Alcune relazioni del seminari europeo Ascona 2017
29 mercoledì Mar 2017
29 mercoledì Mar 2017
21 martedì Mar 2017
Apre venerdì alle 16h00 presso l’hotel Ascona il consueto seminario Europeo della Società Teosofica. Le conferenze sono di livello internazionale e sono aperte a tutti.
Inoltre ogni martedì c’è la possibilità di partecipare ai gruppi teosofici, che sono gratuiti, liberi e non richiedono nessuna formazione preliminare.
I partecipanti possono approfittare di un ambiente ospitale e accogliente, di una biblioteca tematica a disposizione gratuitamente, degli aggiornamenti di questo blog e possono abbonarsi alla rivista teosofica in Italiano.
Gli incontri si tengono ogni martedì alle 20h00 senza nessun obbligo di presenza. Ricordo che i teosofi sono ricercatori indipendenti che hanno il piacere della condivisione con il gruppo e per tanto la società teosofica va intesa come momento di incontro e scambio umano e in nessun modo come un’istituzione settaria o detenente una qualsiasi autorità spirituale.
Gli scopi della Società Teosofica sono i seguenti:
1. Formare un nucleo della fratellanza universale dell’umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore.
2. Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze.
3. Investigare le leggi inesplicate della natura e le facoltà latenti nell’uomo.
Simpatizzare con questi scopi è l’unica condizione richiesta.- La Società Teosofica è composta da studiosi appartenenti a qualsiasi religione del mondo o a nessuna, uniti nell’approvare gli scopi della Società, con il desiderio di rimuovere gli antagonismi religiosi e di dialogare con gli uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni religiose.
Ad Ascona ci riuniamo il martedì dalle 20h00 alle 21h30.
A Lugano alle 20h30 a giorni variabili.
Per partecipare chiamare pf. Andrea Biasca-Caroni, 079 621 23 43 o scrivere a ancaroni@me.com
21 martedì Mar 2017
http://theosophy.wiki/en/Kali_Yuga#Kali_Yuga
The entire timeline of the Yuga Cycle gets unraveled:
Fig 3: Yuga Cycle TimelineThis Yuga Cycle timeline takes the beginning of the Golden Age to 12676 BC, more than 14,500 years before present, when the Great Bear was in the “Shravana” nakshatra (the Great Bear will advance by 3 nakshtras in every Yuga because of the 300 year transitional period). This agrees very well with the Indian tradition, since the Mahabharata mentions that in the ancient tradition the Shravana nakshatra was given the first place in the Nakshatra cycle.
The timeline also indicates that the ascending Kali Yuga, which is the current epoch in which we are living, will end in 2025 CE. The full manifestation of the next Yuga — the ascending Dwapara — will take place in 2325 CE, after a transitional period of 300 years.
The ascending Dwapara Yuga will then be followed by two more Yugas: the ascending Treta Yuga and the ascending Satya Yuga, which will complete the 12,000 year ascending cycle. The Sanskrit text Brahma-vaivarta Purana describes a dialogue between Lord Krishna and the Goddess Ganges. Here, Krishna says that after 5,000 years of Kali Yuga there will be a dawn of a new Golden Age which will last for 10,000 years (Text 50, 59). This can be immediately understood in the context of the Yuga Cycle timeline described here.
We are now ending the Kali Yuga, nearly 5,700 years since its beginning in 3676 BC. And the end of the Kali Yuga will be followed by three more Yugas spanning 9,000 years, before the ascending cycle ends.
Nella religione induista, il Dvāpara Yuga (devanagari: द्वापर युग) è la terza delle quattro ere di evoluzione del mondo (yuga).
Il Dvāpara Yuga ha una durata di 2.400 anni divini[1]. La sua alba e il suo tramonto (ovvero i suoi sandhi[2]) hanno entrambi la stessa durata di 200 anni divini, per un totale di 200+2.000+200=2.400 anni divini equivalenti a 864.000 anni umani.
Secondo Sri Yukteswar, invece, questi 2.400 anni andrebbero intesi come anni effettivi umani: nel 1899, in particolare, avrebbe avuto termine il periodo di transizione di 200 anni del Dvāpara Sandhi, e sarebbero iniziati i 2.000 anni del Dvāpara Yuga.
Sri Yukteswar era anche un temerario astrologo vedico e con i suoi calcoli rivoluzionari
spiegò che il nostro sistema solare è entrato in una nuova era: il Dwapara Yuga,
l’era dell’energia. Questo insegnamento rappresentò una grave offesa per gli indiani
ortodossi, la maggior parte dei quali è tuttora convinta che viviamo ancora nel Kali
Yuga, l’epoca oscura. Non fu cosa da poco, tanto che la tipografia dove Sri Yukteswar
pubblicò le sue scoperte fu addirittura presa d’assalto con un lancio di pietre.
14 martedì Mar 2017
LE SCOPERTE SCIENTIFICHE
E I MIRACOLI DEI SANTI
Sarebbe una leggenda esaltànte il poter coniugàre scienza e religione.
E, se fossi io il predestinato, sarei avviato a una divina immortalità; proprio quella in cui illustri fisici e matematici, come Eugene Wigner o Werner Heisenberg, tanto per citarne alcuni, si erano adoperati e avevano posto le fondamenta delle simmetrie nella meccanica quantistica.
Ma, né la matematica né la scienza mai potranno scoprire Dio perché, se fosse
la scienza a scoprirlo, non potrebbe essere fatto che di scienza; se fosse la matematica ad arrivare al “teorema di Dio”, il creatore del mondo non potrebbe che esser fatto di sola matematica.
La cosa sarebbe comunque riduttiva e colui che crede, vuole che Dio rappresenta il tutto e non una sola parte del tutto.
Il fascino della nostra vita è in stretto rapporto fra cose, fatti e persone diverse in ambito trascendentale e in quello immanentistico.
Nella sfera immanentistica esistono fenomeni che possono venire osservati e studiati attraverso la matematica (o conoscenza diretta) e che sono definiti “scoperte scientifiche”.
Ma non essendo ipotizzabile che esse si consumano del tutto in ciò che esiste nell’immanente, esistono dei fenomeni non ricreabili che avvengono una volta sola e non possono venire spiegati da forme matematiche.
Essi sono i miracoli e la loro sfera è quella trascendentale in cui avvengono i miracoli dei Santi.
Pertanto, il pensare solo lontanamente che attraverso i metodi scientifici possano accadere i miracoli, sarebbe a dir poco utopìstico e significherebbe illudersi di potere scoprire “l’esistenza scientifica di Dio”.
Se fosse possibile arrivare a capire in modo “logico” i miracoli, la stessa cosa
dovrebbe essere possibile e arrivare ad affermare “il teorema di Dio”.
L’attrattiva della nostra vita è in stretto rapporto tra la sfera trascendentale e la sfera immanentistica e stà nella capacità di affascinarci.
L’origine dei miracoli possono avvenire solo nella sfera trascendentale e a fare i miracoli non possono essere che i Santi, nel mentre gli scienziati si occupano della nostra vita immanentistica.
Le due sfere si diversificano: se nella sfera immanente esistono sette componenti di cui uno è il tempo, in quello trascendente non possono esservi i medesimi gruppi specifici e quindi niente tempo.
Quello che viene studiato nei vari laboratori, secondo cui le due sfere sarebbero identiche, non corrisponde a verità; allorquando il sole tra cinque milioni d’anni, cesserà la sua attività, la sfera trascendentale dell’uomo rimarrà la stessa, perché non esiste il fattore tempo.
Difatti, a rigor di logica, se le sfere fossero identiche, non potrebbero esistere i miracoli ma soltanto le scoperte scientifiche; nel qual caso, l’immanente e il trascendente sarebbero la stessa cosa.
Questa è la pretenziosità degli atei che trattano l’esistenza del trascendente dimenticando che i miracoli sono la testimonianza inconfutabile che la vita umana non si esaurisce nell’immanente.
Le scoperte della scienza testimoniano che gli uomini non sono di un disordine caotico; se è vero che c’è una logica, deve esserci un creatore: “Dio”.
L’origine dei miracoli possono avvenire solamente nella sfera trascendentale e a fare i miracoli non possono essere che i Santi, mentre gli scienziati si occupano della conoscenza nella immanentistica.
La scienza nasce nell’immanente ma conduce l’uomo verso il trascendente, trascinata da una intelligenza al di sopra della nostra.
Nessuno poteva immaginare quale è la complessità della natura in cui l’uomo vive: lo spazio e il tempo.
Se lo spazio è reale, il tempo deve essere immaginario.
Non è facile entrare nei misteri dell’universo, ma un gigante della scienza come Eugene Wigner amava dire che “il più grande dei miracoli è che esiste la scienza”.
Ascona, marzo 2017 Fabbri Giancarlo
“membro della società teosofica svizzera”
A mia nipote Yasmeen
IRRIMEDIABILE DANNO MORALE
E MATERIALE O SOPRAVVIVÈNZA
C’era un tempo non troppo lontano in cui la comunità Cristiana celebrava l’avvento del Natale di un bambino tanto attèso; era la divina consacrazione della famiglia e l’esaltazione del focolare domestico che si riconducevano a una capanna di legno e di paglia nella quale , sotto un cielo trapunto di stelle nel buio della notte: era tutto un creato di umana contemplazione, pervàsa di religiosità, di comprensione e generosità, mentre la nascita del bambino aveva portato in sé una coscienza di pace, di certezza e solidarietà in quanto manifestazione del figlio di Dio fattosi uomo tra gli uomini, le cui prodigiose vicende avrebbero mutàto il corso di venti Secoli di storia vòlti al progresso, ed all’emancipazione dell’uomo e all’affermarsi della religione Giudaica-Cristiana che lo avrebbe proiettato al centro dell’universo.
La ricorrenza del S. Natale era un nostro rinnovarci con più slancio e vigore per un avvenimento che aveva scosso le nostre esistenze e confuso le coscienze rendendoci consapevoli della nostra presenza spirituale, diventata intelligibile, perché illuminata dallo Spirito Santo di un divino amore attraverso “i battiti del tempo”.
Purtròppo in epoca recente, la comunità Cristiana vive un periodo di grande accortezza e diffusa timidezza nel manifestare i propri sentimenti religiosi alla vigilia della festa più significativa della Cristianità.
Sembra sia venuta meno quella consapevolezza di valori basilari e progetti normativi, civili e morali della nostra millenaria civiltà, cedèndo a una forma buonista e perbenìsta, a una tolleranza e dissoluzione sul piano dei costumi che si riflettono su quello religioso in modo circospetto e pàvido, a tal punto da non sapere o potere più manifestare ogni nostro ulteriore sentimento.
È il declìno dell’Europa Cristiana con un tracollo demografico autòctono e una migrazione fuori di ogni controllo, come a sottolineare la necessità di un riequilibrio. Se ciò accadesse, è perché non troviamo più quel sentimento di amore spirituale verso il nostro prossimo, tanto da detestarci e rinnegare il nostro futuro e quello dei nostri figli, che sono l’espressione concreta del nostro retàggio civile e morale nel quale si riconoscono “diritti e libertà”, ma non le volontarie rinunce e gli obblighi morali.
Gli storiografi affermano (come al solito) una evoluzione e la fine della nostra civiltà così come lo è stato degli antichi imperi a motìvo di una “vocazione suicìda” di chi ci
governa e la supìna passività di una popolazione inerme, non a causa di un dispotìsmo o autorità assoluta bensì, a causa di una arrogante violenza straniera.
Ciò si manifesta allor’quando esiste una denatalita autòctona, con i giovani più qualificati che emigrano e l’accoglienza di migranti poco acculturàti, di sesso maschile, di religione musulmana e poco propensi a una fattiva integrazione per cui si delinea un’acquiescenza della nostra popolazione a una futura islamizzazione oscurantista.
Se vogliamo la sopravvivenza della nostra civiltà Cristiana ed Europea, dovremo fare in modo di custodirla e proteggerla per i valori in essa custoditi, che elevano a grande dignità la sacralità della vita e la libertà dei valori condivisi.
Dovremo, altresì, imparare a volerci bene come in passato, a difendere i nostri interessi, a riaffermare le priorità nelle risorse umane e a sentirci più fieri della nostra dignità di vita.
Solo allora potremo riamarci e realizzare il bene comune, altrimenti arriveremo a odiarci e vivremo sotto una ìbrida dittatura di un islamismo retrìvo che limita le libertà fondamentali delle persone.
Ascona, dicembre 2016
Giancarlo Fabbri, Membro della Società Teosofica Svizzera
13 lunedì Mar 2017
LA STORIA
Pittore surrealista e cultore di temi magico-esoterici, originario di Verona, Davide Tonato si è imposto da anni sulla scena artistica internazionale. Ha esposto, tra l’altro, all’Open Center di New York, a Palazzo Datini di Prato, al Castello Estense di Ferrara, a Palazzo Mangani di Fiesole, al Castello Belgioioso di Milano, a Palazzo Ateneo San Basso a Venezia, al Museo della Grafica di Brisighella, alla Galleria Majestic di Cannes, a Castel S.Angelo a Roma, al Museo Civico Archeologico di Bologna, al Castello di Gallipoli… Diplomatosi al liceo artistico, consegue anche il diploma in grafica industriale per poi terminare i suoi studi all’Accademia di Belle Arti “Cignaroli” di Verona. Dalle numerose opere realizzate esclusivamente ad olio sono state tratte varie riproduzioni, pubblicate su CD, poster, libri oltre alla realizzazione di due mazzi di tarocchi, uno per Fabbri Editori e Lo Scarabeo (Tarocchi dell’Albero della Vita) e l’altro per Dal Negro (Tarocchi di Venezia).
TITOLI DI STUDIO
Diploma Liceo Artistico
Diploma Grafica Industriale
Diploma Accademia delle Belle Arti “Cignaroli” di Verona
MOSTRE
Maggio 1982
“Meridiana” – Verona
Maggio/Giugno 1986
“New York Open Center” – New York
Maggio 1987
“Palazzo Dativi” – Prato (Firenze)
Settembre 1987
“Castello Estense” – Ferrara
Aprile 1988
“Palazzo Mangani” – Fiesole (Firenze)
Giugno 1988
“Castello Belgioioso” – Milano
Febbraio 1989
“Palazzo Ateneo San Basso” – Venezia
Giugno 1990
“Brisighella” – Faenza
Giugno 1991
“Spazio Lions” – Verona
Maggio 1992
“Golf Club Sommacampagna” – Verona
Giugno 1992
“Palazzo della Grafica” – Faenza
Giugno 1993
“Galleria S. Zeno” – Verona
Febbraio 1994
“Majestic” – Cannes
Febbraio 1994
“Castel Sant’Angelo” – Roma
Giugno 1994
“Agorà” – Verona
Febbraio 1995
“Museo Civico Archeologico” – Bologna
Aprile 1995
“Galleria Athenienne” – Piacenza
Agosto 1995
“Castello di Gallipoli” – Lecce
Dicembre 1995
“Pittori veronesi a Vivi la Casa in Fiera” – Verona
Novembre 1996
“Mysteria” – Padova
Aprile 1997
“Casinò” – Arco
Luglio 1998
“Paradiso Festival New Age” – Rimini
Gennaio 1999
“Fondazione Giacomo Vittore” – Arco
Febbraio 1999
“Fondazione Giacomo Vittore”- Trento
Marzo 1999
“Fondazione Giacomo Vittore” – Ala
Dicembre 1999
“Palazzo Municipale” – Lissone
Aprile 2000
“Fondazione Giacomo Vittore” – Cembra
Maggio 2000
“Fondazione Giacomo Vittore” – Cavalese
Giugno 2000
“Fondazione Giacomo Vittore” – Folgaria
Dicembre 2007
“Sala Birolli” – Verona
Dicembre 2008
“Palazzo Corni-Agazzotti” – Modena
2008 “Galleria Birolli” – Verona
2011 K 59 – Verona
2011 Arte Padova – Fiera di Padova
2012 Galleria Unique – Torino
2012 Festa Medievale – Cassine (AL)
2015 Palazzo Zenobbio – Venezia
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