della fondazione di Fraternitas, una società per azioni. Scopo della società era la creazione di un convento laico su di una collina nei dintorni di Locarno «in un terreno libero, all’aria salubre, lontano dal mondo», per accogliere «studenti» della teosofia, per permetter loro di con­cre­tiz­zare l’idea di una vita in umana fratellanza. Proprietario del terreno sull’altura della Monescia sopra Ascona ed autore dell’annuncio, il locarnese dott. Alfredo Pioda, filosofo, storico, politico di aera liberale e consigliere nazionale, presidente della loggia teosofica milanese H.P.Blavatsky, portato a grandi azioni dal momento in cui da giovine fu abb­rac­ciato a Locarno da Garibaldi. Cofirmatari dell’appello, intima della la fondatrice della nuova società teosofica Helena Petrowna Blavatsky, la contessa Constance Wachtmeister e Franz Hartmann.

Non si arrivò alla con­cre­tiz­za­zione del progetto probabilmente in quanto Alfredo Pioda assumerà nella rivoluzione liberale Ticinese del 1890 un ruolo di mediatore tra i contendenti partiti e pertanto vi dedicò le sue energie.

Significato del nome Teosofia

‘Teosofia’ è una parola di origine greca composta da Theos = Dio e Sophia = Sapienza, usata dagli antichi autori per indicare una sapienza derivante dall’ispirazione o intuizione diretta della verità.

Il termine venne usato da S. Paolo nella prima lettera ai Corinzi, che risale all’anno 50 d.C., dove dice: ‘…parliamo della sapienza di Dio nel mistero (‘lalumen theosophias en mysterio’), preordinata da Dio, prima dei secoli…’ evidentemente con allusione alla sapienza dei concetti universali di Platone (427-347 a.C.) secondo il quale, dietro il mondo in perpetuo cambiamento esiste il mondo immutabile delle Idee o Principi esistenti nella Mente Divina che si possono cogliere mediante l’intuizione intellettuale o nell’estasi mistica.

Il termine‘ ‘Teosofia’ era corrente tra i neoplatonici, spesso citato da Porfirio.

Il termine fu usato con lo stesso significato da Giamblico, morto nel 326 d.C., nell’opera ‘De Mysteriis’, da Dionigi nella ‘Theologia Mystica’ che tanta influenza ebbe nel pensiero medievale a cui si ispirarono teologi, mistici e filosofi per secoli, tra i quali ricordiamo San Bonaventura (1217-1274) (‘Itinerarium Mentis in Deum’), Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), Meister Eckart (1260-1328), Taulero (1300 c.ca-1361), Marsilio Ficino (1443-1499), Paracelso (1493-1541), Jacob Boehme (1575-1624), Gichtel (1638-1710), Saint-Martin (1743-1803), ecc. come pure i Sufi, mistici islamici di chiara origine neoplatonica (c.ca 1142-1220).

I promotori della Società Teosofica nello scegliere il nome ed il programma dell’Associazione si sono ispirati al significato della Teosofia, come risulta dalla storia della filosofia e in particolare dalle fonti neoplatoniche.

Infatti la parola ‘Teosofia’ non è un’invenzione moderna, ma risale ai primi secoli della nostra era.

Helena Petrovna Blavatsky attribuisce l’uso di questo termine ad Ammonio Sacca (160-243), fondatore della Scuola di Filosofia Eclettica di Alessandria d’Egitto, il quale ebbe tra i suoi discepoli Plotino (206-270), Origene, Clemente ed altri eminenti continuatori del suo pensiero.

Dichiarazione dei principi della società Teosofica :

  • La Società Teosofica è composta da studiosi appartenenti a qualsiasi religione del mondo o a nessuna, uniti nell’approvare gli scopi della Società, con il desiderio di rimuovere gli antagonismi religiosi e di dialogare con gli uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni religiose.
  • Ciò che anima questi studiosi è il desiderio di studiare le verità religiose, scientifiche e filosofiche, nonché di condividere con gli altri i risultati dei loro studi.
  • Il loro vincolo di unione non è la professione di una credenza comune, bensì una comune ricerca ed aspirazione alla Verità.
  • I teosofi sostengono che la Verità deve essere cercata con lo studio, con la riflessione, con la purezza della vita, con la devozione agli elevati ideali e considerano la Verità come una ricompensa alla quale si mira, non come un dogma che si deve imporre con autorità.
  • I teosofi ritengono che ciò in cui si crede deve essere il risultato dello studio individuale o dell’intuizione e non la sua premessa e che deve basarsi sulla conoscenza, non sulle affermazioni verbali.
  • I teosofi estendono la tolleranza a tutti, anche agli intolleranti, non come un privilegio da concedere, bensì come un dovere da adempiere e cercano di rimuovere l’ignoranza, non di punirla.
  • I teosofi considerano ogni religione come un’espressione della Divina Saggezza e preferiscono studiarla anziché condannarla; praticarla anziché farne proselitismo.
    Pace è la loro parola d’ordine e Verità la loro mèta.
  • La Teosofia è il corpo della verità che forma la base di tutte le religioni e che non può essere ritenuta come possesso esclusivo di nessuno.
  • La Teosofia presenta una filosofia che rende la vita comprensibile e che dimostra che la giustizia e l’amore guidano la sua evoluzione.
  • La Teosofia pone la morte nel suo giusto posto come un incidente ricorrente in una vita senza fine, che apre le porte ad una esistenza più piena e più radiosa.
  • La Teosofia restituisce al mondo la Scienza dello Spirito, insegnando all’uomo a riconoscere se stesso nello Spirito e a riconoscere la mente ed il corpo come suoi strumenti.
  • La Teosofia illumina le Scritture e le dottrine delle religioni rilevandone i reconditi significati e in questo modo le giustifica di fronte al tribunale dell’intelletto, come sono sempre state giustificate agli occhi dell’intuizione.

I membri della Società Teosofica studiano queste Verità ed i teosofi cercano di viverle.

Chiunque sia disposto a studiare, a essere tollerante, a tendere in alto, ad operare con perseveranza, sia benvenuto, ma dipende da lui stesso diventare un vero Teosofo.

 

La Teosofia

La Teosofia è quell’insieme di verità che formano la base di tutte le religioni e che non possono da nessuna essere arrogate come proprietà esclusiva. Presenta una filosofia che rende intelligibile la vita e dimostra che giustizia ed amore ne dirigono l’evoluzione.

Essenza della Teosofia è il fatto che l’uomo, essendo divino, può conoscere la Divinità della cui vita è partecipe. Corollario inevitabile di questa suprema verità è il fatto della Fratellanza umana. La Vita divina è lo Spirito in tutto ciò che esiste, dall’atomo all’Arcangelo al granello di sabbia; il più alto Serafino non è che una scintilla del Fuoco eterno. Compartecipi di un’unica Vita, formano tutti una sola Fratellanza.

I suoi insegnamenti secondari sono quelli comuni a tutte le religioni, del presente e del passato: l’unità di Dio; la triplicità della sua natura in manifestazione; la discesa dello Spirito nella materia e quindi le gerarchie di intelligenze spirituali, una delle quali è l’umanità; lo sviluppo dell’umanità mediante lo svolgersi della coscienza e l’evoluzione dei corpi, cioè la reincarnazione; il progresso di questo sviluppo sotto il benefico dominio di una legge inviolabile, la legge di causalità, cioè il karma; l’ambiente di questo sviluppo, vale a dire i tre mondi, fisico, emozionale e mentale, ossia terra, mondo intermedio e cielo; l’esistenza di Istruttori divini, uomini sovrumani, i Fratelli Maggiori dell’umanità, costituenti quella che spesso vien chiamata la Fratellanza Bianca.
Tutte le religioni insegnano o hanno insegnato queste verità; e se di tempo in tempo l’uno o l’altro di questi insegnamenti cade temporaneamente in disuso, tuttavia ricompare sempre – come la dottrina della reincarnazione decadde dal Cristianesimo ecclesiastico e per non poco tempo fu sommersa, ma oggi riaffiora nuovamente in tutta la sua attualità.
Le Religioni contengono le medesime verità fondamentali e differiscono soltanto nei particolari.
La Società Teosofica ha la missione di spargere queste verità in ogni Paese, quantunque nessun singolo membro sia tenuto ad accettarne alcuna; ad ogni membro è lasciata assoluta libertà di studiare come vuole, di accettare o rifiutare.

In fatto di etica la Teosofia fonda i suoi insegnamenti sull’unità, e vede in tutte le forme l’espressione di una Vita comune, per cui il danno di uno è il danno di tutti. Fare il male, cioè mettere del veleno nel fluido vitale dell’umanità, è un delitto contro l’unità.
La Teosofia presenta ai suoi studiosi i sublimi insegnamenti morali di tutte le religioni, di tutte le fedi del mondo.La Società Teosofica non ha alcun codice da imporre; ma la Società cerca di innalzare i suoi membri al disopra del livello ordinario col presentar loro costantemente i più alti ideali e con l’infondere in loro le più sublimi aspirazioni.

Si dice sovente che la Teosofia in sé non è una religione, ma le verità sulle quali sono basate tutte le religioni. Ciò è vero; ma da un altro punto di vista si può dire che essa è ad un tempo filosofia, religione e scienza.

Cronologia della società teosofica :
Ho cercato qui di organizzare i fatti principali della Storia Teosofica, a partire dall’organizzazione della Società Teosofica (principalmente la ST Adyar).

1875 La fondazione della Società Teosofica, a New York. Membri di spicco in questo periodo sono H.P. Blavatsky, Henry Steell Olcott, William Quan Judge (citato da James Joyce nell’Ulisse che guarda a caso nella sua parte sulla maga Circe viede proprio ispirato alle Isole di Brissago quando è ospite della Baronessa Saint Léger).
1877  Viene pubblicata Iside Svelata, scritta da H.P. Blavatsky.
1888 Blavatzky pubblica la dottrina segreta

La società Teosofica si diffonde in tutto il mondo e oggi conta 30’000 membri all’incirca sparsi in gruppi e centri in tutto il globo.

La seguente conferenza si limita ad analizzare alcuni personaggi che hanno espresso la volontà di fondare il convento laico teosofico “Fraternitas” e gli anni che hanno preceduto all’effettiva nascita di Monte Verità dal 1885 al 1896.

1875 Nascita della Società Teosofica e diffusione molto veloce a livello internazionale delle idee teosofiche. Elenco quì di seguito alcune pietre miliari che serviranno in seguito per situare l’analisi e progredire nel contesto storico :

I fatti che legano Monte Verità alla Società Teosofica sono i seguenti :

A) Siamo nel lontano 1885 e HPB a seguito del caso Coulomb (che approfondiremo nella parte dedicata a Madame Blavatzky) parte da Adyar accompagnata da Franz Hartmann per non farvi più ritorno.

1889 HPB vive dalla Contessa Wachmeister a Londra e sempre nel 1889 Pioda, Wachmeister, Hartmann e  “sognano” il convento laico Fraternitas ad Ascona. Ma nel 1890 Pioda deve sedare la rivoluzione liberale ticinese invece che fondare il menzionato convento laico Fraternitas.

Per quanto riguarda Blavatzky teniamo presente che per una donna a quell’epoca la libertà era pressoché impossibile e HPB aveva una sete di libertà e avventura unite ad un ambizione totale.

 

Qualche nome di teosofo famoso

Scrittori:

• William Butler Yeats, poeta anglo-irlandese e drammaturgo (1865-1939);

• Lewis Carrol (Charles Lutwidge Dodgson), autore di libri su Alice, Sylvie e Bruno, etc. (1832-1898);
• G. Kahlil Gibran, celebre poeta e scrittore di origine libanese (1883-1931) (cfr. “Il Profeta: la vita e il tempo di Kahlil Gibran”, Robin Waterfield) (New York: St. Martin’s Press, 1999, pag. 225) (1833 – 1931);
• Sir Arthur Conan Doyle, autore inglese delle storie di Sherlock Holmes, spiritista (1859-1930);
• Jack London, romanziere americano (1876-1916);
• E.M. Forster, romanziere inglese del “Passaggio in India”, (1879-1970);
• James Joyce, romanziere irlandese di “Ulisse”, “Finnegans Wake”, etc. (1882-1941);
• D.H. Lawrence, romanziere inglese autore de “The Plumed Serpent”, (1885-1930);
• T.S. Eliot, poeta anglo-americano e critico (1888-1965);
• Henry Miller, romanziere autobiografico bohémien (1891-1980);
• Edouard Schurè, scrittore, critico letterario, poeta, storico e filosofo francese (1841 – 1929);

. Jules Verne (esoterista)

F.L. Wright (1876-1937) (non membro ma influenzato)

Scienziati e inventori:

• Thomas Edison, inventore americano della luce elettrica, del fonografo, etc. (cfr. “The Theosophist”, agosto 1931, pag. 657) (1847-1931);
• Camille Flammarion, astronomo francese (1842-1925);
Pittori e altri artisti:

• Piet Mondrian, pittore olandese, primario esponente del movimento de Stijl (1872-1944);
• Paul Gauguin, pittore francese post-impressionista e primitivista (1848-1903);
• Vassily Kandinsky, fondatore russo dell’arte non-oggettivista, influenzato dalla Teosofia, pur non essendo socio (1866-1944);
• Paul Klee, eccentrico artista svizzero del Der Blaue Reiter e della Scuola Bauhaus (1879-1940);

Musicisti:

• Gustav Mahler, compositore sinfonico (1860-1911);
• Jean Sibelius, compositore musicale finlandese ispirato dal “Kalevala” (1865-1957);
• Alexander Nikolaievitch Scriabin, compositore russo. “I concetti teosofici hanno fornito le basi per l’opera orchestrale “Poema dell’Estasi” (1908) e per il “Prometeo” (1911), conosciuti per la proiezione di colori su di uno schermo durante l’esibizione” (1872-1915);

Attori e stars : 

• Shirley MacLaine, attrice di film americana (nata nel 1934).
• Elvis Presley, musicista americano di rock n’ roll (1935-1977)

Jennifer Beals (Flashdance)

Leader spirituali :

Il Dalai Lama (tesserato nel 2011 come membro onorario durante il congresso americano della ST durante la presidenza di Tim Boyd, oggi presidente internazionale).

Nel 1889 Alfredo Pioda, consigliere nazionale e teosofo di Locarno con Franz Hartmann e la contessa Constance Wachmeister sogna, senza poterlo realizzare, un convento laico teosofico che chiamerebbe “Fraternitas” sulla cosiddetta Monescia, l’attuale Monte Verità.

Ma chi sono questi 3 personaggi così legati a HPB ?

1) Alfredo Pioda

 

Alfredo Pioda (Locarno, 1º novembre 1848 – Locarno, 7 novembre 1909) è stato un filosofo, giurista e politico svizzero.

Pioda era il figlio del chirurgo Giacomo (morto nel 1852) e di sua moglie Carolina Bazzi. Ha ricevuto la sua educazione al ginnasio a Locarno per poi frequentare il collegio Landriani e il liceo di Lugano. Ha studiato giurisprudenza alle università di Pisa, Torino e Heidelberg conseguendo la laurea nel 1870. Dopo una breve pratica di avvocato a Milano ritornò a Heidelberg dove ottenne una seconda laurea in filosofia.

In seguito Pioda si stabilì a Locarno per lavorare negli ambiti di storia, letteratura, teosofia e spiritismo. Pubblicò molti articoli in varie riviste e libri su questi argomenti, inoltre fece il lavoro di traduttore. In politica si candidò prima al livello comunale e divenne membro del consiglio comunale di Locarno dal 1884 al 1887. Inoltre è stato membro del Gran Consiglio del Canton Ticino dal 1893 al 1909 e poi del Consiglio nazionale. Alfredo Pioda militava per il partito liberale radicale e diventò presidente del partito nel 1900.[1]

Nel 1889 Pioda insieme a Franz Hartmann e Constance Wachtmeister cercava di costruire un convento di teosofia con il nome Fraternitas sull’allora Monescia, che era per gran parte proprietà sua. Il convento non è stato realizzato. Nel 1900 i fondatori della cooperativa del Monte Verità si stabilirono su quel terreno.[2][3]

In Italia il primo Centro di Studi Teosofici viene fondato in collaborazione con Alfredo Pioda che pubblica “teosofia” nel 1889, il primo opuscolo, edizione sistematica delle teosofiche in lingua italiana.

2) Franz HARTMANN

Il fedelissimo direttore amministrativo di Adyar, quartier generale della società teosofica in India e al fianco di HPB durante lo scandalo Coulomb

Il Teosofo, negli Stati Uniti e in India
Conobbe e apprezzò il libro di Helena Blavatsky Iside, svelata nel 1882 e, dopo un altro trasferimento a New Orleans, divenne membro della Loggia della Società Teosofica all’inizio del 1883. In seguito al desiderio di conoscere personalmente Blavatsky, Hartmann la contattò per lettera. Fu invitato da lui a venire in India, al quartier generale del TG, ad Adyar vicino a Madras.  Seguendo l’esempio di alcuni importanti teosofi di Adyar, Hartmann si convertì al buddismo, in breve tempo divenne il confidente più vicino a Blavatsky e infine direttore amministrativo della sede della Società Teosofica ad Adyar, suo Quartier Generale. Hartmann si occupò intensamente degli insegnamenti della teosofia, approfondì la filosofia del Buddismo e dell’Induismo e si occupò delle diverse forme di yoga. Mentre Blavatsky era assente da Adyar durante un viaggio in Europa nel 1884, la controversa vicenda Coulomb cominciò a fare marea, influenzando sia la reputazione di Blavatsky che della Società Teosofica. Hartmann, come membro del Consiglio di controllo della ST ad Adyar, cercò di difendere Blavatsky, entrando così in conflitto con i teosofi arrabbiati contro Blavatzky all’interno della stessa Società Teosofica e l’opinione pubblica influenzata sfavorevolmente dal rapporto. Questi fatti hanno posto termine all’esercizio della funzione esecutiva di Hartmann presso ad Adyar e hanno reso impossibile il suo ulteriore soggiorno in India. Insieme a Blavatsky, il cui soggiorno in India non era più desiderato dopo questi incidenti, lasciò il paese nella primavera del 1885 per non farvi mai più ritorno. Arrivato a Napoli, dopo pochi giorni si separò definitivamente da Blavatsky nel migliore dei modi.

 

Hartmann può essere considerato uno dei più importanti pionieri della teosofia nel mondo di lingua tedesca. Oltre ai suoi numerosi contatti, ha raggiunto un vasto e influente pubblico attraverso numerose conferenze e pubblicazioni. Ha creato collegamenti tra il mondo religioso-mistico dell’India e l’Europa, contribuendo così in modo significativo alla diffusione delle filosofie orientali in Occidente.

3) La contessa Wachtmeister

Constance Georgina Louise Bourbel de Monpincon nata a Firenze nel 1838 da padre francese e madre inglese. Moglie del conte Wachtmeister, ministro degli affari esteri svedesi. La Contessa si unì alla Società Teosofica nel 1881. Morì nel 1910.

Fu la compagna e collaboratrice di Helena Petrovna Blavatsky dal 1885 fino alla morte dell’HPB nel 1891. Insegnò ampiamente negli anni Novanta del XIX secolo e aiutò Annie Besant a formare le logge negli Stati Uniti dopo lo scisma Americano ad opera di Judge (uno dei fondatori).

Wachmeister ha dichiarato di Blavatzky :  “Ho condiviso la sua stanza e sono stata con lei mattina, mezzogiorno e notte. Ho avuto accesso a tutte le sue scatole e cassetti, ho letto le lettere che ha ricevuto e quelle che ha scritto”. Wachtmeister divenne “angelo custode di Blavatsky, durante gli anni della composizione della Dottrina segreta in Germania e Belgio, ha stampato il suo resoconto di una serie di eventi straordinari dell’epoca. Nelle sue Reminiscenze Wachmeister scrive : “La Dottrina Segreta sarà davvero un’opera grande e grandiosa. Ho avuto il privilegio di osservarne i progressi e di leggere i manoscritti”.

Wachtmeister scrisse: “Quando una copia stampata fu messa nelle mie mani, fui grata di sentire che tutte queste ore di dolore, fatica e sofferenza non erano state vane, e che H.P.B. aveva potuto compiere il suo compito e dare al mondo questo grande libro, che, mi disse, avrebbe dovuto aspettare tranquillamente fino al secolo successivo per essere pienamente apprezzato, e che sarebbe stato studiato solo da pochi ora.

 

Alcuni episodi della vita di Mme Blavatsky

Le lettere originali dei Maestri che hanno voluto la Società Teosofica sono conservate a Londra nella British Library, dove possono essere vedute previa concessione di un permesso speciale rilasciato dal Dipartimento dei Manoscritti Rari. Nel maggio 1882 fu acquistato un vasto podere ad Adyar (nel sud dell’India vicino a Madras) dove, alla fine dell’anno, fu trasferita la Sede Centrale della Società Teosofica. Questo centro divenne presto il punto irradiante di un’attività teosofica di ampiezza mondiale. Madame Blavatsky ed il Colonnello Olcott si impegnarono in viaggi verso lontane regioni, fondarono sedi e gruppi, ricevettero visitatori, mantennero un’enorme corrispondenza con tutti coloro che richiedevano informazioni ed arricchirono il loro giornale con argomenti di interesse spirituale/teosofico, il cui scopo principale fu di rivitalizzare gli interessi sopiti di una parte dell’India nei confronti del valore spirituale delle proprie antiche scritture. Il Colonnello Olcott nel febbraio 1884 partì per Londra per presentare una petizione al governo britannico in favore del Buddismo di Ceylon. H.P.B. che allora non godeva di buona salute andò con lui in Europa.

Dopo un soggiorno di quasi 5 mesi a Parigi ed a Londra, H.P.B. andò in Germania,  e fu attivamente impegnata a scrivere la sua seconda opera “La Dottrina Segreta”. Nel frattempo ad Adyar le fu lanciato un attacco diffamatorio da parte di Alexis ed Emma Coulomb (due membri del suo staff ad Adyar). La Blavatsky rientrata ad Adyar per conoscere i dettagli della situazione voleva citare in giudizio la coppia per diffamazione ma a seguito delle incomprensioni con alcuni dirigenti della Società Teosofica che non la sostennero, rassegnò le dimissioni da Segretario incaricato della corrispondenza della Società. nel 1885 partì per l’Europa per non far più ritorno sul suolo indiano. Le calunnie dei Coulomb, 100 anni dopo, sono state ufficialmente smentito dalla stessa Società di Ricerce Psichiche che aveva formulato il rapporto conto Blavatzky del 1884.

H.P.B., dopo aver lasciato l’India per l’Europa soggiornò inizialmente in Italia e poi, nell’agosto 1885 in Germania, dove lavorò su “La Dottrina Segreta”. Nel 1887, in seguito all’invito dei teosofi inglesi, si trasferì a Londra e dopo il suo arrivo in Inghilterra le attività teosofiche si rimisero rapidamente in moto.

Le conclusioni della mia ricerca :

Ascona e Monte Verità non hanno mai ospitato un grande centro  teosofico in senso stretto. Non vi si è mai costruito un immobile di propietà della società Teosofica (come Naarden, Adyar, Wheaton, Krotona, etc. (http://www.ts-adyar.org/directory). Vi hanno però vissuto o soggiornato esponenti importanti della storia della società teosofica che sono stati fondamentali per la sua storia, questo è certo, ma Monte Verità e la sua Utopia restano un fenomeno diverso. Monte Verità è qualcosa di a sé stante e ha visto sfilare attorno ai suoi luoghi molte storie legate alle vicende personali, sicuramente eccezionali, delle personalità che vi hanno soggiornato o ne sono state partecipi. Sicuramente l’impulso teosofico ha giocato un ruolo importante assieme alle condizioni geografiche, alla neutralità svizzera e allo sviluppo molto arretrato della regione circostante che non ha ostacolato lo sviluppo di germi anarchico-sovversivi. Questo tipo di manifestazioni Utopistiche sebbene affascinanti hanno solo marginalmente a che vedere con la teosofia. È comunque importante notare che libertà (e quindi liberazione politica, della donna o sessuale intesa come non repressione delle diversità sono sicuramente un corollario degli ideali teosofici che però rinnegano il ricorso alla violenza o la deriva verso il vizio in ogni sua forma). Per quanto riguarda Monte Verità, nei rispetto quindi degli ideali teosofici, la sua storia unica ne fa un luogo eccezionalmente favorevole per la diffusione artistica, scientifica, culturale, spirituale e teosofica naturalmente.

Testo da leggere : Vertià, bontà, bellezza

Andrea Biasca-Caroni

Rappresentante presidenziale della Società Teosofica Svizzera

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Giancarlo Fabbri, CONVERGENZE FILOSOFICHE E RELIGIOSE DELLA RIVOLUZIONE CULTURALE DI CRISTO

27 martedì Nov 2018

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Giancarlo Fabbri

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CONVERGENZE FILOSOFICHE E RELIGIOSE DELLA RIVOLUZIONE CULTURALE DI CRISTO

 

Verso la metà del secondo secolo dopo Cristo, un rabbino incontrò casualmente un cristiano nella città Greca di Corinto e con lui avviò un approfondito esame riguardante l’esegesi sulle profezie accolte nella Bibbia.

L’incontro tra i due venne poi evidenziato in forma scritta dall’interlocutore Cristiano, di nome Giustino, e ci è pervenuto fino ai nostri giorni con il nome di “dialogo con l’ebreo Trifone” il quale, a prima vista, lo riconobbe come un filosofo in quanto indossava un cappello, il cosiddetto “pallium”, indossato dai maestri di filosofia.

Orbene, non manifestandosi apertamente nessun impedimento, egli ricompose la sua evoluzione intellettuale che lo aveva visto vagabondare attraverso varie scuole filosofiche: da quella platonica che conduce alla contemplazione della bellezza delle cose terrene e al bello eterno e immutabile; a quella stoica, il cui ideale etico era rappresentato dall’inerzia, l’indifferenza, dalla mancanza di volontà e d’interesse verso la vita e ai sentimenti raggiungibili attraverso l’esercizio delle virtù, la liberazione dalle passioni e il vivere secondo natura; e infine, alla scuola del pensiero aristotelico, restandone però del tutto inappagato fintantoché ebbe l’opportunità d’incontrare un maestro che lo spronò all’interpretazione e al commento della Bibbia e alla filosofia cristiana, quale unica e vera condizione di arrivare con certezza alla verità in senso assoluto, la quale, essendo rivelata direttamente da Dio, era accettata per convincimento senza l’intervento della ragione su Dio, il mondo e l’uomo.

Alcuni secoli dopo, il Vescovo di una città dell’Asia minore scrisse all’Imperatore Marco Aurelio, così sensibile e favorevole ai filosofi, ma non altrettanto accomodante verso i cristiani, additandogli la concomitanza dell’ordinamento in successione nel tempo, la fondazione dell’Impero Romano e l’origine della filosofia Cristiana, volendo in tal modo predire a entrambi una sorte che li avrebbe accomunati nei secoli a venire.

Nel pensiero Cristiano di tutti i primi secoli, il Cristianesimo era ritenuto una filosofia e non mancarono i pensatori che contribuirono a mutare il pensiero, l’autorità della religione e della filosofia.

L’avvento del Cristianesimo ha inciso sulla religione intesa fino ad allora come un fattore pubblico con i suoi rituali ai quali nessuno attribuiva una credenza, al massimo un contesto storico e sociale in cui si svolgeva una narrazione.

Il parlare di dio riguardava, invece, la filosofia che aveva a cuore la realtà specifica dei princìpi basilari della stessa, dove la tradizione platonica coincideva col pensiero astratto, nel pensiero scientifico, oltreché il partecipare alla divinità celeste.

Le diverse filosofie potevano ispirare a sostenere una rilevante morale che si traduceva in un certo modo di essere, di comportarsi ed agire in una esistenza al riparo da chi invece conduceva una realtà dedita ai piaceri e tanto osteggiata con tenacia e forza d’animo dagli storici nell’affrontare le sofferenze e le calamità.

 

 

Nell’accostarsi per la prima volta al mondo Greco e Romano dopo la sua origine dell’Ebraismo, il Cristianesimo accomunò in un contesto culturale il battesimo e l’eucarestia, promuovendo iniziative coordinate e vòlte alla fede religiosa cominciando dalla persona di

 

Cristo figlio di Dio, Gesù, che assume carne umana in Maria Vergine e nel rapporto con “il Dio creatore del Mondo, il padre”.

Da ciò, ebbero origine le pretese morali che preservavano vive le consuetudini e l’interpretazione della Bibbia.

Se la filosofia aveva all’inizio una esigua attenzione verso le classi più abbienti, essa era poi diventata “universale” a tutta la società attraverso l’attività di uomini di cultura e dei predicatori cristiani a partire dalla Bibbia nella sua ermeneutica.

Pertanto, il cristianesimo, riuscì a intercettare, raccogliere a rappresentare nella direzione voluta l’insieme di fatti socio-culturali contrassegnati o già in atto.

Il Cristianesimo, nell’offrirsi e facendosi conoscere al mondo Romano come una filosofia, raggiunse lo scopo di integrarsi nella intensa vita intellettuale delle città dell’Impero e superare, nel contempo, le incertezze e il disorientamento delle religioni tradizionali e dello stesso Ebraismo, dato che il Cristianesimo non celebrava ancora cerimonie sacrificali. (solamente due secoli più tardi ci sarà il proposito e l’intenzione della celebrazione della eucarestia intesa come sacrificio).

Il Cristianesimo, fortificandosi nel tempo, riuscì a egemonizzare la filosofia dell’Impero e si dedicò all’essenza della natura divina, quale soggetto trascendentale.

Con i pensatori Cristiani, il discorso su Dio cessa di essere parte importante sulla riflessione della realtà e si colloca così in piena autonomia all’apice delle conoscenze di un complesso organizzato di idee finalizzate ad altre discipline.

Da questo momento, la filosofia intraprenderà un tragitto che la porterà ad essere testimone della teologia e a promuovere nel medio evo l’insieme delle tre arti liberali, e cioè: grammatica, dialettica, retorica nel loro studio e insegnamento.

Nella società Cristiana medioevale, teologia e filosofia riguarderanno una ristretta cerchia elitaria tradendo, quindi, la raccomandazione del Cristianesimo, quale vera filosofia e tramite universale che conducono alla verità su dio e sull’uomo.

 

 

 

 

 

Ascona, ottobre 2018

Giancarlo Fabbri, Membro della Società Teosofica Svizzera

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Giancarlo Fabbri, SAGGEZZA FILOSOFICA E IMPRENDITORIALITÀ

13 martedì Nov 2018

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Giancarlo Fabbri

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SAGGEZZA FILOSOFICA E IMPRENDITORIALITÀ

 

 

Negli Stati Uniti e, specificamente, nella Silicon Valley sono sorte nell’ultimo ventennio una miriade di aziende imprenditoriali, le quali avevano capito con avvedutezza l’importanza e la necessità in un apporto dei “cosiddetti filosofi imprenditoriali” alfine di aumentare l’importanza, la conoscenza e le potenzialità di tali aziende.

Orbene, chi sono allora questi filosofi imprenditoriali sempre più richiesti e convocati all’interno di una impresa produttrice di beni o servizi se non degli scrupolosi consiglieri di manager, che partecipano alle riunioni d’importanza vitale e aiutano il gruppo a  lavorare con maggiore efficienza ed appianare difficoltà personali o mutare il primo contatto con i colleghi.

A conti fatti, i colleghi sollecitati portano all’azienda pubblica o privata un nuovo criterio, più sciolto e aperto, più capacità inventiva.

Costoro sono i filosofi che non fanno obiezioni bensì, pongono questi appropriati che aprono la mente a nuovi percorsi vòlti alla riflessione e a un nuovo argomentare, cosicchè un’ostacolo insuperabile può divenire gestibile.

Attualmente, un esempio evidente è stato, per antonomasia, Sergio Marchionne che ha di nuovo sollevato una nota marca automobilistica.

Egli è stato un Manager-filosofo che ha fortemente sostenuto il ritorno di una sua vitale rinascita, dove filosofia e creazione umanistica coesistono in quanto rese libere e di sostegno nei confronti di profili economici, scientifici e di quegli operatori economici a livello internazionale.

Pertanto, filosofia e cultura di studi classici sono di aiuto e vanno oltre il superamento di difficoltà favorendo un miglior guadagno ed evitando possibili crisi.

Alla fine, si è capito che la “mescolanza” tra ambienti e imprenditoriali e umanistici avrebbe fatto nascere e delineare una formula vincente àtta al superamento di una brusca stasi dell’attività economica e a preservare i bilanci di chiusura.

Infatti, i capitani d’industria si domandavano quale fosse il peso che avevano i proprio prodotti in un quadro a grandi linee e s’interrogavano se ce ne fosse stato veramente la necessità.

Se tra gli operatori “si fa largo” l’idea che il guadagno non sia la sola cosa, ecco allora il filosofo-imprenditoriale che li aiuta a guardare al di là.

Poiché la sua professione non è definita, non figurando su un apposito albo, egli viene definito con un significato impercettibile a cavallo tra un supporto specifico nell’acquisizione di un più alto grado di consapevolezza e la stessa psicologia.

Pertanto, il filosofo aiuta ad accrescere il limite del ragionamento, propriamente là, dove sono i dirigenti con poteri decisionali, mentre gli impiegati guardano alla concretezza con programmi più creativi e nel relazionarsi con il lavoro.

 

 

 

 

Una manager, rischiarato dalla luce dell’intelligenza e lungimirante, non può  rinunciare agli insegnamenti classici e indirizzare il gruppo con capacità inventive di fronte a situazioni complesse e immaginare vedute, concrete e realizzabili.

Ora il manager, dal mito della caverna di Platone, può apprendere che la conoscenza aiuta a far comprendere i diversi aspetti di un problema e gestirli senza ritenerli “ingestibili” o “irrisolvibili”, mentre Socrate con la sua “maieutica” sembra bisbigliargli: “pensa con la tua testa” ed estrai il meglio dei tuoi ragionamenti senza sfociare in teorie ed opinioni già in atto.

Detto ciò, in una assemblea sortiranno buone idee di maggior interesse.

…. Ed oltre, ecco Aristotele suggerire (!) un colloquio basato su tre pilastri: l’Ethos, ossia la credibilità e l’emozione che suscitano in chi ascolta, il Pathos, che contempla i contenuti chiari; il Logos, quale attendibilità degli stessi.

C’è poi Cicerone e l’arte oratoria per riordinare in base a una struttura un discorso valido ed efficace su cosa si vuole dire e quali sono gli argomenti da esporre in maniera persuasiva, che si traducono in azioni.

Ed ecco Plutarco, secondo il quale un leader deve essere un buon esempio da imitare per tutti gli altri.

Da ultimo, vorrei citare Epicùro, per il quale il traguardo di ogni cosa è la felicità dell’uomo.

Il filosofo imprenditoriale mira a equilibrare l’intelligenza analitica con quella emotiva per evitare un modo di sentire caratterizzato dall’indifferenza e il disprezzo nei confronti di qualsiasi valore e sentimenti umani.

Quando la facoltà di ragionamento e la capacità inventiva trovano un loro fondamento, è possibile conseguire esiti eccezionali.

Nella trattazione sintetica di contenuto dei termini “filosofia e formazione umanistica” si è creato tra i due poli un stretto rapporto fra cose e persone diverse, che fa della economia l’ambiente ideale nel quale i filosofi sono i messaggeri spirituali dell’anima.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ascona, ottobre 2018

Giancarlo Fabbri, Membro della Società Teosofica Svizzera

 

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Le cose ci accadono … Listz, Vernon Harrison, il rapporto Hogson … HPB

31 lunedì Lug 2017

Posted by abcsocial in Andrea Biasca-Caroni, Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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mahatmaletterpicture
Liszt_1858

Stavo ascoltando Listz e leggendo un numero a caso (tirato fuori dalla liberia così, senza guardare mese o senza una ricerca specifica …) e mi imbatto nello studioso che ha smentito il rapporto Hogson contro HPB, Vernon Harrison (il quale dimostra scientificamente la questione dell’inchiostro nelle lettere …) e scopro che Harrison era anche fondatore della Listz society ed era grande studioso del compositore. Il caso fa bene le cose eh ?

… In 1984, Harrison became interested in the early SPR ‘Hodgson Report‘ in which Helena Petrovna Blavatsky was stigmatised as one of the most gifted, ingenious and interesting ‘impostors‘ in history. Harrison studied the various documents concerned, for an initial report – “J’Accuse: An Examination of the Hodgson Report of 1885” – published on 8 May 1986 by the SPR (and revised after more research by Harrison in 1997). Harrison ultimately concluded that the Hodgson Report was not scientifically undertaken, but was “flawed and untrustworthy,” and “should be read with great caution, if not disregarded.”

Other interests

A lifelong photography enthusiast, he was, between 1974 and 1976, President of the Royal Photographic Society of Great Britain, and among his other interests counts the music of Franz Liszt. He is the surviving co-founder, and a past chairman, of the (English) Liszt Society.[4]

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MOMENTI DI RELIGIOSITÀ DALL’ INDUISMO AL CRISTIANESIMO, Giancarlo Fabbri

23 venerdì Dic 2016

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Giancarlo Fabbri

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MOMENTI DI RELIGIOSITÀ DALL’ INDUISMO AL CRISTIANESIMO
Nella prestigiosa dimensione delle opere in Sanscrito di cui fa parte la letteratura indiana, vi sono dei capolavori ricchi di un profondo e nobile respiro ed una spiritualità preminente. Tra questi viene nominato il volume della “Bhagavad Gita” o poema divino, ritenuto un opera di sommo valore per tutta l’umanità; con esso, prende inizio una recita a battute alterne tra Arjuna e Krishna e fornendo al primo ogni risposta è riguardante argomentazioni fondamentali sopra “ l’essere e la vita”, tra Dio e colui che ispira la sua esistenza alla devozione ma, nel contempo, è il dialogo tra il maestro interiore e la persona umana nella quale “l’essere è in perenne cammino e volto al raggiungimento
del karma, quale retribuzione universale, e del Dharma, come dovere morale e concetto filosofico, per comprendere l’unicità della vita al di là di qualunque ragionamento tra due princìpi del tutto irrinunciabili.
La vita evolve dapprìma in una sua esigua realtà; percepibile e concreta attraverso l’esperienza sensibile per aprirsi a una più ampia condizione di vita evoluta e ancor più veritiera. È la vita che si schiude all’esistenza del mondo animale e vegetale; alle cose inanimate e all’evoluzione dell’uomo stesso nel suo divenire fenomenico, dove l’anima si svela e si rende interprete del suo aspetto immateriale, immortale ed elevandosi a una ispirata coscienza di vita.
Nella evoluzione universale “tempo-spazio”, l’uomo si sente come rapito da un’indulgente e bonaria condizione e rivela ogni sua percezione per le cose di primaria
importanza e notevole rilevanza che accolgono e racchiudono le altre di minore spessore mentre la totalità (o il “tutto”) inglòba una composita differenziazione, nella quale l’unità si identifica quale immedesimazione di Dio.
Questo è l’uomo nel ciclo evolutivo verso la creazione, sia essa divina, umana o cosmica e tale è quello rivelato attraverso la religione, capace di instaurare quella parte divina esistente in lui.
L’uomo si manifesta così “divinamente umano e umanamente divino”, tanto che le religioni rivelate manifestano una realtà e una verità sempre più rilevanti e rispondenti ai bisogni dell’umanità sulla via del ritorno verso la casa del padre.
Induismo, buddismo e cristianesimo sono i 3 commenti rivelatori ed evolutivi della coscienza umana e il poema sacro “Bhagavad Gita” descrive la lotta intrapresa dall’uomo che consapevole della sua dualità divina-umana, deve combattere per vincere l’espiazione di quel orgoglio che ha travolto il mondo con il primo peccato e la sprezzante superbia di un “Io” tanto possente da non accettare nessun compromesso nel mondo.
Diversi secoli dopo, il Buddha ha conferito all’uomo un metro di valutazione e di giudizio nel superare i conflitti, affermando delle inconfutabili verità sul dolore e le umane sofferenze che si riassumono in tal guisa: L’esistenza nel mondo fenomenico del dolore e della sofferenza.
La causa della sofferenza e il desiderio di esistere nel mondo fenomenico.
La cessazione della sofferenza raggiunta estirpando il desiderio di esistere nel mondo fenomenico.
La liberazione dalla sofferenza, quale distacco raggiungibile percorrendo il supremo sentiero.
L’avvento del cristianesimo, alcuni secoli più tardi, ha indicato all’umanità il sentiero dell’amore e di quel cammino regale che segnano il compendio e l’apice delle sue precedenti rivelazioni e consentendo all’uomo di vivere la più alta espressione divina sulla terra e attestarne la nostra condizione divina.
La coscienza dell’uomo si è espansa dal regno umano al regno dello spirito attraverso le illuminazioni di Krishna, del Buddha e di Cristo, caritatevoli e misericordiosi, e rappresentanti l’evoluzione individuale dell’uomo da uno stato di emotività e senza
l’aiuto della mente e dello spirito, ad una condizione mentale progredita in una maggiore capacità coscienziale e consentendo al discepolo una vita spirituale:” quella infinita dell’amore divino”.
Ascona ottobre 2016
Giancarlo Fabbri, Membro della Società Teosofica Svizzera

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