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Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

~ Società Teosofica Ticinese ri-fondata il 29/9/2009.

Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

Archivi della categoria: News

Tutto quello che succede nel mondo Teosofico

Marco Boccadoro. L’individuo e l’universo alla luce della terza proposizione fondamentale de “La Dottrina Segreta”

13 lunedì Set 2021

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Marco Boccadoro, News

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Seminario Teosofico del 20.3.2021

Per orientarsi nella lettura della Dottrina Segreta, a mò di bussola nel labirinto di quest’opera affascinante, incredibile e gigantesca, è necessario tenerne presente i principi o assiomi fondamentali, cioè:

  • L’esistenza di un Principio Onnipresente, eterno, illimitato, immutabile
  • L’eternità dell’universo
  • La Fondamentale unità di tutte le anime con l’Anima universale e l’obbligatorio pellegrinaggio di ogni anima attraverso il ciclo delle incarnazioni e del Karma.

E’ di questa terza proposizione che ci occupiamo oggi. Per semplicità la possiamo dividere in due parti:

  1. L’anima di ognuno di noi è unita alla Super-Anima-Universale, o Alaya.

Il concetto di anima universale, o Anima Mundi, lo Spirito Santo del Cristianesimo, per cui ogni elemento della manifestazione contiene la scintilla divina, l’Unità della vita, ha accompagnato il genere umano fin dagli albori dell’umanità.

 Per citare solo alcune fonti, ne parla Platone nel Timeo, è elemento centrale dell’opera di Plotino, ne hanno disquisito Marsilio Ficino, (che aveva tradotto le Enneadi di Plotino), Giordano Bruno, Tommaso Campanella e tanti altri .

Scrive Marsilio Ficino:

“Tra le cose che sono soltanto eterne e quelle che sono soltanto temporali vi è l’anima che è come una connessione e un vincolo fra le une e le altre.”

All’opposto abbiamo il meccanicismo di Democrito, secondo il quale parti che si uniscono casualmente hanno generato gli esseri viventi, e non vi sono forze esterne di natura trascendente che ordinano tutte le cose in vista del raggiungimento di un fine.

In fondo abbiamo due opposte visioni del mondo, la prima che parte dall’alto, la seconda dal basso:

  • La prima, che coincide con la visione teosofica, in cui l’Essere Immanente è onnipresente, e pervade la Manifestazione
  • La seconda, in cui è il caso a generare la vita.

Anche Einstein la pensava come la signora Blavatsky, a questo proposito. Polemizzando al congresso Solvay a Bruxelles con Niels Bohr, premio Nobel inventore del modello dell’atomo, diceva:

“Non posso credere nemmeno per un attimo che Dio giochi a dadi!”

Le implicazioni di questo postulato sono importantissime: l’insieme dell’umanità, e dell’universo, nel tempo e nello spazio è una cosa sola.

 Il Male equivale a ignorare questa grande verità: la separatività, l’egoismo, la violenza, lo sfruttamento dei nostri simili, degli animali, delle risorse del pianeta, le guerre perdono ogni senso alla luce della consapevolezza che stiamo solo danneggiando noi stessi, turbando l’Unità della Vita.

Non a caso Aristotele dice nella “Politica” che L’uomo è per natura un animale sociale.

Le scintille divine presenti in ognuno di noi si attirano, e ce ne rendiamo conto in particolare in questi tempi di confinamento forzato. Ci manca soprattutto il nostro prossimo.

E da sempre il genere umano ha avuto una grande attrazione per l’Universo, di cui il nostro pianeta è una parte infinitesimale: solo nella nostra galassia vi sono, secondo stime della NASA e dell’ESA, circa 100 miliardi di stelle, e probabilmente nell’universo due trilioni di galassie.

Cerchiamo da 60 anni di comunicare con altre forme di vita extraterrestri, ad esempio il progetto SETI Breakthrough Listen utilizza centinaia di radiotelescopi che ascoltano giorno e notte eventuali segnali intelligenti dallo spazio interstellare [1]

La seconda parte della terza proposizione ci insegna inoltre che

  • La scintilla scaturita dal Sesto Principio Universale (Buddhi) deve passare attraverso forme elementari, poi acquistare individualità, e seguire un percorso di crescita, accompagnato dal suo Karma, fino a Dhyani-Buddha.

Edoardo Bratina ci spiega in modo molto elegante che cosa sia il Karma, utilizzando le leggi della fisica[2]:

“Il Karma è la legge di causa-effetto, agente su tutti i piani della natura, definita dai tre principi della dinamica,

 1) Un corpo permane nel suo stato di moto o quiete finché non subentra una forza esterna (quindi qualunque cosa accada è dovuta ad una causa determinata) . Non esistono effetti senza cause.

2)Una forza applicata ad un corpo imprime al corpo stesso un’accelerazione proporzionale alla forza stessa, cioè i risultati sono sempre proporzionali alle forze poste in azione.

3) Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.”

La Legge del Karma è forse l’unica dottrina che può spiegarci il problema misterioso del Bene e del Male, e riconciliare l’uomo con la terribile e apparente ingiustizia della vita.

Scrive la Signora Blavatsky[3]:

“Di tutte le terribili bestemmie e accuse rivolte virtualmente al loro Dio dai monoteisti, nessuna è più grande o più imperdonabile di quella (quasi sempre) falsa umiltà che fa affermare il presumibilmente “pio” cristiano, in connessione con ogni colpo malvagio e immeritato, che “tale è la volontà di Dio”.

“Non è l’onda che annega un uomo, ma l’azione personale del disgraziato, che va deliberatamente e si pone sotto l’azione impersonale delle leggi che governano il moto dell’Oceano. Il karma non crea nulla, né progetta. È l’uomo che pianifica e crea le cause e la legge karmica regola gli effetti; il quale aggiustamento non è un atto, ma un’armonia universale, che tende sempre a riprendere la sua posizione originaria, come un ramo, che, piegato con troppa forza, rimbalza con corrispondente vigore”

“Intimamente, o meglio indissolubilmente, connessa al Karma, quindi, è la legge della rinascita, ovvero della reincarnazione della stessa individualità spirituale in una lunga, quasi interminabile, serie di personalità. Queste ultime sono come i vari costumi e personaggi interpretati dallo stesso attore, con ognuno dei quali quell’attore si identifica e viene identificato dal pubblico, per lo spazio di poche ore. L’uomo interiore o reale, che personifica quei personaggi, sa per tutto il tempo di essere Amleto per il breve spazio di pochi atti, che rappresentano però sul piano dell’illusione umana l’intera vita di Amleto. E sa di essere stato, la sera prima, Re Lear, la trasformazione a sua volta dell’Otello di una notte ancora precedente; ma si suppone che il personaggio esterno e visibile ignori il fatto. Nella vita reale questa ignoranza è purtroppo, ma troppo reale. Tuttavia, l’individualità permanente è pienamente consapevole del fatto, sebbene, attraverso l’atrofia dell’occhio “spirituale” nel corpo fisico, la conoscenza non sia in grado di imprimersi nella coscienza della falsa personalità.

Questa dottrina della reincarnazione non ha i suoi eguali sulla terra. È un credo in un progresso perpetuo per ogni Ego incarnato, o anima divina, in un’evoluzione dall’esterno all’interno, dal materiale allo spirituale, arrivando alla fine di ogni fase all’unità assoluta con il Principio divino. Di forza in forza, dalla bellezza e perfezione di un piano alla più grande bellezza e perfezione di un altro, con arricchimento di nuova gloria, di nuova conoscenza e potere in ogni ciclo, tale è il destino di ogni Ego, che diventa così il proprio Salvatore in ogni mondo e incarnazione. In altre parole, può ritornare allo stato originale dell’omogeneità dell’essenza primordiale solo attraverso l’aggiunta del frutto del Karma, che solo è in grado di creare una divinità cosciente assoluta, distante solo di un grado dall’assoluto TUTTO.”[3]

Concludendo, qual è il significato della terza proposizione per l’individuo?

Siamo sì tutti sottomessi alla Legge karmica, ma siamo pur sempre liberi di agire, generiamo continuamente nuovo karma, siamo liberi di tendere al Male o al Bene, (e attenzione alle forme-pensiero), influenzando così il destino nostro e dei nostri simili per il futuro.

La consapevolezza del libero arbitrio deve farci tendere verso il Bene, ad un percorso di miglioramento continuo, verso il  Bello ed il Buono .

Inoltre, essendoci addentrati sul sentiero della conoscenza dell’Antica Saggezza, abbiamo il dovere morale di mettere in pratica e di servire da esempio per il nostro prossimo quanto vi è enunciato.

Ogni mattina, al nostro risveglio, chiediamoci quindi cosa possiamo fare oggi per essere migliori di ieri.

Bibliografia:

[1] IEEE Spectrum, February 2021, p.35

 [2] Annie Besant, Karma o l’Enigma del Destino, E.T.I , 2005

[3] Brani tratti da scritti di  H.P. Blavatsky, in particolare da  The Key to Theosophy, The Secret Doctrine e H.P.B. Articles.

Pubblicato da Theosophy Magazine (Los Angeles, California, USA), nel giugno 1974, luglio 1988, agosto 1988 e settembre 1988

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Presentazione dell libro “La Società Teosofica: storia, valori, realtà attuale”

22 sabato Nov 2014

Posted by abcsocial in Antonio Girardi, News, Newsletters Italiane

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teosofia


Care Sorelle e cari Fratelli,
                                            Vi giunga innanzi tutto un cordiale e fraterno saluto. Desidero segnalarVi un appuntamento Teosofico di grande importanza e significato, anche simbolico.
Il 5 dicembre prossimo – è un venerdì – alle ore 16,30 presso la sala Roccati del Circolo della Stampa, in Corso Stati Uniti 27, verrà presentato il libro “La Società Teosofica: storia, valori, realtà attuale”. Si tratta di un volume di oltre 300 pagine, curato dalla Segreteria Generale della S.T.I. e che ripercorre non solo le vicende storiche del movimento teosofico internazionale e italiano, ma illustra anche le ragioni profonde e gli scopi che hanno fatto sì che la Società Teosofica si diffondesse nel mondo e contribuisse in modo altamente significativo allo sviluppo di alcuni elementi importanti dello spirito del nostro tempo. Un volume inoltre che contiene approfondimenti su temi di grande importanza quali i Maestri, i rapporti fra Teosofia e Scienza, il significato profondo della Teosofia, con i suoi collegamenti culturali con il neoplatonismo e con la gnosi. Sono inoltre pubblicati documenti storici come il verbale di costituzione della Società Teosofica Italiana e il decreto di scioglimento della Società Teosofica Italiana da parte del regime fascista.
Alla luce di tutto questo spero di poter contare sula presenza di rappresentanti del Vostro Gruppo (o Centro).
In allegato troverete il programma dettagliato di questo incontro, che vuole essere per la S.T.I. di contatto e di dialogo anche con tutto il mondo esterno.
Confidando nella Vostra sensibilità, resto in attesa di un cortese cenno di riscontro e colgo l’occasione per un augurio di Ogni Bene.
                                                                                           Antonio Girardi
PRESENTAZIONE VOLUME SULLA ST (Torino 5.12.2014)

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EUROPEAN CONGRESS IN PARIS : WATCH ONLINE !

13 mercoledì Ago 2014

Posted by abcsocial in News

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Opening lecture by Tim Boyd (USA) – no title from EFTS – TS in Europe on Vimeo.

CONGRESSOEUROPEO

Wednesday, 30 July – See more: ….

11:00  Opening: Words of International President and greetings by representatives of Sections – Watch online: ….

15:00  Lecture by Tim Boyd (USA) – Watch online: ….

Thursday, 31 July – See more: ….

10:00  Lecture by Andrej Detela (Slovenia) – Watch online: ….

11:30  Short talk by Graciela Ricci (Italy) – Watch online: ….

12:00  Short talk by Colin Price (England) – Watch online: ….

12:30  Presentation by José Foglia (Uruguay) – Watch online: ….

15:00  Talk by Sabine Van Osta (Belgium) – Watch online: ….

15:30  Lecture by Trân-Thi-Kim-Diêu (France) – Watch online: ….

Friday, 1 August – See more: ….

10:00  Lecture by Tim Boyd (USA) – Watch online: ….

11:30  Lecture by Luc Lambs (France) – Watch online: ….

12:30  Talk by Els Rijneker (The Netherlands) – Watch online: ….

2:45  Talk by Wim Leys (The Netherlands) – Watch online: ….

15:00  Talk by Nilda Venegas Bernal (Spain) – Watch online: ….

15:15  Talk by Maria João Figueira (Portugal) – Watch online: ….

15:30  Lecture by U. Mohrhoff (India/Germany) – Watch online: ….

Saturday, 2 August – See more: ….

10:00  Lecture by U. Mohrhoff (India/Germany) – Watch online: ….

11:30  Short lecture by Antonio Girardi (Italy) – Watch online: ….

12:00  Lecture by Jacques Mahnich (France) – Watch online: ….

12:30  Short talk by Tarja Pursi (Finland) – Watch online: ….

15:00  Short talk by Elvira Carbonell (USA) – Watch online: ….

15:20  Lecture by M. P. Boissière (France) – Watch online: ….

Sunday, 3 August – See more: ….

10:00  Lecture by Andrej Detela (Slovenia) – Watch online: ….

11:30  Closing – Watch online: ….

The 37th European Congress of the Theosophical Society in Europe – Federation of National Societies was closed on Sunday, 3 August.

 

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La Società Teosofica Svizzera conta un nuovo gruppo teosofico a Lugano

04 mercoledì Giu 2014

Posted by abcsocial in News

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Società Teosofica Lugano, Teosofia Lugano


Unknown
È con grande piacere che annunciamo la creazione di un secondo gruppo teosofico in Ticino che avrà sede a Lugano

Si ringraziano i fondatori  Ruth, Eliane, Babitha e Aida per essersi messe a disposizione della creazione e la conduzione di un gruppo teosofico per il Sottoceneri . Le serate saranno tenute due volte al mese dalle 20h00 alle 21h30, nessuna conoscenza necessaria. Come di regola non vige nessun obbligo di presenza. Le serate teosofiche sono gratuite.

Per partecipare chiamare Andrea Bc 079 621 23 43

 

 

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17 febbraio Adyar Day : non solo un ricordo

14 venerdì Feb 2014

Posted by abcsocial in Antonio Girardi, News

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Tag

Adyar, blavatsky, Monte Verità, teosofia, Theosophical Society


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Care Sorelle e cari Fratelli,

si avvicina il 17 febbraio, giorno della ricorrenza dell’Adyar Day, il giorno in cui i Teosofi di tutto il mondo ricordano il luogo simbolo del movimento teosofico. Desidero condividere con tutti voi questo evento, trascrivendo di seguito un editoriale pubblicato nella Rivista Italiana di Teosofia qualche anno fa.

Confido che tutti nostri Gruppi e Centri considerino questo giorno in tutta la sua importanza e significato.

Con un fraterno saluto e l’augurio di Ogni Bene

Antonio Girardi

(Segretario Generale)

L’Adyar Day: non solo un ricordo

Nell’ambito della Società Teosofica il 17 febbraio viene ricordato come l’Adyar Day. E’ una consuetudine nata negli Anni Venti del secolo scorso e testimonia anche oggi il collegamento, ideale e reale , dei componenti della Società Teosofica, con quello che ne rappresenta il simbolo, il luogo storico per eccellenza, l’epopea di un sogno vivo di Fratellanza, che vide protagonisti Mahatma e  Pionieri e vede ancor oggi coinvolti un numero rilevante di persone, al di là di ogni differenza di razza, credo, sesso o quant’altro.

Nel partecipare alla Convenzione Internazionale della S.T., alla fine del dicembre scorso, ho avuto modo di tornare ancora una volta ad Adyar e di immergermi nella sua straordinaria atmosfera, così ricca di una natura curata e incontaminata, di un vivere un po’ fuori dal tempo, quasi una “zona franca dello spirito”, certo lontana dall’assillo del vivere quotidiano.

Percorrendone a piedi i lunghi viali ho incontrato persone di tutte le razze e di tutti i continenti che si relazionavano armonicamente fra loro; ho guardato con interesse i templi, accuratamente tenuti, dedicati alle varie religioni; ho frequentato la straordinaria Biblioteca, dove filosofi, scienziati e studiosi cercano le tracce della verità; ho visitato le scuole e le opere umanitarie, dove tutti vengono trattati come persone e dove anche chi non ha niente, può studiare e aprire il proprio cuore alla vita; ho osservato la vivida bellezza della natura, con le piante, i fiori, gli animali.

Ho cercato di percepire dentro di me il suono dell’eterno e mi sono chiesto se gli Scopi della Società Teosofica, in primis la Fratellanza, siano ancora validi e se l’azione della Società Teosofica sia di una qualche utilità nel tempo presente.

La risposta è affiorata spontaneamente dal cuore nella forma di alcune domande: in quanti luoghi della terra arde la fiamma dell’ideale della Fratellanza? In quante associazioni di esseri umani è presente uno spaccato vero dell’umanità senza che questo costituisca un ostacolo alla comune ricerca? In quali realtà vi è un autentico tentativo di conciliazione culturale e reale fra scienza, religione e filosofia?

Per un attimo ho percepito, come una vertigine, l’importanza degli ideali e del lavoro teosofico.

Come si può desumere dal suo Primo Scopo la S.T. non ha l’ambizione di essere la sola sperimentazione sul piano della fratellanza, ma ha la consapevolezza di essere “una” di queste sperimentazioni.

Adyar non è soltanto un luogo fisico collocato a Chennai, in India; è un soffio di consapevolezza che coinvolge i teosofi di tutto il mondo e anche tutti coloro che credono nella Fratellanza.

Scrisse di Adyar un poeta: “Stormire di foglie, volo di uccelli e gracchiare di corvi./Il vento porta le cose nuove del tempo che viene. Qualcuno guarda uno stagno e sogna;/ qualcun altro recita un mantram/ e per un attimo si fa silenzio./L’archetipo si declina nel reale/ e un ponte luminoso si apre fra questa e le altre realtà.” 

http://www.ts-adyar.org

12.940322
80.332031

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Trasmissione LIVE (e Video registrato) del SEMINARIO DELLA SOCIETÀ TEOSOFICA TICINESE, HOTEL ASCONA, ASCONA (CH), 21-23 marzo 2014

05 mercoledì Feb 2014

Posted by abcsocial in News

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Tag

Seminario Teosofia, Seminario Teosofico Ticinese, teosofia, Tesofia Ticinio


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Il seminario è trasmesso live e in differita :

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gruppo

SEMINARIO TEOSOFICO TICINESE

ASCONA (CH), 21-23 marzo 2014

Sesta edizione organizzata  da:

Quest’anno, visto il folto calendario teosofico che prevede il congresso Europeo a Parigi e il Centesimo Congresso Italiano, il congresso di Monte Verità sarà organizzato dalla Società Teosofica Ticinese.

 Il tema sarà di libera scelta da parte dei relatori. Per chi desidera sarà possibile seguire il “fil rouge” : L’armonia della Teosofia. Le relazioni dovranno pervenire per iscritto a info@teosofia.ch entro il 1. marzo e durare massimo 15 minuti. 

 PREMESSA

Da venerdì 21 a domenica 23 marzo 2014 si svolgerà presso l’Hotel Ascona sul Monte Verità di Ascona un Seminario Teosofico organizzato dalla Società Teosofica Ticinese. 

L’inizio dei lavori è previsto per le ore 16.00 di venerdì 21 marzo; il termine per le ore 12.00 di domenica 23 marzo. Nella giornata di sabato sono previste due sessioni di lavoro, con inizio alle ore 9.30 e 15.30.

TEMA E PROGRAMMA:

Tema libero (o per chi desidera  l’armonia della teosofia).

Il Seminario prevede un programma basato su relazioni e approfondimenti specifici, con una metodologia interattiva che consente un diretto contatto con i relatori. Da segnalare fra essi  il Segretario Generale della Società Teosofica Italiana, Antonio Girardi e il rappresentante della Società Teosofica Ticinese, Andrea Biasca Caroni e Marco Boccadoro, socio fondatore della Società Teosofica Ticinese.

NOTE ORGANIZZATIVE :

Il congresso si svolge presso http://www.hotel-ascona.ch

Per chi arriva in automobile: per chi proviene dall’autostrada A4 uscire a Milano Est e prendere la direzione Como-Chiasso (A9), oltrepassare la frontiera, continuare sull’autostrada A2/E35 per almeno 50 km. Arrivati all’uscita Bellinzona Sud-Locarno-Polizia, uscire e girare a sx verso Locarno.

Sempre dritto seguire la strada principale verso Locarno. Alle rotonde andare sempre verso Locarno.

Imboccare la galleria, seguire direzione Ascona e uscire ad Ascona. Proseguire dritto alla rotonda, svoltare alla fine della strada a destra salendo sul Monte Verità (nonostante il divieto d’accesso: non vale per residenti in albergo). Seguire la Via Collina fino al cartello Hotel Ascona.

Per chi arriva da Milano-Malpensa: prendere SS336 per 0.9 km, proseguire fino a Somma Lombardo, prendere l’autostrada Alessandria-Milano, seguire Gravellona Toce-Sempione A26/E62, proseguire fino a Verbania ed uscire, continuare su SS34 per 29 km; ingresso in territorio svizzero, a Brissago proseguire per circa 9 km costeggiando il lago, prendere Strada Collinetta sulla sinistra per 1.4 km, prendere Strada Collina per 400 m.

 

Per chi arriva con il treno: la stazione più vicina è quella di Locarno (3 km). Da qui proseguire con il bus 1 e scendere alla Posta d’Ascona. Shuttle dell’Albergo a disposizione su richiesta dalla Posta di Ascona.

 

Per chi arriva con l’aereo: gli aeroporti più vicini sono: Malpensa e Lugano Agno. Anche gli aeroporti secondari di Milano Linate e Bergamo Orio al Serio possono essere presi in considerazione.

COSTO HOTEL: pensione completa con menù vegetariano, euro 70.-/giorno a persona.

I pasti senza pernottamento verranno regolati a parte.

PRENOTAZIONI: vanno effettuate inviando la scheda sotto riportata all’Hotel Ascona, entro e non oltre il primo marzo. Eventuali oneri per mancate prenotazioni o disdette entro tale data saranno a carico dei singoli interessati.

ISCRIZIONE AL SEMINARIO: Euro 15.-/CHF 18.- , da versare al momento dell’arrivo in albergo, con il ritiro della cartellina personale.

Si raccomanda di inviare la scheda di adesione con sollecitudine, per ovvi motivi organizzativi.

SCHEDA DI ISCRIZIONE

Da indirizzare presso:

Hotel Ascona, via Collina, 6612 Ascona (Svizzera) tel. 0041 91 785 15 15, fax 0041 91 7851530; e-mail: booking@hotel-ascona.ch

Tutti gli interessati sono invitati ad annunciarsi all’Hotel Ascona****, via Collina, 6612 Ascona (Svizzera)

tel. 0041 91 7851515

fax 0041 91 7851530;

booking@hotel-ascona.ch

www.hotel-ascona.ch

PROGRAMMA PROVVISORIO

SEMINARIO TEOSOFICO A MONTE VERITA’ – ASCONA (SVIZZERA)

21-23 marzo 2014

PROGRAMMA

VENERDÌ 21 marzo 

Programma Provvisorio

ore 16.00            Apertura del seminario Andrea Biasca Caroni, Antonio Girardi

ore 16.30            Relazione di Andrea Biasca Caroni
Presentazione Ordine di Servizio Rosella Milani
ore 17h00           Pausa

ore 17h30           Relazione Giancarlo Fabbri

ore 18h00           Relazione Patrizia Calvi

Ore 19.00            Cena

SABATO 22 marzo 

ore  07.45           Colazione

ore  09.00           Meditazione

ore  09.30           Relazione Marco Boccadoro

ore  10.00           Relazione Valentino Bulloni

ore  10.30           Pausa

ore  11.00           Relazione Gigi Marsi

ore  12.30           Pranzo

ore  16.00           Relazione Bruna Girardi Nicosia

ore  17.15           Pausa

Relazione Piergiorgio Parola

ore 19.00            Cena

 

DOMENICA  23 marzo

ore  7.45             Colazione

ore  9.00             Meditazione

ore  9.30             Relazione Greta Biasca Caroni

ore 10.00            Relazione Antonio Girardi

Domande e risposte

ore 11.30            Conclusioni

ore 12.30            Pranzo

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Per chi non potesse partecipare ad Ascona un caro saluto e ci vediamo comunque tutti a Creazzo, Vicenza per il Centesimo Congresso Nazionale Italiano. 5-8 giugno 2014.

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Edizione 2013

Edizione 2012

PRESENTAZIONE ASCONA 2012 PATRIZIA MOSCHIN CALVI

Presentation Self EcoCulture Part I English SONJA ZOCH

milton gonzalez ASCONA 2012

Antonio Girardi Monte Verità 2012

Uomo arte e scienza, Giancarlo Fabbri Monte Verità 2012

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IL MISTERO DI DANTE, regia di Louis Nero

26 martedì Nov 2013

Posted by abcsocial in News, Produzioni esterne consigliate

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Tag

Collaborazioni, Dante, Dante Alighieri, Divina Commedia, Divine Comedy, Films, Inferno, Italy, Lombardy, Louis Nero


IL MISTERO DI DANTE, regia di Louis Nero

2,430 views 4 weeks ago
AL CINEMA DAL 14 FEBBRAIO 2014

IL MISTERO DI DANTE, regia di Louis Nero.

O voi ch’avete gl’intelletti sani,
mirate la dottrina che s’asconde
sotto il velame de li versi strani.
(Inferno IX, 61-63)

PLAYLIST VIDEO:http://www.youtube.com/play…
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Dall’Ottocento, importanti studiosi hanno cercato di svelare il segreto che si nasconde dietro le terzine dantesche. Attraverso l’esame delle manifestazioni della tradizione iniziatica occidentale, il film porterà nuova luce su un lato poco conosciuto di Dante.
Un appassionante viaggio dagli ordini di cavalleria, ai Rosacroce, fino al gruppo iniziatico del 1300 “I Fedeli D’Amore”. Preziose guide virgiliane saranno eminenti studiosi, che accenderanno qualche luce nell’intricato groviglio di interpretazioni simboliche, succedute nel tempo. L’obiettivo di tutti, anche se in apparenza divergente, sarà quello di suggerire nuovi percorsi verso strade più illuminate.
Un viaggio dalla circonferenza verso il centro. Dall’esteriore all’interiore. Un misterioso linguaggio, antico come il mondo. Una reminiscenza del meraviglioso mondo dantesco: da un’analisi esteriore all’evocazione di una possibile verità celata “sotto ‘l velame de li versi strani”. Dante continua a far riflettere e a sorprendere.

Un dubbio nasce spontaneo: Esiste ancora, anche sotto diverso nome, quel gruppo iniziatico del 1300 che andava sotto il nome de “I Fedeli D’Amore”?
Siamo stati contattati da alcuni di loro.
Ecco il racconto di questa ricerca.

Con la partecipazione straordinaria di

Taylor Hackford
Franco Zeffirelli
Silvano Agosti

e

S.E. Mons. Agostino Marchetto
Rabbino Riccardo Di Segni
Shaykh’ Abd Al Wahid Pallavicini
Valerio Massimo Manfredi
Christopher Vogler
Massimo Introvigne
Roberto Giacobbo
Gabriele La Porta
G.M. Luigi Pruneti
S.S. Emilio Attinà
Giancarlo Guerreri
Marcello Vicchio
Carlo Saccone
Aurora Di Stefano
Mamadou Dioumé
Imam Yahia Pallavicini

CAST
F Murray Abraham
Diana Dell’Erba
Franco Beltrame
Simone Nepote André
JJJ

INFERNO
Diego Casale
Vittorio Boscolo
Walter Fiorio
Guido Franza
Rodolfo Tabasso
Giovanni Pilone
Carlo Lege
Letizia Leardini
Loredana Peira
Germana Cottino
Francavilla Lucia
Pablo Cappellato
Sophie Chic
Fabrizio Milazzo
Alessio Destefanis
Renato Sitzia
Federico Vento
Michela Maccario
Margherita Abrile
Riccardo Gay
Enrico Mondino
Waldemara Lentini
Alina La Costa

PURGATORIO
Lucrezia Verde
Attilio Cottura
Marta Casini
Francesca Ruiz
Vittoria Sanvincente
Alessandro Zerbunati
Marco Todaro
Alessio Giusti
Marco Sabatino

PARADISO
Michela Di Martino
Silvia Farinetti
Alice Lussiana Parente
Susan Clodia Tonso
Cesare Scova
Elena Presti
Pierluigi Ferrero

MUSICHE
Steven Mercurio
Ryland Angel

ART DIRECTOR
Vincenzo Fiorito

COSTUMI
Agostino Porchietto

TRUCCO
Vanessa Ferrauto

PARRUCCO
Marco Todaro

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Atei e credenti ed l’evoluzione scientifica, Giancarlo Fabbri

05 martedì Nov 2013

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, Autori, Giancarlo Fabbri, News

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Tag

ascona, Giancarlo Fabbri, Gruppo Fraternitas, teosofia


All’amico ingegnere

Marco Boccadoro

 

 

 

Atei e credenti ed l’evoluzione scientifica

Sembra sia tornata d’attualità la proposta di un dialogo tra credenti e miscredenti di una manifesta volontà di chiarimento con un atteggiamento di una reciproca comprensione e il desiderio di capire e farsi intendere, dopo un lungo periodo di tempo nel quale, chi riteneva “inconoscibile” una concreta esistenza, si teneva lontano da qualsiasi opinione personale.

Il termine “dialogo”, creato con il concilio Vaticano II e dalla chiesa del dialogo, è stata l’apertura della stessa chiesa universale verso gli atei e i credenti di altre confessioni con la quale i cattolici progressisti dialogavano con i progressisti non cattolici, anziché i cattolici non progressisti.

All’ordine del giorno, è ora invalsa la consuetudine di scambiarsi delle lettere epistolari, non tra laici illustri e teologi di indiscusso valore e di alto livello bensì, tra credenti e non, in un consesso nel quale si fanno delle riflessioni filosofiche sui principi e i metodi di una conoscenza scientifica e attorno a un vicendevole scambio di domande, concordate tra le parti, ma prive di attenzione, di significato e originalità.

È difficile comprendere il perché il Papa ed il suo ex-predecessore non dialogano invece con Richard Dawkins per conoscere l’influenza dell’evoluzione sul principio conforme alle leggi del pensiero razionale in base al quale, ogni concetto è identico a se stesso. (L’identità).

Ed è altrettanto strano il perché essi non discutono dell’anima con Antoni Damaso.

È altresì facile organizzare e indirizzare un dibattito per sommi capi dove tutti ne escono più o meno vincenti, perché è un convegno nel quale la contrapposizione tra laici e credenti, tra agnostici e miscredenti, tutte persone religiose e di manifesta cultura umanistica, quest’ultima indifferente alla scienza, finisce col divenire un modello conformista, un luogo comune e stereotipato con domande senza risposta per continuare a non rispondersi in maniera arguta.

Negli ultimi 150 anni, con il progresso della scienza, è mutata la visione del mondo, del creato e dell’uomo, ma nessuna religione lo ammette per non sconfessare i dogmi e le verità rivelate, datate di millenni.

Certamente, una persona può, se vuole, ignorare il progresso e credere in ciò che più gli conviene e di cercare un avvicinamento a certe coerenze religiose come, ad esempio, la presenza dei fantasmi, degli Ufo, e dove nella quotidianità arriva a confondere l’astronomia con l’astrologia e a consultare gli oroscopi che ci inseguono per tutto il santo giorno.

Sarebbe oltremodo necessario, un confronto tra fede e scienza con delle persone in grado di spiegarci come mai la terra in cui viviamo non abbia quattromila anni, com’è scritto nell’Antico Testamento bensì, molto di più quattro miliardi di anni attraverso i quali, c’è stata una evoluzione e una lotta spietata per la sopravvivenza tra l’ultimo dinosauro e il primo ominide durate 60 milioni di anni.

Sarebbe doveroso, affrontarsi con chi guarda attentamente il cielo per mezzo di potenti telescopi e arriva a conoscere delle immagini spettacolari e impressionanti al limite dell’universo visibile e scopre un piccolissimo sistema solare in una galassia di altri cento miliardi di “soli” e in uno spazio in espansione di altrettanti miliardi di galassie. Ma di ciò che è accaduto, non esiste alcuna traccia e non si trova un accenno nell’antico testamento.

Sarebbe opportuno, dialogare con la fisica moderna che studia le leggi del moto dei corpi, tenendo conto delle loro proprietà corpuscolari e ondulatorie, che sono quelle della meccanica quantistica (WERNER HEISENBERG) che studia le varie forme di energia in energia meccanica e viceversa: la termodinamica.

Sarebbe essenziale, parlare del senso della vita, della sua evoluzione e prepararci a conciliare l’uomo preistorico con la Biologia molecolare e con quel DNA che svela, oltre il funzionamento umano, anche il suo codice genetico, che nemmeno Darwin aveva presunto. Queste conoscenze sono talmente avvalorate tanto che, non sarebbe sufficiente una preghiera come migliore scelta contrapposta.

Oggi il dialogo tra atei e credenti verte sul pensiero, accettato e diffuso nei confronti di una credenza vaga e incerta, mentre è solo il pensiero che rende possibile un dialogo tra le parti, dove Fede e Ragione, per un credente, sono inseparabili; ma per un ateo, il pensare lo indirizza verso il concetto illuministico che ritiene la religione irrazionale e ne sottolinea l’inesistenza e l’assurdità.

Da questa enunciazione scaturisce una verità DEPOTENZIATA da entrambe le parti, che sono convinte delle loro affermazioni e di detenere il privilegio di deliberare in suo nome quali sono le anime riprovevoli e quelle da preservare.

Se per gli atei la verità ha un valore temporale, soggettivo e di poco credito, per i credenti, essi non la posseggono ma si ritengono figli suoi.

I miscredenti, accantonando duemila anni di esperienza e partendo dalla visione del concilio vaticano II, scoprono, ora in Gesù, l’apostolo della verità, l’amore per il prossimo, l’amore dell’uguaglianza e l’elevazione dei poveri; ma non il figlio di Dio.

Da questo momento, la chiesa e tutto il popolo di Dio, mostrano ai non credenti un Gesù pieno di amore dove la verità è Amore; il percorso della chiesa è Amore per l’umanità in suo nome, dove l’amore supera ogni ostacolo nella dedizione verso il prossimo e dove l’amore è misericordia e nobiltà di sentimenti nell’amore tra gli uomini; dove la verità è benevolenza per l’umanità, nonostante entri in conflitto con la giustizia e la responsabilità etica che combattono la morale del perdono.

È difficile stabilire un’uguaglianza tra l’amore, la verità e il Cristo dove le prediche non sono sempre in sintonia con la verità del mondo, la condizione umana e le opinioni di tutti, anche perché, non è possibile amare tutti dello stesso amore.

D’altra parte, atei e credenti sono concordi che non esista la verità assoluta in quanto, se per gli atei essa è relativa e rimane circoscritta nella coscienza individuale e dell’evoluzione, per i credenti essa è del tutto libera o svincolata e si relaziona col tutto rafforzandosi nella convinzione di una verità rivelata, oggettiva e superiore.

È bene che vi sia un dialogo responsabile di confronto ed un comportamento di accoglienza e di rispetto verso le diverse religioni, come essenza fondamentale di una nuova civiltà ritrovata. Però è altresì impossibile un’intesa, che pretenda una rinuncia ai principi della fede.

In verità, esiste una dignitosa ed imparziale realtà, ma dolorosa e inevitabile, che si potrebbe ottenere con le buone maniere e le belle parole per non cedere all’ipocrisia, poichè allora sarebbe più facile riconoscere le tante disparità e smuovere gli errori e le imperfezioni dai sospetti e dalle ingiurie che li accompagnano, anche perché, se si cerca una convergenza di comodo, c’è un serio motivo di ridurre il Cristianesimo a una esposizione di principi con domande e risposte su di esso.

Nell’incertezza, è meglio confidare in Dio piuttosto che sul nulla, nonostante ciò trasferisca la sostanza del dialogo tra atei e credenti in qualcosa di ignoto sul destino dell’esistenza dell’uomo e del mondo, che comporterebbe delle scelte verticistiche e decisive, ma non confortevoli e interpersonali, in quanto Dio non è “familiarmente” né affabile né confidenziale: EGLI è un rischio……

Nel ribadire che è in corso un aspro dibattito riguardante l’atto di fede tra atei e credenti: se per gli atei è un atto di fede nel nulla, per i credenti è un atto di fede in Dio.

Quando il sole, tra quattro miliardi di anni circa, andrà esaurendosi e finirà con l’essere quella meravigliosa candela che scalda e illumina la terra, la vita trascendentale dell’uomo non subirà alcuno cambiamento e nessuna influenza nella fede, mentre quella immanente del miscredente, avrà bisogno di tutti quegli elementi di sopravvivenza tra i quali: IL TEMPO E LO SPAZIO.

 

Si potrà allora affermare che non può esistere trascendenza in un atto di fede nel nulla bensì, solo una realtà vivente del nostro essere.

Se in un periodo di svariati milioni di anni, l’uomo aveva pensato di dovere ricercare la verità nelle stelle e nei cieli, Galileo comprese come il mondo fosse costituito di stelle e pietre, queste ultime, intese come materiale di laboratorio e sperimentazione. Dopo un approfondimento della realtà immanente, Galileo ha voluto ricercare nella pietra “la mano di Dio” e scoprire le prime leggi basilari della natura, da lui definite “l’impronta di Dio”, anziché il “caos primordiale”.

Nasce così una scienza di primo livello che ha rivoluzionato in quattro secoli le strutture della sfera immanentistica che reggono la vita obbedendo ad una logica rigorosa e non al caos. Una logica che governa l’immanente di stelle e galassie e non si può disconoscere come essenza della scienza stessa, nonostante non ne sia riconosciuto il suo autore: egli NON ESISTE.

Si è creata, di conseguenza, una divergenza profonda tra fede e scienza e sarà necessario intraprendere insieme un dialogo aperto e franco per trovare “L’IMPRONTA DI DIO”.

Ci sono diversi aspetti che si concentrano eloquentemente sulle contraddizioni delle opposte tendenze, tutte proiettate alla conquista della scienza. Un primo aspetto è quello di un teologo che affermava come la struttura che sostiene la vita sia energia pura, valida nel trascendente ma non avvalorata nell’immanente e per la quale, la sola energia in sé non sarebbe sufficiente alla vita dell’uomo. È una prima contraddizione alla conquista della scienza, la quale solleva una seconda obiezione al filosofo Immanuel Kant, secondo il quale i concetti di tempo e spazio, sono pilastri portanti di una nostra soggettiva acquisizione intellettuale o psicologica.

Ma se Dio, che regge il mondo, avesse seguito il filoso Kant, il mondo stesso non potrebbe esistere, perché la vita dipende dalla trasformazione dell’energia in massa di energia, di modo che spazio e tempo sono inscindibili.

Tutto ciò dimostra, che se una parte è reale, l’altra deve essere immaginaria, dove reale e immaginario sono proprietà intrinseche fisico-matematiche, scoperte da Galileo già tre secoli prima attraverso la ricerca. L’uomo di misura in quella cosa, definita tempo, con l’orologio e l’altra, chiamata spazio, con il metro. In ultima analisi, non può comunque esistere solamente lo spazio o solo il tempo. Essi devono esserci entrambi e in maniera indissolubile.

In conclusione: quando il sole si spegnerà, NOI CREDENTI, continueremo ad esistere nella sfera trascendentale del creato; essa è una meta come atto di fede in Dio e nelle cose visibili ed invisibili. Per i NON CREDENTI, quando il sole cesserà ogni attività, tutto sarà finito!

Ma scienza e fede, che sono egualmente doni del Signore, continueranno la loro “corsa per la coesistenza” e il bene comune dell’umanità e a “GLORIA DI DIO ONNIPOTENTE”.

Ascona, Novembre 2013

FABBRI GIANCARLO,

Membro della Società Teosofica Svizzera

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In Olanda sono decisamente avanti !!! RETHINKING THEOSOPHY IN ITS EARLY 20TH CENTURY CULTURAL CONTEXT 26 SEP 2013,Location: Teijin Auditorium, Stedelijk Museum Amsterdam

25 mercoledì Set 2013

Posted by abcsocial in Andrea Biasca-Caroni, Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, News

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Tag

Amsterdam, Stedelijk Museum, Stedelijk Museum Amsterdam, University of Amsterdam


forum

RETHINKING THEOSOPHY IN ITS EARLY 20TH CENTURY CULTURAL CONTEXT

26 SEP 2013
Christine Ödlund, Thought Forms, 2009-2010.
Christine Ödlund, Thought Forms, 2009-2010.

Location: Teijin Auditorium, Stedelijk Museum Amsterdam
Time: September 26, 2013, 8 – 9:30 pm
Language: English
Entrance: Entrance price to the Stedelijk Museum + additional charge €2,50
Reservations: It is necessary to make a reservation. Send an e-mail to reservations@stedelijk.nl, stating your full name, e-mail address, telephone number, and the date of the program you want to attend.

As part of the conference “Enchanted Modernities: Theosophy and the arts in the modern world,” organized by the University of Amsterdam from September 25 to 27, 2013, the Stedelijk Museum will host the conference’s central keynote lecture, entitled “Rethinking Theosophy in its Early 20th-Century Cultural Context,” by Professor Linda Dalrymple Henderson. The lecture will focus on the deep interest of modern artists in new scientific discoveries at the turn of the 20th century, mediated through theosophical and esoteric discourses.

The keynote presentation will be followed by a roundtable session with contemporary artists Christine Ödlund and Fredrik Söderberg that will further enunciate the discussion of theosophy and the notion of the spiritual in modern and contemporary art. The roundtable conversation is moderated by conference organizers Marco Pasi (University  of Amsterdam) and Sarah Turner (University of York).

MORE INFORMATION ABOUT THE SPEAKERS

Linda Dalrymple Henderson (professor, College of Fine Arts, University of Texas, Austin) is an acknowledged specialist in the relationship of modern art to fields such as geometry, science and technology, and mystical and occult philosophies. She is the author of The Fourth Dimension and Non-Euclidean Geometry in Modern Art (Princeton University Press, 1983; new ed., MIT Press, 2012), and Duchamp in Context: Science and Technology in the Large Glass and Related Works (Princeton, 1998).

Christine Ödlund lives and works in Stockholm. She graduated from Electro Acoustic Music (EAM course), EMS, Stockholm in 2004, from the Royal College of Art, Stockholm in 1996, and Konstfack, Stockholm in 1995. In 2013, she has participated in In the stream at Lunds Konsthall; freq_out 9, Sonic Acts Festival, Stedelijk Museum Amsterdam; and Art and Music – Search for New Synesthesia, Museum of Contemporary Art Tokyo. In August 2013, her public artwork Lindarnas anatomi was unveiled in Kista Gårds Park outside Stockholm and later this year her work Atlantis No. 2/2012 will be installed in Statoil Oslo Offices, Fornebu, Oslo. As a sound artist, she has released Astral Bells (24-min single CD), Federation of Swedish Art Associations, 2013.

Fredrik Söderberg lives and works in Stockholm. He studied at Konstfack University College of Arts between 1995-2000 and the Royal Institute of Art, Stockholm in 2002. His latest solo presentations include At the Feet of the Guru, at the Galleri Riis Stockholm (2012) and at the National Historical Museum in Stockholm in 2011. Upcoming events include a major solo show in Galleri Riis in Oslo (October 2013).

– See more at: http://www.stedelijk.nl/en/calendar/forum/rethinking-theosophy-in-its-early-20th-century-cultural-context#sthash.m9RYLTDD.itL4RQb2.dpuf

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Dalla conoscenza alla saggezza …

09 venerdì Ago 2013

Posted by abcsocial in Andrea Biasca-Caroni, Articoli della Rivista Teosofica Ticinese, News

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Tag

Agosto, Dalai Lama, Italy, Mongolia, Naarden, Sapienza University of Rome, Scuola Estiva dei Paesi Latini, Socrate


English: The Tenth Dalai Lama, Tsultrim Gyatso

English: The Tenth Dalai Lama, Tsultrim Gyatso (Photo credit: Wikipedia)

Dalla conoscenza alla saggezza

(relazione di Andrea Biasca-Caroni da tenersi alla scuola estiva dei paesi latini, Naarden, Olanda, Agosto 2013)

da LA VOCE DEL SILENZIO :

Il nome della prima Aula è IGNORANZA, Avidyâ. E questa l’Aula in cui hai visto la luce, in cui vivi e morrai.

Il nome della seconda è Aula della CONOSCENZA.

L’Anima tua vi troverà i fiori della vita, ma un serpente attorto sotto ogni fiore.

Il nome della terza Aula è SAGGEZZA, al di là si stendono le acque senza spiagge di AKSHARA, la Fonte indistruttibile dell’Onniscienza.

Se vuoi attraversare incolume la prima Aula, non lasciare che la tua mente confonda i fuochi del desiderio, che vi ardono, con il sole della vita.

Se vuoi attraversare incolume la seconda, non fermarti ad aspirare la fragranza dei suoi fiori inebrianti. Se vuoi liberarti dalle catene karmiche, non cercare il tuo Guru in queste regioni mâyâviche.

I SAGGI non si attardano nei giardini dei sensi.

I SAGGI non curano le voci seduttrici dell’illusione.

Cerca chi deve darti la nascita  nell’Aula della Sapienza, nell’Aula, che si trova al di là, dove le ombre sono ignote, e dove la luce della verità splende con gloria imperitura.

11th Dalai Lama http://www.simhas.org/files/11...

11th Dalai Lama http://www.simhas.org/files/11Dalai.JPG (Photo credit: Wikipedia)

Quando ho letto il titolo della relazione che mi è stato richiesto di tenere qui a Naarden ho subito pensato a questi versi. Per qualche mese ho riflettuto sulla portata vitale di questo sentiero e del chiaro pericolo indicato da queste indicazioni avanzare correttamente sulla via del discepolato. Non ci sono scappatoie… non c’è eccezzione alcuna : i saggi non si attardano nei giardini dei sensi, i saggi non curano le voci seduttrici dell’illusione…

È quello che succede nelle nostre vite quando dopo qualche anno di cammino ci accorgiamo che i discorsi intellettuali lasciano il tempo che trovano… dalla conoscenza alla saggezza… l’indizio è chiaro : la conoscenza non è un punto d’arrivo, semmai una partenza per raggiungere la meta che è la saggezza. Sembra quando si dice che la saggezza è quello che rimane una volta che si è dimenticato tutto quello che abbiamo studiato… è come un precipitato alchemico di un processo che si è svolto dentro che mi ha fatto attraversare il deserto della Mongolia per raggiungere nulla, solo per il viaggio e per arrivare dove non c’era nessuno per 2000 kilometri. Sembra arrivare alla muraglia cinese dopo aver sentito i racconti su Gengis Khan e il Dalai Lama… la storia di monaci mongoli trucidati dai comunisti russi… e poi arrivare e vedere la muraglia cinese in pasto ad una troupe televisiva che fa le prove delle gare ciclistiche che verranno trasmesse al mondo… fanno le prove perché il mondo deve vedere un’immagine e non la realtà spontanea della Cina… maya è già di suo illusoria… se poi controlliamo tutto quello che traspare fino al millimetro l’illusione aumenta e si amplifica…

“Conoscenza” è un termine che può assumere significati diversi a seconda del contesto, ma ha in qualche modo a che fare con i concetti di significato, informazione, istruzione, comunicazione, rappresentazione, apprendimento e stimolo mentale.

La conoscenza è qualcosa di diverso dalla semplice informazione. Entrambe si nutrono di affermazioni vere, ma la conoscenza è una particolare forma di sapere, dotata di una sua utilità. Mentre l’informazione può esistere indipendentemente da chi la possa utilizzare, e quindi può in qualche modo essere preservata su un qualche tipo di supporto (cartaceo, informatico, ecc.), la conoscenza esiste solo in quanto c’è una mente in grado di possederla. In effetti, quando si afferma di aver esplicitato una conoscenza, in realtà si stanno preservando le informazioni che la compongono insieme alle correlazioni che intercorrono fra di loro, ma la conoscenza vera e propria si ha solo in presenza di un utilizzatore che ricolleghi tali informazioni alla propria esperienza personale. Fondamentalmente la conoscenza esiste solo quando un’intelligenza possa essere in grado di utilizzarla.

In filosofia si descrive spesso la conoscenza come informazione associata all’intenzionalità. Lo studio della conoscenza in filosofia è affidato all’epistemologia (che si interessa della conoscenza come esperienza o scienza ed è quindi orientata ai metodi ed alle condizioni della conoscenza) ed alla gnoseologia (che si ritrova nella tradizione filosofica classica e riguarda i problemi a priori della conoscenza in senso universale).

La Saggezza per i filosofi

Socrate, definito dalla Pizia “il più saggio”, scopre che la saggezza consiste nel “sapere di non sapere”. Al concetto corrente di saggezza, insieme alle altre virtù, applica il metodo della maieutica per mettere in luce le contraddizioni nel pensiero corrente in materia.

Platone nel dialogo Carmide esprime l’idea che la saggezza sia essenzialmente temperanza (sophrosyne).

Per Aristotele era una delle virtù dianoetiche, cioè relative alla ragione vera e propria (dunque non relativa al carattere, o ethos). Egli stabilisce che la saggezza è la via per raggiungere la sapienza e questa conduce alla felicità.

La saggezza (sapiens), secondo Seneca, è caratterizzata da due elementi: la costanza e l’imperturbabilità.

La saggezza per il Buddhismo

« Non fatevi guidare dalla tradizione, dalla consuetudine o dal sentito dire; dai testi sacri, dalla logica o dalla verosimiglianza, né dalla dialettica o dall’inclinazione per una teoria. Non fatevi convincere dall’apparente intelligenza di qualcuno o dal rispetto per un maestro… Quando capite da voi stessi che cosa è falso, stolto e cattivo, vedendo che porta danno e sofferenza, abbandonatelo … E quando capite da voi stessi che cosa è giusto … coltivatelo. »

Il Buddhismo s’interessa di quegli aspetti dell’esistenza che sono osservabili invece dell’attaccamento a un credo. Tutto va verificato empiricamente. La verità è vissuta differentemente dalle persone. Ciò che veramente conta è la validità dell’esperienza, e se tale esperienza conduce a un modo di vivere più saggio e compassionevole.

Nella prima aula si parla di non confondere i fuochi del desiderio con il sole della vita e per superare la seconda della conoscenza si tratta di non fermarsi ad aspirare la fragranza dei suoi fiori inebrianti… non cercare il Maestro in queste regioni mayaviche….

Ecco ora inizia la farina del mio sacco… è circa da quando avevo 12 anni che mi interesso di occulto… prima l’astrologia, poi il buddhismo zen poi … l’adolescienza e i casini e poi rimettere in ordine tutto il casino che si è aperto avendo cominciato tropppo presto e senza guida… il fai da tè e l’età immatura non sono adatti al sentiero, ve lo garantisco. Ma quì in occidente di maestri se ne incontrano ben pochi e col passar del tempo dopo aver cercato e trovato, perso e imparato e disimparato mi rendo conto che il viaggio è quello che conta… non si ottiene niente eppure si ottiene tutto andando avanti nella vita spirituale… ho frequentato monasteri buddhisti, gruppi di teosofi, sono entrato di sfroso e ho partecipato al culto mussulmano… sono persino andato a messa per parecchi anni e poi ho mollato tutto e lo continuo ogni giorno… credo che la giostra sia continua e la vita può anche essere lunga, se hai fortuna. Oggi non so dove sono. So che devo parlare per almeno 20 minuti e siccome mi sono abituato a parlare a braccio adesso che devo scrivere la conferenza sono imbarazzato, infastidito e non ho nessuna ispirazione. Il fatto che si debba tradurre in francese poi mi rende ancora peggio disposto… mi sta prendendo una malavoglia e una specie di infantile ritrosia. L’ego si fa sentire… lo sento che comincia a scalciare e tenta di far bollire le passioni… tenta di pescare nel torbido per impedirmi di redigere questa conferenza… ecco la questione è chiara ? Ora penso che la chiave sia essere consapevole di cosa capita dentro quando si cerca di trovare il bandolo della matassa. Quando scrivo capita qualcosa dentro che cerca di rendre tutto confuso e senza scopo… cerca di riappiattire tutto e cancellare ogni progresso… la marea sale e solo il fatto di saperlo rimette apposto le cose. Questa capacità di andare avanti perché consapevoli di cosa sta capitando dentro credo arriva dopo che si è abbandonata l’aula della conoscenza… non è più una questione di nozioni o di conoscenze : si tratta di essere in contatto con quello che succede dentro di noi in maniera onesta. Le voci dell’illusione sono le nebbie dentro che salgono e rendono tutto vano. Sono insidiose perché sembrano reali… finché non mi rendo conto che il funzionamento del piccolo io è questo non c’è scopo a continuare la ricerca… ma per andare avanti è necessario cadere nella trappola e superarla costantemente finché non si arriva ad una regione libera da queste insidie… si rimane in questa condizione di schiavitù dall’io per chissà quante incarnazioni e quasi tutte le persone con cui abbiamo a che fare sono chiuse dentro un sistema illusorio di credenze, falsi miti, cultura, tradizione, schemi e convenzioni sociali che fungono da rete all’interno della quale ci tiene schiavi l’io.

“non fermarti ad aspirare la fragranza dei suoi fiori inebrianti. Se vuoi liberarti dalle catene karmiche, non cercare il tuo Guru in queste regioni mâyâviche”

maya, l’illusione :

Il velo di Maya

Con l’espressione Velo di Maya, coniata da Arthur Schopenhauer nel suo Il mondo come volontà e rappresentazione, si intendono diversi concetti metafisici e gnoseologici propri della religione e della cultura induista e ripresi successivamente anche da vari filosofi moderni. Arthur Schopenhauer nella propria filosofia sostiene che la vita è sogno sebbene questo “sognare” sia innato (quindi la nostra unica “realtà”) e obbedisca a precise regole, valide per tutti e insite nei nostri schemi conoscitivi.

Questo «velo», di natura metafisica e illusoria, separando gli esseri individuali dalla conoscenza/percezione della realtà (se non sfocata e alterata), impedisce loro di ottenere moksha (cioè la liberazione spirituale) tenendoli così imprigionati nel samsara ovverosia il continuo ciclo delle morti e delle rinascite. Similmente alla metafora della caverna di Platone, l’uomo (e quindi l’intera umanità) è presentato come un individuo i cui occhi sono coperti dalla nascita da un velo, liberandosi dal quale l’anima si risveglierà dal letargo conoscitivo (o avidyã, ignoranza metafisica) e potrà contemplare finalmente la vera essenza della realtà.

Le numerose ed eterogenee correnti induiste attribuiscono significati e funzioni differenti a questo concetto: le correnti dualistiche (come ad esempio gli Hare Krishna) la interpretano come il «velo» che separa l’essere individuale dal riscoprire la propria relazione con Dio, che essi identificano con Krishna; mentre presso le scuole moniste (come, ad esempio, l’Advaita Vedānta) questo «velo» è rappresentato dall’identificazione con il corpo, con la mente, con l’intelletto e con la propria stessa individualità, il senso dell’io (ahamkara), ovvero tutto ciò che ricopre e riveste l’Ātman (unica entità eterna ed immortale), impedendo di riconoscere la propria identificazione con esso ed illudendo così l’anima individuale di essere un individuo distinto dal tutto.

Punto zero :  L’illusione di essere un io separato dal tutto. La vera consapevolezza rappresenta questo. Essere, sperimentare una stato di coscienza unitario, dove c’è la diretta percezione di essere illusi nella separazione. Un’esperienza è fatta di rappresentazione essenzialmente, ma in realtà l’esperienza è data dal non essere consapevoli di proiettare sullo schermo della “realtà” la propria mente. La mente non è illuminata e le ombre danzano nelle nostre vite nel samsara, si ripetono finché non ci svegliamo… Cosa ci fa cercare il risveglio ? La sofferenza ? L’inutilità della vita ? Il dolore e la depressione ? L’intima consapevolezza della precarietà dell’esistenza e la sua ineluttabile ripetitività … non se ne esce ! Mi sono addormentato nello scrivere quest’ultima frase, ahaha ! Il problema di avere il letto di fianco al computer ! Ho letto alcune pagine di “Storia dell’eternità” di J.L. Borges e mi stupisco ogni volta di come si possa scrivere citando mille cose con una agilità e scioltezza così naturale. Ah ! Che invidia ! Ogni volta che leggo un grande mi ripeto… nella prossima vita ! Certo perché il più crudele giudice della condizione umana è il confronto con i grandi della storia e la tremenda consapevolezza di non essere come loro ! Se non pui essere il sole accontentati di essere l’umile pianeta e vivi di luce riflessa… la vera saggezza sta nell’accontentarsi di chi si è senza smettere di migliorarsi… si provarci e riprovarci… e poi una volta toccato il fondo rendersi conto che solo chiedendo l’intervento di un maestro o del padre o di qualcun’altro a volte è possibile risalire. Che destino ! Poi risalgo… il lavoro di servizio fa il resto… la direzione giusta intrapresa fa il suo effetto. Faccio un lavoro di servizio, mi occupo di ospitare chi desidera studiare la teosofia e servo chi ne ha bisogno… prima cercavo il potere… ora ho il potere… di servire ! Che è poi l’unico potere che esiste a ‘sto mondo. La conoscenza ? Boh ! Di cosa stavamo parlando ?

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