Marco Boccadoro
Ordine, Libertà, Amore
In questa stagione, la Natura si risveglia, obbedendo ad un immutabile rito, e basta guardarci attorno per stupirci, come ogni anno, della potenza del grande progetto che regge il Tutto. C’è Dio nella bellezza di questo ordine che tutto pervade.
Infatti un ordine assoluto regge i mondi, l’universo è in equilibrio tra forze potentissime, le galassie, le stelle, i mondi esistono in armonia con il progetto del Grande Architetto. Osservando come dai germogli di una pianta nascano e si sviluppino, di nuovo come ogni anno, fiori meravigliosi, di come l’Unità della Vita tutto pervada, solo uno stolto può evitare di rivolgere almeno un pensiero a Dio.
Anche Plotino dice:[1]
“Quanto sia assurdo e degno di un uomo incapace di comprendere e di guardare, l’attribuire al meccanicismo e al caso l’esistenza e la formazione dell’universo, è chiaro anche prima di ogni ragionamento…. La Natura dell’Intelligenza e dell’Essere costituisce il mondo vero e primo, che non esce fuori di sé stesso, e non perde la sua forza per divisione, né diventa incompleto in nessuna delle sue parti, poiché ciascuna di esse non è separata dal Tutto, ma ogni sua vita ed intelligenza vive ed intende insieme in una unità, così che ogni parte diventa un tutto ed è unita in sé stessa senza essere separata da un’altra”.
Ci si può chiedere, alla luce dei disastri provocati dalla Scienza dagli apprendisti stregoni che giocano ad essere Dio, quanto la libertà di agire degli individui porti scompiglio nell’ordine Naturale.
E’ sotto gli occhi di tutti quali effetti possa provocare la manipolazione dell’atomo, e in generale, il vezzo della scienza occidentale di ridurre il mondo ad alcune semplici leggi che ci illudiamo di dominare. Ciò può essere tranquillizzante e ci permette di prendere buoni voti a scuola, alle lezioni di fisica. Il mondo diventa simile ad un paesaggio in miniatura per trenini elettrici di cui noi siamo le divinità.
Ma la realtà è molto più complessa di così.
Un anno fa, in questa sede, terminavo la mia conferenza così:
C’è molto Male nel mondo, e come la maggior parte del Male è provocata dall’Uomo, la soluzione è nell’Uomo.
Come è scritto nella lettera numero 10 dei Mahatma ad A. P. Sinnett:
“… Il vero male proviene dall’intelligenza umana e la sua origine è provocata solo dall’uomo razionale che si allontana dalla Natura…L’ambizione, il desiderio di procurare la felicità e gli agi a coloro che amiamo, ottenendo onori e ricchezze, sono sentimenti naturali e degni di lode, ma quando trasformano l’uomo in un ambizioso e crudele tiranno provocano inenarrabili sofferenze in coloro che lo circondano, nelle nazioni e negli individui….
Non si deve quindi disprezzare la Natura né un’immaginaria Divinità, ma la natura umana resa abbietta dall’egoismo.”[2]
Come ben sappiamo, ogni cosa è in costante movimento e tutti gli esseri sono collegati da una serie infinita di azioni e reazioni: il karma, la legge di causa effetto.
Scrive magistralmente Edoardo Bratina nell’introduzione al Karma della Signora Besant [3]:
“Non è l’onda che sommerge l’uomo, ma l’azione personale del naufrago che si sottopone all’azione impersonale della legge che governa il moto del mare. Il karma non crea nulla né mira a qualcosa. E’ l’uomo che progetta e crea le cause e la legge karmica equilibra gli effetti…
Il karma non cerca mai di distruggere la libertà intellettuale e individuale, come il Dio inventato dai monoteisti.”
Parafrasando Bratina non è colpa del terremoto e dello Tsunami se la radioattività sta avvelenando il Giappone.
E qui arriviamo al problema della libertà individuale. In questo ordine globale, può esistere la libertà ? Il libero arbitrio? Siamo liberi? O siamo soggiogati dal karma e quindi tanto vale lasciarci trasportare dalla corrente?
La risposta teosofica è semplice: poiché generiamo continuamente nuovo karma, siamo liberi di
tendere al Male o al Bene, anche solo con il pensiero, influenzando così il destino nostro e dei nostri simili per il futuro. Ed inoltre, se non ci fosse il libero arbitrio, non vi sarebbe neppure più il concetto di Bene e di Male, di premio o di castigo, ed un’universale Ingiustizia dominerebbe l’Universo.
Siamo quindi liberi, ma la virtù deve limitare il libero arbitrio. Ognuno di noi è soggetto al grande progetto evolutivo e deve “guadagnarsi la salvezza”, nelle parole di Buddha.
Infine, l’ Amore.
Gesù dice: questo vi comando: amatevi gli uni gli altri. [4]
E nel Levitico sta scritto: Ama il prossimo tuo come te stesso [5]
L’Amore è il grande messaggio cristiano, e di tutte le grandi religioni. La Teosofia amplifica ulteriormente il messaggio cristiano.
Krishnamurti, [6] scrive:
“Di tutti i requisiti, il più importante è l’Amore, poiché se esso è sufficientemente sviluppato in un uomo, l’obbliga ad acquistare tutti gli altri che senza di esso non sarebbero mai sufficienti.
…effettivamente è la volontà di essere uno con Dio, non perché tu possa agire con Lui e come Lui. Siccome egli è amore, se vuoi divenire uno come Lui, tu pure devi essere pieno di perfetto disinteresse e di amore.
…
Nella vita giornaliera questo implica due cose:
primo, che tu abbia cura di non nuocere ad alcun essere vivente; secondo, che tu sia costantemente in guardia per non lasciarti sfuggire le occasioni di recare aiuto.
…
Il sapere che rende capaci di aiutare, la volontà che dirige quel sapere, l’amore che ispira quella volontà sono i tre aspetti del Logos”
Ma cos’è l’Amore?
Ancora Krishnamurti dice che, l’Amore essendo ignoto, è opportuno giungervi scartando il noto, cioè per negazione [7]:
“
• non è possesso, poiché dal possesso nascono la gelosia, la paura, i conflitti
• non è sentimento: il sentimentalismo e l’emozione sono pure sensazioni
• essere colmi di emozione non è amore
• attenzione all’egoismo che ne può derivare e che porta alla separatività.
• Chi prega non conosce l’amore, se persegue un fine, un risultato attraverso la devozione
…
• non c’è amore se non c’è rispetto
Quando tutto è giunto a termine, nasce l’amore.”
Cioè quando la possessività, la separatività, le emozioni, i sentimentalismi, le emozioni, l’invidia, l’avidità, il freddo calcolo le cose della mente non riempiono più il nostro cuore, allora vi è amore.
Citando a questo proposito la Signora Blavatsky :
“Sopra tutto impara a distinguere la scienza del cervello dalla Sapienza dell’Anima, la dottrina dell’Occhio da quella del Cuore.”
E solo l’amore può cancellare la presente insania e follia nel mondo.
Grazie per l’attenzione.
Marco Boccadoro
Bibliografia:
[1] Plotino, Enneadi, III,2
[2] Lettere dei Mahatma ad A.P. Sinnett, trascritte da A.T. Barker, Adyar Edizioni
[3] A. Besant, Karma, ETI, p.14
[4] Giovanni, 15,17
[5] Levitico, 19,18 anche 19,34
[6] J. Krishnamurti, Ai piedi del Maestro, ETI
[7] J. Krishnamurti, La prima ed ultima libertà, Ubaldini Ed. Roma, p. 181 e segg.
[8] H.P.Blavatsky (traduzione), La Voce del Silenzio, Edizioni teosofiche italiane, ISBN 88-86829-66-3, 2002