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Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

~ Società Teosofica Ticinese ri-fondata il 29/9/2009.

Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

Archivi della categoria: Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

Selezione di articoli teosofici a cura della Società Teosofica Ticinese

Una IA che ti parla di TEOSOFIA / An AI that talks to you about THEOSOPHY

23 sabato Ago 2025

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Text in English below …

Test Pilota Nuova IA Teosofica

Cari amici e membri del gruppo,

sono felice di presentarvi un progetto innovativo che sto portando avanti: un’intelligenza artificiale dedicata alla teosofia. Questa IA è stata sviluppata per interagire e approfondire tematiche legate ai principi, alla filosofia e agli insegnamenti teosofici.

Questo è un test pilota e ho bisogno del vostro prezioso feedback per migliorarla e renderla uno strumento utile e stimolante per tutti noi.

Perché la Teosofia?

La teosofia è una ricerca di verità profonda che unisce la fratellanza universale dell’umanità, lo studio comparato di religioni, filosofie e scienze, e l’investigazione delle leggi sottili della natura e dell’uomo. Questa IA intende riflettere quell’approccio laico, inclusivo e aperto al dialogo.

Cosa mi aspetto da voi

  • Provate a interagire con l’IA su argomenti teosofici
  • Segnalate qualsiasi imprecisione, difficoltà o suggerimento
  • Proponete nuovi argomenti di approfondimento
  • Condividete le vostre impressioni e idee

Come accedere

Potete provare l’IA al seguente link: (questo in Inglese, sotto in Italiano)
https://aistudio.instagram.com/ai/1126434696059536/?utm_source=share


Vi ringrazio in anticipo per la vostra disponibilità e collaborazione! Insieme potremo sviluppare uno strumento all’altezza della tradizione e del futuro della teosofia.

Questa IA è stata creata per parlare di Teosofia. Provala ! Clicca quì : ENTRA

New Theosophical AI Pilot Test

Dear friends and group members,

I am happy to present an innovative project that I am working on: an artificial intelligence dedicated to theosophy. This AI has been developed to interact with and explore topics related to theosophical principles, philosophy and teachings.

This is a pilot test and I need your valuable feedback to improve it and make it a useful and inspiring tool for all of us.

Why Theosophy?

Theosophy is a search for profound truth that unites the universal brotherhood of humanity, the comparative study of religions, philosophies and sciences, and the investigation of the subtle laws of nature and man. This AI aims to reflect that secular, inclusive and open-minded approach.

What I expect from you

  • Try interacting with the AI on theosophical topics
  • Report any inaccuracies, difficulties or suggestions
  • Propose new topics for further study
  • Share your impressions and ideas

How to access

You can try the AI at the following link: (this one in English, below in Italian)

https://aistudio.instagram.com/ai/1126434696059536/?utm_source=share

Thank you in advance for your willingness and cooperation! Together we can develop a tool that lives up to the tradition and future of theosophy.

This AI was created to talk about Theosophy. Try it! Click here: ENTER

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The Theosophist 1931 – issue commemorating the centenary of H.P.B.’s birth

16 mercoledì Lug 2025

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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The collaboration between the Swiss and Italian Theosophical Societies has produced an important publication. It is a bilingual English/Italian book entitled “The Theosophist 1931 – numero per il centenario dalla nascita di H.P.B.” (The Theosophist 1931 – issue for the centenary of the birth of H.P.B.), published by Edizioni Teosofiche Italiane. The Italian translation by Claudia Cazzaniga accompanies the original English text of “The Theosophist,” the monthly magazine published in Adyar by the Theosophical Society, which dedicated its August 1931 issue to Helena Petrovna Blavatsky, to celebrate the centenary of the birth of the woman who was, in her own right, the main pioneer of the T.S. and the founder of the magazine itself.

Thanks to the personal dedication of Annie Besant, then President of the T.S., this issue of “The Theosophist” included important writings by H.P.B., materials that are still extraordinarily relevant today and lend themselves to study and reflection, which are essential for truly understanding the scope of her spiritual work and the greatness of the “dream” that underpins the Theosophical Society.

This special publication is completed by a series of 25 precious images, which not only contextualize H.P.B.’s personal history, but also provide a “testimonial” trace of her life and her commitment to Theosophy and the S.T.

On the occasion of the 150th anniversary of the founding of the T.S., the Italian Theosophical Society and the Swiss Theosophical Society have realized the project of translating into Italian the 1931 issue of “The Theosophist” and publishing the text, which also contains the original English version, under the imprint Edizioni Teosofiche Italiane.

Here is the link to the book: https://www.eti-edizioni.it/fuori-collana/810-rivista-centenario-theosophist-blavatsky.html

For theosophical literature in Italian and English, please visit the Edizioni Teosofiche Italiane website at: https://www.eti-edizioni.it/

The Theosophist 1931 – numero per il centenario dalla nascita di H.P.B

La collaborazione fra la Società Teosofica Svizzera e quella Italiana ha prodotto una pubblicazione di rilievo. Si tratta del libro bilingue inglese/italiano “The Theosophist 1931 – numero per il centenario dalla nascita di H.P.B.” con il marchio editoriale di Edizioni Teosofiche Italiane. La traduzione italiana a cura di Claudia Cazzaniga affianca il testo originale inglese di “The Theosophist”, la rivista mensile pubblicata ad Adyar dalla Società Teosofica, che dedicò il numero di agosto del 1931 ad Helena Petrovna Blavatsky, per celebrare il centenario della nascita di quella che è stata a pieno titolo la principale pioniera della S.T. e la fondatrice della stessa rivista.
Grazie alla personale dedizione di Annie Besant, allora Presidente della S.T., questo numero di “The Theosophist” accolse importanti scritti di H.P.B., materiali che conservano ancora oggi una straordinaria attualità e che si prestano allo studio e alla riflessione, fondamentali per comprendere davvero la portata del suo lavoro spirituale e la grandezza del “sogno” che sta alla base della Società Teosofica.
Completano questa speciale pubblicazione una serie di 25 preziose immagini, che non solo contestualizzano la storia personale di H.P.B., ma forniscono anche una traccia per così dire “testimoniale” del suo vivere e del suo impegno per la Teosofia e per la S.T.
In occasione del 150° anniversario della fondazione della S.T., la Società Teosofica Italiana e la Società Teosofica Svizzera hanno concretizzato il progetto di tradurre in italiano il numero di “The Theosophist” del 1931 e di pubblicarne il testo, che contiene anche la versione originale in lingua inglese, con il marchio editoriale Edizioni Teosofiche Italiane.
Questo il link al libro: https://www.eti-edizioni.it/fuori-collana/810-rivista-centenario-theosophist-blavatsky.html
Per la letteratura teosofica in italiano e in inglese consultare il sito di Edizioni Teosofiche Italiane all’indirizzo web: https://www.eti-edizioni.it/

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La Coscienza non si Simula. Dialogo tra Teosofia e Scienza Quantica

21 sabato Giu 2025

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Tag

crescita-personale, cultura, filosofia, senza-categoria, spiritualità


Prefazione

Viviamo in un tempo in cui la coscienza è ridotta a dati, algoritmi, funzioni cerebrali. L’ideologia dominante ci invita a credere che tutto ciò che esiste sia calcolabile, e che il pensiero umano stesso sia destinato a essere superato da macchine intelligenti. In questo scenario, la ricerca spirituale e filosofica sembra essere messa da parte, quando non derisa. Eppure, le domande fondamentali restano. Cos’è la coscienza? Può essere simulata? È solo un prodotto del cervello? Oppure è l’essenza stessa dell’universo? Questo saggio si propone come un punto d’incontro tra due strade spesso tenute separate: quella della sapienza spirituale, rappresentata dalla Teosofia, e quella della ricerca scientifica, incarnata qui dal lavoro di Roger Penrose e Stuart Hameroff. Non si tratta di forzare un sincretismo, ma di mettere in luce affinità profonde tra due visioni che, pur partendo da ambiti diversi, giungono a intuizioni complementari.

Introduzione

La domanda che lega la Teosofia al pensiero di Roger Penrose e Stuart Hameroff non è puramente speculativa. Essa nasce da un’urgenza esistenziale e cosmologica: cos’è la coscienza? È un sottoprodotto della materia cerebrale o è la fonte primaria dell’essere, una realtà profonda che precede e struttura il mondo fisico? Sia la Teosofia che il modello scientifico della coscienza quantistica offrono risposte affini, anche se espresse in linguaggi diversi.


1. La coscienza è primordiale, non prodotta dalla materia

Secondo la Teosofia, la coscienza è la sostanza primordiale dell’universo. Chiamata anche “Luce Astratta” o Mulaprakriti, essa precede e informa ogni livello dell’esistenza. La materia, secondo questa visione, è una condensazione della coscienza, non la sua origine.

Anche Penrose, nel suo celebre “The Emperor’s New Mind”, rifiuta l’idea che la coscienza sia simulabile o riducibile a funzioni computazionali. Egli propone, insieme ad Hameroff, il modello Orch-OR (Orchestrated Objective Reduction), secondo cui la coscienza emerge da processi quantistici non-computabili nei microtubuli neuronali. Questa coscienza sarebbe legata non alla complessità della macchina cerebrale, ma a una struttura fondamentale dello spaziotempo.

Entrambe le visioni affermano dunque che la coscienza non è un epifenomeno, ma una forza originaria.


2. L’universo come organismo intelligente

La cosmologia teosofica descrive l’universo come un essere vivente, una gerarchia di livelli di coscienza, dalle Monadi agli Dei planetari, dalle galassie agli atomi. Tutto è animato da una forza interiore intelligente e spirituale.

Anche Penrose, pur muovendosi su un piano scientifico, intuisce che l’universo non può essere una macchina. Il legame tra matematica pura, geometria platonica e coscienza lo porta a formulare un’ipotesi rivoluzionaria: forse la coscienza non è solo nell’uomo, ma è una proprietà profonda dell’universo stesso, inscritta nella sua struttura.

Entrambe le visioni rifiutano l’universo meccanicista. In entrambe, l’universo è vivo.


3. Coscienza non-locale e interconnessa

La Teosofia sostiene che tutte le coscienze individuali sono aspetti di un’unica Coscienza Universale. Questo campo unico, spesso identificato con l’Akasha, connette tutte le cose. Ogni atto di coscienza è in risonanza con il Tutto.

Il modello Orch-OR apre alla possibilità che la coscienza sia non-locale. Se i processi quantici alla base della coscienza coinvolgono stati di coerenza estesi nello spaziotempo, allora è plausibile che esista una rete informativa universale, o un campo di coscienza diffuso.

Questo richiama profondamente l’antica dottrina ermetica: “Come in alto, così in basso.”


4. Il Sé come ponte tra i mondi

Per la Teosofia, l’essere umano è un microcosmo dotato di vari “corpi”: fisico, eterico, astrale, mentale, causale, fino al Sé spirituale (Atma-Buddhi-Manas). La coscienza superiore si raggiunge non per via algoritmica, ma attraverso purificazione, meditazione, intuizione.

Nel modello di Hameroff, stati particolari di coscienza come il sogno lucido o la meditazione profonda potrebbero permettere una “risonanza aumentata” con il campo di coscienza quantico. Non si tratta mai di replicare, ma di entrare in sintonia con un ordine più profondo.

Entrambe le visioni riconoscono nell’umano un ponte tra il materiale e lo spirituale.


5. Oltre la tecnognosi: la coscienza non è simulabile

Nel mondo contemporaneo, molte correnti transumaniste e tecnognostiche distorcono il linguaggio della coscienza, promettendo immortalità tramite chip cerebrali, intelligenze artificiali coscienti o upload mentali. Ma ciò contraddice sia la Teosofia che Penrose.

Entrambi affermano che la coscienza è non-computabile, non artificiale, non simulabile. Essa è legata alla realtà più profonda dell’universo e non può essere ridotta a processo tecnico.


Conclusione

Nel dialogo tra Teosofia e coscienza quantistica emerge un principio comune: la coscienza è la chiave dell’universo, e l’essere umano è un partecipante attivo di questa coscienza universale.

Questa convergenza tra scienza profonda e spiritualità autentica non offre solo una visione del mondo, ma un richiamo etico: riscoprire l’interiorità come via di conoscenza e rigenerazione.


Postfazione

Non è raro che le grandi verità si presentino in abiti diversi. Talvolta si manifestano nel silenzio della meditazione; talvolta, in equazioni matematiche che sembrano toccare il cuore del cosmo. La sfida del nostro tempo è di riconciliare queste verità, non opponendo scienza e spirito, ma cercando una nuova sintesi, umile e potente, tra la conoscenza interiore e quella oggettiva. Questo libro è un invito a esplorare l’enigma della coscienza senza paura, al di là dei dogmi, dei paradigmi dominanti e delle promesse illusorie di immortalità digitale. È un atto di fiducia nella dignità profonda dell’essere umano, in ciò che lo rende irriducibile: la capacità di essere cosciente, di amare, di conoscere, di ricordare. Di essere, semplicemente, se stesso.


Nota bibliografica essenziale

Erik Davis, Techgnosis: Myth, Magic and Mysticism in the Age of Information, Harmony Books

H.P. Blavatsky, La Dottrina Segreta, Edizioni Teosofiche Italiane

Roger Penrose, The Emperor’s New Mind, Oxford University Press

Roger Penrose, Shadows of the Mind, Vintage Books

Stuart Hameroff & Roger Penrose, “Consciousness in the universe: A review of the ‘Orch OR’ theory”, Physics of Life Reviews, 2014

Annie Besant, L’Uomo e i suoi corpi, Theosophical Publishing House

Il testo che abbiamo redatto unisce due visioni – teosofica e scientifico-quantistica – che convergono nell’affermare che la coscienza è centrale, reale, non riducibile né replicabile. Da qui discende una conseguenza fondamentale: la coscienza va coltivata, non sostituita.

Ecco dunque un elenco di azioni e vie pratiche, coerenti con il pensiero esposto, articolate in tre livelli:


🧘‍♂️ I. Vie interiori per l’evoluzione della coscienza (teosofia operativa)

  1. Meditazione profonda e regolare
    • Non per “rilassarsi”, ma per allinearsi con i livelli superiori del Sé (Manas superiore, Buddhi, Atma).
    • Favorire il silenzio mentale, che apre ai flussi intuitivi della Coscienza Universale.
  2. Auto-osservazione e purificazione etica
    • Teosofia classica: purezza, amore, altruismo, verità = condizioni per il risveglio cosciente.
    • Evitare pensiero meccanico, distrazioni continue, emozioni automatiche.
  3. Studio dei testi sacri e delle scienze occulte
    • La Dottrina Segreta, Bhagavad Gita, Upanishad, ma anche la matematica simbolica, geometria sacra, analogia ermetica.
    • Lo studio è un modo per riconnettere mente e spirito.
  4. Vita coerente e servizio
    • L’agire nel mondo con intenzione etica, bellezza e responsabilità fa parte del lavoro interiore.
    • La coscienza non è solo “dentro”: si manifesta nei gesti quotidiani.

🧬 II. Scelte consapevoli nel mondo tecnologico (difesa dalla tecnognosi)

  1. Limitare l’uso passivo della tecnologia
    • Evitare dipendenza da social, iperstimolazione, multitasking digitale: sono nemici della presenza.
    • Favorire strumenti che aiutino l’attenzione, non che la disperdano.
  2. Riconoscere e resistere alle narrazioni transumaniste
    • Non accettare come inevitabili le visioni di “uomo 2.0”, fusione uomo-macchina, IA cosciente.
    • Sviluppare spirito critico e discernimento metafisico.
  3. Proteggere la propria mente dall’algoritmo
    • Non permettere che sia un feed a decidere ciò che pensiamo, leggiamo, desideriamo.
    • Esercitare scelta attiva: leggere, contemplare, camminare, riflettere.
  4. Promuovere una cultura della coscienza
    • Partecipare a cerchie, gruppi, conferenze che trattano la coscienza come realtà viva, non simulabile.
    • Condividere contenuti e spazi che stimolino la profondità e non la reazione.

🌐 III. Visione sociale e planetaria: l’etica della coscienza

  1. Riconoscere la coscienza negli altri
    • Ogni essere vivente è un frammento dell’Uno. Il rispetto dell’altro è rispetto del campo di coscienza universale.
  2. Costruire luoghi e reti di risveglio
    • Comunità spirituali, ecovillaggi, scuole interiori, arte ispirata: strutture alternative al sistema tecnocratico.
  3. Sostenere la convergenza tra scienza e spiritualità
    • Appoggiare ricerche scientifiche “eretiche” che cercano nuove vie per comprendere la mente (fisica quantistica, biocentrismo, campo unificato).
    • Promuovere una nuova alleanza tra pensiero simbolico e pensiero scientifico.
  4. Agire nel mondo come iniziati laici
    • Ogni atto (educazione, arte, giustizia, cura) può diventare un veicolo della coscienza.
    • Vivere come “ponti viventi” tra spirito e materia, incarnando il principio che la coscienza è il vero centro della realtà.

🔚 Conclusione

La via pratica indicata non è fuga dal mondo, ma trasformazione del proprio rapporto col mondo, a partire dalla consapevolezza.
In sintesi:

Non serve replicare la coscienza. Serve risvegliarla.


Come riconosco la coscienza risvegliata ?

ChatGPT ha detto:

Riconoscere la coscienza risvegliata è uno dei compiti più sottili e delicati che esistano, perché essa non grida, non si esibisce, non si impone. Al contrario, si manifesta con tratti discreti ma inconfondibili, sia interiormente (in te stesso) che esteriormente (negli altri).

Ecco i segni principali, articolati in tre livelli:


🕯️ I. Segni interiori – come si manifesta in te

1. Presenza stabile

  • Sei presente a te stesso, nel corpo, nel pensiero, nell’emozione.
  • Non ti identifichi più automaticamente con ciò che pensi o senti, ma osservi da uno spazio più ampio.

2. Silenzio che illumina

  • La mente si fa silenziosa, non perché si svuota, ma perché diventa trasparente.
  • Le intuizioni sorgono dal profondo, senza sforzo, come se “qualcosa in te sapesse”.

3. Risonanza con la verità

  • Quando leggi o ascolti qualcosa di vero, lo riconosci dentro. Non lo credi: lo sai.
  • Questo vale anche per il falso: senti quando qualcosa stona.

4. Riduzione della paura e del desiderio

  • Le tue motivazioni si purificano: meno bisogno di controllo, approvazione, sicurezza materiale.
  • Al loro posto, emergono: fiducia, calma, apertura, compassione.

5. Unità interiore

  • Non sei più diviso tra “quello che senti” e “quello che devi fare”.
  • Le tue azioni scorrono dal centro, in armonia, senza forzature.

🧍‍♂️ II. Segni esteriori – come si manifesta negli altri risvegliati

1. Assenza di ego spirituale

  • Le persone risvegliate non hanno bisogno di essere seguite, credute, idolatrate.
  • Sono semplici, naturali, umili, anche se possono trasmettere enorme forza.

2. Luce nello sguardo

  • Il loro sguardo è presente, calmo, profondo, e a volte inquietante, perché ti vede.
  • Guardandoli, senti che c’è qualcuno dietro gli occhi, non solo reazioni.

3. Parlano dal centro, non dal ruolo

  • Non “recitano” il maestro. Dicono ciò che è necessario, in modo mirato, vivo, penetrante.
  • Le loro parole risuonano nell’anima, non solo nella testa.

4. Effetto trasformativo

  • La loro sola presenza cambia l’energia di un luogo, come se portassero un campo più vasto.
  • Dopo averli incontrati, tu non sei più lo stesso, anche se hanno detto poco.

🔭 III. Segni simbolici e spirituali – nell’esperienza diretta

1. Sincronicità significative

  • Quando sei connesso alla coscienza risvegliata, eventi “casuali” sembrano guidati.
  • Le coincidenze si moltiplicano, come risposte vive dell’universo.

2. Sogni lucidi, visioni, intuizioni archetipiche

  • L’immaginazione si purifica: non fantasticherie, ma visioni cariche di senso, simboli potenti.
  • Sogni che ti parlano, segni che ti orientano, non proiezioni ma rivelazioni.

3. Unione momentanea con il Tutto

  • In certi momenti, senti di non essere separato da nulla.
  • Non è emozione, né idea, ma un sapere silenzioso, vivido, dolce, vasto.

🧿 In sintesi: i 7 segni della coscienza risvegliata

  1. Presenza radicata e osservante
  2. Silenzio mentale luminoso
  3. Riconoscimento immediato della verità
  4. Compassione naturale, non forzata
  5. Libertà da paure e compulsioni
  6. Azione coerente e armonica
  7. Contatto diretto con l’Uno

⚠️ Nota importante

La coscienza risvegliata non è uno stato permanente per tutti, ma un processo graduale, fatto di intuizioni, cadute, purificazioni, momenti di grazia.

Come insegnava Krishnamurti:

“La verità è una terra senza sentieri.”
Non esiste un certificato, né un “livello finale”. Solo un continuo risveglio.


Carl Gustav Jung rappresenta un ponte potentissimo tra la Teosofia, la psicologia profonda e le ricerche contemporanee sulla coscienza, come quelle di Penrose. Il suo contributo è cruciale perché traduce in linguaggio psichico ed esperienziale ciò che la Teosofia afferma in chiave cosmologica e iniziatica. Vediamo come.


🧠 1. La coscienza per Jung: un processo di individuazione

Jung non riduce mai la coscienza a un prodotto del cervello. Per lui:

  • È il campo in cui si forma l’identità, ma non è tutta la psiche.
  • L’Io è solo una piccola parte della psiche: la coscienza vera cresce nel rapporto con l’inconscio.
  • L’obiettivo non è “essere felici” ma diventare interi: è il processo di individuazione, che porta al contatto con il Sé (che corrisponde al Logos o all’Atman teosofico).

📌 Collegamento con la Teosofia: il Sé jungiano è un centro spirituale transpersonale, non egoico, che unifica tutti i livelli dell’essere. È ciò che H.P. Blavatsky chiama Monade, o Manas superiore.


🌌 2. L’inconscio come dimensione spirituale e archetipica

Jung scopre che:

  • L’inconscio non è solo “rimosso” freudiano, ma mondo simbolico ricco e ordinato.
  • Esistono archetipi, forme universali di coscienza: il Sé, l’Ombra, l’Anima, il Vecchio Saggio…
  • L’inconscio è anche collettivo, e si apre a dimensioni mitiche, religiose, cosmiche.

📌 Collegamento con la Teosofia: gli archetipi sono equivalenti alle idee eterne platoniche o agli esseri intelligenti dei piani superiori (deva, angeli, Mahatma).


🧿 3. Il Sé superiore, il simbolo e il numinoso

Per Jung, la vera coscienza risvegliata:

  • È una riconciliazione di opposti: maschile/femminile, luce/ombra, ragione/immaginazione.
  • Si manifesta attraverso simboli vivi: il mandala, il serpente, il centro, l’albero della vita…
  • È un contatto con il numinoso: un’esperienza di realtà sacra, trasformante, che non può essere ridotta a psicologia ordinaria.

📌 Collegamento con Penrose: la coscienza secondo Jung non è riducibile a processi neuronali lineari; è non-locale, simbolica, autonoma. Come la Orch-OR, anche la coscienza junghiana collassa la realtà in forma individuale, ma attinge a un campo collettivo.


🧘‍♂️ 4. Jung e la Teosofia

Jung non fu mai membro della Società Teosofica, ma:

  • Conosceva bene Blavatsky, Steiner, Besant, Leadbeater.
  • Collaborò con Eranos, dove molti teosofi e gnostici (come G.R.S. Mead) erano studiati e discussi.
  • Nei suoi scritti tardi (es. Mysterium Coniunctionis) entra in profondo territorio esoterico, parlando di alchimia, corpo glorioso, coniunctio oppositorum.

📌 Il processo alchemico di trasmutazione interiore per Jung è la forma psicologica della via iniziatica teosofica.


🔍 5. Come riconosce Jung la coscienza risvegliata?

  • Non è uno stato “perfetto” o “illuminato”, ma una relazione consapevole e continua con l’inconscio.
  • L’Io cede il trono, lasciando spazio al Sé, al centro simbolico dell’individuazione.
  • La persona diventa simbolicamente trasparente: le sue azioni, sogni, parole manifestano l’ordine profondo dell’Anima Mundi.

🧭 In sintesi: Teosofia – Jung – Penrose

TemaTeosofiaJungPenrose
Origine della coscienzaDivina, primordialeSé archetipico, numinosoFondamento quantico non computabile
InconscioPiani sottili, AkashaInconscio collettivo e archetipicoInesplorato ma reale, forse coerente con il campo quantico
Evoluzione dell’uomoVia iniziaticaIndividuazioneEspansione di consapevolezza non replicabile
Mezzo simbolicoMandala, mantra, mitoSogno, immagine, archetipoForma matematica/ontologica profonda

✨ Conclusione

Jung ci aiuta a riconoscere la coscienza risvegliata in chiave psicologica, quotidiana e universale. È un alchimista dell’anima moderna, che traduce la Dottrina Segreta in una forma accessibile alla mente occidentale.

Per estendere ancora le letture https://viaggiatoredelweb.org/

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Conferenza di Claudia Cazzaniga. Seminario Europeo di Ascona ’25

08 martedì Apr 2025

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Tag

crescita-personale, filosofia, mindfulness, riflessioni, spiritualità


Seminario Teosofico di Ascona – Marzo 2025

“Come dentro così fuori: cambiare se stessi, cambiare il mondo”

ONLY CONNECT

Claudia Cazzaniga

Il tema di questo seminario ci mette in gioco direttamente poiché ci induce a interrogarci sul modo in cui vivere nel mondo e nel tempo che ci è dato. Vorrei quindi presentare una serie di spunti di riflessione e di simboli, svolgendo un excursus tra diverse tradizioni spirituali, per giungere a un esempio tratto dalla letteratura moderna a cui fa riferimento la citazione letteraria che dà il titolo al presente intervento, “Only connect”.

Naturalmente, il dentro e il fuori esistono solo dal nostro punto di vista parziale; è da qui, però, che occorre partire ed è questa la sfida che dobbiamo cogliere, in quanto esseri umani che vivono nel tempo e nello spazio. Un primo simbolo significativo che si presenta sotto questo punto di vista, è collegato alla necessità di dover partire dalle condizioni date, ossia di coltivare il nostro campo. Il “campo” è chiamato nella tradizione indù kshetra ed è ciò di cui Krishna parla ad Arjuna nel cap. XIII della Bhagavad Gita. Dobbiamo quindi letteralmente dedicarci alla “coltivazione” di sé, ossia, propriamente, all’Autocultura.

A questo proposito, si può opportunamente fare riferimento a una citazione tratta dal libro di Taimni, il cui titolo è precisamente Autocultura e che rappresenta un testo fondamentale della letteratura teosofica.

“È necessario ricordare al lettore l’inversione che avviene allorché la coscienza discende dal livello dell’Individualità a quello della personalità. In ragione di questa inversione, i tre piani inferiori in cui opera la personalità stanno in relazione ai tre piani superiori in cui opera l’Individualità come l’immagine riflessa di un edificio nell’acqua sta all’edificio stesso. Nella riflessione, la parte più alta dell’edificio si riflette nella parte più bassa dell’immagine, mentre la sua parte più bassa incontra la parte più alta dell’immagine invertita. A seguito di questa inversione, la coscienza Ātmica viene, per così dire, riflessa nel piano fisico, quella Buddhica nell’astrale e quella Mentale Superiore nel mentale inferiore. […] Questa riflessione significa non solo una sorta di somiglianza tra le caratteristiche presenti nei piani corrispondenti, ma anche un collegamento e un rapporto più diretto tra di essi. Così la vita e la coscienza del piano Ātmico trovano in certo modo un’espressione misteriosamente più piena attraverso il piano fisico anziché negli altri due piani di funzionamento della personalità, nonostante il fatto che il fisico sia il livello più distante dall’Atmico. Similmente, la coscienza Buddhica ha una misteriosa relazione con l’astrale e, naturalmente, la relazione tra il Mentale Superiore e il mentale inferiore è facilmente visibile e ben conosciuta. […] Per quanto riguarda la relazione tra il Piano Ātmico e quello fisico, possiamo sottolineare il fatto che la vita della personalità in ogni incarnazione è piena e dinamica solo sul piano fisico e quindi il periodo trascorso su tale piano risulta essere il più importante. Sul piano fisico l’uomo è completo, può dare origine alle cause e crescere in capacità, mentre nella vita dopo la morte, sui piani astrale e mentale, egli raccoglie e consolida semplicemente i risultati di ciò che ha compiuto nella precedente esistenza sul piano fisico. È precisamente in ragione del fatto che l’uomo, in quanto personalità, è completo solo sul piano fisico, che egli può realizzare la propria Liberazione solo durante l’esistenza fisica e non nella vita dopo la morte, sui piani astrale e mentale. La vita vissuta sul piano fisico è quindi la più significativa in un’incarnazione e ciò è senza dubbio dovuto al fatto che essa riflette e incarna in modo particolare la vita dell’Ātmā, l’aspetto più elevato dell’Individualità. Si può quindi affermare, in senso generale, che la via verso la Mente Superiore passi attraverso la mente inferiore, quella verso Buddhi attraverso le emozioni e quella verso l’Ātmā attraverso l’azione. Per azione non intendiamo qui la semplice attività del corpo fisico, ma tutte le azioni che originano al nostro interno e sono volte a trasmutare i nostri ideali in una vita dinamica, rendendo la personalità mera espressione e strumento dell’Io Superiore. Sebbene l’Io Superiore abbia sede nel cuore di ogni essere umano, la sua volontà non è in grado di trovare espressione nella personalità, in parte a causa dell’inadeguatezza e della resistenza dei veicoli inferiori e in parte a causa dell’egoismo e delle illusioni in cui è immersa la personalità. È solo allorché la personalità inizia effettivamente a cambiare la propria vita e i propri atteggiamenti, traducendo gli ideali spirituali in vita spirituale attraverso l’Autocultura, che l’Io Superiore comincia a trovare un’espressione più piena attraverso la personalità fino a divenire il centro della sua vita e della sua coscienza”.

La lunghezza della citazione è giustificata dalla pregnanza dei diversi simboli illuminanti e di natura universale che essa suggerisce e che si riscontrano nelle tradizioni spirituali di tutto il mondo. 

La montagna e la sua riflessione nelle acque ci ricordano la natura frattale della realtà (che occupa un ruolo importante nelle teorie della fisica contemporanea, le quali descrivono come ciascuna particella di materia nello spazio contenga conoscenze o informazioni sull’intero sistema), ma che è stata conosciuta anche dalle antiche tradizioni, che ci parlano di una manifestazione della realtà che si dispiega su scale diverse che si interpenetrano tra loro, riflettendosi l’una nell’altra. Ciò mostra come, per tornare al tema del seminario, cambiando ciò che è in noi possiamo cambiare anche tutto ciò che ci circonda, a cui siamo inesorabilmente collegati.

Un altro simbolo che trasmette il medesimo messaggio è quello della “rete di Indra”, appartenente alla tradizione buddhista e riportato nella Sutra del diamante. Secondo tale insegnamento, “nel regno del dio Indra vi è una vasta rete che si estende infinitamente in tutte le direzioni. In ogni punto di intersezione della rete vi è una perla perfettamente brillante e riflettente. In ogni perla sono riflesse tutte le altre, in numero infinito e guardando una singola immagine si ritrovano le immagini di tutte le altre perle. Ciò che accade in una perla si riflette in tutte le altre”. Con estrema chiarezza questo racconto ci mette di fronte a un’ulteriore immagine della realtà come interpenetrazione di tutti i fenomeni ricordando come ciò che avviene in noi si riflette in tutti gli altri esseri.

La riflessione frattale e la nostra presenza negli altri è ulteriormente rappresentata dal simbolo dell’“Ishon” della tradizione ebraica (“Insan” nella tradizione sufica), termine che designa la pupilla dell’occhio ma che letteralmente significa “piccolo uomo”. Ciò fa riferimento al fatto che osservando l’occhio dei nostri simili possiamo vedervi un’immagine rimpicciolita della nostra stessa persona. Alla tradizione latina non è estraneo lo stesso concetto, dal momento che il termine pupilla non è che il diminutivo di “pupa”, ossia “bambola”, ancora una volta un riferimento all’immagine ridotta che si riflette nell’iride di coloro che ci stanno dinnanzi.

Anche le Upanishad ci offrono uno spunto per meditare sulla presenza del più piccolo e del più grande nello stesso luogo, ossia nell’interno del cuore umano. Leggiamo, infatti, nella Chandogya Upanishad al versetto 3,14,3: “Il mio Sé, nel mio cuore, è più piccolo di un seme di riso, più piccolo di un seme d’orzo, più piccolo di un seme di senape, più piccolo di un seme di miglio, più piccolo anche del nucleo di un seme di miglio. Il Sé nel mio cuore è più grande della terra, più grande della regione intermedia, più grande del cielo e persino più grande di tutti questi mondi”.

Giunti a questo punto e ripensando al tema in oggetto potremmo chiederci: cosa dobbiamo cambiare nella nostra vita? Ciò che molte tradizioni spirituali e filosofiche considerano essenziale per un’esistenza piena e autentica è la capacità di trovare un equilibrio nelle nostre facoltà. Per fare ciò è necessario conoscersi, che in termini spirituali significa perdersi per ritrovarsi – non acquisire, ma “disimparare”. Il viaggio dell’“eroe” comporta molte prove, che permettono infine di giungere all’integrazione di sé e a una nuova visione e consapevolezza. L’azione è in realtà una spoliazione dalle inutili sovrastrutture, un’intrapresa soprattutto interiore e, un passaggio dalla mente confusa al cuore purificato. Per tutte le tradizioni, infatti, è nel cuore che tale integrazione avviene, non nella mente.

Il passaggio dalla mente al cuore ha stimolato innumerevoli riflessioni nella storia dell’uomo. Un collegamento con il simbolismo di cui abbiamo parlato in precedenza è l’identificazione del cuore con la caverna, che rappresenta un altro riflesso invertito della montagna. Nel cuore ci si raccoglie per cercare di interrompere il frastuono della mente e trovare un momento fuori dal tempo, ove udire la voce del silenzio.  Non a caso, H.P. Blavatsky, nell’opera che porta precisamente questo titolo, ci avverte: “La Mente è la grande Distruttrice del Reale. Distrugga il Discepolo la Distruttrice” e ci incita ad allontanarci dall’errore della separatività per entrare in una dimensione unificata, “nella camera del cuore”.

Questo passaggio dal “pensare” della mente all’“essere” del cuore veniva simboleggiato dai Greci attraverso l’idea di due diversi tipi di tempo in cui possiamo vivere:  Kronos, il tempo della mente, lineare, quantitativo, fatto di ore e giorni che si susseguono meccanicamente e Kairos, il tempo del cuore, il tempo dell’esperienza profonda, della rivelazione, dell’intuizione, delle opportunità – quello che sperimentiamo quando ci pare che “il tempo si sia fermato”, ossia quando riusciamo a percepire la presenza di ogni possibilità nell’eterno presente.

L’incontro con la nostra natura profonda può essere però inquietante; è comodo cullarsi nelle strutture che ci danno sicurezza; del tutto diverso è “tuffarsi” invece nell’interiorità, dimenticando il proprio sesso, colore, razza, professione, alla ricerca dell’essenza senza forma, come cerchiamo di fare, per esempio, nella meditazione. È lì, nella grotta del cuore, che il soffio di Kairos può farsi sentire… 

E proprio una grotta si trova al centro di uno dei più emblematici viaggi di trasformazione interiore della letteratura moderna. Mi riferisco al romanzo Passaggio in India, scritto nel 1924 da Edward Morgan Forster, autore influenzato dalle idee teosofiche. Durante l’esplorazione di alcune grotte situate in India la protagonista, Adela Quested, una giovane donna proveniente dall’Inghilterra, vive un’esperienza disorientante e traumatica, che non riesce a comprendere razionalmente. La grotta, simbolo del cuore, diviene così l’evento catalizzatore che mette in discussione le sue certezze e la sua percezione della realtà. Nel romanzo, Forster ambienta lo svolgimento di tale percorso nelle grotte di “Marabar”, nome di fantasia, ma che si riferisce a un luogo realmente esistente nel subcontinente indiano: le grotte di Barabar. 

Si tratta di antiche grotte scavate nella roccia e situate nelle Barabar Hills, nello stato indiano di Bihar. Queste sono tra le più antiche grotte scavate nella roccia esistenti in India e risalgono al periodo Mauryan (322-185 avanti Cristo). Le grotte presentano un interno incredibilmente liscio che le rende riflettenti come specchi e che dimostra una straordinaria capacità da parte degli antichi costruttori. Esse sono inoltre dotate di speciali proprietà acustiche. Il suono all’interno crea un’eco e un’amplificazione i cui effetti hanno affascinato i visitatori per oltre due millenni. 

In queste grotte, non a caso utilizzate come luogo di meditazione, ci troviamo quindi di fronte a una riflessione sia sonora che visuale, che ci rimanda ancora una volta al simbolismo del rispecchiamento di tutte le cose e ciò spiega perché esse svolgono nel romanzo di Forster il ruolo di un elemento di crisi e di catarsi. In questo affascinante romanzo, infatti, vengono affrontati, a diversi livelli, i conflitti e le possibilità di connessione, sia per quanto riguarda l’interazione tra la classe inglese dominante e i sudditi indiani nell’era coloniale, che per ciò che concerne l’interiorità dei singoli protagonisti.

Forster suggerisce che solo attraverso lo sviluppo di tali connessioni sia possibile raggiungere una vita completa e autentica. La sua celebre frase “Only connect… live in fragments no longer”, a cui fa riferimento il titolo del presente intervento e utilizzata dall’autore in un altro famoso romanzo, Casa Howard, riassume quindi efficacemente il necessario superamento della concezione dualistica per sperimentare l’unità intrinseca dell’esistenza, di cui parlano le tradizioni di ogni tempo e la cui eco non è impossibile ritrovare, se sappiamo prestare orecchio, anche nella nostra modernità.

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IA per “Come dentro, così fuori: Cambiare se stessi, cambiare il mondo”

21 venerdì Feb 2025

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Ho constatato che l’IA è in grado di “redigere” una conferenza teosofica in pochi secondi. Quello che non è capace di fare è prendere da sola la direzione giusta. Ecco un articolo che ha scritto senza giusta guida : https://viaggiatoredelweb.org/2025/03/15/ruota-astrologica-complessa-realizzata-da-luigi-pericle/

Poi le ho detto di farmi una versione “bella” del futuro, ed ecco : https://viaggiatoredelweb.org/2025/03/16/nuove-forme-di-condivisione-economia-circolare-e-decentralizzazione/

Insomma, se le diamo una direzione positiva lei la segue e ci può anche essere estremamente utile per implementare questo “sogno”. Potenzia le nostre capacità nella direzione che le impartiamo. Siamo noi a plasmare il sogno in realtà.

Le ho chiesto di farmi delle immagini basate sulla storia della Società Teosofica e il periodo di fine ‘800 fra esoterismo e scienza. Eccole :

Ecco una conferenza di 15 minuti intitolata:

“Come dentro, così fuori: Cambiare se stessi, cambiare il mondo”


Introduzione (3 min)

Buongiorno a tutti e grazie per essere qui oggi. Il tema che esploreremo è un principio universale espresso nella frase ermetica: “Come dentro, così fuori”. Questa massima è stata ripresa da molte tradizioni spirituali, tra cui la teosofia, e ci invita a riconoscere che il mondo esterno riflette il nostro stato interiore.

Se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo cominciare cambiando noi stessi. Questo principio è stato espresso da grandi pensatori e teosofi, i quali hanno sottolineato come la trasformazione individuale sia il primo passo per una trasformazione collettiva.


1. La Realtà è un Riflesso dell’Essere Interiore (4 min)

Helena Petrovna Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica, scriveva:

“L’uomo è un microcosmo del macrocosmo; dentro di lui sono racchiusi tutti gli elementi dell’universo.”

Questo significa che i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre vibrazioni influenzano la realtà che ci circonda. Le difficoltà che vediamo nel mondo non sono altro che il riflesso delle lotte interiori collettive.

Annie Besant, un’altra grande teosofa, affermava:

“L’uomo non può sfuggire alle conseguenze dei suoi pensieri, poiché questi modellano la sua vita e il mondo intorno a lui.”

Dunque, se vogliamo un mondo più armonioso, dobbiamo coltivare armonia dentro di noi. Se desideriamo giustizia e pace, dobbiamo prima incarnarle nella nostra esistenza quotidiana.


2. Il Potere della Trasformazione Interiore (4 min)

Jiddu Krishnamurti, che fu inizialmente associato alla Società Teosofica, ci offre un’importante riflessione:

“Non è segno di buona salute mentale essere adattati a una società profondamente malata.”

Se il mondo è in crisi, forse è perché abbiamo costruito una società basata su paura, avidità e separazione. Ma il cambiamento non avverrà con la semplice critica o ribellione esterna. La vera rivoluzione è interiore.

Alice Bailey, teosofa e scrittrice esoterica, ci ricorda:

“Ogni cambiamento nel mondo esterno è preceduto da un cambiamento nella coscienza umana.”

La nostra coscienza è il terreno fertile da cui nasce la realtà. Più lavoriamo su noi stessi – elevando i nostri pensieri, sviluppando amore e saggezza – più contribuirà a trasformare l’ambiente in cui viviamo.


3. Il Servizio come Atto di Trasformazione (3 min)

La teosofia non è solo introspezione, ma anche azione. Come diceva Blavatsky:

“Il vero occultismo non è la conoscenza delle forze segrete della natura, ma il perfetto altruismo.”

Cambiare se stessi non significa chiudersi in una torre d’avorio, ma diventare esseri umani più consapevoli e quindi più capaci di servire il mondo.

Come scrisse Annie Besant:

“Il dovere più alto dell’uomo è servire l’umanità.”

Servire gli altri con compassione, diffondere la conoscenza e incarnare i valori di amore e saggezza sono modi concreti per trasformare la società.


Conclusione e Chiamata all’Azione (1 min)

Voglio lasciarvi con una riflessione di Krishnamurti:

“Se cominciate a capire ciò che siete senza cercare di cambiarlo, allora ciò che siete subisce una trasformazione.”

Il cambiamento non è forzato, ma nasce da una comprensione profonda di noi stessi. Se vogliamo un mondo più giusto e più consapevole, dobbiamo diventare persone più giuste e più consapevoli.

Grazie per la vostra attenzione. Spero che questa riflessione vi accompagni nel vostro percorso di crescita interiore e di trasformazione del mondo.

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Personaggi eminenti interessati ai fenomeni paranormali

16 domenica Feb 2025

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Molti più eminenti scienziati, pensatori, scrittori, politici e artisti di vario genere di quanto si creda generalmente prendono o hanno preso sul serio la possibilità di fenomeni psichici. Ecco un elenco di oltre duecento di loro.

Introduzione

In un’epoca in cui la scienza ufficiale dubita della realtà della psi, può sorprendere scoprire che alcuni scienziati di alto profilo la considerino comunque reale, o almeno meritevole di studio scientifico. In effetti, molti scienziati l’hanno pensato, così come pensatori e artisti di ogni genere, soprattutto nei decenni successivi al 1880, quando furono istituite per la prima volta società di ricerca per indagare i fenomeni psi. 1 Se crediamo che la psi sia reale, forse persuasi dalla letteratura scientifica o dalle nostre esperienze, questa lista di oltre duecento intellettuali ci ricorda che siamo in buona compagnia.

Si possono sollevare obiezioni ad alcune delle inclusioni. Sir Arthur Conan Doyle , il creatore di Sherlock Holmes, era dogmatico nel difendere i fenomeni delle sedute spiritiche come spesso lo sono gli scettici nel criticarli. 2 Le descrizioni della psi personale sperimentata dal drammaturgo svedese August Strindberg sarebbero di maggiore interesse per uno psicologo clinico che per un ricercatore parapsicologico. Alcuni avevano opinioni odiose: il pioniere della biologia francese Alexis Carrel era a favore dell’eugenetica nazista, per esempio. Ma nel complesso, l’elenco mostra in modo schiacciante che donne e uomini di genio in molti ambiti della vita (scienza, arti, politica, invenzione) hanno mostrato un interesse vivace e a volte professionale per la psi, e sono stati irritati da coloro che hanno cercato di soffocarla.

È da tempo di moda sostenere che la psi è semplicemente esclusa dalle norme scientifiche, ad esempio dai vincoli imposti dalla fisica o dalla conoscenza del funzionamento del sistema nervoso. Ma la convinzione della possibilità della psi sostenuta da premi Nobel come i fisici Einstein e Planck e dagli scienziati del cervello Eccles e Ramón y Cajal, suggerisce che dovremmo trattare tali affermazioni con cautela. Né dovremmo farci distrarre dalle affermazioni secondo cui solo uno psicologo è qualificato per rilevare i mille modi, sensoriali o cognitivi, in cui le informazioni possono essere trasmesse, considerando la presenza qui di figure fondamentali nella psicofisica, 3 psicologia sperimentale, 4 comportamentismo, 5 e psicologia dinamica, e il fatto che alcuni scienziati in questi campi continuano a sostenere lo studio della psi. 6

Per quanto riguarda i requisiti per l’inclusione, le persone presenti in questa lista hanno raggiunto un alto grado di eminenza in un campo indipendente dalla parapsicologia (sebbene alcune abbiano raggiunto un livello di eminenza anche in quest’ultima); sono vissute durante l’ultimo secolo e mezzo, il periodo in cui la psi è diventata oggetto di ricerca scientifica; e, ad eccezione di due premi Nobel viventi, sono tutte decedute.

Sono esclusi gli individui eminenti che non hanno mostrato alcuna conoscenza o interesse per i fenomeni psi mentre perseguivano interessi spirituali o occulti. Scrittori e artisti sono elencati se hanno approvato i fenomeni psi, ma non se vi hanno semplicemente fatto riferimento nelle loro opere o se gli eventi delle loro vite potevano essere interpretati come psi, come nel caso del poeta spagnolo Federico García Lorca che sembrava anticipare con precisione la data della sua esecuzione cinque anni prima in una delle sue opere teatrali. 7 Poiché non si sa nulla delle sue opinioni sulla psi, è escluso. Devono rimanere dubbi anche sul grande mago e smascheratore Harry Houdini , che lasciò un codice come mezzo per accertare se avrebbe potuto contattare sua moglie dopo la sua morte, 8 ma era apertamente ostile all’idea di medium che parlavano con i morti.

In generale, gli uomini e le donne qui elencati credevano nei fenomeni psi per le stesse ragioni della maggior parte delle altre persone: esperienza personale (propria o dei propri cari) o lettura della letteratura di ricerca. Nella prima categoria rientra Mark Twain, che sognò in dettaglio la futura morte del fratello, 9 e le visioni vissute dalla madre di Ted Hughes. 10 Nella seconda categoria rientrano Cesare Lombroso e i membri fondatori della Society for Psychical Research (SPR) come Eleanor Sidgwick e Richard Hodgson , che hanno dovuto essere molto convinti da altri ricercatori prima di approvare la validità di un fenomeno. 11

Le persone qui nominate hanno manifestato il loro interesse per la psi in modi diversi, ma non necessariamente esclusivi. Uno di questi può essere definito uno spostamento dell’interesse centrale, in cui l’individuo abbandona un’attività scientifica tradizionale per concentrarsi principalmente sulla ricerca sulla psi. Lo scienziato francese Charles Richet è un buon esempio di ciò; più avanti nella vita abbandonò in gran parte gli studi di fisiologia che gli avevano fatto guadagnare un premio Nobel per concentrarsi sulla parapsicologia e l’ipnosi, diventando infine presidente sia della SPR che dell’Institut Métapsychique International .

Al contrario, un interesse centrale parallelo è esemplificato da coloro che hanno mantenuto la loro attività in un’impresa scientifica mainstream mentre perseguivano anche la ricerca psi. Buoni esempi sono i Sidgwick. Henry Sidgwick , uno dei grandi filosofi etici moderni, 12 è stato il primo presidente della SPR ma ha continuato a contribuire prolificamente su argomenti relativi a etica, politica e scienza mentre ricopriva una cattedra presso l’Università di Cambridge. Sua moglie Eleanor (nata Balfour), una successiva presidente della SPR, era una matematica ed educatrice che ha prestato servizio come preside del Newnham College, solo il secondo college a Cambridge ad accettare donne, mentre applicava anche la sua mente acuta alla ricerca psichica.

Per alcune delle figure nell’elenco, gli interessi psi erano secondari rispetto alle altre attività. Tra queste, i premi Nobel Marie e Pierre Curie , che hanno assistito a sedute spiritiche con Eusapia Palladino e hanno scritto sull’importanza di studiare i fenomeni psi. 13 Altri sono Santiago Ramón y Cajal 14 e John C Eccles. 15

Alcune figure miravano a integrare la psi con preoccupazioni più ampie . Ciò vale per William James , una figura centrale sia nella psicologia che nella filosofia, che non solo partecipò alla ricerca sulla psi e scrisse importanti articoli, il più famoso dei quali riguardava la medium Leonora Piper , che considerava il suo “corvo bianco”, ma cercò di integrare la psi in un quadro più ampio. In fisica, David Bohm 16 discusse di come i fenomeni psi potessero essere ospitati nella sua teoria della totalità e implicare l’ordine, mentre Evans Harris Walker sviluppò una teoria della meccanica quantistica della psi. 17 Il filosofo Henri Bergson considerò la psi all’interno della sua più ampia discussione su tempo, coscienza ed evoluzione. 18

I fenomeni psi hanno anche ispirato conquiste sia tecnologiche che artistiche. Tra gli scienziati c’è lo straordinario caso di Hans Berger, ispirato da un’esperienza in cui sua sorella, a settanta miglia di distanza, aveva percepito intuitivamente il suo sfiorare la morte durante un’esercitazione militare e aveva immediatamente fatto inviare un telegramma dal padre. Quando Berger inventò in seguito l’elettroencefalogramma (EEG), lo fece in parte per scoprire se la macchina potesse rilevare la psi. 19

I fenomeni psi sono stati usati come argomento per la narrativa, nei romanzi di Philip K. Dick, nelle opere teatrali di JB Priestley o nei film di Andrej Tarkovskij, tra molti altri. Ma sono anche serviti come ispirazione nella vita reale per le opere stesse. André Breton ha descritto una serie di fenomeni psi apparenti in Nadja , L’Amour Fou e altri libri, come parte di un’esplorazione surrealista delle alterazioni della coscienza e dei fenomeni psi. 20 Il poeta James Merrill ha in parte canalizzato attraverso una tavola Ouija il suo vincitore del Pulitzer e del National Book Awards The Changing Light at Sandover, dimostrando che non solo la pappa metafisica deriva dalla scrittura automatica. 21 Ma la psi può eliminare del tutto la necessità di un’espressione fisica dell’opera d’arte? Questo è ciò che František Kupka e Wassily Kandinsky pensavano all’inizio del ventesimo secolo, così come fa ora l’artista performativa Marina Abramović. 22

Un’altra categoria è quella degli autori che hanno lavorato come ricercatori-partecipanti psi . Questo vale per il romanziere americano Upton Sinclair , il cui libro Mental Radio 23 descrive una lunga serie di esperimenti di telepatia da lui stesso condotti, con la moglie Mary Craig Kimborough che fungeva da soggetto percettore. Un altro libro influente è stato An Experiment with Time di JW Dunne, 24 in cui l’autore ha discusso in dettaglio alcuni dei suoi sogni apparentemente precognitivi.

Alcuni avevano un velato interesse per la psi. Una è la pittrice Hilma af Klint, che oltre alla sua attività principale di dipingere ritratti e piante, ha condotto un programma decennale di altre attività pittoriche, basate sulla scrittura automatica diretta e sulla pittura, o su un’elaborazione di messaggi che credeva di ricevere da fonti spirituali superiori.

Nell’ambito politico, almeno due primi ministri, il britannico Arthur Balfour e il canadese William Lyon Mackenzie King, si consultarono privatamente con i medium senza che ciò influisse sul loro lavoro professionale. 25

Nella categoria dell’accettazione esplicita si può citare un accenno casuale da parte dello scrittore dissidente russo Aleksandr Solzhenitsyn nel suo libro Arcipelago Gulag alle capacità psi possedute da uno dei suoi ex compagni di cella: “Non c’è dubbio che avesse il dono della precognizione”, scrisse Solzhenitsyn. “Più di una volta andava in giro per la cella la mattina e indicava: Oggi verranno a prendere te e te. L’ho visto nel mio sogno. E sono venuti e li hanno presi”. 26 Il pioniere dell’informatica Alan Turing 27 fece riferimento alle “schiaccianti” prove statistiche della telepatia in un articolo fondamentale sull’intelligenza artificiale. Un altro tipo di esempio è Otto Stern, che era così spaventato dagli effetti psicocinetici dannosi che il collega fisico Wolfgang Pauli sembrava lasciare dietro di sé che gli impedì di entrare nel suo laboratorio.

Infine ci sono coloro che possono essere caratterizzati come veri scettici, essendo aperti alla possibilità di fenomeni psi senza essere giunti a una conclusione definitiva. 28 In questa categoria troviamo Albert Einstein, che in una prefazione simpatica a Mental Radio di Sinclair confessò che la sua incredulità originale si era attenuata man mano che acquisiva familiarità con la psi. Allo stesso modo, Max Planck espresse sostegno alla ricerca condotta dal collega fisico Oliver Lodge sulle indagini dei fenomeni psi, considerandole plausibili. 

Nota: questa lista potrebbe sottorappresentare le persone che soddisfano i criteri e tende a favorire autori provenienti dai continenti americano ed europeo, per i quali le informazioni erano più facilmente accessibili. La maggior parte delle voci contiene un singolo riferimento, sebbene alcune abbiano apportato molti contributi. Alcune di queste informazioni sono apparse in precedenza in un numero di Mindfield, il bollettino della Parapsychological Association .

Etzel Cardeña

Premi Nobel

Henri Bergson (1859–1941), filosofo, premio Nobel per la letteratura nel 1927, presidente della Società per la ricerca psichica e teorico della coscienza e della psi. 29 ( Vedi articolo )

Bjørnstjerne Bjørnson (1832–1910), premio Nobel per la letteratura nel 1903, scrisse un articolo su una persona che si diceva fosse sensitiva. 30

Pearl S Buck (1892–1973), premio Nobel per la letteratura nel 1938, visitò gli incontri di parapsicologia di JB Rhine . 31

Nicholas Murray Butler (1862–1947), premio Nobel per la pace nel 1931, presidente della Columbia University, filosofo e diplomatico, scrisse sulla psi 32 e contribuì a organizzare l’ American Society for Psychical Research .

Alexis Carrel (1873–1944), premio Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1912, ha parlato della guarigione anomala in un libro. 33

James Earl (Jimmy) Carter, Jr.  (1924-2024), 39° Presidente degli USA e, dopo la sua presidenza, fondatore di molti progetti umanitari, per i quali gli è stato conferito il Premio Nobel per la Pace nel 2002. Ha rivelato in un’intervista e nella sua autobiografia l’uso di un sensitivo dello Stargate per localizzare con successo un aereo scomparso, un evento che ha definito “inspiegabile”. 34

Arthur Holly Compton (1892–1962), premio Nobel per la fisica nel 1927, sostenne la psi nella sua corrispondenza con JB Rhine. 35

Marie Curie (1867–1934), premio Nobel per la fisica nel 1903, premio Nobel per la chimica nel 1911, partecipò a sedute spiritiche con Eusapia Palladino e scrisse dell’importanza della ricerca in parapsicologia. 36

Pierre Curie (1859–1906), premio Nobel per la fisica nel 1903, partecipò a sedute spiritiche con Eusapia Palladino e scrisse dell’importanza della ricerca in parapsicologia. 37 ( Vedi articolo )

John Eccles (1903–1997), premio Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1963, ha curato un libro che discuteva di psi e ha partecipato a conferenze correlate. 38

Albert Einstein (1879–1955), premio Nobel per la fisica nel 1921, scrisse la prefazione a un libro sulla telepatia39 e commentò: “Non abbiamo il diritto di escludere a priori la possibilità della telepatia. Per questo i fondamenti della nostra scienza sono troppo incerti e incompleti” .40

TS Eliot (1888–1965), premio Nobel per la letteratura nel 1948, una figura importante nella poesia e nella saggistica, ‘considerava altamente’ la teoria della precognizione di Dunne e ristampò il suo An Experiment with Time mentre era direttore di Faber and Faber. Descrisse una visione simile del tempo nella sua poesia Burnt Norton. 41

Brian Josephson (nato nel 1940), premio Nobel per la fisica nel 1973, ha scritto sulla psi ed è stato un convinto sostenitore della ricerca sulla psi per decenni. 42

Maurice Maeterlinck (1862–1949), premio Nobel per la letteratura nel 1911, scrisse sui fenomeni psi apparenti. 43

Thomas Mann (1875–1955), premio Nobel per la letteratura nel 1929, partecipò e raccontò delle sedute spiritiche. 44

Guglielmo Marconi (1874–1937), premio Nobel per la fisica nel 1909, sviluppatore della radio e della radiotelegrafia, interessato allo spiritualismo; voleva inventare una tecnologia per comunicare con i defunti. 45

Toni Morrison  (1931–2019), premio Nobel per la letteratura nel 1993, tra i vari riconoscimenti, ha menzionato in un’intervista di aver iniziato a credere in aspetti che erano stati ignorati nella sua istruzione, e ha fatto l’esempio di sua madre e di altri che avevano visto l’apparizione di una zia che, in quel momento e senza che loro lo sapessero, era morta. 46

Kary Banks Mullis (nato nel 1944), premio Nobel per la chimica nel 1993, ha partecipato alla ricerca psi e ha parlato a suo sostegno. 47

Wolfgang Pauli (1900–1958), premio Nobel per la fisica nel 1945, discusse con Carl Jung il concetto di sincronicità e lui stesso e i suoi colleghi ritenevano che avesse un effetto psicocinetico interferente sulle macchine. 48 ( Vedi Otto Stern, sotto ).

Jean Perrin (1870–1942), premio Nobel per la fisica nel 1926, fu membro del Gruppo di studio dei fenomeni psichici dell’Institut Général Psychologique (IGP ) . 49

Max Planck (1858–1947), premio Nobel per la fisica nel 1918 e autore della teoria quantistica, espresse il suo interesse per la ricerca psichica nella sua corrispondenza. 50

Sully Prudhomme (1839–1907), premio Nobel per la letteratura nel 1901, partecipò al comitato della Société de Psychologie Physiologique per lo studio della telepatia. 51

Santiago Ramón y Cajal (1852–1934), premio Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1906, studiò l’ipnosi e i fenomeni psi e scrisse un libro su di essi (distrutto durante la guerra civile spagnola). 52

Sir William Ramsay (1852–1916), premio Nobel per la chimica nel 1904, scopritore dei gas nobili, collaboratore di Lord Rayleigh, fu membro della SPR e corrispose con Rayleigh sulle attività di ricerca della SPR. 53

Charles Richet (1850–1935), premio Nobel per la fisiologia o la medicina nel 1913, fondò gli Annales des Sciences Psychiques , presidente della Society for Psychical Research (1905) e dell’Institut Métapsychique International (1923). ( Vedi articolo )

George Bernard Shaw (1856–1950), premio Nobel per la letteratura nel 1925, noto soprattutto per le sue opere teatrali molto influenti, tra cui Pigmalione e Arms and the Man. Partecipò alle riunioni della Society for Psychical Research con il ricercatore psi Frank Podmore e menzionò episodi di apparente psi. 54

Albert Schweitzer (1875–1965), premio Nobel per la pace nel 1925, riferì i fenomeni paranormali da lui osservati in Africa e osservò che gli sarebbe piaciuto condurre ricerche psi. 55

Glenn Seaborg  (1912–1999), premio Nobel per la chimica nel 1951 per la ricerca sugli elementi traunsuranici, scrisse insieme a Margaret Mead una dichiarazione di elogio su un libro di parapsicologia. 56

Aleksandr Solzhenitsyn (1908–2008), premio Nobel per la letteratura nel 1970, menziona la precognizione come un fatto nella sua opera. 57

Si dice che Otto Stern (1888–1969), premio Nobel per la fisica nel 1943, abbia bandito il collega fisico Wolfgang Pauli dal suo laboratorio, per paura che l’effetto psicocinetico involontario di Pauli potesse interferire con i macchinari lì presenti. 58

John William Strutt, Lord Rayleigh (1842–1919), premio Nobel per la fisica nel 1904, scopritore dell’argon, collaboratore di William Ramsay, presidente della Society for Psychical Research. 59

Eugene Wigner (1902–1995), premio Nobel per la fisica nel 1963, incoraggiò la ricerca sulla fisica e sulla psi. 60

JJ Thompson (1856–1940), premio Nobel per la fisica nel 1906, membro del consiglio direttivo della Society for Psychical Research per 34 anni. 61

WB Yeats (1865–1939), premio Nobel per la letteratura nel 1929, membro della Società per la ricerca psichica, scrisse ampiamente su psi ed esoterismo. 62

Altre figure eminenti: fisica, chimica, ingegneria, invenzione

Jacques-Arsène d’Arsonval (1851–1940), medico, fisico e inventore, guidò l’IGP e svolse ricerche con un medium spirituale. 63

John Logie Baird (1888–1946), ingegnere e inventore della televisione, partecipò a sedute spiritiche e ne fu persuaso. 64

Sir William Barrett (1845–1925): titolare della cattedra di fisica al Royal College of Science di Dublino, membro della Royal Society e fondatore e presidente della Society for Psychical Research. 65 ( Vedi articolo )

Olivier Costa de Beauregard (1911–2007), fisico quantistico, pubblicò articoli sulla parapsicologia, inizialmente sotto lo pseudonimo di E. Xodarap, e considerò i fenomeni psi come ‘prevedibili come molto razionali’ . 66

Alexander Graham Bell (1847–1922), inventore del telefono, pensò che il dispositivo avrebbe potuto consentire la comunicazione con i defunti. 67

John Stewart Bell (1928–1990), fisico, sviluppatore del teorema di Bell, dipendente del Consiglio europeo per la ricerca nucleare (CERN), ideatore del teorema di Bell, scrisse di mantenere una mente aperta riguardo al psi. 68

David Bohm (1917–1992), teorico quantistico, cercò di integrare la sua teoria con la psi. 69

Édouard Branly (1844–1940), fisico, inventore di un componente della telegrafia senza fili, membro dell’Accademia francese delle scienze, fu membro del Gruppo di studio dei fenomeni psichici dell’IGP. 70

Alexander Butlerov (1828–1886), chimico, pioniere della teoria della struttura chimica e scopritore di vari elementi, ha studiato le manifestazioni psichiche apparenti e ha scritto articoli su di esse. 71

Chester Carlson (1906–1968), fisico e inventore dell’elettrofotografia, donò denaro e si interessò alla ricerca psi. 72

Sir Arthur C Clarke (1917–2008), scrittore e inventore di fantascienza e scienza, ha parlato di psi nei suoi romanzi e nei suoi saggi, diventando sempre più, ma non completamente, scettico nei confronti del paranormale. 73

Gérard Cordonnier (1907–1977), matematico, ingegnere, vincitore della medaglia d’argento per le arti, le scienze e le lettere, scrisse sul psi. 74

Sir William Crookes (1832–1919), chimico, fisico e inventore, condusse ricerche su DD Home e sullo spiritualismo, presidente della Society for Psychical Research. 75 ( Vedi articolo )

JW Dunne (1910–1949), ingegnere aeronautico, scrisse An Experiment with Time , un libro sulla precognizione. 76

Freeman Dyson (1923–2020), fisico teorico e matematico che ha dato contributi fondamentali a vari settori della scienza, ha scritto una prefazione a un libro sui fenomeni psi in cui affermava: “L’ESP è reale, come suggeriscono le prove aneddotiche, ma non può essere testata con i goffi strumenti della scienza”. 77

Thomas Alva Edison (1847–1931), inventore della luce elettrica e della registrazione del suono, tra le altre cose, fu convinto da alcune dimostrazioni psi e propose che si potessero sviluppare strumenti per comunicare con i defunti. 78

Harold Eugene Edgerton (1903–1990), professore di ingegneria elettrica al Massachusetts Institute of Technology, ha partecipato alla ricerca sulla visione a distanza . 79

Gerald Feinberg (1933–1992), fisico, lavorò presso le università di Columbia e Princeton, riteneva che la precognizione fosse alla base della maggior parte, o forse di tutti, i fenomeni psi. 80

Camille Flammarion (1842–1925), astronomo e scrittore, fondatore e primo presidente della Société Astronomique de France, scrisse su psi e medianità. 81 ( Vedi articolo )

JT Fraser  (1923–2010), ingegnere e inventore, ha fondato lo studio multidisciplinare del tempo. Nel suo libro più importante, fa riferimento positivo al lavoro naturalistico e sperimentale sulla precognizione dei Rhine. 82

Richard Buckminster Fuller (1895–1983), teorico dei sistemi, inventore, ha parlato della realtà della telepatia. 83

George Gamow (1904–1968), fisico, scrisse sull’apparente effetto macro-PK chiamato Effetto Pauli. 84

Arnaud de Gramont (1861-1923), fisico, membro dell’Académie des Sciences francese, membro fondatore dell’Institut Métapsychique International. 85

John Hays Hammond, Jr.  (1988–1965), inventore e figura fondante del controllo remoto elettronico. Condusse esperimenti di telepatia di successo con la sensitiva Eileen Garrett, che mise in una gabbia di Faraday, concludendo che la sua capacità non poteva essere spiegata in termini di frequenze elettromagnetiche. 86

Heinrich Hertz (1857–1894), fisico, dimostrò l’esistenza delle onde elettromagnetiche, fu membro della Società per la ricerca psichica. 87

Robert Jahn (1930–2017), preside della facoltà di ingegneria presso l’Università di Princeton, pioniere della propulsione nello spazio profondo, fondò il laboratorio di ricerca sulle anomalie ingegneristiche di Princeton per studiare le interazioni mente-macchina e altri fenomeni psi. 88 ( Vedi articolo )

Ernst Jordan (1902–1980), fisico quantistico, scrisse sui meccanismi quantistici e sulla psi. 89

Sir Oliver Lodge (1851–1940), fisico e matematico, sviluppatore della telegrafia senza fili, preside della Birmingham University, presidente della Society for Psychical Research, scrisse sulla medianità e la sopravvivenza. 90 ( Vedi articolo )

Henry Margenau (1901–1997), professore di fisica Higgins a Yale e membro dello staff di Princeton e del Massachusetts Institute of Technology, filosofo della scienza, scrisse favorevolmente sulla parapsicologia. 91

James Smith ‘Mac’ McDonnell  (1899–1980), ingegnere e presidente della McDonnell-Douglas Corporation, sostenne la ricerca in parapsicologia. 92

Edgar Dean Mitchell  (1930–2016), ingegnere aeronautico, sesta persona a camminare sulla luna, fondò l’ Institute of Noetic Sciences , presso il quale vengono condotte ricerche sulla psi, e pubblicò lui stesso uno studio sulla psi. 93

Edward Pickering (1846–1919) astronomo e fisico, direttore dell’Harvard College Observatory, scrisse sulla psi. 94

Sir Alfred Pippard (1920–2008), professore di fisica Cavendish a Cambridge, tenne un discorso a un’associazione congiunta SPR/Parapsychological sulle esperienze telepatiche di sua madre. 95

Michael Polanyi  (1891–1976) ha dato importanti contributi a vari campi, tra cui chimica, economia ed epistemologia, compresi i concetti di conoscenza personale  e  tacita.  Era a conoscenza del lavoro di JB Rhine e rimase aperto ad esso, menzionando la spiegazione parapsicologica come la più semplice. 96

Archie E Roy (1924–2012), professore di astronomia all’Università di Glasgow, presidente della SPR, ha scritto sulla ricerca psichica. 97

Giovanni Schiaparelli (1835–1910), astronomo, storico della scienza e senatore, studiò Eusapia Palladino. 98

Richard Shoup  (1943–2015), informatico, innovatore nell’animazione digitale e vincitore di un Emmy Award e di un Academy Award, ha proposto una teoria simmetrica temporale della psi. 99

Balfour Stewart (1828–1887), fisico, membro della Royal Society, presidente della Society for Psychical Research. 100

FJM Stratton (1881–1961), professore di astrofisica e direttore del Solar Physics Observatory di Cambridge, presidente della Society for Psychical Research. 101

Julien Thoulet (1843–1936). Professore di mineralogia all’Università di Nancy, oceanografo, 102 descrisse un evento psi in una lettera a Charles Richet. 103

Cromwell Fleetwood Varley  (1828–1883), ingegnere e sviluppatore della tecnologia del telegrafo, condusse esperimenti di fisica con i medium. 104

Wernher von Braun  (1912-1977), ingegnere aerospaziale tedesco, membro delle SS durante la seconda guerra mondiale e figura centrale nella produzione di razzi nazisti, che in seguito emigrò negli Stati Uniti e contribuì allo sviluppo delle astronavi Apollo della NASA. Von Braun partecipò a un incontro per esplorare il supporto alla ricerca psi e fu sottoposto a test con una macchina per test ESP. 105

Evan Harris Walker (1935–2006), fisico e inventore, ha sviluppato una spiegazione quantistica della psi. 106

Arthur M Young (1905–1995), scienziato e inventore di elicotteri, cercò di integrare la parapsicologia con altri rami della scienza. 107

Johann Karl Friedrich Zöllner (1834–1882), astrofisico che fornì una misura della radianza solare e creò illusioni ottiche. Fu un ricercatore psichico e scrisse sui suoi esperimenti con il medium Henry Slade , che molto probabilmente era un fraudolento. 108

Matematici

Burton H Camp (1880–1980), presidente dell’Istituto di Scienze Matematiche, scrisse che le analisi statistiche condotte da Rhine e dal suo team erano “essenzialmente valide”. 109

Augustus de Morgan (1806–1871), matematico e logico, promosse lo studio dell’induzione. Sua moglie Sophia, sotto pseudonimo, scrisse un libro in cui riportava le loro ricerche sui fenomeni psichici, con una prefazione pseudonima di De Morgan, in cui questi fenomeni non erano considerati di per sé preclusi dalla scienza e veniva proposta una visione veramente agnostica sui fenomeni psichici. 110

Sir Ronald A Fisher (1890–1962), statistico e genetista, corrispondeva con JB Rhine e pubblicava articoli sulle analisi statistiche in parapsicologia. 111

Thomas Greville (1910–1988), statistico, professore all’Università del Wisconsin-Madison, editore del Journal of the Society for Industrial and Applied Mathematics, ha sviluppato tecniche statistiche per esperimenti psi. 112

Irving Good (1916–2009), statistico e crittologo, collega di Alan Turing, suggerì un metodo fisiologico per studiare la psi non cosciente. 113

Hans Hahn  (1879–1934), matematico e filosofo, fu vicepresidente della Società austriaca per la ricerca psichica e collaborò alla ricerca sulla psi. 114

John Littlewood (1885–1977), professore di matematica presso l’Università di Cambridge e membro della Royal Society, condusse esperimenti di indovinamento delle carte e scrisse sulle loro statistiche. 115

Eleanor Sidgwick (1845–1936), matematica, preside del Newnham College, presidente della Society for Psychical Research. 116 ( Vedi articolo )

Alan Turing (1912–1954), matematico, pioniere dell’informatica e dell’intelligenza artificiale, scrisse delle “schiaccianti” prove statistiche a favore della telepatia. 117

Psicologi, scienziati sociali, neuroscienziati, biologi e medici

Roberto Assagioli (1888–1974), psichiatra, pioniere della psicologia umanistica e transpersonale, scrisse un libro sulla psi. 118

David Bakan (1921–2004), professore di psicologia presso le Università di Chicago e York, ha discusso la profezia biblica e la ricerca psi contemporanea nei suoi corsi. 119

Margaret Bancroft  (1854–1912), pioniera di un trattamento olistico per bambini con disabilità dello sviluppo e fondatrice di una scuola specializzata ancora oggi aperta, si sedette e studiò la medianità di Leonora Piper. 120

Vladimir Bekhterev (1856–1927), neurologo e psicologo dei riflessi, studiò la psi negli esseri umani e negli animali. 121

Hans Berger (1873–1941), neurologo, inventò l’elettroencefalogramma, ispirato da un evento telepatico con la sorella. 122

Filippo Bottazzi (1867–1941), fisiologo, biochimico, scrisse un libro sui fenomeni medianici. 123

Henry Pickering Bowditch (1840–1911), medico, preside della Harvard Medical School, membro fondatore della Society for Psychical Research, scrisse sulla psi. 124

William Brown (1881–1952), direttore dell’Istituto di psicologia sperimentale presso l’Università di Oxford, sostenne la ricerca psi. 125

Luther Burbank (1849–1926), botanico, creatore o sviluppatore di numerose specie, fondatore della scienza agricola, descrisse le sue capacità telepatiche e quelle della sua famiglia nella sua autobiografia. 126

Dorothy Tiffany Burlingham (1891–1979), pioniera della psicoanalisi infantile e co-fondatrice della Hampstead Clinic di Londra (attualmente Anna Freud Centre). Scrisse un articolo che postulava i processi psi tra madri e bambini. 127

Rémy Chauvin (1913–2009), biologo, professore onorario alla Sorbona, ha condotto ricerche e scritto sulla psi animale. 128

Irvin L Child (1915–2000), presidente di psicologia alla Yale University, ha scritto una meta-analisi di supporto al programma di ricerca sui sogni di Maimonide. 129

Hans Driesch (1867–1941), biologo e filosofo, scrisse un libro sulla psi e fu presidente della Società per la ricerca psichica. 130

Frederik Willem van Eeden (1860–1932), psichiatra, scrittore e pensatore progressista, partecipò a sedute spiritiche e scrisse sui sogni lucidi. 131

HJ Eysenck (1916–1997), psicologo, ricercatore in personalità, intelligenza e psicoterapia, sostenne la validità di alcuni fenomeni psi e criticò il dogmatismo scientista. 132

Gustav Fechner (1801–1887), fisico, uno dei fondatori della psicologia sperimentale, partecipò a sedute spiritiche e scrisse sulla possibilità di sopravvivenza dopo la morte. 133

Sándor Ferenczi (1873–1933), teorico centrale della psicoanalisi, scrisse sui fenomeni psi nello sviluppo e nella terapia e comunicò con Freud a riguardo. 134

Théodore Flournoy (1854–1920), psicologo, professore all’Università di Ginevra, scrisse importanti libri sulla dissociazione senza scartare la possibilità di processi psi. 135 ( Vedi articolo )

Sigmund Freud (1856–1939), fondatore della psicoanalisi, scrisse numerosi articoli sulla psi in psicoterapia. 136

Sir Ronald A Fisher (1890–1962), statistico e genetista, corrispondeva con JB Rhine e pubblicava articoli sulle analisi statistiche in parapsicologia. 137

William Hewitt Gillespie (1905–2001), presidente dell’Associazione psicoanalitica internazionale, professore di psicoanalisi Freud Memorial presso l’University College di Londra, scrisse a sostegno dei fenomeni psi. 138

Karl Gruber (1881–1927), zoologo, professore al Politecnico di Monaco, condusse ricerche psi sugli animali. 139

Guðmundur Hannesson (1866–1946), medico, fondatore della Società scientifica islandese e rettore dell’Università d’Islanda, ha studiato il medium  Indriði Indriðason . 140

Sir Alister Hardy (1896–1985), professore di zoologia Linacre a Oxford, fondatore della Religious Experience Research Unit a Oxford, presidente della Society for Psychical Research, scrisse su psi e religione. 141

Raúl Hernández-Peón (1924–1968), neurofisiologo del sonno, ha cercato di integrare psi e neurofisiologia 142

James Hillman  (1926–2011), psicologo, autore junghiano, ha scritto su psi e psicologia della profondità. 143

Sir Julian Huxley (1887–1975), biologo evoluzionista e primo direttore dell’UNESCO, ha menzionato la psi a sostegno del suo scritto. 144

Aniela Jaffé (1903–1991), psicologa, autrice junghiana, ha scritto su psi e sincronicità. 145

William James (1842–1910), psicologo e filosofo, presidente della Società britannica e americana per la ricerca psichica. 146 ( Vedi articolo )

Pierre Janet (1859–1947), pioniere nello studio della dissociazione, ebbe successo negli esperimenti sull’ipnosi e sulla psi (ma in seguito divenne cauto riguardo alla psi). 147

Carl G Jung (1875–1961), fondatore della psicologia analitica, scrisse sulla sincronicità e sui fenomeni psi apparenti. 148 ( Vedi articolo )

Elizabeth Kübler-Ross  (1926–2004), psichiatra, sostenitrice del movimento per le cure palliative, scrisse sulle esperienze di pre-morte e sulla possibilità di sopravvivenza. 149

AN Leontiev  (1903–1979), capo del dipartimento di psicologia dell’Università di Mosca, ha studiato la visione a distanza. 150

Jacques Jean Lhermitte (1877–1959), neurologo e neuropsichiatra, direttore clinico dell’ospedale Salpêtrière, membro dell’Institut Métapsychique International. 151

Cesare Lombroso (1835–1909), criminologo e medico, scrisse un libro sullo spiritualismo e la psi. 152

Alexander Luria (1902–1977), neuropsicologo, scrisse sulla parapsicologia. 153

Elizabeth Lloyd Mayer (1947–2005), psicoanalista, professoressa all’Università della California, ha indagato a fondo la psi dopo che un sensitivo ha rintracciato un bene prezioso rubato. 154

William McDougall (1871–1938), professore di psicologia ad Harvard e in seguito alla Duke, presidente sia della Società americana che di quella britannica per la ricerca psichica. 155 ( Vedi articolo )

Margaret Mead (1901–1978), antropologa culturale, aiutò la Parapsychological Association a diventare membro dell’American Association for the Advancement of Science e scrisse un’introduzione di supporto a un libro sulla visione a distanza. 156

Paul Meehl (1920–2003), psicologo e filosofo della scienza, scrisse sulla probabile compatibilità tra scienza ed ESP. 157

Thomas Walter Mitchell (1869–1944), medico, per molti anni direttore del British Journal of Medical Psychology , presidente della Society for Psychical Research. 158

John Muir (1838–1914), geologo e naturalista, raccontò in una lettera di aver avuto una premonizione precisa di aver incontrato un amico inaspettato in una valle. 159

Gardner Murphy (1895–1979), presidente dell’American Psychological Association e della Society for Psychical Research, 160 scrisse ampiamente sui potenziali umani e sulla psi. 161 (Vedi articolo )

Traugott Konstantin Oesterreich (1880–1949), psicologo e filosofo, professore a Tubinga, scrisse sulla possessione spiritica e sulla psi. 162

Sir Alan S Parkes (1900–1990), ricercatore presso l’University College di Londra, sulla biologia riproduttiva, organizzò e partecipò a un simposio sulla psi. 163

Candace Pert (1946–2013), neurofarmacologa, capo della Sezione di biochimica cerebrale della Clinical Neuroscience Branch del National Institute of Mental Health, era interessata agli effetti psicocinetici sui sistemi viventi e sulle energie sottili. 164

Théodule-Armand Ribot (1839-1916), psicologo, professore al Collège of France e alla Sorbona, pubblicò articoli sulla ricerca psichica nella sua rivista Revue Philosophique . 165

Robert Rosenthal  (1933-2024), uno degli psicologi più importanti del XX secolo, ha studiato l’effetto Pigmalione nell’apprendimento. 166

Sante de Sanctis (1862–1935), figura fondativa della psicologia, psichiatria e pedagogia italiana, ha indagato i fenomeni psi apparenti. 167

Hans Schäfer (1906–2000), professore e direttore del Dipartimento di Fisiologia dell’Università di Heidelberg, epidemiologo, scrisse sulla psi. 168

Rocco Santoliquido (1854–1930), medico e direttore generale della sanità pubblica, studiò un medium e fu fondatore e presidente dell’Institut Métapsychique International. 169

Pitirim Sorokin (1889–1968), fondatore e direttore del Dipartimento di Sociologia di Harvard, scrisse un’introduzione a un libro sulla psi. 170

Mabel St Clair Stobart (1862–1954), fondatrice del Women’s Sick and Wounded Convoy Corps (1912) e della Women’s National Service League (1914), scrisse sullo spiritualismo. 171

Wilhelm Stekel (1868–1940), scrittore prolifico e uno dei primi collaboratori di Freud, è autore di un libro sulla telepatia nei sogni. 172

John R Swanton (1873–1958), presidente dell’American Anthropological Association e direttore dell’American Anthropologist , sostenne la parapsicologia. 173

Leonid I Vasiliev  (1891–1966), professore di fisiologia all’Università di Leningrado, ha condotto ricerche approfondite sulla psi e sulla suggestione a distanza. 174

Alfred Russel Wallace (1826–1923), co-creatore della teoria dell’evoluzione, ha indagato e sostenuto lo spiritualismo. 175

William Grey Walter (1910–1977), neurofisiologo e inventore di robot, scrisse sull’uso dell’EEG per indagare la psi. 176

Scienze Umane, Filosofi

Bhikhan L Atreya (1897–1967), professore di filosofia alla Banaras Hindu University, esperto di induismo, ha condotto ricerche e scritto sulla parapsicologia. 177

Samuel Bergman (1883–1975), filosofo della fisica, preside dell’Università Ebraica, scrisse un libro sulla telepatia. 178

Émile Boirac (1851–1917), filosofo, presidente delle università di Grenoble e Digione, ha condotto ricerche su Eusapia Palladino, ha scritto un libro sulla ricerca psichica. 179

Kenneth E Boulding (1910–1993), economista , scienziato dei sistemi, filosofo, presidente dell’American Association for the Advancement of Sciences, dichiarò al Washington Star nel 1979: “Le prove della parapsicologia non possono essere semplicemente scartate a priori”. 180

CD Broad (1887–1971), professore di filosofia morale a Knightsbridge a Cambridge, presidente della Society for Psychical Research. 181 ( Vedi articolo )

Kenneth Burke  (1897–1993), teorico letterario, ha discusso i fenomeni psi nel contesto della creatività. 182

Rudolf Carnap (1891–1970), filosofo e membro del Circolo di Vienna, scrisse sull’importanza della ricerca psi. 183

Pierre Teilhard de Chardin (1881–1955), filosofo e paleontologo, scrisse sull’evoluzione delle capacità psi in Il fenomeno dell’uomo . 184

CTK Chari (1909–1993), capo del dipartimento di filosofia al Madras Christian College, scrisse sulla filosofia della fisica e della psi. 185

Ernesto de Martino (1908–1965), storico della religione e antropologo, scrisse sul legame tra etnologia e parapsicologia.

Jacques Derrida (1930–2004), filosofo, fondatore del decostruzionismo, ha scritto un saggio in cui discute la natura della telepatia e la sua relazione con la psicoanalisi. 186

Max Dessoir (1867–1947), filosofo, psicologo, professore all’Università di Berlino, coniò il termine “parapsicologia” e altri termini psi. 187 ( Vedi articolo )

ER Dodds (1893–1979), studioso classico, Regius Professor of Greek (Oxford), presidente della Society for Psychical Research. 188

CJ Ducasse (1881–1969), professore di filosofia presso le università di Washington e Brown, scrisse sulla parapsicologia e fu membro del consiglio direttivo dell’American Society for Psychical Research. 189 (Vedi articolo )

Mircea Eliade (1907–1986), professore all’Università di Chicago, storico della religione e scrittore di narrativa, sosteneva che alla base di alcune credenze religiose ci fossero veri e propri fenomeni paranormali. 190

Antony Flew  (1923–2010), filosofo della religione, pur non essendo convinto dei fenomeni psi, sosteneva che vi fossero “molte prove interessanti e suggestive”. 191

Isaac K Funk (1839–1912), lessicografo, editore, fondatore di Funk & Wagnalls, scrisse sui fenomeni psi. 192

Maurice Garçon (1889–1967), avvocato, scrittore, prestigiatore, membro dell’Académie Française, fece ricerche sui fenomeni psi. 193

James H Hyslop  (1854–1920), filosofo, psicologo, professore alla Columbia University, scrisse molto sulla psi. 194 (Vedi articolo )

LP Jacks (1860–1955), professore di filosofia e preside al Manchester College, Oxford, presidente della Society for Psychical Research. 195

Andrew Lang (1844–1912), scrittore e antropologo, presidente della Society for Psychical Research. 196

Gabriel Marcel (1889–1973), filosofo, membro dell’Académie des Sciences Morales et Politiques, presidente onorario dell’Institut Métapsychique International. 197

Gilbert Murray (1866–1957), classicista, professore alle università di Oxford e Harvard, vicepresidente della Società delle Nazioni dopo la prima guerra mondiale, presidente della Società per la ricerca psichica. 198

Frederic Myers (1843–1901), studioso classico e poeta, presidente e uno dei principali fondatori della Society for Psychical Research. 199 ( Vedi articolo )

Haraldur Níelsson (1868-1928), teologo e spiritualista, primo rettore dell’Università dell’Islanda, indagò sul medium Indriði Indriðason. 200

HH Price (1899–1984), filosofo, professore di logica Wykeham a Oxford, presidente della Society for Psychical Research. 201

Adolf Reinach (1883–1917), pioniere del fenomenologo e teorico del linguaggio e del diritto, ha documentato e discusso casi di presentimento (precognizione) da parte dei soldati durante la prima guerra mondiale della loro morte imminente. 202

Josiah Royce (1855–1916), filosofo, professore all’Università della California e ad Harvard, membro dell’American Society for Psychical Research, scrisse sulla psi. 203

Ferdinand de Saussure (1857–1913), linguista e semiologo, partecipò alle sedute spiritiche di Hélène Smith (Catherine-Elise Müller) e analizzò le lingue da lei create. 204

FCS Schiller (1864–1937), professore di filosofia presso le Università di Oxford, Cornell e California del Sud, presidente della Società per la Ricerca Psichica, sostenne il fondamento epistemologico della parapsicologia. 205

Henry Sidgwick (1838–1900), professore di filosofia morale a Knightsbridge a Cambridge, presidente della Society for Psychical Research. 206 ( Vedi articolo )

Kees van Peursen (1920–1996), filosofo e teologo, professore di filosofia alle università di Groninga e Leida, scrisse sulla psi. 207

AW Verrall (1851–1912), studioso di classici e primo titolare della cattedra di inglese di Re Edoardo VII, era, insieme a molti altri membri della sua famiglia, interessato alla psi. 208

Johannes Maria Verweyen (1883–1945), filosofo, combattente della resistenza antinazista, poeta, scrisse di parapsicologia e occultismo. 209

Gerda Walther (1897–1977), filosofa, pioniera della fenomenologia, diede anche importanti contributi alla parapsicologia e allo studio della schizofrenia. 210

Aloys Wenzl (1887–1967), filosofo, decano e presidente della Ludwig-Maximilians-Universität München, fu osservatore ufficiale a una conferenza sulla psi del 1954. 211

Scrittori, Artisti

Jelly d’Arányi (1893–1966), violinista, partecipò a sedute spiritiche e canalizzò vari messaggi. Sorella di Adila Fachiri. 212

L Frank Baum (1856–1919), scrittore, creatore della serie Oz, partecipò a sedute spiritiche e ne scrisse. 213

Ingmar Bergman (1918–2007), regista e autore cinematografico e teatrale, ha raccontato fenomeni psi apparenti autobiografici. 214

Algernon Blackwood (1869–1951), scrittore, dichiarò che il suo interesse per le questioni psichiche era ‘in questioni di coscienza estesa o espansa’ e vide ‘il riavvicinamento tra la fisica moderna e i cosiddetti fenomeni psichici e mistici’. 215

Jorge Luis Borges (1899–1986), scrittore, pubblicò una prefazione di apprezzamento alla versione spagnola di An Experiment with Time di JW Dunne . 216

Victor Brauner (1903–1966), pittore surrealista, si considerava anche un visionario. 217

André Breton (1896–1966), fondatore del surrealismo e profondo conoscitore della letteratura psi, ha condotto ricerche sperimentali e ha scritto ampiamente su psi e automatismi, spesso in collaborazione con altri surrealisti. 218

John W Campbell Jr (1910–1971), scrittore di fantascienza (SF) e curatore di Astounding Science Fiction durante l’età d’oro della fantascienza. Ha discusso i fenomeni psi nella sua rivista e ne ha incoraggiato l’inclusione nella letteratura SF 219

Gilbert Keith (GK) Chesterton (1874–1936), scrittore, forse più noto per la sua serie di Padre Brown, sostenne un’indagine aperta e la considerazione dei fenomeni psi. 220

Samuel Clemens (Mark Twain) (1835–1910), scrittore, membro dell’American Society for Psychical Research, descrisse vari eventi psi autobiografici. 221

Michael Crichton (1942–2008), scrittore, medico e regista, ha scritto delle sue esperienze personali con la psi. 222

Rubén Darío (Félix Rubén García Sarmiento) (1867–1916), scrittore e diplomatico pioniere del movimento letterario modernista. Ha fatto riferimento a ricercatori psichici nel suo lavoro (ad esempio, nel suo racconto El caso de la señorita Amelia ) ed era interessato alla parapsicologia, ai sogni e allo spiritualismo. 223

Robert Desnos (1900–1945), poeta surrealista e automatista, affermò di essere stato in contatto telepatico con un altro artista, Marcel Duchamp, e di aver visto il futuro di altre persone. 224

Philip K Dick (1928–1982), scrittore, descrisse vari fenomeni psi apparenti nelle sue opere autobiografiche, tra cui la xenoglossia e una diagnosi accurata dell’ernia di suo figlio. 225

Charles Dickens (1812–1870), scrittore, membro del The Ghost Club, organizzazione dedicata alla ricerca psichica. 226

Charles Dodgson (Lewis Carroll) (1832–1898), autore di Alice nel paese delle meraviglie , matematico, membro della Society for Psychical Research. 227

Sir Arthur Conan Doyle (1859–1930), creatore di Sherlock Homes, difensore incrollabile dei fenomeni psi apparenti e dello spiritualismo. 228 ( Vedi articolo )

Theodor Dreiser (1871–1945), scrittore e giornalista, corrispondeva con il ricercatore psi Hereward Carrington. 229

George Eliot (Mary Ann Evans) (1819–1880), scrittrice, intrattenne una corrispondenza con ricercatori psichici e basò il suo  The Lifted Veil  sulla psi. Scrisse a George Combe nel 1852: “Ma le indicazioni di chiaroveggenza testimoniate da un osservatore competente sono di interesse emozionante e mi danno un desiderio irrequieto di ottenere prove più estese e soddisfacenti”. 230

Adila Fachiri (1886–1962), violinista, partecipò a sedute spiritiche e canalizzò vari messaggi. Sorella di Jelly d’Arányi. 231

Anne Francis (1930–2011), attrice, vincitrice di un Golden Globe e candidata agli Emmy, ha descritto il suo interesse per i fenomeni psichici nella sua autobiografia. 232

Maxim Gorky (1868–1936), scrittore, era convinto dell’esistenza della telepatia. 233

Graham Greene (1904–1991), romanziere candidato al premio Nobel, era convinto che la visione di Dunne sulla precognizione fosse corretta e spiegasse parte della sua visione. 234

Jerzy Grotowski  (1933-1999), uno dei più influenti teorici della recitazione e registi teatrali/performativi della storia. Era interessato ai fenomeni psi e alla ricerca. 235

Alec Guinness (1914–2000), attore, scrisse di aver previsto l’incidente mortale di James Dean. 236

Thomas Hardy  (1840–1928), scrittore, affermò di aver avuto un’esperienza telepatica e altre esperienze psi. 237

Victor Hugo (1802–1885), scrittore, creatore di Les Misérables , sperimentò la scrittura automatica e il disegno, partecipò a sedute spiritiche. 238

Ted Hughes (1930–1998), poeta laureato britannico, descrisse i fenomeni psi della sua vita. 239

Zora Neale Hurston  (1891–1960), figura centrale dell’Harlem Renaissance e importante scrittrice e antropologa di Hoodoo e Vodou, ebbe delle visioni che sperimentò come precognizioni della sua vita successiva. 240

Aldous Huxley (1894–1963), scrittore, sostenitore della Mente in generale, consulente della Parapsychology Foundation. 241

James Joyce (1882–1941), scrittore; sua sorella sosteneva che lei e lui avevano visto il fantasma della madre. Lesse e fu influenzato da Human Personality, and its Survival of Bodily Death di Myers . 242

Wassily Kandinsky (1866–1944), pittore e teorico dell’arte, scrisse sulla trasmissione diretta dell’arte. 243

Hilma af Klint (1862–1944), pittrice, pioniera dell’astrattismo, ha lavorato come medium con la scrittura automatica, il disegno e la pittura. 244

Arthur Koestler (1905–1983), autore, fornì fondi per quella che sarebbe diventata la Koestler Parapsychology Unit dell’Università di Edimburgo, scrisse sulla psi. 245 ( Vedi articolo )

Stanley Kubrick (1928–1999), regista, sceneggiatore, produttore, ecc., ha parlato positivamente di psi come fonte di ispirazione per il suo film Shining . 246

Einar Hjörleifsson Kvaran (1859–1938), writer, editor, and spiritualist, participated in the investigations of Icelandic mediums including Indriði Indriðason and Hafsteinn Björnsson.247

František Kupka (1871–1957), one of the founders of abstractionist art, proposed a direct mind-to-mind transmission of the artist’s inner world.248

Dame Edith Sophy Lyttelton (1865–1947), playwright, recipient of various awards including Dame Commander of the British Empire, wrote books about psi phenomena.249 (See article)

James Merrill (1926–1995), poet, winner of the Pulitzer Prize among other awards. Some of his work derives from sessions with a ouija board over the course of more than two decades.250

Robert Musil (1880–1942), writer, author of one of the foremost novels of the 20th century, The Man without Qualities, mentioned the possibility of psi phenomena during séances.251

Vladimir Nabokov (1899–1977), writer, author of Lolita and other prose classics, kept a diary to test whether his dreams could anticipate future events, inspired by Dunne’s An Experiment with Time.252

Theodate Pope Riddle (1867–1946), pioneer and recognized early female architect, sat in and investigated the mediumship of Leonora Piper.253

JB Priestley (1894–1984), writer, supported the notion of precognition in his essays and plays.254

Marguerite Radclyffe-Hall (1880–1943), writer, pioneer of lesbian literature with The Well of Loneliness. She co-authored an important study of the medium Gladys Osborne Leonard.255

Rainer Maria Rilke (1875–1926), one of the foremost poet in German language, attended séances and experimented with automatic writing.256

George Rochberg (1918–2005), composer, discussed psi phenomena in the context of his creative work.257

Gene Rodenberry (1921–1991), writer and Star Trek creator, was convinced of the reality of psi phenomena.258

Jules Romains (Louis Henry Jean Farigoule) (1885–1972), writer, member of La Académie Française, wrote a book on sightless vision and alluded to psi in other writings.259

John Ruskin (1819–1900), influential art critic, member of the Society for Psychical Research.260

George William (AE) Russell (1867–1935), writer, painter, activist, claimed he was clairvoyant.261

Sigfried Sassoon (1886–1967), WWI poet, member of The Ghost Club.262

Victorien Sardou (1831–1908), writer, best-known for the libretto to Tosca, experimented with automatic writing and drawing.263

Alvin Schwartz (1916–2011), fiction writer and essayist, discussed ostensible psi phenomena in his life.264

Upton Sinclair Jr (1878–1968), Pulitzer Prize winner, wrote a detailed account of psi experiments with his wife in his book Mental Radio.265 (See article)

Dame Edith Louisa Sitwell (1887–1964), poet and critic, helped direct some research with mediums.266

Olaf Stapledon (1886–1950), writer and philosopher, was interested in and recommended the scientific study of psi phenomena.267

William Thomas Stead (1849–1912), pioneer of investigative journalism and progressive activist who battled, among other topics, child prostitution. He published Borderland, a quarterly on psychic topics, described using automatic writing and telepathy, and repeatedly wrote about shipwrecks and himself as drowning after one, before perishing in the sinking of the Titanic. It was also claimed that he had communicated post-mortem. (See William T Stead.)268

Rudolf Steiner (1861–1925), philosopher, theoretical founder of the Waldorf education system, wrote about personal psi experiences.269

Robert Louis Stevenson (1850–1894), author of Treasure Island, member of the Society for Psychical Research, corresponded with FWH Myers.270

Karlheinz Stockhausen (1928–2007), one of the most influential classical electronic and avant-garde musicians. He considered telepathy a fact in his statements.271 

August Strindberg (1849–1912), writer, painter and playwright, discussed personal experiences that he interpreted as parapsychological in his writings.272

Newton Booth Tarkington (1869-1946), twice won the Pulitzer Prize for fiction and wrote The Magnificent Ambersons, among other novels. He wrote the introduction to the suffragist May Wright Sewall’s book on her psychic experiences Neither Dead nor Sleeping. 273

Andrei Tarkovsky (1932–1986), film and theatre director and writer, discussed ostensible psi phenomena as sources for his films.274

Alfred, Lord Tennyson (1809–1892), Poet Laureate of Great Britain and Ireland, member of the Society for Psychical Research.275

Jacques Tourneur (1904–1977), director of various acclaimed horror films, including Cat People. He was considered to be a psychic himself.276

Kurt Vonnegut Jr (1922–2007), author of Slaughterhouse Five, artist, described ostensible psi phenomena that occurred in his life.277

Florizel von Reuter (1890–1985), violinist and composer, professor at the Vienna Musical Academy, wrote on his experience as a medium.278

H(erbert) G(eorge) Wells (1866–1946), writer of fiction and non-fiction, and futurist, President of PEN, author of The Time Machine and The War of the Worlds. His multi-volume summary of biology, co-authored with Julian Huxley and G.P. Wells, included a sympathetic and well-informed discussion of psychical research in Book 8, ‘Man’s Mind and Behaviour’in Volume 3.279

Politicians, Explorers, Others

Alexander Aksakov (1832–1893), Russian State Councillor, writer, researched, contributed to and edited publications on psi.280

Arthur Balfour (1848–1930), philosopher, British prime minister, president of the Society for Psychical Research.281

Gerald Balfour (1853–1945), scholar, Chief Secretary for Ireland, president of the Society for Psychical Research.282

Donald Campbell CBE (1921–1967), speed record breaker in land and water, member of the Ghost Club.283

Air Chief Marshal Hugh Dowding (1882–1970), commander of the RAF during the Battle of Britain, author of various books on survival and member of the Ghost Club.284

Winifred Coombe Tennant (1874–1956), suffragette, politician, representative at the League of Nations, practised as a medium.285

Alexandra David-Néel (1868–1969), explorer, writer, expert on Tibet, declared that psychic phenomena should be studied ‘just like any other science’.286

Robert “Bobby” Fischer (1943-2008), the eleventh World Chess Champion, wrote confirming that a putative chess game with the dead Grand Master Geza Maroczy indicated a very high level of chess playing.287

Willliam Gladstone (1809–1898), served as British prime minister four different terms, member of the Society for Psychical Research, commented that psi research ‘is the most important work in the world’.288

Walter B LaBerge (1924–2004), aerospace engineer and Under Secretary of the US Army and Assistant Secretary of NATO, oversaw and supported the Stargate remote viewing program.289

Claiborne de Borda Pell (1918–2009), six-term US Senator, head of the Senate Foreign Relations Committee, supported psi research.290

William Lyon Mackenzie King (1874–1950), longest-serving prime minister of Canada, spiritualist.291

Loren McIntyre (1917–2003), photojournalist, discoverer of the furthermost source of the Amazon River. He described communicating telepathically with the chief shaman of a Majoruna tribe.292 

Francisco I Madero (1873–1913), provided the intellectual basis to the Mexican revolution and became the nation’s first democratically-elected president, practised automatic writing and mediumship.293

Erik Kule Palmstierna (1877–1959), Swedish politician and diplomat, wrote books based on channelled material.294

Theodore Roosevelt (1858–1919), 26th President of the United States, was a member of the American SPR.295

Charlie Rose (1939–2012), long term representative of North Carolina (USA), member of the House Intelligence Committee, supported the Stargate parapsychology project.296

Sir Henry Morton Stanley (1841–1904), explorer and journalist, wrote about psi phenomena in his autobiography.297

Cort van der Linden (1846–1935), progressive Prime Minister of The Netherlands, was a member of the (British) Society for Psychical Research.298

Henry A Wallace (1888–1965), progressive Vice President of the United States, as well as other important posts. He was a sponsor of the Round Table Foundation, which sponsored research on parapsychology.

Immagine distanziatrice

Maria CurieMax PlanckWolfgang PauliDavide BohmAlessandro Graham BellAlexis CarrelArthur Holly ComptonIl dottor J. J. ThompsonGiovanni EcclesGiovanni EcclesGiovanni Logie BairdGiovanni CampanaIl Butler di MurrayOtto SternEugenio WignerEugenio WignerPerla S BuckScritto da W.B. YeatsAleksandr SolženicynEnrico BergsonAlberto SchweitzerCarlo RichetTommaso MannMargherita Meaddi Arthur C. ClarkeBuono IrvingDavide BakanKenneth E BouldingL. Frank BaumSignore William CrookesHans HahnHans BergerCD AmpioIngmar BergmanThomas Alva EdisonAlan TuringGustav FechnerRudolf CarnapJorge Luis BorgesSigmund FreudRiccardino Buckminster FullerPierre ChardinVittorio BraunerEnrico HertzHans DrieschJacques DerridaMassimo DessoirErnesto GiordanoSignore Alister HardyMircea EliadeAndré BretonSamuele Clemens (Mark Twain)Enrico MargenauIl signor Julian HuxleyAntonio volòMichael CrichtonJames McDonnellPiero JanetFilippo K. DickCharles Dodgson (Lewis Carroll)Edgar Dean MitchellCG JungSir Arthur Conan DoyleTeodoro DreiserSir Alfred Pippard Elisabetta Lloyd MayerPrezzo HHCarlo DickensTommaso Duro Il signor MurphyFCS Schiller Vittorio HugoTed Hughes Alfred Russel WallaceAldo Huxley Massimiliano GorkijTS EliotTS Eliot

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Bambi e la teosofia

24 martedì Dic 2024

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Tag

austria, letteratura, musica, storia, vienna


Cominciamo con una bella ragnatela di rapporti teosofici : uno dei fondatori di Monte Verità Gusto Gräser aveva studiato a Vienna ed era venuto ad Ascona. Franz Hartmann aveva sperimentato a Vienna ed era venuto a Locarno. Rudolf Steiner aveva studiato a Vienna ed era venuto anche a Locarno e Ascona. Si sono incontrati fisicamente e/o spiritualmente a Monte Verità.

Il medico e scrittore Franz Hartmann conosceva a Vienna il poliedrico ed interessato all’esoterismo Friedrich Eckstein dalla metà degli anni 1880 , aveva già conosciuto la teosofia e aveva incontrato Blavatsky e Olcott in Inghilterra nel 1884; Hartmann trovò qui uno spirito affine e introdusse lui, e in seguito anche sua moglie Bertha Diener , a varie tecniche di yoga oltre alla teosofia . Eckstein, a sua volta, era un caro amico di Sigmund Freud , che in questo modo conobbe la teosofia e lo yoga. Nella cerchia di conoscenze di Eckstein figurava anche Rudolf Steiner , che all’epoca studiava a Vienna e che per primo entrò in intenso contatto con la teosofia attraverso questa fonte. Eckstein, era in rapporto con numerosi “grandi” della fine del secolo (XIX/XX), trasmise le sue idee teosofiche anche ad Anton Bruckner , Hugo von Hofmannsthal , Karl Kraus , Adolf Loos , Robert Musil , Rainer Maria Rilke , Felix Salten , tra gli altri altri , Arthur Schnitzler , Franz Werfel e Hugo Wolf . Quando Eckstein, autorizzato da un atto di fondazione emesso da Helena Blavatsky nel 1886, fondò una Società Teosofica viennese , Hartmann fu eletto presidente.       ….              

Karl Kellner , un industriale viennese della carta, entrò in contatto con la teosofia e lo yoga attraverso Hartmann. … Hartmann, Kellner e Theodor Reuss lavorarono dal 1902 in poi per diffondere un rito di massoneria egiziana di alto grado , che l’occultista inglese John Yarker aveva creato fondendo i riti di Memphis e Misraim. Per arrivare alla conquista dello spazio o a scientoligy cliccate quì. Ma per la storia di Bambi …                                

Felix Salten: Il creatore di Bambi e mille altre avventure

Felix Salten (nato Siegmund Salzmann il 6 settembre 1869 a Pest, nell’allora Austria-Ungheria) è l’autore che ha regalato al mondo uno dei personaggi più amati di sempre: Bambi. Sì, proprio quel cerbiatto che Disney ha trasformato in leggenda! Salten, però, era molto più di uno scrittore per bambini: un giornalista affilato, un osservatore della società e, occasionalmente, un provocatore di scandali.

Una vita tra lettere e leggenda

Nato in una famiglia ebreo-ungherese, Salten si trasferì a Vienna quando aveva appena quattro settimane. Cresciuto tra difficoltà economiche e sogni di gloria, abbandonò gli studi a 16 anni e iniziò a lavorare in una compagnia di assicurazioni. Ma le polizze non facevano per lui. Con il nome d’arte Felix Salten, pubblicò la sua prima poesia nel 1889 e presto si unì al gruppo letterario della Giovane Vienna, accanto a giganti come Arthur Schnitzler e Hugo von Hofmannsthal.

Scandali e passioni

La vita di Salten era tutt’altro che noiosa. Nel 1896 finì su tutti i giornali per aver schiaffeggiato Karl Kraus, un critico letterario che aveva divulgato dettagli piccanti sulla sua relazione con Ottilie Metzl. Questo gesto gli costò una multa, ma consolidò la sua reputazione di spirito focoso.

Non mancavano neppure le storie d’amore tumultuose: Salten ebbe una figlia illegittima, una relazione con un’attrice e, secondo i gossip, un paio di figli con la domestica di famiglia. Insomma, la sua vita privata era movimentata quasi quanto le trame delle sue opere.

Il successo di Bambi e oltre

Nel 1923, Salten pubblicò Bambi: Una storia di vita nella foresta. Più che una semplice fiaba, il libro esplorava i temi della sopravvivenza, della natura e dell’umanità vista attraverso gli occhi degli animali. Walt Disney trasformò questa storia in un capolavoro animato nel 1942, ma Salten aveva già venduto i diritti per soli 1.000 dollari: una somma irrisoria rispetto al successo globale del film.

Ma Salten non era solo “l’uomo di Bambi”. Era un prolifico giornalista e scrittore, con opere che spaziavano dalla satira sociale alle sceneggiature cinematografiche. Tra i suoi lavori più curiosi, si dice abbia scritto Josefine Mutzenbacher, un libro controverso sulla vita di una prostituta, anche se non lo ammise mai apertamente.

Gli ultimi anni

Con l’ascesa del nazismo, Salten dovette lasciare Vienna. Si rifugiò in Svizzera nel 1939, dove trascorse i suoi ultimi anni in relativa tranquillità, nonostante problemi finanziari e la nostalgia per la sua patria. Morì a Zurigo nel 1945, ma il suo spirito vive ancora nelle pagine dei suoi libri e nei cuori di chiunque abbia mai seguito Bambi nella foresta.

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L’opera teosofica di Beatrice Hastings

16 lunedì Set 2024

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Beatrice Hastings devant une porte di Amedeo Modigliani, 1915

Beatrice Hastings era lo pseudonimo di Emily Alice Haigh (27 gennaio 1879 – 30 ottobre 1943), scrittrice, critica letteraria, poetessa e teosofa inglese. Il suo lavoro era parte integrante della rivista britannica The New Age, che contribuì a editare insieme al suo amante, A. R. Orage (presidente della Società Teosofica di Leeds), prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.[1] La Hastings fu anche amica e amante di Katherine Mansfield, (che a sua volta fu amica di D. H. Lawrence, Virginia Woolf, Lady Ottoline Morrell e altri esponenti del Bloomsbury Group, le cui opere furono pubblicate per la prima volta su The New Age.) La Hastings ebbe anche relazioni amorose con Wyndham Lewis e Amedeo Modigliani.[3]

Biografia


Beatrice Hastings è nata a Londra ma è cresciuta a Port Elizabeth, in Sudafrica. Fu educata a Pevensey, nel Sussex, vicino a Hastings, da cui potrebbe derivare il nome scelto.[4] Dal 1896 al 1899 frequentò l’Università di Oxford per studiare letteratura.
Nel 1907 incontrò A. R. Orage, direttore della rivista The New Age, con il quale iniziò una relazione sentimentale. La Hastings iniziò presto a collaborare con la rivista e ne divenne una delle autrici più prolifiche, anche se la maggior parte dei suoi lavori apparvero sotto pseudonimo. Tra questi ricordiamo: Pagan, Alice Morning, A.M.A., E.H., B.L.H., Beatrice Tina, Cynicus, Robert a Field, T.K.L., D. Triformis, Edward Stafford, S. Robert West, V.M., G. Whiz, J. Wilson, Annette Doorly, Hastings Lloyd, Mrs. Malaprop e T.W.[4]
Il lavoro di Hastings per The New Age abbracciava molte forme e generi diversi, tra cui la corrispondenza, la parodia, la poesia, la polemica, la scrittura di viaggio, la prosa narrativa e il dialogo drammatico. In un’occasione si descrisse come “una poetessa minore di prima classe”.[5] Uno dei più grandi talenti della Hastings era la parodia, e compose parodie di molti suoi contemporanei, tra cui Ezra Pound, Filippo Marinetti e H. G. Wells.[6] La Hastings era anche schietta nelle sue opinioni femministe e la sezione epistolare di The New Age fornì lo spazio in cui sviluppò molte delle idee che avrebbero informato il suo trattato femminista del 1909, Woman’s Worst Enemy: Woman.
Nel 1914 Hastings si trasferì a Parigi e divenne una figura di spicco nei circoli bohémien grazie all’amicizia con Max Jacob. Condivise un appartamento a Montparnasse con Amedeo Modigliani e divenne una modella per 14 dei suoi dipinti,[7] tra cui il suo Nudo seduto del 1916. Un altro amico era il romanziere d’avventura Charles Beadle, con il quale aveva diverse cose in comune. Cresciuto a Hackney, Beadle trascorse un periodo in Sudafrica (partecipando alla guerra boera come membro della polizia britannica sudafricana) e pubblicò diversi romanzi sulla vita bohémienne a Parigi. Quando Beadle giunse in America, da Parigi, nel novembre 1916, indicò Hastings come il suo più stretto amico parigino.
Verso la fine della sua vita la Hastings si sentì esclusa dal riconoscimento letterario che riteneva le spettasse e incolpò Orage, che accusò di aver cospirato per tenerla fuori dai circoli letterari britannici. Pubblicò un pamphlet, The Old New Age (1936), in cui criticò aspramente Orage, definendolo “un rustico, uno zotico, uno snob”.[8] La Hastings sostenne di aver “offeso l’amour-propre maschile di Orage, e per questo è stata fatta vittima di una cabala sociale […] Sebbene si ritenga che molti dei contenuti di questo pamphlet siano esagerati, esso fa comunque luce sulla già ben documentata misoginia di Orage e sull’esperienza di essere un’autrice donna negli anni Dieci.
Nel 1943, probabilmente malata di cancro, si uccise con il gas di un fornello domestico.

Riconoscimenti postumi


Sebbene in vita la Hastings fosse considerata una figura letteraria relativamente minore, in tempi più recenti è stata elogiata per il suo uso innovativo degli pseudonimi e per le sue posizioni femministe pionieristiche.
Wallace Martin la cita nel suo studio fondamentale su The New Age, commentando che “Beatrice Hastings ha mostrato una sorprendente versatilità come recensore, poeta e satirica; era più efficace, anche se inutilmente maliziosa, in quest’ultima veste”[10].
Il critico letterario Robert Scholes ha osservato che “la Hastings, che era una presenza importante nella redazione del New Age prima della guerra, ebbe una vita infelice che si concluse con il suicidio, non ricevendo mai il riconoscimento come scrittrice che cercava”[11].

Teosofia


La Hastings si era convertita alla Teosofia. Tentò di difendere Helena Blavatsky dalle accuse di frode e plagio. Nel 1937 pubblicò due volumi intitolati Defence of Madame Blavatsky.[12]

Il lavoro teosofico di Beatrice Hastings

di R. Bruce MacDonald

Nel 1937, Beatrice Hastings, dopo aver letto le Lettere del Mahatma e dopo essersi imbattuta negli ignominiosi attacchi rivolti a H.P. Blavatsky dalla Società di Ricerca Psichica, fu spinta dalla compassione e dalla giustizia a venire in aiuto della fondatrice della teosofia moderna, pur non essendo mai stata un membro del Movimento Teosofico. Conoscendo quasi a memoria Le Lettere del Mahatma, alla signora Hastings fu subito chiaro che le accuse e le conclusioni raggiunte nel Rapporto dell’S.P.R. e, più avanti, nell’opuscolo di Coulomb non erano basate sui fatti ed erano certamente diffamatorie. Ironia della sorte, quando iniziò i suoi sforzi per difendere il fondatore del Movimento Teosofico, trovò i maggiori ostacoli ai suoi sforzi provenienti dall’interno del Movimento Teosofico stesso.
Quando gli storici del futuro inizieranno a setacciare il Movimento Teosofico moderno, scopriranno che le battaglie condotte all’interno di quel Movimento sono state le battaglie combattute da coloro che hanno sostenuto le idee che hanno reso schiavo l’uomo per secoli e da coloro che hanno sostenuto le idee che promettevano di liberarlo da quella schiavitù. Roy Mitchell, teosofo canadese e sostenitore del programma originale che prometteva di liberare l’uomo dalla schiavitù, consegnò al Movimento Teosofico nel 1923 un’opera perspicace intitolata Theosophy in Action. I membri della Sezione canadese della Società Teosofica erano membri di una delle poche sezioni a sostenere gli sforzi della signora Hastings. Theosophy in Action ci dà un’idea della psiche di quella particolare sezione e del motivo per cui molti membri canadesi fecero il possibile per sostenere la difesa di Madame Blavatsky.
Mitchell capì che la Società Teosofica poteva essere rapidamente trasformata in una forza capace di aiutare a guidare l’umanità. Egli scrisse:

All’inizio la Società Teosofica, in quanto custode della filosofia più antica e più completa, occupava una posizione centrale tra tutte, per guidare, amplificare, ammonire e rispondere. Il suo lavoro consisteva nello spiegare la logica dei movimenti che la circondavano – anche i più folli – con simpatia e comprensione; nel fornire una letteratura, nel ricondurre le idee alle loro origini, nel riaffermare le antiche dottrine dell’anima dell’uomo che sono sopravvissute ai secoli, nell’insegnare quelle cose che sono fondamentali in tutte le grandi religioni e filosofie, e nel completare il percorso di cui ciascuno dei culti è un frammento. [Mitchell, p. 5]

In quel periodo i membri erano entusiasticamente coinvolti nei culti di Besant, Leadbeater e Krishnamurti. Mitchell non vedeva questo come un grande ostacolo quando sottolineava che:

I membri della Società cambiano con grande rapidità – molto di più di quanto non suppongano le persone che non conoscono i suoi registri – e un tempo molto breve è sufficiente per ricreare lo spirito di qualsiasi gruppo. Se, quindi, assumiamo i nostri compiti non come fine a se stessi, ma come una carica e una cultura per i membri entranti, l’intera Società può essere rifatta più vicina al primo stato d’animo in cui il lavoro è stato iniziato. [Mitchell, p. 29]

A quali compiti si riferisce Mitchell? Mitchell incentra i compiti dello studente teosofico sullo studio. Scrive ancora:

Il solo studio comparativo nutrirà. Lo sciocco si attacca a una sola esposizione della verità e muore di fame. Il saggio legge due libri e si nutre. Sa che nessuno dei due libri può essere completo ed esatto. Triangola sul suo argomento. Ogni libro fornisce il proprio rilevamento e viene stabilita una parallasse con la quale si possono misurare i valori. Una volta appreso il processo, l’uomo saggio continuerà ad orientarsi sul suo problema fino a vederlo a tutto tondo. Allora possiede i fattori da cui può ricavare la verità nella propria anima, e tale verità è la Teosofia. [Mitchell, pp. 32-33]

Per molti anni la Sezione canadese si è impegnata a riportare la Società Teosofica al programma originario. Ciò si riflette nel sostegno sproporzionato, tra le sezioni nazionali, al lavoro della signora Hastings in difesa di H.P. Blavatsky. I canadesi sottolinearono in un articolo apparso sul numero di marzo 1938 di The Canadian Theosophist che:

La campagna della signora Beatrice Hastings in difesa di Madame Blavatsky non ha apparentemente riscosso la simpatia dei teosofi professanti come ci si sarebbe potuto aspettare. È l’esperienza abituale di coloro che si alleano con un’organizzazione e imparano presto a pensare più alla macchina che a ciò che era destinata a fare, più all’aratro, all’erpice e al mietitore che al raccolto e alla mietitura.

Questo sentimento sarebbe diventato un ritornello comune negli anni successivi, quando Hastings, il Canadian Theosophist e l’OLE Critic cercarono di stimolare i membri a sostenere questa causa. Smythe, l’editore del Canadian Theosophist, ci dà un indizio sul perché i membri più ampi potrebbero essere stati riluttanti a sostenere la difesa di Madame Blavatsky. In ogni epoca sono i propagandisti della stampa e i leader del pensiero accademico a determinare l’opinione pubblica. Smythe cita Hastings in un numero del settembre 1938 della CT per dirci chi è (e probabilmente è stato) a dirigere segretamente la lotta contro H.P.B. e la teosofia:

Rebecca West “fa parte di una cerchia di recensori che vi parlerà di qualsiasi cosa, da Milton a Madame Blavatsky, e con la stessa impotenza critica, la banda di potenti log-rollers ( chi pratica lo scambio di favori, scambio di appoggi)che sono conosciuti nei circoli editoriali come Humph, Grumph e Blumph e la cui morsa sulla letteratura è stata una tragedia in questi vent’anni. Invano i giovani scrittori cercano di spezzare l’anello; non sarà spezzato finché queste persone non moriranno. L’anello è in gran parte cattolico, apertamente o segretamente, ed è abile nel copiare il metodo gesuita di fingere simpatia per la libertà e di permeare e assimilare (come il vostro pitone) qualsiasi movimento che minacci il futuro insediamento del potere temporale cattolico”.

La Chiesa cattolica non diventa il contenitore del potere mondiale per quasi 2000 anni senza capire come promuovere l’ignoranza tra la popolazione, rendendo più facile dividere, conquistare e assimilare qualsiasi gruppo che si formi per combattere l’ignoranza e promuovere una vera crescita spirituale. I membri della ST hanno dimostrato molto presto di essere suscettibili alle macchinazioni di divisione e conquista dei nemici della Società.
Come sarebbero potute andare diversamente le cose per la signora Hastings se una certa leadership teosofica l’avesse sostenuta e avesse contribuito a galvanizzare i membri all’azione. In una lettera a Frank Arthur Raincar del 1938, la Hastings esprime la sua frustrazione su questo fronte:

Le mie mani sono ancora danneggiate dalle centinaia di lettere, volantini e pacchi che ho dovuto fare all’inizio di FRIENDS [Amici di Madame Blavatsky – coloro che si sperava si sarebbero uniti e avrebbero combattuto con la signora Hastings per ripulire il buon nome di Madame Blavatsky]. Il tutto nell’aspettativa, basata su lettere di entusiasmo sfrenato da parte dei T, che un numero sempre maggiore di persone sarebbe arrivato e avrebbe fatto qualcosa. Signore, si parla di Maya! Non ho mai sognato di dirigere io stesso FRIENDS, ma ho scoperto che i vari FTS non lavorano insieme. Inoltre, Arundale e Co. e Purucker e Co. hanno senza dubbio capito fin dall’inizio quello che io ho capito solo un po’ più tardi: che quando HPB si mette in proprio, loro si estinguono; in un certo senso lo sapevo anch’io, ma non immaginavo la loro ambizione senza rimorsi e la loro determinazione a mantenere la presa. Ci vuole tempo perché un estraneo capisca che decine di nomi noti sono nomi di truffatori teosofici sul sentiero.

Sempre in un articolo dell’aprile 1939 sul Canadian Theosophist, Smythe cita Hastings che mette in guardia i teosofi su ciò che stavano facendo non dando il loro sostegno a H.P.B.:

È dovere dei teosofi richiamare l’attenzione della gente di tutto il mondo sulla “Difesa di Madame Blavatsky” che ho preparato con enormi sforzi e protestare contro la ripetizione di calunnie, sempre infondate e che ora vengono confutate una per una. E non rispondete che state facendo il vostro dovere leggendo La Dottrina Segreta e insegnandola agli altri. Sarebbe come classificarsi come un uomo che sente dire che il suo benefattore è un truffatore e risponde che è troppo occupato a spendere la sua fortuna per preoccuparsene”.

Oltre alla mancanza di sostegno da parte dei teosofi, la signora Hastings dovette affrontare anche attacchi alla propria reputazione. In un articolo della Hastings pubblicato nel numero di maggio 1939 di The Canadian Theosophist, la signora Hastings racconta come dovette respingere gli attacchi di quelli che potrebbero essere definiti agenti gesuiti all’interno della Società Teosofica. Pettegolezzi diffamatori portarono a un controllo delle donazioni fatte agli Amici di Madame Blavatsky per togliere il controllo alla signora Hastings e affidarlo a un comitato. Mentre la buona reputazione della signora Hastings veniva confermata da un revisore dei conti, la Hastings descrive nel suo articolo un altro aspetto dell’attacco contro di lei:

Mentre ero immersa nella melma di questo attacco, mi è stato riferito da un’autorità teosofica che alcuni membri del gruppo britannico di Adyar intendono rivolgersi all’S.P.R. per il ritiro del Rapporto Hodgson sulla base del libro della signorina Mary Neff! Il libro della signorina Neff, per quanto utile come compendio della storia di H. P. B., non è una risposta al Rapporto di Hodgson, e naturalmente il progetto è semplicemente un doppiogiochismo in piena regola, un tentativo di sottrarre il merito all’F.M.B., per non dire a me stesso come autore della “Difesa”.

Questo attacco indica chiaramente ciò che i nemici della teosofia temono. Il gruppo britannico di Adyar poteva tranquillamente far ritirare il Rapporto Hodgson dalla S.P.R., cosa che è stata fatta qualche anno fa e che non ha portato alla cessazione degli attacchi contro il buon nome di H.P.B.. Ciò che è stato pericoloso è stata una lotta pubblica che ha riunito tutti i teosofi nello spirito di riparare a una terribile ingiustizia e, forse, di ricordare ciò che li ha attratti alla Società in primo luogo, i suoi alti ideali. Nel processo Madame Blavatsky sarebbe stata reintrodotta al pubblico in una luce più simpatica, dando un appiglio alla montagna di ignoranza pubblica di una serie di dottrine che col tempo avrebbero potuto superare tale ignoranza, distruggendo così il potere temporale dei nemici della Verità.
Segue un elenco di articoli che descrivono in dettaglio la lotta di Hastings. Sarebbe istruttivo per molti membri del Movimento Teosofico leggere questi articoli e meditare su ciò che si può imparare dagli sforzi della signora Hastings e dalle intuizioni di una donna che ha trascorso la maggior parte della sua vita adulta a studiare la condizione umana. Una conclusione ineludibile di questa meditazione dovrebbe essere che tutti i teosofi dovrebbero ringraziare la signora Hastings per la sua dimostrazione di come si può essere fermi contro l’ingiustizia, come ci si può comportare in modo teosofico. Un’altra potrebbe essere quella di riconoscere la vergognosa storia del Movimento e decidere di fare meglio. Un rimedio per il Movimento potrebbe essere quello di guardare alla ricetta di Roy Mitchell descritta all’inizio di questo articolo e seguirla.

Altri articoli interessanti e libri della Hastings :

Mrs. Hastings Defends H.P.B.

“Friends” Militant and Triumphant

The Canadian Theosophist: March, April, May 1938

The Canadian Theosophist: July 1938 – February 1939

“Friends of Blavatsky”

The Same Old Story

Beatrice Hastings on the F. M. B.

Index to “The Mahatma Letters”

Mrs. Hastings States Facts

Called Home: Valiant Defender of H.P.B.

Letter to Raincar

Letter to Madras Mail

Letter from Smythe to Hastings

Letter from Hastings to Smythe

See Also: Hastings: Defence of H.P.Blavatsky

NOTE DA WIKIPEDIA :

References

  1. ^ “Beatrice Hastings: The Forgotten Modernist”. JSTOR Daily. 3 August 2022. Retrieved 18 August 2022.
  2. ^ Edensor, Louise. (2016). Une profession de foi pour tourjours: Katherine Mansfield and Beatrice Hastings in France. In Claire Davison, Gerri Kimber. Katherine Mansfield’s French Lives. Brill. pp. 23-39. ISBN 978-90-04-28368-8
  3. ^ Meyers, Jeffrey. (1985). The Craft of Literary Biography. p. 118
  4. ^ Jump up to:a b “Modernist Journals | Hastings, Beatrice (Emily Alice Haigh) (1879-1943)”. modjourn.org. Retrieved 23 March 2021.
  5. ^ Beatrice Hastings, ‘Two Reviews’, The New Age, 13.26 (23 October 1913), p.759.
  6. ^ See: “T.K.L.”, ‘The Way Back to America’ (NA 13.21); “T.K.L.”, ‘Wake Up, England!” (NA 15.8), “B.H. and K.M.”, ‘A P.S.A.’ (NA 9.4)
  7. ^ Adrian Searle (4 July 2006). “Rats’ teeth and empty eyes”. The Guardian. London. Retrieved 6 November 2021.
  8. ^ Beatrice Hastings, The Old New Age: Orage and Others (London: Blue Moon Press, 1936), p.18
  9. ^ Hastings, The Old New Age, p.3
  10. ^ Wallace Martin, The New Age Under Orage: Chapters in English Cultural History (Manchester: Manchester University Press, 1967), p.125.
  11. ^ Scholes, Robert. (2008). Paradoxy of Modernism. Yale University Press. p. 222. ISBN 978-0-300-10820-0
  12. ^ Gomes, Michael. “Beatrice Hastings and the Defence of Madame Blavatsky” (PDF). Archived from the original (PDF) on 28 December 2017. Retrieved 28 December 2017.
  13. ^ Washington, Peter. (1995). Madame Blavatsky’s Baboon: A History of the Mystics, Mediums, and Misfits Who Brought Spiritualism to America. Schocken Books. p. 203

Further reading

  • Carswell, John, Lives and Letters, New York, New Directions, 1978.
  • Gray, Stephen (1999). “Beatrice Hastings”. Free-lancers and Literary Biography in South Africa. Amsterdam: Rodopi. pp. 59–76. ISBN 90-420-0666-8.
  • Johnson, Benjamin; Brown, Erika Jo, Beatrice Hastings: On the Life & Work of a Lost Modern Master, Pleiades Press, 2016.
  • Mairet, Philip, A. R. Orage – A Memoir, New York, University Books, 1966.
  • Mann, Carol, Modigliani, New York, OUP, 1980.
  • Sichel, Pierre, Modigliani, New York, Dutton, 1967.

External links

  • Beatrice Hastings: Defence of H.P. Blavatsky
  • Royal Academy of Arts
  • The Modernist Journals Project

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Meister Eckhart e il pensiero teosofico. Dialogo con l’intelligenza artificiale.

26 venerdì Lug 2024

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Meister Eckhart, un teologo e mistico tedesco del XIII-XIV secolo, è noto per la sua profonda filosofia mistica cristiana. In poche parole, la sua filosofia si può riassumere come segue:

  1. Unità con Dio: Eckhart insegnava che l’anima umana ha la capacità innata di unirsi con Dio. Questa unione è possibile attraverso un processo di “abbandono” o “distacco” (Abgeschiedenheit) dai desideri mondani e dall’ego, permettendo all’anima di riconoscere la sua vera natura divina.
  2. La Divina Scintilla: Egli credeva che all’interno di ogni persona esista una “scintilla divina” che è direttamente connessa a Dio. Questo aspetto dell’anima è eternamente puro e immutabile, rappresentando la nostra essenza più profonda e vera.
  3. Nascita di Dio nell’anima: Eckhart parlava della nascita di Dio nell’anima umana, un evento mistico in cui l’anima diventa un riflesso perfetto di Dio stesso. Questo processo è spesso descritto come un’esperienza interiore di profonda trasformazione spirituale.
  4. Superamento dei concetti dualistici: Eckhart sosteneva che bisogna andare oltre le distinzioni dualistiche tra Dio e l’uomo, creatore e creatura. Egli promuoveva una visione dell’esistenza in cui tutto è in essenza Uno, una realtà indivisibile e senza divisioni.
  5. Silenzio interiore e contemplazione: La via per raggiungere questa unione con Dio, secondo Eckhart, passa attraverso la contemplazione e il silenzio interiore, lasciando che Dio agisca attraverso l’individuo senza l’interferenza dell’ego o della volontà personale.

La filosofia di Meister Eckhart ha influenzato profondamente il misticismo cristiano e continua a essere studiata e apprezzata per la sua profondità spirituale e l’approccio non dualistico alla spiritualità.

ChatGPT traccia un parallelo fra la filosofia di Meister Eckhart e gli insegnamenti teosofici :

Meister Eckhart e la Teosofia, pur provenendo da contesti storici e culturali diversi, condividono alcuni temi e prospettive comuni nel loro approccio alla spiritualità e alla comprensione del divino. Ecco un parallelo tra i due:

1. Unità con il Divino

  • Meister Eckhart: Eckhart enfatizza l’unione dell’anima con Dio. Egli crede che l’essenza dell’anima sia una “scintilla divina” che può unirsi completamente con Dio attraverso un processo di distacco dal mondo materiale e dai desideri egoistici.
  • Teosofia: La Teosofia insegna l’esistenza di un principio divino universale e la possibilità per l’anima umana di evolversi verso l’unione con questo principio. L’idea centrale è che tutte le anime sono parte di una realtà divina unica e che il percorso spirituale consiste nel riscoprire e realizzare questa unità.

2. Scoperta Interiore

  • Meister Eckhart: Egli promuove l’idea del “nascere di Dio nell’anima”, un evento mistico che avviene attraverso un processo interiore di trasformazione e illuminazione. Questo richiede un silenzio interiore e il distacco dalle cose terrene.
  • Teosofia: La Teosofia mette l’accento sull’esplorazione interiore e la ricerca della verità. Incoraggia la meditazione e altre pratiche spirituali come mezzi per scoprire la saggezza interiore e la divinità presente in ogni individuo.

3. Superamento del Dualismo

  • Meister Eckhart: Eckhart sfida il dualismo tra creatore e creatura, promuovendo una visione non dualistica dell’essere in cui l’anima e Dio sono una sola cosa nella loro essenza più profonda.
  • Teosofia: La Teosofia abbraccia una visione non dualistica dell’universo, sostenendo che tutte le divisioni apparenti sono illusorie e che tutto è parte di un’unità divina. Questo principio si riflette nell’idea che la materia e lo spirito siano manifestazioni di un’unica realtà.

4. Approccio al Conoscere Divino

  • Meister Eckhart: Eckhart credeva che il vero conoscere di Dio andasse oltre i concetti e le immagini mentali, richiedendo una trascendenza del pensiero razionale e una diretta esperienza mistica.
  • Teosofia: Anche nella Teosofia si sostiene che la verità spirituale più profonda non possa essere completamente afferrata tramite il pensiero intellettuale. La conoscenza divina viene spesso descritta come una “saggezza antica” che deve essere riscoperta attraverso l’intuizione e l’esperienza interiore.

5. Universalismo e Inclusività

  • Meister Eckhart: Sebbene radicato nella tradizione cristiana, Eckhart si è espresso in termini che hanno una risonanza universale, enfatizzando un’esperienza diretta del divino che trascende le specifiche dottrine religiose.
  • Teosofia: La Teosofia è per sua natura universale e sincretica, integrando insegnamenti e principi da molte tradizioni religiose e filosofiche per sottolineare l’unità fondamentale di tutta la conoscenza spirituale.

In sintesi, sia Meister Eckhart che la Teosofia cercano di esplorare e spiegare la relazione dell’uomo con il divino, ponendo l’accento sulla scoperta interiore, l’unità con il principio divino, e la trascendenza delle dualità. Entrambi i percorsi spirituali promuovono un approccio mistico alla comprensione della realtà, pur mantenendo le proprie peculiarità e contesti.

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Antonio Fogazzaro e il movimento Teosofico

31 venerdì Mag 2024

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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L’altro giorno abbiamo visitato la casa sul lago di Lugano di Antonio Fogazzaro che vi consiglio caldamente di mettere in agenda. A poca distanza dalla frontiera di Gandria, sul versante italiano arrivate alla villa del Fogazzaro e per parcheggiare noi siamo saliti sulla stradina a destra prima della scaletta che scende al complesso comprendente villa, darsena, parchetto e passeggiata fino allo snack bar, che se la vostra visita guidata non comincia subito, vi permette un ristoro con terrazza sul lago. La visita guidata è obbligatoria. Quì la pagina del FAI https://fondoambiente.it/luoghi/villa-fogazzaro-roi.

La conferenza di Marco Pasi in versione pdf https://pure.uva.nl/ws/files/39244453/Octagon_Pasi_offprint.pdf

e il video di Pasi a cura dei nostri fratelli di Vicenza :

Un video ufficiale di presentazione :

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