Non c’è via per la pace, la pace è la via.


Il tema non poteva essere più attuale e mentre vediamo gli affanni per celare gli interessi di parte e i genocidi che sempre vengono compiuti in questo pianeta ignorante ci poniamo la domanda sbagliata. Come si raggiunge la pace.

La pace non si raggiunge, c’è già di suo, ma non bisogna fare finta che non sia importante fare di tutto per mantenerla perché il sistema umano da sempre si illude che le azioni non causino squilibrio.

Beh, in fondo l’ignoranza della nostra nautura divina, il senso dell’Ego, l’attrazione e la repulsione oltre che l’attaccamento alla vita sono i grandi motori delle azioni umane e lo smarrimento in maya la condizione di partenza.

Il termine sanscrito saṃsāra (devanāgarī संसार, “scorrere insieme”) indica, nelle religioni dell’India quali il Bramanesimo, il Buddhismo, il Giainismo e l’Induismo, la dottrina inerente al ciclo di vita, morte e rinascita. È talora raffigurato come una ruota.

In senso lato e in un significato più tardo, viene ad indicare anche “l’oceano dell’esistenza”, la vita terrena, il mondo materiale, che è permeato di dolore e di sofferenza, ed è, soprattutto, insustanziale: infatti, il mondo quale lo si vede, e nel quale si vive, altro non è che miraggio, illusione māyā. Immerso in questa illusione, l’uomo è afflitto da una sorta di ignoranza metafisica (avidyā), ossia da una visione inadeguata della vita terrena e di quella ultraterrena: tale ignoranza conduce l’uomo ad agire, trattenendolo così nel saṃsāra.

Quest’azione risulta dall’affanata ricerca della via per la pace. Smettere di cercare e esser in pace è la soluzione. Ma come fare ? Come non fare ?

Bodhisattva

Nel buddhismo, un bodhisattva è una persona che, pur avendo ormai raggiunto l’illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti[1].

Lo stato di buddha è quindi l’obiettivo da conseguire per i mahāyānisti. Il percorso per raggiungere tale stato si avvia con la scelta di divenire un bodhisattva, adoperandosi per la liberazione di tutti gli esseri senzienti. Siccome la dottrina della vacuità (dottrina centrale per i mahāyānisti) insegna che non c’è alcun fenomeno separato dall’altro, allora non vi può essere alcuna “liberazione” individuale, tutti realizzeranno la bodhi.

La “inconciliabilità” tra illuminazione realizzata da un Buddha e la sofferenza di un “essere senziente” (e quindi la necessità di intervento di buddha e bodhisattva nel mondo) viene nelle scuole risolta secondo la dialettica madhyamaka: la verità assoluta (paramārtha-satya o śūnyatā-satya) richiama costantemente la vacuità (śūnyatā) e in questo senso non c’è alcuna differenza tra gli esseri senzienti e i Buddha, anzi non ci sono “esseri senzienti”; sul piano della “verità convenzionale” (o “relativa”, sans. saṃvṛti-satya) tali differenze esistono. La sintesi di queste due verità o “verità della Via di mezzo” (mādhya-satya) rende conto di ambedue e della loro inconciliabilità:

«Il saṃsāra è in nulla differente dal nirvāṇa.
Il nirvāṇa è in nulla differente dal saṃsāra.
I confini del nirvāṇa sono i confini del saṃsāra.
Tra questi due non c’è alcuna differenza.»

I testi di molte linee spirituali ci dicono che esiste :

“Shamballa” e la Gerarchia Nascosta

Ogni pianeta del sistema Solare ha un proprio Stato maggiore, costituito da ministri e ufficiali dei Logos Solari, i quali hanno il compito di portare a compimento il Piano divino.

Essi costituiscono la “Gerarchia Nascosta” o Governo Interno di ogni pianeta. Anche il nostro mondo si trova quindi sotto la guida di un Governo Spirituale di questo tipo, che procedendo dai Piani Superiori risulta invisibile a livello fisico, influenzando tuttavia, in modo diretto, proprio quel livello. Una poderosa Gerarchia nelle cui mani si trova il Governo Interno del mondo e l’intera evoluzione; l’amministrazione delle Leggi della Natura e la direzione dei temi del mondo. I membri di detta Gerarchia sono i Guardiani della nostra umanità. Ognuno, secondo il proprio livello nella Gerarchia, svolge multipli compiti, compiendoli in perfetta armonia con tutti gli altri.

La loro più grande Finalità consiste nel redimere l’umanità dall’ignoranza, portandola alla Saggezza, alla Luce, e all’Immortalità. A volte sono chiamati “Guardiani del Mondo”, perchè ad ognuno di loro è affidata ed assegnata una diversa area di questo. Questi Grandi Esseri appartengono al “Quinto Regno della Natura” o Regno Spirituale e costituiscono il Centro della cosiddetta “Grande Fraternità Bianca del Pianeta”, la cui missione, chiara e definita, è l’accelerazione del processo evolutivo del nostro pianeta Terra.

Ne fa parte preponderante il Logos Planetario della nostra Terra, detto “Sanat Kumara”, “l’Anziano dei Giorni” o il “Signore del Mondo”, il quale venne sul nostro pianeta, in tempi remotissimi, in forma eterica, e da allora è rimasto sempre con noi. Per l’estrema purezza della Sua indole, non potè adottare un corpo fisico come il nostro, e quindi ha sempre agito e agisce tuttora dal Suo corpo eterico. E’ un riflesso diretto della Magna Entità che vive attraverso tutte le evoluzioni di questo pianeta e vitalizza ogni cosa. Egli mantiene tutto entro la Propria Aura. In Lui viviamo, ci muoviamo ed abbiamo il nostro essere, e nessuno può trascendere il raggio della sua Aura.

Dato che la Sua poderosa Aura interpenetra e circonda tutti i Sette Piani del nostro Globo, Egli è cosciente di tutto ciò che accade e non c’è azione che gli sfugga. Egli conserva nella Sua Mente l’intero Piano dell’evoluzione, del quale nulla si conosce; Egli è la Forza che stimola e spinge tutta la macchina del mondo; il Suo lavoro si trova connesso probabilmente con l’umanità in massa, piuttosto che con singoli individui. Egli è la personificazione della Volontà Divina in questo pianeta; e quando nelle vite degli uomini, si manifestano forza, valore, decisionalità, perseveranza e altre caratteristiche simili, sono in effetti da riferire a Lui. Quindi quando parliamo di Dio, nostro Padre celestiale, è a Lui che ci stiamo riferendo.

Questo Grande Essere discese sulla Terra insieme ad altre Grandi Entità, ai tempi della razza “Lemuriana”, circa 18,5 milioni di anni fa, formando la “Gerarchia Nascosta del Pianeta”. Egli stabilì la propria dimora in un certo luogo del “deserto del Gobi” (dove ancora si trova), che a quel tempo non era un deserto come oggi, bensì un meraviglioso giardino, verde e fiorito. Questo Centro poderosamente Magnetico è conosciuto sotto diversi nomi, tra i quali il più familiare è certamente “Shamballa”, la “Dimora degli Dei”.

A “Shamballa” abitano quindi i “Kumara”, questi Esseri di Altissima evoluzione, ma possono anche risiedervi alcuni Maestri di alto livello di questo pianeta, ed altrettante Entità extraplanetarie. “Shamballa” è impenetrabile, nessuno può accedervi, né fisicamente, né in astrale, né in qualunque altro modo. È come una forza di Luce Vivente, ricettacolo dell’energia più elevata, l’energia di Sintesi e rappresenta la ghiandola “pineale” del pianeta. Lì sono contenuti i semi del futuro e il vero Proposito o Piano Divino.

Quindi non disperate e superate l’illusione del Samsara !

Mentre sviluppo la mente del risveglio

Lodo i Buddha che brillano

Mi inchino davanti a te mentre percorro il mio cammino

Per unirmi ai vostri ranghi, faccio il mio compito a tempo pieno

Per il bene di tutti gli esseri cerco

La mente illuminata che suscita

Rispetto a Shantideva e a tutti gli altri

Che hanno spiegato il Dharma per sorelle e fratelli

Ringrazio questo mondo come luogo di apprendimento

E per questo corpo umano che so di aver guadagnato

E il mio più profondo ringraziamento a tutti gli esseri senzienti

Perché senza di loro, non ci sarebbe posto per imparare ciò che vedo

Non c’è niente qui che non sia stato detto prima

Ma l’ho scritto ora, cosi’ che io sia sicuro

E consolidi le mie opinioni

E sarei felice se potesse aiutare anche qualcun altro.

Se gli altri mi mancano di rispetto o mi prendono in giro

Mi fermo e penso prima di reagire

Comprendo che stanno attraversando stadi insicuri

Colgo l’occasione per avere pazienza

La vedo come un’occasione per aiutare l’altra persona.

Stroncando sul nascere la negatività prima che possa peggiorare.

Una possibilità per me di essere forte e sicuro

Penso ai Buddha che sono venuti prima

Mentre lodo e rispetto il bene che hanno fatto

Conoscere l’amore può vincere l’odio in ogni situazione

Abbiamo bisogno di altre persone per creare

Le circostanze per l’apprendimento che erano qui per neutralizzare

Situazioni che suscitano le nostre più profonde paure

Cosi ‘possiamo lavorare per liberarle finche’ non saranno scagionate.

… è la sola cosa che ha senso

Per ringraziare i nostri nemici nonostante il loro intento

Il percorso del Bodhisattva è potenza e forza

Una forza dall’interno per perdurare nella pratica

Vedere gli altri è importante quanto me stesso

Mi sforzo per una felicità di benessere mentale

Con l’interconnessione che condividiamo come una cosa sola

Ogni azione che facciamo colpisce tutti

nel decidere cosa una situazione chiama

C’è un sentiero per il bene di tutti

Cerco di compiere ogni mia azione per il bene più alto

Con il desiderio altruistico di raggiungere la Buddhità

… prometto qui davanti a tutti quelli che ascoltano

Di cercare di compiere ogni mia azione per il bene di tutti gli esseri

Per il resto della mia vita e anche oltre

Giuro di fare del mio meglio, di non fare del male

E nei momenti di dubbio, posso pensare al Dharma.

E gli Illuminati che hanno superato il Samsara

Adam Yauch e il Dalay Lama

Adam Yauch del gruppo rap BEASTY BOYS : Il nome del gruppo è un Acronimo di “Boys Entering Anarchistic States Towards Inner Excellence”, che significa : Ragazzi che entrano in stati anarchici verso l’eccellenza interiore. Il gruppo ha riconosciuto che l’acronimo era un “ripensamento” concepito dopo la scelta del nome.

Seminario Teosofico di Ascona: “Non c’è via per la Pace. La Pace è la Via”


PROGRAMMA DETTAGLIATO

Dopo due anni di forzata interruzione torna quest’anno il tradizionale appuntamento del Seminario Teosofico di Ascona.
L’evento è organizzato dalla Società Teosofica Svizzera e dalla Società Teosofica Italiana.
Sarà l’occasione per i ricercatori spirituali italiani e svizzeri di tornare a incontrarsi in presenza nel magnifico contesto dell’Hotel Ascona, a Monte Verità.
Il tema scelto è strettamente connesso con la Pace, sempre evocata da molti ma di difficile conseguimento per l’essere umano, spesso portato a evidenziare, a causa degli inganni sensoriali, ciò che divide piuttosto che quello che unisce.
Il Seminario si svolgerà da venerdì 18 marzo pomeriggio a domenica 20 marzo (con conclusione per le ore 12). Sono previste relazioni specifiche, approfondimenti e una sessione di domande e risposte.
In allegato tutte le informazioni di dettaglio.

Programma dettagliato

https://www.teosofica.org/all/Ascona_scheda_iscrizione.pdf

INFO : booking@hotel-ascona.ch

+41 (0)91 785 15 15

http://www.hotel-ascona.ch

https://www.teosofica.org/it/news/notizie/seminario-teosofico-di-ascona-non-c-e-via-per-la-pace-la-pace-e-la-via,3,2096

Chi era Manly Palmer Hall ?


Gli Insegnamenti segreti di tutte le ere

Manly Palmer Hall

Il video è in inglese ma se selezionate la traduzione automatica in Italiano è abbastanza comprensibile.

Vi consiglio di visitare subito il sito della Philosophical Research Society : https://www.prs.org/

e poi di leggere in Italiano la traduzione che ho fatto in automatico con deepl da : https://theosophy.wiki/en/Manly_Palmer_Hall

Dopo il wiki teosofico ho messo anche quello exoterico che ci si renda conto una volta di più di quello che non ci si trova … RESISTETE PERCHÉ DOPO TROVATE LA TRADUZIONE IN ITALIANO DEL SUO LIBRO PIÙ FAMOSO … BUON DIVERTIMENTO !!!

Il sito che ospita i suoi archivi ormai è in webarchive ma sempre reperibile

Se guardate il video poi sarete incuriositi dal Master Building di N.Y. e in fondo a questo articolo mi metto la traduzione in Italiano sempre deepelata.

Questa storia riguarda da vicino la storia degli USA e se avete visto il video superbo pubblicato all’inizio di quest’articolo capirete l’occhio e la piamide degli illuminati sulle banconote dei dollari e l’Onu e tante altre cose …

Manly Palmer Hall


Manly Palmer Hall (18 marzo 1901 – 29 agosto 1990) è stato un mistico di origine canadese, filosofo eclettico e fondatore della Philosophical Research Society, un equivalente moderno della scuola di Pitagora.[1] È stato lo scrittore più prolifico del XX secolo su misticismo, magia e filosofie antiche. Fu autore di più di 200 libri e tenne più di 8000 conferenze, la maggior parte delle quali settimanalmente presso la sede del Philosophical Research Institute.

Hall è meglio conosciuto per la sua opera del 1928 The Secret Teachings of All Ages. Hall pubblicò il suo opus magnum, un’introduzione ai simboli antichi e alle tradizioni segrete, all’età di 27 anni, con un successo immediato. È il libro più importante del revival occulto americano del primo Novecento e rimane influente fino ad oggi.[2]

Contenuti
1 La prima vita
2 Conferenze e insegnamento
3 Collegamenti con la Società Teosofica
4 Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche
5 La società di ricerca filosofica (PRS)
6 Un mondo privato
7 Il mistico in declino
8 Valutazione
9 Scritti
9.1 Periodici
9.2 Libri e opuscoli
9.3 Introduzioni e contributi
10 Risorse aggiuntive
10.1 Siti web
10.2 Collezioni d’archivio
11 Note


La prima vita
Manly Hall nacque il 18 marzo 1901 nella città rurale di Peterborough, Ontario. Suo padre era un dentista e sua madre una chiropratica. I genitori di Hall si erano separati mentre sua madre era ancora incinta di lui, e presto venne affidato alle cure della nonna materna, Florence Palmer. Quando aveva due anni, lei lo portò a Sioux Falls, South Dakota, dove vissero per diversi anni. Era un bambino malaticcio, aveva poca istruzione ma leggeva voracemente per conto suo. C’era una scintilla di una brillantezza indefinibile nel giovane, che la nonna ha alimentato nei viaggi nei musei di Chicago e New York.

Per un certo periodo, i due vissero nell’hotel di lusso Palmer House a Chicago, dove Hall era per lo più in compagnia di adulti, compreso un maitre d’hotel indù vestito in modo tradizionale, che gli insegnò il galateo degli adulti. Più tardi, l’adolescente libresco fu iscritto a una scuola militare.

Sua nonna morì quando aveva sedici anni e lui viaggiò in California per stare con sua madre.[3]

Conferenze e insegnamento
La carriera di Hall come saggio mistico iniziò nel 1919, quando venne in California per riunirsi con la madre. [4] Venne sotto l’influenza di sedicenti seguaci del rosicrucianesimo a Oceanside, California. Visse presso la Rosicrucian Fellowship fondata da Max Heindel, ma si insospettì delle pretese di antica saggezza dell’ordine e presto si trasferì a Los Angeles. Lì entrò in contatto con cercatori metafisici e gruppi di discussione. [5] Un giorno il giovane Manly Hall fu attratto da un’insegna che pubblicizzava la frenologia, la disciplina che legge la psicologia umana attraverso la forma e i contorni del cranio. Il proprietario del negozio, Sydney J. Brownson, divenne rapidamente il guru di Hall e spiegò il magnetismo, la reincarnazione, l’aura, la saggezza degli antichi, i misteri dell’India e dell’Oriente e gli insegnamenti segreti della chiesa a Hall, che si dimostrò uno studente eccellente con una memoria fotografica e un talento per la parola. Un anno dopo Brownson invitò Hall a parlare ad un pubblico selezionato che si riuniva settimanalmente in una stanza sopra una banca e fu un successo.[6]

In parte showman, in parte sciamano, Hall indossava un abito scuro su misura e sedeva a metà palco, con le mani appoggiate con i palmi verso il basso sui braccioli di una sedia baronale che era immersa nella luce. Parlava per un’ora e mezza – non un minuto di più. Che il suo argomento fossero le cerimonie di iniziazione egiziane o i mitici folletti d’acqua, concludeva bruscamente con la stessa frase: “Beh, per oggi è tutto, gente”[7].

Connessioni con la Società Teosofica
Hall e Blavatsky.jpg
Hall fu influenzato dagli insegnamenti teosofici. Joscelyn Godwin scrisse:

A parte un breve periodo in una scuola militare, era senza istruzione formale. In California entrò sotto l’influenza della Società Teosofica. Iniziò la sua carriera pubblica nel 1920 a Santa Monica, tenendo una serie di conferenze sulla reincarnazione. Divenne un ammiratore a vita di H. P. Blavatsky e della sua Dottrina Segreta.[8]
Manly Hall non fu mai membro della Società Teosofica in America, e forse non fu mai membro di nessuna Società Teosofica. Ciononostante, fu molto impegnato con la TSA e tenne conferenze alla Besant Hollywood Lodge, a San Francisco, Portland, Chicago e Oakland. La Theosophical Press distribuì [9] e recensì [10][11] i suoi libri, e i membri li studiarono nelle riunioni di loggia e ascoltarono le sue conferenze su registrazioni. La sua Philosophical Research Society ospitava anche conferenzieri teosofici.

Manly Hall era un po’ fanatico su tutto ciò che riguardava Helena Petrovna Blavatsky [H.P.B.] Era tremendamente serio riguardo alla sua particolare visione della Teosofia.[12] Diceva che il lavoro originale di H.P.B. è più o meno unico anche nel campo della letteratura correlata, che la sua particolare intuizione rende le sue opere uniche, notevoli e preziose. Disse inoltre che molte delle osservazioni che fece durante il suo tempo, che erano altamente controverse, sono ora generalmente accettate e che molte delle scoperte che riportò e che stupirono i suoi contemporanei, ora appartengono alla nostra conoscenza comune.[13]

Quando Boris de Zirkoff assunse il ruolo di editore delle opere complete della Blavatsky dopo la seconda guerra mondiale, lavorò con Hall per pubblicare il quinto volume presso la Philosophical Research Society nel 1950. I successivi volumi VI-XV furono pubblicati attraverso la Theosophical Publishing House di Adyar, India e Wheaton, Illinois, e la PRS aiutò nella distribuzione. Boris de Zirkoff condusse una lunga corrispondenza con Manly Hall.

L’Insegnamento Segreto di tutte le Epoche

I viaggi in tutto il mondo di Hall nei primi anni ’20 gli diedero un certo grado di vicinanza ai monumenti e alle filosofie dell’antichità. Ma i materiali che finalmente gli permisero di completare il suo libro di saggezza furono quelli che scoprì nelle grandi biblioteche occidentali che si stavano aprendo all’uso pubblico diffuso. Grazie all’influenza di benefattori, Hall ottenne l’accesso ad alcuni dei manoscritti più rari del British Museum e mentre viveva a New York a metà degli anni ’20, trovò materiale nella vasta sala di lettura delle belle arti della New York Public Library. Ha accumulato una bibliografia di quasi mille voci.

A metà del 1928, dopo aver prevenduto abbonamenti per quasi mille copie e averne stampate altre 1.200, pubblicò quello che sarebbe diventato noto come il “Big Book” e che da allora non è mai andato fuori stampa. [The Secret Teachings of All Ages, finanziato da una schiera di ricchi sostenitori, fu pubblicato con immediato successo. Hall pubblicò altri libri ampiamente considerati classici della letteratura occulta, ma Gli Insegnamenti Segreti di Tutte le Epoche si erge con la testa e le spalle al di sopra del resto. È il libro più importante del revival occulto americano del primo Novecento, rimane influente, e molti degli insegnamenti e delle idee che presentava al pubblico rimangono in circolazione. [16][17]

Il libro è magnificamente illustrato con 54 tavole originali a colori di emblemi e figure antiche e medievali del noto illustratore J. Augustus Knapp e 200 illustrazioni in bianco e nero prese in prestito da rare opere occulte. Il successo immediato del libro catapultò Hall sotto i riflettori nazionali. [Era l’unico codice serio e completo della sua epoca che prendeva il mondo del mito e del simbolo nei suoi termini. Hall sbirciò in fonti che molti storici si rifiutarono di considerare – dai trattati massonici e rosacrociani alle opere alchemiche e astrologiche – e studi recenti hanno giustificato alcune delle sue conclusioni storiche. Mentre The Secret Teachings of All Ages è sempre stato ignorato all’interno del mondo accademico, ha influenzato alcuni che hanno scelto percorsi accademici più tradizionali di quello di Hall. Egli chiarì idee antiche che altrimenti potevano sembrare fuori portata, scrivendo non come un giudice distante ma come un amante dei riti e dei misteri incarnati nelle vecchie vie.[19]

Società di ricerca filosofica (PRS)

Biblioteca PRS
Hall fu turbato dal fatto che gli insegnamenti esoterici e occulti non avessero posto nelle università americane e decise di stabilire un centro spirituale a Los Angeles di sua concezione e scopo con la missione di insegnare l'”idealismo pratico” conservato in oltre 100.000 testi-meraviglia dell’antichità, sviluppare programmi per il bene della società ed eccitare il desiderio dei suoi studenti di metterli all’opera nella vita quotidiana.

Il 20 novembre 1934, la Philosophical Research Society senza scopo di lucro di Hall comprò dalla Capitol Holding Company una proprietà immobiliare di prim’ordine con vista su Los Feliz Boulevard e sulle colline che portano a Griffith Park. Il 17 ottobre 1935, un centinaio di persone si riunirono per dare inizio alla costruzione della loro nuova sede.[20]

PRS fornì un ambiente claustrale dove Hall trascorse il resto della sua vita insegnando, scrivendo e assemblando una notevole collezione di testi antichi e oggetti devozionali. Il suo piccolo campus crebbe fino ad includere una biblioteca di cinquantamila volumi, un auditorium da trecento posti, una libreria, un magazzino, un ufficio e un cortile. Divenne una delle destinazioni più popolari a Los Angeles per i curiosi spirituali.

Dopo la morte di Hall, il campus sopravvisse a malapena a battaglie legali simultanee – una con la vedova di Hall, che sosteneva di doverle dei soldi, e un’altra con l’eccentrico artista della truffa Fritz, che aveva fatto amicizia con l’ottuagenario malato per rubare le sue antichità e i suoi beni nella stima di un giudice del tribunale civile. Hall aveva ceduto il suo patrimonio a questo oscuro “fiduciario”” solo sei giorni prima della sua morte[21].

Il danno finanziario di questi anni difficili fu irreversibile. A seguito di una lunga battaglia giudiziaria l’organizzazione no-profit dovette affrontare un debito legale di 2 milioni di dollari, ma il controllo fu girato ad un gruppo di sostenitori di lunga data. Furono costretti a vendere molti oggetti cari al Getty Museum di Los Angeles e a collezionisti europei.[22]

La PRS recuperò la salute fiscale a partire dal 1993 e continuò a stampare diverse edizioni del “Grande Libro”. [23] La PRS ora offre un calendario completo di conferenze, corsi online, workshop, lezioni di benessere, concerti ed eventi speciali per il grande pubblico.[24]

Un mondo privato

Manly Hall e la sua prima moglie Fay
Hall ha scritto decine di libri, opuscoli e articoli, e ha tenuto numerose conferenze, in genere senza note. Eppure, per tutta la sua produzione, Hall rimase un enigma per coloro che lo circondavano. Dopo le sue conferenze della domenica mattina al PRS, usciva prontamente dall’auditorium da una porta laterale, entrava in una macchina e veniva riportato alla sua casa vicina.

Manly Hall e la sua seconda moglie Marie
A differenza di molti insegnanti spirituali che affollavano Hollywood, Hall mostrava relativamente poco interesse nell’attirare la pubblicità o nel frequentare le stelle del cinema e raramente si coinvolgeva negli affari del cinema. [25]Nel corso degli anni, tuttavia, Hall ebbe molti devoti e questi includevano attori e attrici come Bela Lugosi, Glenn Ford, Burl Ives [un teosofo] e Gloria Swanson; pezzi grossi di Hollywood come Sid Grauman, Cecil B. DeMille e Samuel Goldwyn; scienziati come Luther Burbank, altri notabili come Elvis Presley e l’astronauta e fondatore dell’Istituto di Scienze Noetiche (IONS) Edgar Mitchell, nonché politici come Harry S. Truman e Ronald Reagan.[26] [27]

Hall si sposò nel 1930 con la sua segretaria Fay B. Ravenne, un’attraente astrologa del Texas. Il matrimonio si rivelò presto difficile perché Fay era soggetta a diverse malattie e si risentiva della crescente fama e del successo del marito. Hall stesso soffriva di numerosi disturbi, e l’overate era il suo unico sollievo dalla miseria della vita matrimoniale. Fay si ritirò ancora di più nella depressione e si suicidò nel 1941, uccidendosi con il gas nella sua auto. Hall era devastato, ma dopo un breve periodo di lutto eliminò tutti i documenti su Fay dai suoi archivi e non la menzionò mai più.

La sua seconda moglie fu Marie Bauer, una minuta immigrata tedesca e madre di due figli. Era sicura che Sir Francis Bacon avesse viaggiato in America e che, mentre era lì, avesse sepolto una cassaforte con una fortuna in oro sotto il campanile di una chiesa a Williamsburg, in Virginia. Era convinta che Dio l’avesse scelta per scoprire questa cassaforte e la sua passione si dimostrò abbastanza potente da convincere le autorità a permetterle di scavare la cassaforte, ma non fu trovato nulla. Marie non si arrese e la sua ossessione per la volta di Bacon continuò per il resto della sua vita. Aveva frequenti allucinazioni, attacchi di violenza, affermazioni grandiose ed era almeno occasionalmente psicotica.[28]

La mistica in declino
Alla fine degli anni ’70, la malattia era diventata uno stile di vita per Hall, che si stava avvicinando agli 80 anni. I suoi problemi alla cistifellea erano diventati così gravi che smise di tenere conferenze fuori da Los Angeles; l’organo fu rimosso nel 1972. La sua tiroide era stata rimossa quando era giovane, il che potrebbe aver contribuito alla sua obesità. La sua vista era così scarsa che riusciva a malapena a leggere la posta quotidiana. Le sue articolazioni soffrivano di artrite. Le sue giornate erano trascorse visitando un medico dopo l’altro, e rifornendo i suoi scaffali di prescrizioni e integratori.[29][30]

Alla fine degli anni ’80, Hall sembrò perdere il suo giudizio personale. Rivolse tutti i suoi affari domestici e commerciali, e persino i suoi beni finanziari e quelli di PRS, a un autoproclamato guaritore sciamanico e presunto reincarnato da Atlantide di nome Daniel Fritz. Hall ignorava chiunque mettesse in dubbio la relazione.

Malato e pericolosamente sovrappeso nei suoi ultimi anni, Hall aveva apparentemente comprato nelle affermazioni di Fritz come guaritore mistico e la sua promessa di diffondere il lavoro di Hall in tutto il mondo. Hall ha fatto cadere il peso attraverso la dieta e l’esercizio fisico, e Fritz ha amministrato regolarmente le colonie. Hall ha firmato il suo patrimonio a Fritz meno di una settimana prima della sua morte. 31]Le circostanze della morte di Hall erano più che sospette. Un’autopsia rivelò diversi lividi, macchie di terra e prove di traumi, e alcuni lo chiamarono omicidio. [32][33] Ci furono delle accuse ma non furono mai portate avanti e dopo la morte di Fritz nel 2001 e la scomparsa del figlio nel 2003 il fascicolo fu chiuso. [34]

Manly P. Hall morì il 29 agosto 1990. Un servizio commemorativo massonico dedicato a “L’Illustre Manly Palmer Hall, 33° grado, Gran Croce d’Onore, si è tenuto il 23 settembre 1990.[35]

Valutazione
Manly P. Hall tre.jpg
Manly P. Hall era alto un metro e ottanta e aveva gli occhi grigio-azzurri. Era carismatico, arrogante, umoristico e studioso.[36] Vedeva se stesso non come uno studioso, che cerca la conoscenza per se stessa e la soddisfazione della propria mente, ma come un insegnante che impara per donare ai suoi studenti conoscenze e intuizioni. Credeva profondamente nel valore delle testimonianze di Platone, Buddha, San Paolo e della martire pagana Ipazia come medicina per il lato oscuro del progresso scientifico e del materialismo: inquinamento, congestione, crimine, egoismo, stress e costante erosione delle norme etiche e morali.[37] Raccolse molti accoliti e ricevette milioni di donazioni, molte delle quali da una madre e una figlia appartenenti alla famiglia Lloyd, una dinastia petrolifera della contea di Ventura.[38]

Tuttavia c’era una lampante dissonanza tra l’immagine pubblica di Halls e la sua realtà privata. Egli delegava i suoi affari a dilettanti e portava molti dei suoi problemi medici a guaritori con credenziali discutibili. Anche se non aveva una laurea, non correggeva coloro che si rivolgevano a lui come Dr. Hall. Sconsigliava di cercare di sviluppare poteri occulti, eppure abbagliava i seguaci dagli occhi stellati con dimostrazioni della sua presunta lettura della mente e previsioni di eventi futuri.[39] Per gran parte della sua vita si abbuffò di dolci a buon mercato, evitò l’attività fisica, e coltivò le relazioni con i seguaci dicendo loro, per esempio, che erano stati amici intimi in una vita passata.[40]

Per tutta la sua enfasi sulla praticità dell’antica saggezza, la vita di Hall, sotto certi aspetti, era un caso esemplare di una verità che non si trova nei suoi scritti. Una persona può accumulare la “saggezza delle epoche” senza che nessuna di esse penetri in se stessa. Questa perplessità della natura umana, un enigma nel cuore di tutte le filosofie etiche, sembra non essergli mai venuta in mente. [41]

Nulla di tutto ciò dovrebbe mettere in ombra l’importanza del suo primo capolavoro. Gli Insegnamenti Segreti di tutte le Epoche rimangono un classico indiscutibile e il PRS rimane un centro vitale per l’indagine metafisica e ha ricevuto l’accreditamento accademico.[42]

Scritti
The Secret Teachings of All Ages, conosciuto all’inizio come Encyclopedia of Symbolical Philosophy, è stato il lavoro principale di Hall, ma oltre a questo, ha lasciato un grande corpo di libri, saggi, pamphlet e articoli. La Philosophical Research Society fornisce un catalogo delle sue opere sul suo sito web.

Periodici
Hall pubblicò The All-Seeing Eye, un periodico mensile, da maggio 1923 a settembre 1931 con un vuoto 1928-1930. C’è un indice degli articoli sul sito ManlyPHall.info. I numeri di The All-Seeing Eye sono disponibili in formato digitale:

Numeri sparsi sul sito web ManlyPHall.info.
Volume 2, numero 1, novembre 1923 su RealityChange.net.
Volume 5, 1930-31 al sito IAPSOP.
Ha scritto anche per altre riviste. L’Union Index of Theosophical Periodicals elenca 59 articoli di o su Manly P. Hall.

Libri e opuscoli

Il destino segreto dell’America
Ecco una selezione di libri e opuscoli in ordine cronologico. Molti sono stati pubblicati in più edizioni e stampe, e sono ancora sotto copyright. Se non indicato diversamente, sono stati pubblicati dalla Philosophical Research Society.

Gli Iniziati della Fiamma. Los Angeles, 1922. Il primo libro pubblicato da Hall. Disponibile su Google Books e Hathitrust.
The Lost Keys Of Freemasonry. New York: Macoy, 1923. Disponibile presso Internet Archive.
Forze Invisibili: Nature Spirits, Thought Forms, Ghosts and Specters, the Dweller on the Threshold, being a series of manuscript lectures compiled in booklet form. Los Angeles: Hall Publishing Co., 1924. Molte edizioni e ristampe. Disponibile su Google Books.
Lectures in Ancient Philosophy: An Introduction to Practical Ideals.
Gli insegnamenti segreti di tutte le epoche. 1928. Disponibile su CIA.gov e Internet Archive.
Forme d’ombra. Los Angeles: Hall Publishing Co., 1928. “Racconti di magia cerimoniale, di intuizioni inquietanti… pieni di emozioni e di situazioni che fanno riflettere.”[43] Disponibile presso Hathitrust e Google Books.
Saggio sui principi fondamentali dell’occultismo. 1929.
Lectures on Ancient Philosophy-An Introduction to the Study and Application of Rational Procedure. 1929.
Il mistero dell’elettricità. Los Angeles: Hall Publishing, 1930. Opuscolo.
Right Thinking: la strada reale per la salute. Los Angeles: Hall Publishing, 1930. Opuscolo.
Super Facoltà e la loro cultura. 1934. Disponibile in Internet Archive.
La Santissima Trinosophia del Comte de Saint-Germain. 1936 (Seconda edizione). Disponibile presso Hathitrust.
L’uomo: il grande simbolo dei misteri. Los Angeles: The Philosophers Press, 1937. Disponibile presso Internet Archive.
Self-Unfoldment by Disciplines of Realization. 1942. Disponibile in Internet Archive.
Il Giudizio dell’Anima e Il Mistero della Venuta del Giorno. Opuscolo. Uno studio di metafisica egiziana.
How to Understand Your Bible. 1943.
La signora dei sogni: Una favola alla maniera dei cinesi. Los Angeles, 1943.
Il Guru, dal suo discepolo: La via dell’Oriente. New York, Philosophical Library, 1944.
Il destino segreto dell’America. 1944. Disponibile su DocDroid.
Atlantis: an Interpretation. 1946. Disponibile su Hathitrust.
Reincarnation: the Cycle of Necessity. 1946. Disponibile presso Internet Archive.
Guarigione – L’arte divina. 1950. Disponibile presso Internet Archive.
America’s Assignment with Destiny. 1951.
Il Cristo mistico. 1951, 1956. Disponibile presso Internet Archive.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte prima, La luce dei Veda. 1952. Disponibile in Internet Archive.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Part Two, The Arhats of the Buddhism. 1952.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte Terza, I Saggi della Cina. 1952.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Orientale: Parte quarta, I mistici dell’Islam. 1952.
Gli Adepti nella tradizione esoterica orientale: Parte Quinta: Venerati Maestri dei Giainisti, Sikh e Parsi. 1952.
Gli Adepti nella tradizione esoterica occidentale: Parte prima, Ordini della ricerca. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte seconda, Ordini della Grande Opera. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte Terza, Ordini della Riforma Universale. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte Quarta, Ordini Massonici di Fraternità. 1949.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale: Parte quinta, L’incarico dell’America con il destino. 1951.
Gli Adepti nella Tradizione Esoterica Occidentale. 1949. Edizione combinata.
Il valore terapeutico della musica. 1955.
The Phoenix: an Illustrated Review of Occultism and Philosophy. 1960.
Buddismo e psicoterapia. 1967.
La Fenice: An Illustrated Overview of Occultism and Philosophy. 1975 (settima edizione).
Domande e Risposte: Fondamenti delle Scienze Esoteriche. 1979. Disponibile presso Internet Archive.
Gli angeli benedetti: A Monograph. 1980. Disponibile su VDocuments.
Simboli di meditazione nel misticismo orientale e occidentale-Misteri del Mandala. 1988. Disponibile presso Internet Archive.
Introduzioni e contributi
Prologo a John H. Manas’ Life’s Riddle Solved. Società Pitagorica, 1944.[44]
Introduzione a Blavatsky and The Secret Doctrine di Max Heindel, 1933.
Saggio “As Democracy Awakens” in Plans for a Post-War World. New York, H.W. Wilson Co., 1942.
Capitolo nell’antologia di Virginia Hanson sul misticismo The Silent Encounter. Wheaton, Illinois: Theosophical Publishing House, 1974.
Collaboratore a The Rainbow Book dei Musei delle Belle Arti di San Francisco. Berkeley, California: Shambhala Publications, 1975.
Risorse aggiuntive
Siti web
L’Archivio Manly P. Hall
L’Archivio Manly P. Hall. 31 marzo 2016. Sito web archiviato presso Internet Archive via Waybackmachine.
Manly P. Hall: Risorse e Ispirazioni
Oroscopo natale di Manly Palmer Hall a Khaldea.
L’archivio di alchimia di Manly P. Hall: A Brief History of an Occult Collection di Derek Christian Quezada. Saggio sulla collezione di Hall di opere alchemiche e occulte.
Collezioni d’archivio
Corrispondenza in Boris de Zirkoff Papers. Serie di documenti 22. Archivi della Società Teosofica in America.
Corrispondenza in Walter A. Carrithers, Jr. Papers. Records Series 25.26. Archivi della Società Teosofica in America.
Note
John Michael Greer, Il libro occulto. (New York: Sterling, 2017), 179.
Geraldine Beskin, “Manly Hall, il mistico assassinato”. Conferenza internazionale di storia teosofica. 20 e 21 settembre 2014. Accesso il 12/12/19.
Mitch Horowitz, America occulta: The Secret History of How Mysticism Shaped Our Nation. (New York: Random House, Inc., 2009), 150-151.
Gary Lachman. Rivoluzionari dell’anima. Riflessioni su maghi, filosofi e occultisti. (Wheaton, Illinois: Quest Books, 2014), 90.
Horowitz, 151.
Gary Lachman, Rivoluzionari dell’anima. Reflections on Magicians, Philosophers, and Occultists (Wheaton, Illinois: Quest Books, 2014), 91.
Louis Sahagun, Maestro dei misteri. La vita di Manly Palmer Hall. (Port Townsend, WA: Process Media, 49.
Wouter J. Hanegraaff, Dictionary of Gnosis & Western Esotericism Volume 1, (Leiden, The Netherlands: Koninklijke Brill, 2005), 455.
Pubblicità anonima, “An Encyclopedic Outline of Masonic, Hermetic, and Rosicrucian Symbolic Philosophy by Manly P. Hall” Theosophical Messenger 16.7 (December, 1928), 156.
Recensione anonima del libro “The Secret Destiny of America” The American Theosophist 33.4 (aprile 1945), 97/
Recensione anonima, “The Manly P. Hall Book” Theosophical Messenger 15.11 (aprile 1928), pagina 247.
Anonimo. “Manly P. Hall” Il Messaggero Teosofico 38.1 (gennaio 1930), 6.
Manly P. Hall, “Helena P. Blavatsky e la Dottrina Segreta”. Post sul blog del 21 dicembre 2014. Accesso il 12/12/19. Registrazione audio della conferenza e materiale scritto nel sito web di tributo.
Documenti di Boris de Zirkoff. Serie di documenti 22. Archivi della Società Teosofica in America.
Horowitz, 154.
Greer, 179.
Sahagun, 51.
Sahagun, 50-51.
Horowitz, 162-163,156.
Sahagun, 70.
Horowitz, 155-156.
Sahagun, 273-274.
Horowitz, 155-156.
Sito web della Philosophical Research Society. Accesso il 16/12/19.
Horowitz, 157.
Lachman, 89.
Mitch Horowitz, “Reagan e l’occulto”. Il blog del Washington Post. 4 maggio 2010. Accesso il 12/12/19.
Lachman, 93-95.
Sahagun, 203-205.
Beskin, Manly Hall, il mistico assassinato.
Horowitz, 159-160.
Sahagun, 269-273.
Lachman, 99.
Horowitz, 160.
Sahagun, 260.
Beskin, Manly Hall, il mistico assassinato.
Sahagun, 4.
Sahagun, 8.
Sahagun, 71.
Sahagun, 11.
Horowitz, 160-161.
Lachman, 99-100.
Pubblicità in The The Theosophical Messenger 15.9 (febbraio 1928), 216.
G. A. O. “Book Reviews” The American Theosophist 32.12 (dicembre 1944), 289.

WIKIPEDIA NORMALE (TESTO MOLTO LIMITATO)

Manly Palmer Hall (Peterborough18 marzo 1901 – Los Angeles29 agosto 1990) è stato uno scrittore e mistico canadese.

Opere

La sua opera più importante è The Secret Teachings of All Ages: An Encyclopedic Outline of Masonic, Hermetic, Qabbalistic and Rosicrucian Symbolical Philosophy, pubblicata nel 1928, quando l’autore aveva appena 27 anni. In oltre 70 anni di carriera letteraria, Hall ha scritto più di 150 libri e saggi, senza contare i numerosi articoli scritti su varie riviste.

In merito al scuola pitagorica, asserì che il filosofo di Samo era convinto che la matematica e la filosofia fossero strettamente collegate e condividessero l’intuizione del divino.
Convintosi dopo lunghi viaggi che le scuole misteriche condividevano la credenza secondo la quale Dio si identifica con la creazione (panteismo), Pitagora sintetizzò i saperi esistenti all’epoca in una dottrina unitaria, per la quale fondò una scuola misterico-iniziatica e estese applicazioni pratiche[1].

Pitagora trasformò la numerologia babilonese in una scienza sacra, da cui già nei secoli passati erano state derivate la Kabbalah e le scienze matematiche delle civiltà confinanti. Essendo credenza diffusa tra gli Antichi Greci che la musica fosse la lingua degli dei, Pitagora applicò l’alfabeto greco alla numerologia e inventò il monocordo, riuscendo a determinare i rapporti numerici (canoni) fra le note della spartito musicale.
Nella sua scuola sviluppò la matematica delle armoniche sostenendo che esistesse una “musica delle sfere” celesti, che dovevano produrre una “onda musicale” dello stesso tipo di quella generata dai pianeti che si approssimano intorno al Sole, a intervalli regolari armonici e secondo le stesse leggi che governano anche la diffrazione della luce bianca negli altri colori e i “nodi di ipertoni” che crescono sulle note musicali[1].

La “Philosophical Research Society”

Nel 1934, Hall ha fondato la Philosophical Research Society (PRS/Società di ricerca filosofica) a Los AngelesCalifornia, una fondazione no-profit dedicata allo studio di religioni, mitologia, metafisica e occulto. La PRS possiede una libreria costituita da oltre 50.000 volumi, che vende e pubblica libri spirituali e di metafisica, la maggior parte dei quali scritti da Hall.

Massoneria

Già prima di entrare in Massoneria, fu per parecchi anni il patrono del Masonic Research Group di San Francisco. Il 28 giugno 1954 fu iniziato in Massoneria nella Jewel Lodge No. 374 di San Francisco (in seguito United Lodge); il 20 settembre dello stesso anno passò compagno e il 22 novembre diventò maestro. Un anno dopo entrò nel Rito scozzese antico ed accettato[2], nel quale raggiunse il 32º grado a San Francisco[3]. L’8 dicembre 1973 gli fu conferito il 33º grado durante una cerimonia che si svolse nei locali della “Philosophical Research Society”[4][5]. Nel 1985, a Washington D.C., gli fu conferita la Gran Croce del Rito scozzese antico ed accettato, la massima onorificenza della Giurisdizione sud degli Stati Uniti d’America[6].

Note

  1. ^ Salta a:a b Filmato audio (EN) Pitagora, i segreti di tutti di le epoche, su youtube (archiviato il 19 dicembre 2016).
    «Was Pithagoras that articulated harmonical math to the west (min. 3:39-3:42)»., con sottotitoli (citati anche min. 0:40; 1:55; 2:13)
  2. ^ The Manly Palmer Hall Archive, su manlyphall.orgURL consultato il 28 settembre 2009.
  3. ^ William R. Denslow, 10,000 Famous Freemasons, vol. ii, [Trenton, MO. : Missouri Lodge of Research / Educational Bureau, Royal Arch Mason Magazine], 1958, p. 165.
  4. ^ MPH Biography, su prs.orgURL consultato il 13 ottobre 2010 (archiviato dall’url originale il 4 marzo 2011).
  5. ^ Manly P. Hall’s Obituary, Scottish Rite Journal, November, 1990, p. 22. Archived copy, su srmason-sj.orgURL consultato il 13 marzo 2007 (archiviato dall’url originale il 13 marzo 2007)..
  6. ^ The Supreme Council – Is It True What They Say About Freemasonry? – The Methods of Anti-Masons Archiviato il 28 settembre 2007 in Internet Archive.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

… se siete arrivati fino a quì un paio di foto e poi i link alle traduzioni in Italiano :

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Gli antichi Misteri e le societa` segrete (Parte 1)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Gli antichi Misteri e le societa` segrete (Parte 2)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Gli antichi Misteri e le societa` segrete (Parte 3)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Atlantide e gli Dei antichi

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Thoth Ermete Trismegisto

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: L’Iniziazione della Piramide

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Iside, la Vergine del Mondo

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il Sole, una divinita` universale

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Lo zodiaco e i suoi segni

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La tavola Bembina di Iside

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Le meraviglie dell’antichita’

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La vita e la filosofia di Pitagora

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La matematica Pitagorica

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il simbolismo del corpo umano

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La leggenda Hiramica

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La teoria Pitagorica di musica e colori

Gli insegnamenti segreti idi tutte le ere: Pesci,Insetti,Animali, Rettili e Uccelli (Prima Parte)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Pesci, Insetti, Animali, Rettili e Uccelli (Seconda Parte)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Fiori, Piante, Frutti e Alberi

Gli Insegnamenti segreti di tutte le ere: Pietre, Metalli e Gemme

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Magia Cerimoniale e Stregoneria

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Gli elementi e i loro abitanti

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Farmacologia, Chimica e Terapeutica Ermetica

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La Qabbalah, la dottrina segreta di Israele

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Fondamenti di Cosmologia Qabbalistica

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: L’Albero dei Sephirot

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Le chiavi Qabbalistiche della creazione dell’uomo

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Un’analisi dei Tarocchi

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il Tabernacolo nel Deserto

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La fraternita` dei Rosa Croce

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Dottrine e Principi dei Rosa Croce

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Quindici diagrammi Rosacrociani e Qabbalistici

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: L’Alchimia e i suoi esponenti

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La teoria e la pratica dell’alchimia (Prima Parte)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La teoria e la pratica dell’alchimia (Seconda Parte)

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Le immagini alchemiche ed ermetiche di Claudius Dominico Celentano Vallis Novi da una manoscritto scritto a Napoli nel 1606

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il matrimonio chimico

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Bacone,Shakespeare e i Rosacroce

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il Crittogramma come fattore importante nella filosofia simbolica

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il simbolismo massonico

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La Cristianita` Mistica

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La croce e la crocifissione

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il Mistero dell’Apocalisse

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: La fede islamica

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Il simbolismo degli indiani d’America

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: I misteri e i loro emissari

Gli insegnamenti segreti di tutte le ere: Conclusione

Master Building : https://masterapts.com/history-of-the-master-apartments-and-gallery/

Storia di The Master o The Master Apartments
1920 – Il Master Institute of United Arts viene fondato da Nicholas e Helena Roerich. Il suo scopo è di dare agli studenti un’educazione a tutto tondo nelle arti e di “aprire le porte dell’illuminazione spirituale attraverso la cultura”. Si pensa che prenda il nome dal teosofo e guida spirituale di Helena, il Maestro Morya (o forse dal Maestro Roerich stesso) e che sia finanziato da Louis L. Horch.

1922 – Horch finanzia il trasferimento dell’Istituto dal suo studio di una sola stanza al 314 W. 54th Street a un palazzo in Riverside Drive tra la 103a e la 104a strada. Gli Horch sono mecenati dell’Istituto e seguaci del Maestro Morya, teosofo.

1925 – Horch compra dei lotti sulla UWS per costruire The Master (lotto 40, blocco 1980, distretto 107, distretto 6 del consiglio comunale, 24° distretto).

1928 – Horch forma una corporazione chiamata Master Buildings, Inc. e assicura il prestito di 1,925 milioni di dollari per iniziare la costruzione. Harvey Wiley Corbett di Helmle, Corbett & Harrison con Sugarman & Berger progettano e costruiscono l’edificio. È progettato per contenere 406 stanze (390 appartamenti) e si dice che costi 1,7 milioni di dollari (24,8 milioni nel 2018). Il NY Times lo chiama “la prima galleria d’arte su grattacielo di New York”. Il Washington Post lo chiama: “Un santuario dell’arte con un’espressione architettonica veramente americana”.

1929 – La prima pietra viene posata il 24 marzo 1929. I primi 3 piani consistono in un museo, una scuola per le belle arti e le arti dello spettacolo, e un centro internazionale delle arti. Queste tre organizzazioni sono il frutto della mente di Nicholas e Helena Roerich e finanziate da Louis L. Horch. L’edificio completato ha 233 monolocali, 63 bilocali e due trilocali e una suite attico con 7 camere.

1932 – Il Maestro viene pignorato. Dopo il mancato pagamento delle tasse, viene citato in giudizio il 6 aprile 1932. Horch sostiene che l’istituto culturale fornisce l’esenzione fiscale, contrastando la spinta degli obbligazionisti a sostituire gli spazi culturali con appartamenti. Nel giugno 1932 è uno dei due curatori fallimentari incaricati di ripianare i debiti dell’edificio.

1934 – Horch prende il controllo del Master Building, Inc. e delle sue istituzioni culturali sotto il titolo di The Master Institute of United Arts, come un’organizzazione educativa esentasse; nel 1935, come proprietario dell’edificio, Horch, termina l’amministrazione controllata del Master. Poco dopo, gli Horch e i Roeriches sciolgono la loro associazione.

1936 – Il 5 giugno, Horch scrive ai Roeriches di interrompere le relazioni tra l’Istituto e le altre organizzazioni culturali. I Roeriches fanno causa per riprendere il controllo.

1938 – L’8 febbraio 1938, la causa dei Roerich è risolta a favore degli Horch. Il Riverside Museum viene fondato e installato a The Master. Horch è il presidente del nuovo museo e Vernon C. Porter è il primo direttore del Riverside Museum. Alla sua apertura, il 4 giugno 1938, il museo espone artisti americani tra cui Stuart Davis, Yasuo Kuniyoshi, Jack Levine, Marsden Hartley, George Luks, John Sloan, Philip Evergood, Reginald Marsh, Charles Burchfield e Rockwell Kent. Il museo inizia ad ospitare American Abstract Artists, un gruppo dedicato ad espandere l’apprezzamento dell’arte non-oggettiva. Il museo inizia ad ospitare mostre tenute dalla New York Society of Women Artists, un gruppo fondato nel 1936 per promuovere il lavoro delle donne artiste d’avanguardia. Come nella sua precedente incarnazione, il Master Institute of United Arts fornisce lezioni d’arte e spazio per lo studio, sponsorizza conferenze, concerti, letture di poesia, cliniche d’arte e altri eventi culturali. Altre organizzazioni che espongono al museo includono la Silvermine Guild of Artists, il Manhattan Camera Club, la Photo-Engraver’s Art Society, la Brooklyn Society of Artists e l’Actor’s Equity Group. Nettie Horch assume la direzione negli anni 40 e sua figlia, Oriole, assume il ruolo alla fine degli anni 60.

1939 – Un annuncio immobiliare pubblicizza, The Master. Scelta 1, 2 suite di stanze, dispense, servizio completo di hotel, tutte le stanze all’esterno, da $50/mese non ammobiliate, poche ammobiliate, $65/mese. Ristorante a prezzi popolari. Sede del Riverside Museum, concerti, conferenze, recital gratuiti per i residenti.

1949 – Il Museo Roerich riapre al 319 W. 107th Street.

1958 – Frank Horch, il figlio di Louis e Nettie, diventa il manager dell’edificio, fino al suo assassinio nel 1975.

1961 – L’Equity Library Theatre opera nel teatro fino al 1991. Il suo ultimo spettacolo è Gigi nel 1989.

1971 – Il museo e centro culturale dei Master Apartments chiude e il suo patrimonio viene donato alla Brandeis University (Rose Art Museum). Il teatro rimane aperto fino al 1991. Louis trasferisce parte della proprietà ai suoi figli Frank e Oriole. Louis e Nettie si trasferiscono in Florida quando lui aveva 83 anni e lei 76.

1979 – Horch muore e l’edificio viene acquistato dall’investitore immobiliare Sol Goldman.

1988 – Il Master si converte in una cooperativa edilizia (con 335 appartamenti su 28 piani).

???? – Viene istituita la Monday Night at the Masters, una serie di conferenze culturali, curata da Kathryn Ralph.

2013 – La Master Gallery è stata ristabilita nella rinnovata hall dell’edificio il 13 aprile 2013. La sua prima mostra presenta l’artista residente, Alex Zwarenstein. La Galleria ospita quattro mostre all’anno, promuovendo artisti residenti e del quartiere ed è co-curata dai residenti Jan Fort e Michael Alicia. Altri artisti presenti sono Darcy Rogers, Jerone Hsu, Roger Winter, Jacinta Stewart, Yael Dresdner, Nancy Sirkis, Dylan Vandenhoeck, Marcia Clark, Peter Glebo, Ilene Sunshine, Elizabeth Langer, Kevin Saco, Lisa Farber, Tim Elder, Donna Svennevik, Betsy Goldberg, Jeanette Winter, Allen Furbeck, Steve Galicynski, Anna Walinska, Pierre Foillet, Donald Billinkoff, insieme a due mostre collettive, una di artisti mediorientali esiliati e una con artisti locali e residenti.

2016 – Il Master è iscritto nel registro nazionale dei luoghi storici.

https://en.wikipedia.org/wiki/Roerich_Pact

Patto Roerich
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera
Vai alla navigazioneSalta alla ricerca
Patto Roerich
Il trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici
Firmato il 15 aprile 1935
Luogo Washington, D.C.
In vigore il 26 agosto 1935
Condizione due stati ratificanti
Firmatari 21
Parti 10
Depositario Unione Panamericana
Il Trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici o Patto Roerich è un trattato interamericano. L’idea più importante del Patto Roerich è il riconoscimento giuridico che la difesa dei beni culturali è più importante dell’uso o della distruzione di quella cultura per scopi militari, e la protezione della cultura ha sempre la precedenza su qualsiasi necessità militare.

Contenuto
1 Nicholas Roerich
2 Origini
3 Bozza e ratifica
4 Cronologia
5 Bandiera della Pace
6 Lega Mondiale della Cultura e Giornata Mondiale della Cultura
7 Vedi anche
8 Referenze
9 Collegamenti esterni
Nicola Roerich
Articolo principale: Nicholas Roerich

Nicholas Roerich.
Il pittore e filosofo russo Nicholas Roerich (1874-1947)[1] iniziò il movimento moderno per la difesa degli oggetti culturali, per l’idea di “Pace delle civiltà”. Oltre al riconoscimento come uno dei più grandi pittori russi, il risultato più notevole di Roerich durante la sua vita fu il Patto Roerich firmato il 15 aprile 1935 dai rappresentanti degli stati americani nello Studio Ovale della Casa Bianca (Washington, DC). Fu il primo trattato internazionale firmato nello Studio Ovale.[2]

Nicholas Roerich nacque il 9 ottobre 1874 a San Pietroburgo. I suoi genitori lo incoraggiarono a studiare legge, ma vedendo l’inclinazione del figlio per la pittura, gli permisero di studiare entrambi, cosa che fece con molto successo. Nel 1900, Roerich andò a Parigi per prendere lezioni da Fernand Cormon, il noto precettore di Van Gogh e Toulouse-Lautrec. Al suo ritorno a San Pietroburgo, sposò Helena Shaposhnikova, che in seguito sviluppò la filosofia dell’Agni Yoga. Presto Roerich divenne un pittore di successo. Uno dei suoi dipinti fu acquistato dallo stesso zar russo Nicola II. Roerich lavorò anche come scenografo e costumista per diverse opere e balletti di Maurice Maeterlinck e Igor Stravinsky, presentati in anteprima a San Pietroburgo.

Nel 1917, Roerich andò a vivere vicino a un lago in Finlandia, per rafforzare la sua salute. Dopo che il confine tra Russia e Finlandia fu chiuso nel 1918 nel contesto della Rivoluzione d’Ottobre e della guerra civile finlandese, la famiglia viaggiò attraverso diversi paesi scandinavi fino alla Gran Bretagna e alla fine partì per il Nord America nel 1920. Lì, Roerich fondò due istituzioni culturali: “Cor Ardens” (Cuore ardente, una confraternita di artisti di diversi paesi) [3] e “The Master Institute of United Arts” (un’organizzazione per l’istruzione, la scienza e la filosofia).[4]

Nel 1923, il Museo Roerich fu fondato a New York. Nel 1929, si trasferì in un nuovo edificio. Attualmente, il Museo Roerich si trova a Manhattan, all’angolo della 107a strada e Riverside Drive. Nel 1929, il lavoro di Roerich verso il patto fu riconosciuto attraverso una candidatura al premio Nobel per la pace.[5]

Dopo aver lasciato l’America, i Roerich si stabilirono a Naggar, nella valle di Kullu, da cui la loro tenuta guardava verso l’Himalaya. Qui fondarono l’Istituto Urusvati che rimane a Naggar con una mostra sul patto. Nicholas Roerich morì il 13 dicembre 1947.

Origini
Un’idea sulla protezione dei monumenti culturali fu formulata per la prima volta da Nicholas Roerich nel 1899. Durante i suoi scavi nella provincia di San Pietroburgo, Roerich cominciò a sottolineare la necessità della protezione dei monumenti culturali, che riproducono per noi una visione del mondo dei popoli antichi.

Nel 1903, Roerich insieme a sua moglie Helena Ivanovna Roerich fece un tour attraverso quaranta antiche città russe, tra cui Yaroslavl, Kostroma, Kazan, Nizhny Novgorod, Vladimir, Suzdal, Yuriev-Polsky, Smolensk, Vilnius, Izborsk e Pskov. Nel 1904, procedendo la spedizione, Nicholas Roerich ha visitato Uglich, Kalyazin, Kashin e Tver. Durante questi viaggi Roerich ha creato una grande serie di studi architettonici, ha creato circa 90 dipinti dei siti visitati. Più tardi molte chiese russe sono state distrutte e questi dipinti rimangono le uniche immagini di documentazione.

Riassumendo questi viaggi, il pittore ammirava la bellezza dei monumenti antichi. Roerich, esprimendo i suoi sentimenti per lo stato della loro protezione, nel suo articolo “Lungo i vecchi tempi” (1903): “L’estate scorsa ho avuto l’occasione di vedere molti nostri veri antichi e poco amati”.

Nel 1904, Roerich fece un rapporto alla Società Archeologica Russa dell’Imperatore sul triste stato dei monumenti storici e sulla necessità di intraprendere azioni immediate per proteggerli.

Durante la guerra russo-giapponese (1904-1905), Roerich espresse un’idea sulla necessità di un trattato speciale per la protezione delle istituzioni e dei monumenti culturali. Nel corso di diversi anni dopo il suo viaggio nel 1903-1904, Roerich sottolineò ripetutamente lo stato dei monumenti antichi. Scrisse diversi articoli dedicati al cattivo stato delle chiese. Nell’articolo “Pogrom silenziosi” (1911) Roerich scrisse del restauro poco accorto della chiesa di San Giovanni il Precursore a Yaroslavl: “Chi difenderebbe un bel pezzo d’antiquariato dai pazzi pogrom? È grave quando l’antico muore. Ma è più terribile quando l’antico rimane sfigurato, falso, imitazione…”.

Nel 1914, Roerich si appellò all’alto comando dell’esercito imperiale russo, così come ai governi degli Stati Uniti e della Francia con l’idea di concludere un accordo internazionale volto alla protezione dei valori culturali durante i conflitti armati. Ha creato un poster “Nemico dell’umanità” denunciando la distruzione barbarica dei monumenti culturali, e il quadro “Glow” esprimendo una protesta contro la prima guerra mondiale.

Nel 1915, Roerich scrisse un rapporto per l’imperatore russo Nicola II e il Gran Principe Nicola Nikolayevich che conteneva un appello a prendere vere misure statali per la protezione nazionale dei valori culturali.

Nel 1929, Roerich, in collaborazione con G. G. Shklyaver (alias Georges Chklaver), dottore in diritto internazionale e scienze politiche all’Università di Parigi preparò un progetto di Patto per la protezione dei valori culturali. Contemporaneamente Roerich propose un segno distintivo per identificare gli oggetti che hanno bisogno di protezione – la Bandiera della Pace. Consiste in un panno bianco con un cerchio rosso e tre cerchi rossi iscritti in esso.

Progetto e ratifica
Nel 1929, Roerich, sempre in collaborazione con il professor Shklyaver, preparò un progetto di un trattato internazionale dedicato alla protezione dei valori culturali. Il progetto doveva essere un analogo culturale della Croce Rossa per la neutralità medica.

Nel 1930, il testo del progetto di accordo con l’appello di Roerich ai governi e ai popoli di tutti i paesi fu pubblicato sulla stampa e distribuito nelle istituzioni governative, scientifiche, artistiche ed educative di tutto il mondo. Come risultato, i comitati che sostenevano il Patto furono stabiliti in molti paesi. La bozza del patto fu approvata dal Comitato per gli affari dei musei della Società delle Nazioni e anche dal Comitato dell’Unione Panamericana. Alla fine, il Patto fu firmato da 21 stati delle Americhe e fu ratificato da dieci di essi.

All’indomani della seconda guerra mondiale, il Patto Roerich giocò un ruolo importante nella formazione di norme di diritto internazionale e nell’attività pubblica nel campo della protezione del patrimonio culturale. Nel 1949, alla quarta conferenza generale dell’UNESCO, fu accettata la decisione di iniziare il lavoro per la regolamentazione del diritto internazionale nel campo della protezione del patrimonio culturale in caso di conflitto armato.

Le idee del Patto Roerich non sono ancora implementate nel diritto internazionale, specialmente il suo principio della preferenza quasi illimitata della conservazione dei valori culturali alla necessità militare.

Cronologia

Questa sezione è in formato lista ma può essere letta meglio come prosa. Puoi aiutare convertendo questa sezione, se appropriato. È disponibile un aiuto per l’editing. (Settembre 2017)

Delegati della seconda conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich. Bruges, agosto 1932.
Dal libro “Banner of Peace” /Compilatori O.N. Zvonareva, T.O. Knizhnik, N.G. Mikhailova. – Seconda edizione, completata e rivista. – Mosca, ICR, 2005. – (serie “Grande biblioteca di Roerich”).

1930 – Un progetto insieme all’appello di copertura di N. Roerich ai governi e ai popoli di tutti i paesi fu pubblicato e comunicato ai governi, alle istituzioni scientifiche, artistiche ed educative del mondo.

  • Il progetto del Patto fu rappresentato al Comitato per gli affari dei musei alla Lega delle Nazioni, e in seguito fu riferito al Comitato internazionale per la cooperazione intellettuale.
  • Comitati del Patto Roerich e della Bandiera della Pace furono fondati a Parigi e Bruges (Belgio)
    1931 – Un’Unione Internazionale del Patto Roerich fu fondata a Bruges sotto la guida di un membro del Comitato belga per la protezione dei monumenti Camille Tulpinck [nl].
  • 13-15 settembre – la prima conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich è stata organizzata a Bruges. Rappresentanti di un gruppo di paesi europei hanno partecipato a questa conferenza. È stato sviluppato un piano di promozione delle idee del Patto presso gli istituti di istruzione, e sono stati stabiliti contatti dell’Unione Internazionale del Patto Roerich con un Comitato Internazionale per gli affari artistici e un Comitato organizzativo per la riduzione delle armi.
    1932, 7-9 settembre – la seconda conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich fu organizzata a Bruges. Ventidue paesi hanno partecipato ai suoi lavori. La conferenza ha deciso di fondare a Bruges un istituto speciale per l’assistenza mondiale all’attuazione delle idee del Patto Roerich nella vita pubblica. Ha anche preso la decisione di fare appello a tutti i paesi per riconoscere il Patto come trattato internazionale.

1933, 15 novembre – Comitato organizzatore della terza conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich visita il presidente degli Stati Uniti F. Roosevelt.

  • 17-18 novembre – La terza conferenza internazionale dedicata al Patto Roerich si è svolta a Washington. Trentacinque paesi hanno sostenuto questa conferenza e hanno raccomandato ai governi di tutti i paesi di firmare il Patto.
  • Dicembre – Settima Conferenza Panamericana a Montevideo (Uruguay) ha approvato una risoluzione che raccomanda ai governi dei paesi americani di aderire al Patto Roerich.
    1934, 4 aprile – Viene approvato un rapporto del comitato speciale dell’Unione Panamericana dedicato al Patto Roerich.

Firma del Patto di Roerich (al centro: Franklin Delano Roosevelt).

  • 11 agosto – Il presidente USA F Roosevelt ha autorizzato il ministro dell’agricoltura Henry A. Wallace a firmare il Patto Roerich dagli USA.
  • 2 settembre – Un Comitato del Patto e della Bandiera della Pace è stato formato ad Harbin (Manciuria).
  • Un Comitato per la promozione del Patto viene formato in Bulgaria.
    1935, 15 aprile – Un trattato denominato “patto internazionale per la protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche, dei monumenti storici, delle missioni e delle collezioni” (Patto Roerich) viene concluso e firmato dai rappresentanti di 21 stati americani alla Casa Bianca, Washington. Un segno distintivo per l’identificazione degli oggetti protetti (Banner of Peace) proposto da Roerich è stato approvato nel quadro del Patto.
  • 2 luglio – il Patto viene ratificato dal Senato degli Stati Uniti.
  • 10 luglio – il Patto viene ratificato dal presidente degli USA.
  • 26 agosto – il Patto entra in vigore dopo essere stato ratificato dal suo secondo stato parte, Cuba.
  • 25 ottobre – il Patto è stato promulgato dal presidente USA.
    Il presidente F. Roosevelt parlò nel suo discorso alla radio: “Presentando questo Patto alla firma di tutti i paesi, ci sforziamo che la sua accettazione mondiale diventi un principio vitale per la conservazione della civiltà moderna. Questo accordo ha un significato più profondo del testo di questo documento” [1].

1937, ottobre – Primo Congresso delle società baltiche Roerich ha deciso di creare i comitati del Patto Roerich in tutte le società Roerich dei paesi baltici.

  • Primo congresso della ricerca internazionale (Parigi) ha accettato all’unanimità una risoluzione sull’adesione al Patto Roerich.
    1938, 17 novembre – la Bandiera della Pace fu stesa a Karachi (India).

1942 – Si forma a New York l’associazione culturale americano-russa (ARCA). Ernest Hemingway, Charlie Chaplin, Rockwell Kent, Norman Bel Geddes, Edmund Cooper, Serge Koussevitzky, Valeriy Ivanovich Tereshchenko furono i suoi collaboratori attivi. L’attività dell’associazione fu accolta con favore dagli scienziati di fama mondiale Robert Andrews Millikan e Arthur Compton.[6]

1946, 23 gennaio – è stata condotta la prima riunione della ripresa del Comitato di New York del Patto e della Bandiera della Pace.

  • 18 aprile – la sesta conferenza panindiana per l’unità culturale ha sostenuto il Patto.

Presentazione della Bandiera della Pace dalla bacheca della stazione cosmica “Mir” al Presidente del Parlamento indiano Sri Somnath Chatterjee in occasione del 100° anniversario di S.N. Roerich. Da sinistra a destra: Eroe della Federazione Russa Sergei Zalyotin, Viktor Afanasyev, Sri Somnath Chatterjee, Presidente dell’ICR Yuli Vorontsov.
1948, agosto – Il governo indiano guidato da Jawaharlal Nehru ha deciso di approvare il Patto Roerich.

1948-1949 – L’associazione italiana del Patto Roerich a Bologna ha organizzato il lavoro per sostenere il Patto su vasta scala. Comitati del Patto Roerich e della Bandiera della Pace hanno lavorato in Italia, Belgio, Svizzera, Francia, Inghilterra, Portogallo, Brasile, Colombia, Uruguay, Bolivia e Cuba.

1949 – La quarta conferenza generale dell’UNESCO ha preso la decisione di iniziare un lavoro di regolamentazione del diritto internazionale nel campo della protezione dei valori culturali durante le azioni militari.

1950 – Un comitato di New York del Patto Roerich ha trasferito tutta la documentazione sul Patto all’UNESCO. La quinta sessione della conferenza generale dell’UNESCO ha affidato al direttore generale la preparazione e l’invio di un progetto di convenzione. Un comitato speciale dell’UNESCO ha preparato il progetto di convenzione internazionale alla luce dei documenti forniti.

1954, 14 maggio – La conferenza dell’O.N.U. e dell’UNESCO all’Aia ha accettato la “Convenzione dell’Aia per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato” e un protocollo che l’accompagna. Il secondo protocollo alla convenzione dell’Aia è stato accettato nel marzo 1999 grazie all’iniziativa e alla stretta partecipazione dell’UNESCO. Un testo della convenzione dell’Aia indicava direttamente che la base per la sua accettazione è un principio di protezione dei valori culturali durante la guerra stabilito nelle Convenzioni dell’Aia del 1899 e 1907 e anche nel Patto Roerich. Questa convenzione dell’Aia fu firmata dai rappresentanti di 37 paesi.

1970, 14 novembre – “Convenzione dell’UNESCO sui mezzi per proibire e prevenire l’importazione, l’esportazione e il trasferimento di proprietà illeciti di beni culturali” è stata accettata alla 16a sessione della conferenza generale dell’UNESCO a Parigi.

1972, 23 novembre – “Convenzione concernente la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale” viene accettata alla 17a sessione della conferenza generale dell’UNESCO a Parigi.

1974 – Gli alpinisti di Novosibirsk issano la Bandiera della Pace sulla cima Roerich vicino al Monte Belukha (Altai).

1988, 6 maggio – La Bandiera della Pace viene issata al Polo Nord.

1990, 11 febbraio – I cosmonauti sovietici Aleksandr Balandin e Anatoly Solovyev portarono la Bandiera della Pace a bordo della stazione orbitale “Mir”.

1995, 26 giugno – La Bandiera della Pace è stata presentata a Gebhardt von Moltke, vice segretario per le questioni politiche presso la sede della NATO a Bruxelles.

La Bandiera della Pace sopra il Museo intitolato a N. Roerich a Mosca.
1997 – La Bandiera della Pace è stata consegnata all’equipaggio della stazione orbitale sovietica “Soyuz-TM” nell’ambito del progetto scientifico-illuminativo “Banner of Peace”. È stata consegnata alla stazione orbitale “Mir” e rimane nel cosmo durante due anni (5 agosto 1997 – 28 agosto 1999), accompagnando il lavoro degli equipaggi internazionali.

1998, 9 ottobre – La Bandiera della Pace è stata issata sopra il Centro-Museo intitolato a N. Roerich a Mosca.

1999, 5 gennaio – La Bandiera della Pace è stata presentata al Presidente della Repubblica del Kazakistan Nursultan Nazarbayev al Palazzo del Presidente (Almaty). Il cosmonauta Alexei Leonov e il professor Sergey Kapitsa hanno partecipato alla cerimonia. – 26 marzo – Il secondo protocollo alla “Convenzione per la protezione dei valori culturali in caso di conflitto armato” (L’Aia, 1954) è stato firmato all’Aia. Il documento è stato scritto da sei lingue: Inglese, Arabo, Spagnolo, Cinese, Russo e Francese.

2000, 8 gennaio – La Bandiera della Pace viene stabilita al Polo Sud.

  • 28 gennaio – La Bandiera della Pace del Polo Sud è stata presentata al Segretario Generale dell’O.N.U. Kofi Annan come regalo del centro di spedizione “Arctic”, Centro Internazionale dei Roerichs e del progetto “Banner of Peace”.
    2003, 17 ottobre – La Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale non materiale è stata accettata dalla 32a sessione della conferenza generale dell’UNESCO.

2004, 25 ottobre – Il Gonfalone della Pace del bordo della stazione cosmica “Mir” è stato presentato al Presidente del Parlamento indiano Sri Somnath Chatterjee in occasione del 100° anniversario di Sviatoslav Roerich.

Bandiera della Pace
Articolo principale: Gonfalone della Pace

L’emblema di Pax Cultura.

50 anni del Patto Roerich
“Pax Cultura” (“Pace culturale” o “Pace attraverso la cultura”) è il motto del movimento di protezione degli artefatti culturali fondato da Nicholas Roerich, ed è simboleggiato da un emblema marrone su bianco composto da tre cerchi pieni in un cerchio circostante. Il 15 aprile 1935 gli Stati Uniti e le nazioni dell’America Latina firmarono il Patto Roerich, concordando che “i monumenti storici, i musei, le istituzioni scientifiche, artistiche, educative e culturali” dovevano essere protetti sia in tempo di pace che di guerra, e identificati dalla loro bandiera distintiva, la Banner of Peace, con l’emblema Pax Cultura.

Secondo il Museo Roerich, “Il simbolo della Bandiera della Pace ha origini antiche. Forse il suo primo esempio conosciuto appare su amuleti dell’età della pietra: tre punti, senza il cerchio che li racchiude. Roerich si è imbattuto in numerosi esempi successivi in varie parti del mondo, e sapeva che rappresentava una profonda e sofisticata comprensione della natura trinitaria dell’esistenza. Ma per gli scopi del Gonfalone e del Patto, Roerich descrisse il cerchio come rappresentante la totalità della cultura, con i tre punti che erano l’Arte, la Scienza e la Religione, tre delle più avvolgenti attività culturali umane. Ha anche descritto il cerchio come rappresentante l’eternità del tempo, comprendendo il passato, il presente e il futuro. Le origini sacre del simbolo, come illustrazione delle trinità fondamentali per tutte le religioni, rimangono centrali per il significato del Patto e dello Stendardo oggi.”[7]

Il segno del Patto Roerich è stato sostituito dal marchio distintivo dei beni culturali come definito dalla Convenzione dell’Aia del 1954. Tuttavia, l’emblema del Patto Roerich è ancora un segno protettivo valido nelle relazioni tra i dieci stati che sono legati dal Patto.

Lega Mondiale della Cultura e Giornata Mondiale della Cultura
In senso lato il Patto Roerich è inteso non solo come un trattato legale ma anche come un intero complesso di misure per la protezione dei valori culturali suggerite da N. Roerich. Di conseguenza, il Patto Roerich non ha solo un significato giuridico ma anche filosofico, illuminante ed evolutivo, poiché riflette un’idea di protezione culturale nelle sue molteplici manifestazioni.

Caratterizzando il Patto Roerich, il cosmonauta Alexei Leonov ha scritto:

Se stiamo elevando una cultura e una spiritualità allora ci aiuterà a rafforzare un’economia, a rendere la politica morale e a fermare i conflitti militari. Questo è un significato del Patto Roerich oggi. Più passa il tempo e più diventa attuale per il mondo. …

Sviluppando le idee del Patto N. Roerich ha dichiarato i pensieri sul ruolo della comunità. Le leggi per la protezione della cultura di per sé non funzioneranno se la comunità non mostrerà un’attività e un interesse per questo. Più tardi questo pensiero fu sostenuto dall’accademico D. S. Likhachev. Egli disse:

… Credo che le forme sociali migliori e liberamente sviluppate della cultura possano unire le forze creative costruttive e migliorare la vita sociale, aiutando così lo stato a mantenere alti ideali di umanesimo e di pace nel popolo.

Alla prima conferenza internazionale del Patto Roerich a Bruges (settembre 1931), N. Roerich propose di creare una Lega Mondiale della Cultura. Uno degli obiettivi principali della Lega deve essere quello di formare la cura della natura.

Nel suo articolo “Dolore del pianeta” (1933) N. Roerich scrisse: “L’appello alla cultura, l’appello al mondo, l’appello alla creatività e alla bellezza arriva all’orecchio che è rafforzato solo dai veri valori. La comprensione della vita come auto-miglioramento per il bene della gente nasce dove vale il rispetto della natura. Pertanto, la Lega della Cultura insieme alla principale attività illuminante deve spiegare all’ingrosso un saggio rispetto per la natura come origine del lavoro allegro, della gioia saggia, della conoscenza continua e della creatività”.

La comunità culturale apprezza molto il pensiero di N. Roerich sulla realizzazione della Giornata Mondiale della Cultura. N. Roerich scrisse: “… Sentiremo parlare anche della Giornata Mondiale della Cultura quando in tutte le scuole e società illuminate contemporaneamente la giornata sarà dedicata alla comprensione dei tesori culturali nazionali e mondiali …”

Vedi anche
Agni Yoga
Bandiera della Pace
Roerichismo
Riferimenti
Leslie Brenner, “Nicholas Roerich. Idealista e visionario”, Foreign Affairs Journal, aprile 1990
Elisabeth Stoumatoff, FDR’s Unfinished Portrait: A Memoir, University of Pittsburgh Press, 1990, ISBN 0-8229-3659-3
“La Scrittura parla – Assaporare il significato profondo della Parola di Dio che si dispiega ogni anno nella liturgia, rivelando i misteri fondamentali della nostra fede”. Corardens.com. Recuperato il 17 dicembre 2017.
“Nicholas Roerich profilo biografico”. Roerich.org. Recuperato il 17 dicembre 2017.
Archivi del Comitato del Premio Nobel 1929
Ruth Abrams Drayer (2005). Nicholas e Helena Roerich: The Spiritual Journey of Two Great Artists And Peacemakers. Quest Books. pp. 330-. ISBN 978-0-8356-0843-5. Recuperato 23 giugno 2013.
[1]
Link esterni
L. Shaposhnikova. L’urgenza del patto di Roerich nel mondo di oggi “L’urgenza del patto di Roerich nel mondo di oggi” Pubblicato nella rivista “Cultura i Vremya” (“Cultura e tempo”) n. 4, 2005.
Centro Internazionale dei Roerichs
Fondo internazionale della memoria di Roerich
Museo Nicola Roerich.
Patto e bandiera della pace attraverso la cultura, Museo Nicholas Roerich.
Trattato sulla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici (Patto Roerich), ratifiche e firme, icrc.org

ATTIVITÀ TEOSOFICHE IN SVIZZERA


Svizzera, Teosofia in

Dr. Theophile PASCAL


C’è stata un’attività teosofica continua in Svizzera dall’inizio del XX secolo. Nell’area francofona iniziò con le conferenze tenute a Ginevra dal teosofo francese Dr. Theophile PASCAL alla fine del 1900. Queste riunioni ben frequentate furono commentate dalla stampa locale e portarono già nel 1901 alla fondazione di logge affiliate alla sezione francese. Più o meno nello stesso periodo, gruppi teosofici furono creati nelle città svizzere di lingua tedesca (per esempio a Basilea nel 1902), ma erano legati all’opera di Rudolf STEINER, mentre la maggior parte delle logge di lingua francese seguiva decisamente la linea di Annie BESANT.

La nascita della Sezione Svizzera fu strettamente collegata alle crescenti differenze tra Steiner e Besant. Il 1° dicembre 1910, Annie BESANT concesse uno statuto che prevedeva la costituzione della Società Teosofica in Svizzera. Per raggiungere il numero richiesto di logge per una Società Nazionale, le quattro logge di Ginevra si divisero in sette logge che permisero alla neonata Sezione Svizzera di essere messa sotto il pieno controllo dei teosofi fedeli a Besant, che erano 61, mentre i gruppi svizzeri intorno a Steiner contavano 132 membri. Di conseguenza, sei logge svizzere rifiutarono di affiliarsi alla neonata Sezione Svizzera. Dopo la rottura con Steiner, la Sezione Svizzera cominciò a fondare filiali in aree di lingua tedesca (la prima a Zurigo nel 1916), ma la maggioranza dei teosofi svizzeri si è sempre trovata nelle aree di lingua francese, e così è anche oggi. (nota dell’attuale rappresentante presidenziale Andrea Biasca-Caroni : il 9/19/2022 si contano 2 logge, Ascona e Zurigo (loggia = più di 7 membri) e 2 gruppi a Lugano e a Ginevra. La loggia presidenziale da giugnor del 2017 è ad Ascona per decisione di Tim Boy, attuale presidente internazionale. La crescita maggiore si sente in aerea germanofona e l’obiettivo di ritornare una sezione è lontano ma motivante.)

Fino al 1918, la sezione svizzera si sviluppò rapidamente: contava 198 membri nel 1913 e 362 membri cinque anni dopo. Nel 1912 era stato fondato uno Star Club per signore della classe operaia; nel 1916 fu lanciata una Legione del Karma e della Reincarnazione (sul modello del gruppo americano di Weller van Hook); nel 1917 fu aperto un ristorante vegetariano. Ma nel 1918 iniziò una grave crisi interna nella sezione svizzera che la indebolì notevolmente. Queste tensioni interne erano legate alle preoccupazioni per la difficile situazione finanziaria della sezione svizzera (spese eccessive) e al disaccordo sul modo in cui la sezione svizzera era condotta sotto la direzione del suo primo segretario generale, H. Stephani. Nel 1920 avvenne uno scisma e la Società Teosofica in Svizzera si divise in due gruppi, entrambi affiliati ad Adyar: la “Sezione Svizzera” e la “Federazione Internazionale”. I tentativi fatti da J. KRISHNAMURTI per riconciliare i due gruppi al Congresso di Vienna (1923) non ebbero successo. Tuttavia, nel 1926 il segretario generale si dimise e, dopo altri disordini, i due gruppi decisero finalmente di fondersi, ma i litigi avevano portato il numero dei membri a 120.

Dopo la fusione la sezione svizzera ricominciò a crescere e i suoi membri raggiunsero i 260 nel 1929, aiutati dagli sforzi di Anna KAMENSKY (1867-1952). Questa teosofa russa in esilio aveva creato nel 1924 a Ginevra la “Società Teosofica Russa fuori dalla Russia”, che fu accettata da Besant nel 1925 come equivalente di una Sezione Nazionale. Kamensky, che più tardi insegnò all’Università di Ginevra, tenne conferenze in tutta la Svizzera nel tentativo di stimolare la vita della Sezione svizzera e le fu affidata la responsabilità del Centro Teosofico Internazionale, la cui creazione fu decisa al Congresso di Bruxelles (1928).

Il 10° Congresso della Società Teosofica in Europa (1930) ebbe luogo a Ginevra; Besant e Charles W. LEADBEATER furono tra i partecipanti. Nel 1930 Georges Tripet (1903-1981) e sua moglie Rachel (1904-1980) arrivarono a Ginevra dove scoprirono gli insegnamenti teosofici e divennero attivi lavoratori, dedicando molte energie alla causa teosofica. Diventato Segretario Generale della Sezione Svizzera nel 1935, Georges Tripet contribuì notevolmente all’organizzazione del 4° Congresso Mondiale della Società Teosofica a Ginevra nel 1936. Il numero di membri della Sezione Svizzera rimase relativamente stabile durante quegli anni (315 membri nel 1937).

Avendo la Svizzera neutrale potuto mantenere la sua indipendenza durante la seconda guerra mondiale, la Società Teosofica non dovette sospendere le sue attività durante quegli anni bui, ma le circostanze non aiutarono la Sezione Svizzera ad espandersi (230 membri nel 1949). Il primo incontro teosofico europeo dopo la guerra si tenne in Svizzera nel luglio 1947, sotto la presidenza di Curuppumullage JINARĀJADĀSA. Nei decenni seguenti, il numero dei membri della sezione svizzera rimase piuttosto stabile: 205 membri nel 1967, 214 nel 1977. Mentre nel 1967 c’erano ancora filiali in più di mezza dozzina di città svizzere, oggi l’attività si concentra principalmente a Ginevra, dove la Società Teosofica ha la sua sede nazionale con una sala conferenze e una biblioteca. Alla fine degli anni ’80 c’erano meno di 100 membri, ma alla fine del secolo erano saliti a circa 150. (per il 2022 vedi nota precedente).

J.F.M.

© Copyright della Casa Editrice Teosofica, Manila

_______________________________________________________________________________________________________________

Per quanto riguarda le attività in Ticino e a Monte Verità consulta la conferenza :

Le attività contemporanee sono consultabili su questo sito

Vedi anche Mary Anderson che risiedeva a Ginevra nel comitato centrale di allora e ad Adyar mediando i fondi dalla Svizzera per l’ordine teosofico di servizio Internazionale : https://theosophicalsociety.org.au/articles/diagram-of-meditation

1/2/2022 : Diario del rappresentante presidenziale Andrea Biasca-Caroni

I lavori teosofici fervono in Svizzera : il gruppo di Zurigo cresce, a Ginevra ricominciano le riunioni in sede e una simpatizzante metterà a disposizione il suo castello per le riunioni presso Losanna : https://theosophiesuisse.org/2022/01/31/etudier-la-theosophie-dans-un-chateau-pres-de-lausanne/ . Intanto quì ad Ascona stiamo ultimando la ristrutturazione della sede Nazionale nella casa già appartenuta a Nell Walden e Luigi Pericle sul sedime di Walter Helbig : https://luigipericle.org/2018/05/10/una-casa-speciale-quella-di-luigi-pericle-gia-appartenuta-a-nell-walden/ . Il progetto di valorizzazione storica dal punto di vista teosofico si arricchisce quindi nel nostro territorio Elvetico.

Ricordo inoltre l’attività per la promozione dello studio dello spirituale nell’arte in collaborazione con l‘Archivio Luigi Pericle e la facoltà di Ermetica di Amsterdam con il Prof. Marco Pasi che prevede la realizzazione di un seminario presso l’hotel Ascona nel mesi di bassa stagione.

Presso l’archivio Luigi Pericle/sede della Società Teosofica Svizzera è possibile fare dei soggiorni di studio o stage universitari di laurea, master, dottorato con vitto e alloggio gratuiti per gli stagisti attivi in favore dell’Archivio Luigi Pericle, associazione senza scopo di lucro.

Consulta anche https://theosophyart.org/

Henry A. Wallace, teosofo vicepresidente USA (’41-’45)


Testo tradotto da https://theosophy.wiki/en/Henry_A._Wallace

Henry A. Wallace


Henry Agard Wallace è stato un innovatore agricolo che è stato il 33° vicepresidente degli Stati Uniti (1941-1945), il segretario all’agricoltura (1933-1940) e il segretario al commercio (1945-1946). Si candidò alla presidenza nel 1948 come candidato del Partito Progressista.

I primi anni
Wallace è nato il 7 ottobre 1888 nello Iowa. Lui, suo padre e suo nonno, tutti di nome Henry, condividevano la passione per il miglioramento dell’agricoltura negli Stati Uniti. Henry Agard Wallace era particolarmente interessato a come mantenere il “vigore ibrido” nell’allevamento delle piante. Fu fortemente influenzato da George Washington Carver, il famoso agronomo afro-americano, che visse in casa Wallace mentre frequentava la Iowa State University. Henry ottenne una laurea in zootecnia alla Iowa State nel 1910. Oltre a scrivere articoli e a curare una rivista agricola, Wallace lavorò come statistico. Nel 1926 fondò la Hi-Bred Corn Company e divenne molto prospero.

Connessione alla Società Teosofica
Wallace fu cresciuto come presbiteriano, ma esplorò altre tradizioni religiose. Fu attratto dal misticismo, e divenne amico del poeta irlandese George William Russell (noto come AE), che come Wallace, curava una rivista agricola.[1]

Ogni sorta di fenomeno esoterico lo affascinava: sedute spiritiche, simboli, società segrete, riti, astrologia, religione dei nativi americani, filosofia orientale. Nel regno del mistico, poco sfuggiva alla sua curiosità… Già nel 1919 partecipò a una riunione della Società Teosofica nella sua loggia di Des Moines, e il suo interesse si intensificò nel corso di diversi anni.”[2]

Si unì alla Loggia di Des Moines della Società Teosofica Americana il 27 maggio 1925 e pagò le quote fino al 1932. La loggia mantenne le sue quote fino al dicembre 1935.[3] Aiutò anche ad organizzare una parrocchia di Des Moines della Chiesa Cattolica Liberale, ma in seguito divenne episcopaliano. Wallace corrispose con il teosofo George William Russell, il poeta noto come Æ, e con il pittore mistico Nicholas Roerich.

Sidney A. Cook invitò Wallace a tenere un discorso alla convention annuale del 1934 della Società Teosofica in America. Il programma fu annunciato in questo modo:

Ci aspettiamo di essere onorati dalla presenza dell’Onorevole Henry A. Wallace, Segretario dell’Agricoltura nel Gabinetto del Presidente, che ha indicato il suo desiderio di essere presente se può modellare il suo programma di altre attività in modo da portarlo a Chicago durante la nostra Convention. Ha gentilmente dichiarato il suo vivo desiderio di organizzare in modo che ci sia l’opportunità di partecipare al nostro programma.[4]

Un articolo di follow-up del mese successivo affermava,

L’onorevole Henry A. Wallace scopre che sarà trattenuto in Oriente in relazione ad attività ufficiali proprio nel periodo in cui si terrà la nostra Convenzione, ma crediamo che se questi impegni ufficiali dovessero essere rivisti, il segretario Wallace cercherà comunque di essere con noi, e gli abbiamo assicurato un posto nel programma in qualsiasi momento possa essere conveniente per lui venire.[5]

Evidentemente Wallace fu in grado di partecipare dopo tutto, perché un membro scrisse della convention “nel 1934 quando Henry Wallace, allora segretario all’agricoltura – poi diventato vicepresidente degli Stati Uniti, fu ospite.”[6]

Carriera politica
Wallace era un repubblicano progressista. Nel 1933 fu nominato Segretario all’Agricoltura nel gabinetto di Franklin Delano Roosevelt, ed ebbe molto successo in quella posizione, promuovendo la ricerca, la conservazione del suolo, i metodi scientifici e i programmi di refezione scolastica. Nel 1940 Roosevelt lo scelse come compagno di corsa e Wallace servì come vicepresidente per quattro anni. Nel 1944, Roosevelt decise di avere Harry Truman come suo compagno di corsa, ma chiese a Wallace di rimanere come Segretario al Commercio. Truman lo licenziò da quella posizione nel 1946, e Wallace pubblicò The New Republic per diversi anni. Nel 1948 fece una corsa alla presidenza con un biglietto progressista, ma la sua campagna fu danneggiata dalla pubblicazione delle “Lettere del Guru” a Nicholas Roerich, e perse le elezioni.

Lettere del Guru
Il New York Times ha stampato un eccellente riassunto dell’episodio delle Lettere del Guru:

Su ordine di Wallace nel 1934, il Dipartimento dell’Agricoltura finanziò una spedizione nella Mongolia Interna guidata da Roerich. Si dimostrò più di una ricerca botanica, poiché il veggente si immerse nella politica asiatica, vagando con una guardia del corpo cosacca, esortando le masse buddiste ad insorgere in rivolta. Non sapendo nulla di questo, Wallace riprese un’altra idea di Roerich e, si dice, convinse il Tesoro a incidere la piramide mistica del Grande Sigillo sulle nuove banconote da un dollaro. Persuase anche Roosevelt ad unirsi a 21 repubbliche latine per firmare un piano di Roerich per proteggere i tesori d’arte con una “Bandiera della Pace”.

Più tardi, Wallace sentì i resoconti scioccati della debacle mongola e ruppe con il guru. Ma Roerich possedeva già lettere ingiuriose di Wallace scritte in un codice sciocco, come in questo passaggio che si riferisce al Giappone, alla Gran Bretagna e alla Manciuria: Le Scimmie stanno cercando l’amicizia con i Governanti in modo da dividere tra loro la terra dei Maestri. L’Errante pensa questo, ed è molto sospettoso delle Scimmie.

Gli aiutanti di F.D.R. rimasero sbalorditi nel 1940 quando seppero che un giornale di Pittsburgh aveva acquisito le cosiddette lettere del guru. Roosevelt stava cercando un terzo mandato e l’esposizione avrebbe fatto sembrare Wallace, il suo compagno di corsa, un credulone, o peggio. A Wallace fu quasi ordinato di bollarle come false. Per suggellare il segreto, si sparse la voce che se i repubblicani avessero tirato fuori le lettere, i democratici avrebbero tirato fuori le relazioni adulterine di Wendell Willkie.

Non si seppe più nulla delle lettere fino a quando l’editorialista di Hearst che odiava Roosevelt, Westbrook Pegler, pubblicò degli estratti che Wallace rifiutò strenuamente di discutere nella sua campagna presidenziale nel 1948. Il vecchio guru era morto l’anno prima in India, fiducioso, si deve presumere, che le serrature della Quarta Porta si sarebbero ancora aperte.

Anni successivi
Dopo essersi ritirato dalla politica, il signor Wallace riprese il lavoro agricolo con grande successo. Morì il 18 novembre 1965.

Pubblicazioni
Diversi libri e articoli scritti da Henry Wallace sono stati venduti dalla Theosophical Press e raccomandati nelle liste di lettura per i membri della Società, tra cui New Frontiers, Statesmanship and Religion, e “Cooperation: the Dominant Economic Idea of the Future”.

Libri
Prezzi agricoli. 1920.
Nuove frontiere. 1934.
L’America deve scegliere. New York: Foreign Policy Association, 1934. Disponibilità limitata da Hathitrust.
Statesmanship and Religion. New York: Round Table Press, 1934. Disponibilità limitata da Hathitrust.
Whose Constitution? New York: Reynal and Hitchcock, 1936.
Tecnologia, corporazioni e benessere generale. 1937.
Percorsi per l’abbondanza. 1939.
La scelta americana. New York, Reynal & Hitchcock [c1940]. Disponibilità limitata da Hathitrust.
Il secolo dell’uomo comune. New York: Reynal & Hitchcock, 1943. Disponibilità limitata da Hathitrust.
Democracy Reborn. 1944.
Sixty Million Jobs. 1945.
Missione sovietica in Asia. 1946.
Verso la pace nel mondo. 1948.
Dove ho sbagliato. 1952.
Il prezzo della visione – Il diario di Henry A. Wallace 1942-1946. 1973. A cura di John Morton Blum. Disponibilità limitata da Hathitrust.
Articoli, opuscoli e discorsi pubblicati
Dieci articoli su Henry Wallace sono stati stampati in riviste teosofiche, secondo l’Union Index of Theosophical Periodicals.

“Cooperazione: l’idea economica dominante del futuro”. New York: The Cooperative League, 1936. Questo articolo è disponibile su base limitata da Hathitrust. È stato estratto dalle pagine da 309 a 327 di Ẁhose Constitution pubblicato da Reynal and Hitchcock, New York.
“La democrazia e la fattoria”. 1939. “Osservazioni di Henry A. Wallace, Segretario all’Agricoltura, alla Quarta Assemblea Generale, Consiglio dei Governi Statali, Washington, D.C., 18 gennaio 1939, alle 14:30, E.S.T., trasmessa dalla NBC e dalle stazioni radio associate”. Disponibilità limitata da Hathitrust.
“Agricoltori, consumatori e mediatori”. 1939. 8 pagine. Disponibilità limitata da Hathitrust.
Risorse aggiuntive
Oroscopo natale di Henry Wallace a Khaldea.
Documenti di Henry A. Wallace. MsC 177. Collezioni speciali. Biblioteche dell’Università dell’Iowa. (Una grande collezione archivistica di 168 piedi lineari).
Elwood, Robert. “The The Theosophical Vice President” The Quest 89.4 (Jul 2001): 156-157. Recensione del libro American Dreamer: the Life and Times of Henry A. Wallace di John C. Culver e John Hyde.
Culver, John C. e Hyde, John. American Dreamer: the Life and Times of Henry A. Wallace. New York: Norton, 2000.
Note
Richard Morgan Kain e James Howard O’Brien. George Russell (A. E.) (Londra: Bucknell University Press, 1976), 27.
John C. Culver e John Hyde. American Dreamer: The Life and Times of Henry A. Wallace” (New York: W. W. Norton & Company, 2000), 78.
Registrazioni su microfilm dei membri. Ledger Cards Roll 8. Archivio della Società Teosofica in America.
“Sessioni di Olcott: Estate 1934”, The American Theosophist 22.7 (luglio 1934), 153.
“Sessioni di Olcott: Estate 1934”, The American Theosophist 22.8 (agosto 1934), 176.
Victor Russell: “Episodi nella storia della sezione americana della Società Teosofica, con particolare riferimento alla scelta e allo sviluppo dell’attuale edificio e proprietà della sede”, discorso tenuto ai membri dello staff della sede della Società Teosofica in America, Wheaton, Illinois, il 31 dicembre 1979. Serie di documenti 10.03.01. Archivi della Società Teosofica in America
Karl E. Meyer, “Il Quaderno Editoriale: The Two Roerichs Are One”, New York Times (22 gennaio 1988). Disponibile su New York Times.

La campagna presidenziale di Henry Wallace nel 1948

Thomas Devine ha parlato della campagna del 1948 di Henry Wallace per la presidenza come candidato del Partito Progressista. Henry Wallace è stato vicepresidente sotto il presidente Franklin D. Roosevelt prima di essere sostituito da Harry Truman per le elezioni del 1944. Il professor Devine ha sostenuto che la strategia della campagna di Wallace di concentrarsi sul corteggiamento delle minoranze nel Sud Jim Crow ha alienato gran parte dell’elettorato bianco. Nonostante gli sforzi di Wallace, il professor Devine ha detto che la maggioranza degli afroamericani decise di votare per il presidente Truman.

Video in Inglese :

https://www.c-span.org/video/?320605-1/discussion-henry-wallaces-1948-presidential-campaign

Fabrizio Frigerio. Porfirio, ovvero l’origine della teosofia greca.


Porfirio

Conferenza tenuta alla Società Teosofica Svizzera a Ginevra, il 6 dicembre 1994.

Porfirio, o: Le origini della teosofia greca

Il neoplatonico Porfirio nacque a Tiro nel 232 o 233, da una ricca famiglia fenicia. Il suo nome era Malchos, che significa ‘re’ (cfr. l’arabo El-Malek) ed era stato adattato in Porphyrios, che in greco significa ‘vestito di porpora’, come i re. È quindi sotto questo nome che la Grecia e Roma lo hanno conosciuto. Seguì prima l’insegnamento di Ammonio Sacca ad Alessandria con Plotino, e poi andò ad Atene, dove studiò con il famoso retore Longino, che era considerato un enciclopedista vivente. Da questa prima parte della sua vita conosciamo i titoli di tre delle sue opere: la Filosofia degli Oracoli, una Vita di Pitagora e un trattato sulle Immagini degli Dei. Possediamo ancora il secondo, concepito alla maniera di un’agiografia pagana, mentre il primo e il terzo sono stati persi, o piuttosto quasi interamente distrutti dai cristiani.

Nel 263, Porfirio fu inviato a Roma da Eubulo, capo della scuola neoplatonica di Atene, per cercare di convincere Plotino a tornare a un’interpretazione più letterale delle opere di Platone. Ma, avendo Plotino convinto della correttezza delle sue parole, Porfirio divenne suo allievo e poi suo amico. Intorno al 268, soffrendo di una profonda depressione, pensò di suicidarsi e il suo maestro Plotino lo dissuase, consigliandogli di viaggiare per fargli cambiare idea[1]. Porfirio si recò quindi a Lilibea, in Sicilia, dove rimase fino alla morte di Plotino nel 270. Due opere molto diverse risalgono a questo periodo e avranno un destino opposto. Il primo è una breve introduzione (Isagogè ) alle Categorie di Aristotele, il secondo una lunga critica (quindici libri) del cristianesimo.

L’Isagogè fu scritto per spiegare al senatore Crisoario (al quale Porfirio dava lezioni di filosofia) le Categorie di Aristotele, che aveva capito poco o niente. Si tratta quindi di un’opera breve senza pretese di originalità, che fornisce chiarimenti piuttosto tecnici su ciò che si intende per “genere, specie, differenza, proprio e accidente”, i cinque termini delle categorie aristoteliche. Questo piccolo riassunto esplicativo era straordinariamente popolare. Tradotto dal greco in latino da Marius Victorinus e commentato da Boezio, divenne uno strumento essenziale per lo studio della filosofia aristotelica per tutto il Medioevo e nel Rinascimento.

Ben diverso fu il destino del suo lungo trattato Contro i cristiani, scritto intorno all’anno 270.

Nel 323, appena dieci anni dopo l’Editto di Milano del 312 (che autorizzava la pratica del cristianesimo allo stesso modo delle altre religioni dell’Impero), un editto dell’imperatore Costantino richiedeva la distruzione di questa “opera empia”. Questo fu il primo esempio di cristiani che distrussero un’opera considerata eretica. Avevano rapidamente dimenticato le persecuzioni che avevano subito e divennero a loro volta implacabili persecutori sia delle opere che degli uomini.

Ma un certo numero di copie deve essere sfuggito alla distruzione voluta da Costantino, poiché il 17 febbraio 448 gli imperatori Valentiniano III e Teodosio II chiesero nuovamente che il trattato di Porfirio fosse distrutto dal fuoco. Per molto tempo, quindi, sono rimasti solo estratti dubbi, conosciuti attraverso citazioni di autori cristiani che volevano confutarli. Solo dalla trascrizione di Blondel (nel 1867) di un manoscritto di Macario di Magnesia, appartenuto a un ex curatore della Biblioteca Nazionale di Atene e ora scomparso, abbiamo un certo numero di estratti di quest’opera di Porfirio -97 per la cronaca- pubblicati per la prima volta da Paul Foucart nel 1876. Adolf von Harnack li riunì nel 1916 per formare un insieme coerente[2]. Da allora, altre edizioni più recenti[3] hanno permesso di comprendere meglio gli argomenti filosofici di Porfirio contro i dogmi e le pratiche del cristianesimo, ma tutte utilizzano la classificazione stabilita da Harnack:

l) la critica agli evangelisti e agli apostoli;

2) la critica dell’Antico Testamento;

3) critica degli atti e delle parole di Gesù

4) la critica dei dogmi del cristianesimo;

5) la critica alla Chiesa cristiana contemporanea.

Le critiche di Porfirio possono essere riassunte come segue, usando la classificazione di Harnack di cui sopra:

1) I Vangeli si contraddicono a vicenda, attribuendo a un profeta ciò che è stato detto da un altro, e anche le due genealogie di Gesù date, da Matteo e da Luca, non sono in accordo;

2) L’evidenza della critica storica mostra che i testi attribuiti a Mosè non possono essere stati scritti da lui, ma devono essere stati scritti da Esdra, 1180 anni dopo la morte di Mosè. Allo stesso modo, il Libro di Daniele non può essere stato scritto da Daniele, ma fu scritto molto più tardi, sotto Antioco Epifane, che morì nel 164 a.C;

3) Le parole e le azioni di Gesù, come registrate nei Vangeli, mostrano ripetutamente delle contraddizioni, che Porfirio attribuisce al fatto che gli evangelisti non erano testimoni oculari di ciò che riportano, e quindi i loro resoconti sono inaffidabili;

4) In accordo con le concezioni filosofiche della scuola neoplatonica e dell’antichità greco-romana in generale, Porfirio considera inaccettabile l’incarnazione di Dio e la resurrezione dei corpi, considera immorale la pratica del battesimo come espiazione dei peccati e paragona la comunione a un atto di cannibalismo, e infine considera assurda la concezione di un universo che non sia eterno. Tutti questi concetti si basano su una “fede irrazionale che non è soggetta ad esame”;

5) La critica alla Chiesa cristiana del suo tempo ci mostra un ambiente in cui persino la gerarchia ecclesiastica non segue l’insegnamento che fornisce e in cui le donne sono onnipresenti e decidono tutto con le loro balle, persino le ordinazioni sacerdotali.

Da questo argomento è chiaro che Porfirio conosceva bene sia l’Antico che il Nuovo Testamento e deve averli studiati a fondo. Questo fatto ha permesso ad alcuni autori di supporre che avesse avuto un’educazione cristiana, cosa che ha poi negato. Non c’è, tuttavia, alcuna prova di questa presunta apostasia di Porfirio, che dovrebbe essere considerata piuttosto come un tentativo da parte dei cristiani di screditarlo agli occhi dei lettori, mettendo così in dubbio il valore oggettivo della sua critica. Non bisogna dimenticare che tra i discepoli che, con Porfirio, avevano seguito le lezioni del neoplatonico Ammonio Sacca ad Alessandria, c’era anche il cristiano Origene, e con lui certamente molti altri suoi correligionari. Porfirio deve quindi aver avuto la possibilità di conoscere bene l’ambiente cristiano e la sua dottrina, senza averne fatto parte. La sua opinione su di esso può essere riassunta in poche parole: “oscurità, incoerenza, illogicità, falsità, abuso di fiducia e stoltezza.”[4]

Non è sorprendente che una critica così radicale dei fondamenti del cristianesimo sia stata vigorosamente contrastata dai suoi sostenitori con ogni mezzo. Firmicus Maternus, che prima della sua conversione al cristianesimo lo chiamava amichevolmente “il nostro Porfirio”, lo definì in seguito “un nemico di Dio e della verità”.

Il lato costruttivo del pensiero di Porfirio, la sua difesa delle concezioni della civiltà antica, è stato esposto nella sua Filosofia degli Oracoli e nel suo trattato sulle Immagini degli Dei. A queste due opere, che sono state quasi interamente distrutte, bisogna aggiungere la biografia di Plotino (pubblicata come introduzione alle Enneadi), la Vita di Pitagora e il commento simbolico Sull’antro delle Ninfe nell’Odissea, che sono giunti fino a noi. [5] Scrisse anche una storia della filosofia in quattro libri (di cui la Vita di Pitagora era probabilmente una parte), due libri Sui principi, cinque libri Sull’anima, e un discorso sull’astinenza,[6] in cui i termini ‘teosofia’ e ‘teosofo’ sono menzionati per la prima volta in un filosofo greco. Nel Libro II (35,1) chiama ‘teosofi’ coloro che sono istruiti nelle cose divine con una conoscenza che -secondo il contesto- dovrebbe essere anche pratica e non solo teorica. Nello stesso libro, più avanti (45, 2-4), si riferisce a “uomini divini e divinamente saggi” (theiôn kai theosophôn andrôn) che, attraverso la pratica della giovinezza, riguardo alle passioni così come ai cibi che possono suscitarle, si nutrono della “conoscenza delle cose divine” (sitaménon theosophian). La teosofia è dunque qui il cibo spirituale dei saggi. Nel libro IV parla della “saggezza divina” (theosophias) degli Egiziani (9) e dei teosofi dell’India (17) “che i Greci sono soliti chiamare Gimnosofisti”. Plotino – secondo la sua Vita scritta da Porfirio – si era già unito all’esercito dell’imperatore Gordiano III, mosso dal desiderio di entrare in contatto con questi “saggi nudi” la cui esistenza era nota anche a Roma. I teosofi egiziani sono ancora menzionati da Porfirio nella Lettera ad Anebo sulla Teurgia [8] che, insieme alla Lettera a Marcella [9], è giunta fino ai giorni nostri. Anche se rimangono pochissimi passaggi della Filosofia degli Oracoli e delle Immagini degli Dei, sono stati fatti dei tentativi per ricostruirli e possiamo averne un’idea abbastanza precisa, il che è molto interessante per la comprensione delle concezioni religiose dell’antichità pagana.

I cristiani erano critici nei confronti della venerazione delle statue degli dei, poiché non accettavano che si potesse fare un’immagine visibile della divinità. In questo erano ancora molto vicini al giudaismo, da cui provenivano. Porfirio li chiamava quindi analfabeti, incapaci di comprendere il simbolismo figurativo. Nessun credente – ha scritto – prende le statue venerate nei templi come divinità, sono solo immagini con un significato simbolico. Questo ragionamento è stato sviluppato da Massimo di Tiro e il suo argomento può aiutarci a capire quello di Porfirio, che è stato in gran parte distrutto. [10] In primo luogo, gli dèi sono distinti dalle immagini che li rappresentano, e non hanno bisogno che vengano loro erette delle statue, ma è tuttavia buono, pio e opportuno farlo, da un lato per gratitudine e per onorarli, e dall’altro perché – se i filosofi possono contemplarli con la loro anima e la loro mente – la gente comune ha bisogno di immagini per vederli con i suoi occhi carnali. Anche Epicuro (per il quale gli Dei riposavano nella loro beatitudine, estranei e indifferenti al mondo e agli umani) diceva che la loro venerazione è comunque un grande beneficio per i saggi che li onorano.

Per quanto riguarda l’argomento della necessità delle immagini per la comprensione degli analfabeti e della gente comune, è piccante notare che sarà ripreso così com’è dai cristiani per giustificare la decorazione delle loro chiese con statue e affreschi che rappresentano Cristo, la Vergine e i santi. Durante tutto il Medioevo, questa fu la giustificazione per la decorazione pittorica delle chiese, la Biblia pauperum, la Bibbia dei poveri che non potevano né leggere né scrivere e avevano solo questo mezzo visivo per imparare il Vangelo.

Questo dimostra che ciò che non era buono ed era criticato tra i pagani diventa buono e viene lodato quando viene praticato dai cristiani.

Porfirio non è, tuttavia, un critico cieco e unilaterale. Se nella sua Filosofia degli Oracoli [11] difende l’astrologia, la divinazione e la teurgia, e nella sua Vita di Pitagora presenta il filosofo di Samo come un operatore di miracoli come Apollonio di Tiana, In un’opera successiva come la Lettera ad Anebo sulla Teurgia (scritta dopo aver seguito l’insegnamento di Plotino a Roma) ritorna ad una posizione più razionalista e critica le pratiche magiche in cui il neoplatonismo si era impegnato. Pertanto, egli critica anche la propria tradizione filosofica, mostrando le contraddizioni e le impossibilità delle pratiche magiche e teurgiche, così come i miti egizi che venivano invocati per giustificarle. Così facendo, interpreta questi miti in un senso più razionale e filosofico, riportandoli a un’interiorità morale, che è in linea con la prima speculazione platonica.

Come ha scritto Faggin: “Con la Lettera ad Anebo, la lotta contro il cristianesimo, già iniziata con il trattato sulla Filosofia degli Oracoli, diventa una battaglia serrata anche contro la degenerazione del sincretismo greco-orientale, condotta all’insegna di un paganesimo filosofico ridotto alle sue formulazioni più razionali.”[12] Questa posizione critica non è condivisa da tutti.

Questa posizione critica non è condivisa da tutti i neoplatonici, e in particolare da Giamblico, che nella sua opera su I misteri degli Egizi,[13] data come risposta del maestro Abammôn alla lettera di Porfirio ad Anébôn, cerca di conciliare la magia e la divinazione con il neoplatonismo.[14]

Tornato a Roma e succeduto a Plotino come capo della scuola, Porfirio sposò tardivamente Marcella, vedova di un suo amico e madre di sette figli. Questo matrimonio tardivo gli procurò rimproveri da parte di coloro che non riuscivano a capire come un filosofo che aveva predicato l’astinenza potesse contraddirsi nella pratica. In risposta a queste critiche, colse l’occasione di un viaggio lontano da Roma per scrivere alla moglie la Lettera a Marcella, in cui giustifica il suo matrimonio con considerazioni sia pratiche (salvare lei e i suoi figli dallo stato di abbandono in cui si trovava) che teoriche (la salvezza dell’anima è più sicura quando le prove della vita sono più dure).

Questa lettera, che Adolf von Harnack ha chiamato “il testamento morale dell’antichità”,[15] fu molto apprezzata anche dai cristiani e ebbe persino una certa influenza su Sant’Agostino, che lesse la traduzione latina di Marius Victorinus.

All’età di 68 anni, Porfirio ebbe improvvisamente per l’unica volta nella sua vita la visione dell’unità della molteplicità di ciò che esiste e l’unicità trascendentale del divino in esso.

Tra il 300 e il 305 raggruppò e ordinò i 54 trattati di Plotino, sistemandoli in sei libri di nove trattati ciascuno, felice – come scrisse – di aver potuto unire la perfezione del numero sei al numero nove dell’enneade. A questa edizione, in cui gli scritti del suo maestro sono presentati per affinità di argomenti e in ordine crescente di difficoltà senza tener conto della cronologia, ha aggiunto una prefazione, Vita di Plotino.

Porfirio deve essere morto a Roma intorno all’anno 305, ma grazie alle sue opere e a quelle di Plotino, che ha curato, le concezioni filosofiche neoplatoniche dell’antichità hanno potuto attraversare il Medioevo e arrivare fino a noi.

                                               Fabrizio Frigerio

                                               Conferenza tenuta alla Società Teosofica Svizzera

                                               a Ginevra, il 6 dicembre 1994.

[1] Franz Cumont, “Come Plotino distolse Porfirio dal suicidio”, Revue des Etudes grecques, 1921, vol. XXXII, p. 113 ss.

[2] Adolph von Harnack, “Porfirio ‘Gegen die Christen’, 15 Bücher. Zeugnisse, Fragmente und Referate” – Abhandlungen der Akademie von Berlin, 1916.

[3] Tra cui la traduzione italiana: Porfirio, Discorsi contro i cristiani, a cura di Claudio Mutti, Padova, ed. di Ar, 1977, su cui abbiamo basato questi commenti.

[4] Pierre de Labriolle, La Réaction païenne, étude sur la polémique antichrétienne du Ier au VIe siècle, Paris, L’Artisan du Livre, 1948, p.286.

[5] Tra le edizioni disponibili in francese: Porphyre, Vie de Pythagore et Lettre à Marcella, trans. E. Des Places, Parigi, Les Belles Lettres, in italiano: Porfirio, L’antro delle Ninfe, introduzione, traduzione e commento di Laura Simonini, Milano, Adelphi, 1986.

[6] De l’abstinence, tradotto da J. Bouffartigue e M. Patillon, Paris, Les Belles Lettres, 2 vols, 1977-1979.

[7] Vedi Jean-Louis Siémons, Theosophia, Aux Sources néoplatoniciennes et chrétiennes (2e-6e siècles), Paris, Cariscript, 1988, pp.10-13.

[8] Esiste una traduzione italiana recente: Porfirio, Lettera ad Anebo sulla Teurgia, a cura di Giuseppe Faggin, Genova, Il Basilisco, 1982.

[9] Oltre all’edizione francese di Des Places (vedi nota 5), esiste anche un’edizione italiana più recente: Porfirio, Lettera a Marcella, a cura di Giuseppe Faggin, Genova, Il Basilisco, 1982. Le opere di Porfirio sono state riviste e classificate in tre gruppi principali da J. Bidez, Vie de Porphyre le philosophe néoplatonicien, Gand-Leipzig, 1913, pp. 65-73.

[10] L’argomento di Massimo di Tiro è riportato da Louis Rougier, Le conflit du christianisme primitif et de la civilisation antique, Paris, Copernicus, 1977, pp. 93-94.

[11] I pochi frammenti rimasti furono raccolti e classificati da G. Wolff nel 1866, cfr. A. Chaignet, “La philosophie des oracles”, Revue de l’histoire des religions, 1900, p. 337 ss.

[12] Introduzione alla Lettera a Marcella, op. cit. nota 9, p.11 (traduciamo).

[13] Jamblique, Les Mystères des Egyptiens, des Chaldéens et des Assyriens, trans. Pierre Quillard, Parigi, Dervy, 1948.

[14] Questo fece scrivere a J. Bidez che Jamblique era “il misterioso teosofo […] che riformò il misticismo pagano adattandolo alle tradizioni religiose dell’Oriente”. (“Le philosophe Jamblique et son école” – Revue des études grecques, 1919, t. XXXII, pp.29-40).

[15] Hibbert Journal, ottobre 1911.

[16] Vedi Pierre Hadot, Porfirio e Vittorino, Parigi, 1968.

Versione originale francese

Articoli di Fabrizio Frigerio

Marco Boccadoro : Le lezioni … d’Oro. Gli occhi della mente e del cuore.


Il testo della conferenza :

La prima pagina della storia della Società Teosofica


Tradotto da https://web.archive.org/web/20040617080517/http://blavatskyarchives.com/olcott1890.htm

[Ristampato da The Theosophist (Adyar, Madras, India),
Novembre 1890, pp. 65-70].


Mi sono appena imbattuto in un frammento del MS. del mio primo discorso di anniversario come Presidente-Fondatore, e spero di interessare i nostri membri al suo contenuto. La data è il 4 ottobre 1876, ed è stato pronunciato nelle nostre stanze del Mott Memorial Hall, nella città di New York. L’averla vista mi ha riportato alla mente tutti i ricordi di quell’età infantile del nostro movimento teosofico; quel tempo di brillanti speranze, di perfetta fiducia e di affettuose illusioni. Richiamava anche il ricordo dello sgretolamento di certe illusioni che avevamo avuto quando il gruppo di signore e signori di Irving Place accettò, su mia proposta, di formare un corpo, che divenne a tempo debito la Società Teosofica. L’imminenza del suo prossimo quindicesimo anniversario conferisce interesse a questo primo foglio della storia della Società e mi induce a indicare la lezione che contiene.

Alcuni ricorderanno che la riunione di cui sopra fu un incontro informale di amici e conoscenti, per un numero di una dozzina, nel salotto di Madame Blavatsky, per ascoltare la spiegazione del signor George H. Felt di una certa presunta scoperta da parte sua del Canone Perduto della Proporzione, con l’uso del quale gli impareggiabili architetti della Grecia avevano costruito i loro templi e fori. La sua conferenza, illustrata da una serie di bellissimi disegni a colori, fu decuplicata in interesse dalla sua affermazione che non solo aveva scoperto, leggendo i geroglifici, che gli spiriti elementali erano ampiamente usati nei misteri del tempio, ma aveva persino decifrato i mantram con cui erano soggiogati, li aveva praticamente testati e li aveva trovati efficaci. Tra i presenti c’erano diversi vecchi spiritisti, me compreso, di mente aperta, che erano pronti e disposti a indagare su questo argomento, anche se avrebbero dovuto affrontare una miriade di demoni arrabbiati con coloro che avrebbero potuto invadere il loro misterioso dominio. Per quanto mi riguarda, avevo acquisito una piena convinzione della loro esistenza e del potere dell’uomo di soggiogarli, vedendo molti fenomeni prodotti da Madame Blavatsky in condizioni non (anzi, dovrei dire, anti) medianiche. Ero anche venuto a conoscenza dell’esistenza di adepti magici iniziati in Egitto, in India e in certe altre parti del mondo. La possibilità, quindi, di essere in grado, con l’aiuto del signor Felt e senza tirare in ballo i nomi di nessuno dei miei Maestri, di gettare una tale marea di luce sul problema dei fenomeni psichici, si suggerì subito alla mia mente; così scrissi su un foglietto una o due righe chiedendo a H. P. B. se pensava che fosse una buona idea proporre la formazione di una tale Società, convinsi il signor Judge di passarglielo dal lato opposto della stanza, e, dopo un suo cenno di assenso, mi alzai e, dopo aver fatto alcune osservazioni sulla conferenza e sul conferenziere, chiesi se la compagnia presente si sarebbe unita a me nell’organizzare una società di ricerca nel dipartimento coperto dalla presunta scoperta del Sig. Mi soffermai sulle tendenze materialistiche dell’epoca e sul desiderio dell’umanità di ottenere una prova assoluta dell’immortalità; indicando la numerosa diffusione del movimento spiritualistico come la migliore prova del fatto, e accennando alla possibilità di essere aiutati nel nostro lavoro filantropico dai Maestri, dai quali H. P. B. aveva imparato ciò che sapeva, se ci fossimo seriamente e disinteressatamente messi a studiare. Tra gli amici presenti c’era un sacerdote unitariano, che aveva un legame editoriale con un giornale religioso, e il suo resoconto non molto completo di quella riunione – che sta davanti a me mentre scrivo – riporta la scena vividamente alla mia memoria. Il suggerimento fu accolto subito, il signor Felt promise di mostrarci i suoi elementali e di dirigere i nostri studi; la formazione della Società fu votata all’unanimità, io fui eletto Presidente pro tempore, e fu nominato un comitato per redigere il necessario codice di regole e la dichiarazione dei principi. Ho dato questi fatti più brevemente prima. L’incontro avvenne alla fine di agosto (1875), il Comitato per il Regolamento ebbe diverse sessioni; il 16 ottobre fu convocata una riunione dei membri per discutere, e una il 30 per adottare, la bozza finalmente concordata. In quest’ultima occasione fu fissata una riunione aggiornata per l’inaugurazione formale degli ufficiali e il discorso di apertura del presidente. Così la vita esecutiva della Società risale alla sera scorsa specificata. Gli ufficiali scelti furono i seguenti:

Presidente: Henry S. Olcott.

Vicepresidenti: S. Pancoast, M.D., e George Henry Felt.

Segretario corrispondente: H. P. Blavatsky.

Segretario verbalizzante: John Storer Cobb, LL. D.

Tesoriere: Henry J. Newton.

Bibliotecario: Charles Sotheran.

Consiglieri: Rev. J. H. Wiggin, Emma Hardinge Britten, R. B. Westbrook, D.D., LL.D., C. E. Simmons, M.D., Herbert D. Monachesi.

Avvocato della Società: Wm. Q. Judge.

Mr. Charles Carleton Massey, Barrister-at-Law, di Londra, era presente alla riunione del 30 ottobre, si unì alla Società, diventando così uno dei suoi co-fondatori. Più tardi, il famoso e onorato Mr. William Stainton Moses, M.A. (Oxon), già un mio attivo corrispondente — e da allora un caro amico — si unì a noi, come fece anche Miss Kislingbury, l’allora Segretario Generale dell’Associazione Britannica degli Spiritualisti, e altre persone eccellenti. Alla fine organizzarono nell’anno 1878, con l’aiuto del Dr. Storer Cobb come mio delegato ufficiale, la prima delle nostre filiali, la British T. S., ora conosciuta come London Lodge T. S., sotto uno statuto emesso da me nel 1876.

Gli obiettivi originariamente dichiarati della Società Teosofica erano lo studio della scienza occulta e della filosofia esoterica, nella teoria e nella pratica, e la divulgazione dei fatti in tutto il mondo. Il preambolo originale dice: “In altre parole essi (i fondatori) sperano che, andando più a fondo di quanto la scienza moderna abbia fatto finora nelle filosofie esoteriche dei tempi antichi, possano essere in grado di ottenere, per loro stessi e per altri ricercatori, la prova dell’esistenza di un ‘Universo Invisibile’, la natura dei suoi abitanti, se esistono, e le leggi che li governano e le loro relazioni con l’umanità”. In una parola, la nostra speranza era di acquisire questa conoscenza occulta con l’aiuto del signor Felt e di H. P. B. Che le nostre idee fossero eclettiche e non settarie è chiaramente dimostrato dal secondo paragrafo del nostro Preambolo:

“Quali che siano le opinioni private dei suoi membri, la Società non ha dogmi da imporre, nessun credo da diffondere. Non è formata né come uno scisma spiritualista, né per servire come nemico o amico di qualsiasi corpo settario o filosofico. Il suo unico assioma è l’onnipotenza della verità, il suo unico credo una professione di devozione incondizionata alla sua scoperta e propagazione. Nel considerare le qualifiche dei candidati all’adesione, non conosce razza, sesso, colore, paese o credo”.

Io stesso ho redatto questo documento, e questa è la piattaforma su cui abbiamo preso posizione, e su cui siamo rimasti in piedi da allora. Non c’è ancora una formulazione distinta degli ormai noti “Tre Oggetti”, ma la clausola della Fratellanza Universale si rispecchia nell’eclettismo sopra espresso, e lo studio della Letteratura Orientale nell’undicesimo paragrafo del Preambolo, dove si dice che “I Fondatori, essendo ostacolati in ogni tentativo di ottenere la conoscenza desiderata in altre parti, rivolgono i loro volti verso l’Oriente, da cui sono derivati tutti i sistemi di religione e filosofia”. La modestia delle nostre pretese può essere misurata da questo paragrafo conclusivo del documento in questione:

“La Società Teosofica, declinando ogni pretesa di possedere vantaggi insoliti, ogni motivazione egoistica, ogni disposizione a ferire intenzionalmente e senza motivo qualsiasi organizzazione stabilita, invita la fraterna cooperazione di coloro che possono rendersi conto dell’importanza del suo campo di lavoro, e sono in sintonia con gli obiettivi per i quali è stata organizzata”.

La nostra prima amara delusione fu il fallimento del signor Felt nel mantenere le sue promesse. Con difficoltà lo convinsi a tenere una o due conferenze in più, ma non ci mostrò mai tanto quanto lo scodinzolio della coda di un elementale scomparso. H. P. B., che allora lavorava notte e giorno al suo primo libro, “Iside Svelata”, si rifiutò ben presto persino di partecipare alle nostre riunioni, e tanto meno di fare in esse il più piccolo fenomeno – anche se a casa sua continuava a sbalordire i suoi visitatori – e così, abbastanza naturalmente, i principali spiritisti della Società divennero insoddisfatti e si ritirarono. Costretto, contrariamente a tutte le mie aspettative, a mantenere alto l’interesse alle riunioni e a portare tutto il carico da solo, mentre allo stesso tempo mi occupavo dei miei affari professionali e aiutavo H. P. B. su “Iside”, feci quello che potevo per ottenere psicometri, chiaroveggenti, mesmeristi e medium spirituali per mostrarci varie fasi della scienza psichica. A poco a poco crebbe una corrispondenza con compagni di studio nazionali e stranieri, e così l’anno passò, e arrivò la sera in cui fu pronunciato il mio primo discorso annuale. Sfortunatamente la seconda metà del MS. è mancante, così che non posso dare una panoramica completa del lavoro dell’anno. Gli argomenti principali che trovo nella parte che ho davanti sono questi: (a) il completamento della prima bozza di “Isis Unveiled” — che fu riscritta due volte e infine pubblicata da J. W. Bouton di New York, il 29 settembre 1877; (b) la celebrazione pubblica dei riti funebri di uno dei nostri membri, il Barone de Palm, un nobile bavarese, il cui corpo cremai pubblicamente nel mese di dicembre successivo, essendo questo l’inizio dell’ormai popolare movimento di cremazione in America; (c) il salvataggio dalla fame e il ritorno in patria di un nostro membro, Mr. Edward Spaulding, di un gruppo di arabi tunisini indigenti che avevano trovato la loro strada per New York; (d) la prova della medianità del Dr. Slade, su richiesta dei professori dell’Università di San Pietroburgo, e l’invio di lui lì sotto un contratto stipulato da me con lui per loro conto; (e) i tentativi riusciti di quattro dei nostri membri di proiettare i loro corpi astrali e visitare amici lontani. Un caso particolare che posso citare qui, poiché ho avuto il permesso del signore in quel momento di renderlo noto: —

“Uno dei nostri compagni che risiede in Europa, e che ha avuto più successo nei suoi esperimenti di qualsiasi altro di noi, ha avuto l’abitudine di sdraiarsi sul suo divano per un’ora, dopo essersi vestito al mattino, e cercare di uscire dal suo corpo. Una notte, mentre ero al lavoro al mio tavolo, impegnato intensamente sulla questione in questione, ho sentito un suono basso e indescrivibile, e girando rapidamente la testa ho visto, come se fosse un fantasma, il nostro amico europeo. Prima che potessi parlargli, se n’era andato. Sul tavolo c’era un piccolo diario, in cui erano indicate le differenze di tempo tra le principali città del mondo. Mi sono accorto dell’ora che era nel luogo in cui il dormiente doveva trovarsi in quel momento, e gli ho scritto subito i particolari. Dieci giorni dopo ricevetti una sua lettera per posta, in cui mi diceva che ad un’ora che corrispondeva esattamente a quella che avevo annotato, era riuscito ad attraversare l’acqua e a vedermi. Le nostre lettere si erano incrociate durante il tragitto, la mia lo raggiunse più o meno nello stesso momento in cui io ricevetti la sua. Il nome di questo signore, mi è permesso di dire, è W. Stainton-Moses, un professore dell’University College di Londra”.

Il discorso tocca i fatti interessanti della rinascita della parola “Teosofia” dopo che era stata così a lungo al bando, e della possibilità di formare una Società Teosofica nell’aria pulita del pensiero progressista americano; e si prende nota dell’immediata notorietà data alla nostra impresa dalla stampa di tutto il mondo: gli aspri assalti dei giornali spiritualisti contro di noi, e uno recente del più noto medium-insegnante del giorno, che pretendeva di parlare sotto il controllo di spiriti umani disincarnati. Nel Discorso c’erano parole di rimprovero e di ammonimento per quei membri che si erano uniti a noi solo per venire a vedere i miracoli. Si dice che:

“La Società Teosofica era l’ultimo posto da visitare, se vedere miracoli era l’unico obiettivo in vista. I suoi fondatori non fecero alcun contratto per sviluppare medium o maghi, ma, al contrario, dichiararono espressamente che ciò che facevamo doveva essere fatto principalmente a casa, da noi stessi individualmente. Le riunioni semestrali, fu osservato nell’inaugurazione del Presidente, sarebbero state dedicate al confronto delle esperienze personali, alla lettura della corrispondenza e alla realizzazione di quegli esperimenti che avrebbero avuto successo in un gruppo misto”.

Osservate come esattamente gli sviluppi del carattere tra i nostri membri del primo anno coincidono con quelli di tutti gli altri fino ad oggi: una maggioranza viene per sbalordire ed essere stupita, per ottenere poteri psichici per fini egoistici senza sforzo personale, una minoranza è spinta dalla brama di conoscenza, dal desiderio di epurare le idee false, e dal forte desiderio di aiutare l’umanità a vedere attraverso l’errore, estinguere l’ignoranza, il pregiudizio e l’egoismo, e di unirsi in una comune amicizia di razze e credi.

Questa è una narrazione chiara e senza fronzoli degli inizi della Società Teosofica come appare dall’esterno. Nessun fatto è stato soppresso o distorto, e nessuna colorazione di magia o mistero. Non si è verificata alcuna caduta fenomenale di MSS. dallo spazio, nessuna campana delle fate ha suonato dei rintocchi di gioia, nessun mago orientale è apparso improvvisamente tra noi. Non ho ricevuto alcun “ordine” di creare la Società, né alcuna cosa del genere è stata assunta da nessuno nella stanza. L’evoluzione della Società fu – come gli eventi ora dimostrano chiaramente – un incidente inevitabile nel nostro contemporaneo progresso sociale. La provocazione del suggerimento risiedeva nel mio interesse pratico e di lunga data per la scienza psichica, ora alimentato a fuoco dai fenomeni di H. P. B., dal mio nuovo contatto con gli adepti orientali e dai mezzi apparentemente facili per contribuire enormemente, con l’aiuto del signor Felt e la partecipazione di H. P. B., all’attuale conoscenza del mondo astrale e delle sue razze. L’idea sorse nella mia mente nel modo più naturale e spontaneo possibile, come tali idee si presentano di solito nell’esperienza quotidiana. Ma un problema più profondo sta dietro a questo fatto mentale. L’idea di formare, prima un gruppo di studenti, conosciuto come il “Club dei Miracoli”, che avevo ventilato pubblicamente poco tempo prima, ma che dovette essere abbandonato perché il nostro mezzo sperimentale previsto, un certo David Dana — fratello dell’attuale editore del N. Y. Sun — fallì completamente, e poi la Società Teosofica, scaturì davvero dal mio cervello, o fu messo lì ab extra, da qualche maestro di trasferimento del pensiero? Questa è una questione che non può essere risolta giudizialmente in assenza di giudici Mahatma e giuristi Chela avanzati. Ciò che la mia convinzione può essere non è una prova legale, né il caso può essere mai determinato, su questo piano di coscienza. Ma qui c’è un fatto analogo, della natura di una prova valida per me, non pubblicato in precedenza, per quanto mi ricordi, — anche se potrebbe essere stato. Lo Spiritual Scientist (Boston, U. S. A.) di quel tempo contiene come articolo principale una circolare intitolata “Importante per gli spiritisti” e firmata “Per il Comitato dei Sette, Fratellanza di Luxor ***”. La scrissi io stesso, da solo nella mia stanza, lontano da H. P. B. — in un’altra città, infatti — e, per quanto ne so, da ogni altro agente ipnotico. Il documento comprende sei paragrafi come è stato stampato alla fine, la mia prima bozza è stata corretta e la materia è stata riordinata in quello che mi sembrava un ordine migliore. Il mio stato mentale era attivo, i miei pensieri erano chiari, il mio giudizio freddo e calmo; certamente, quindi, era l’opposto della condizione mentale della medianità, cioè la passività. Questo rese il seguito ancora più sorprendente. Feci stampare il documento separatamente come circolare e, per una questione di gusto, ordinai al tipografo di fare l’iniziale di ogni paragrafo in inchiostro rosso, mentre il resto era in nero. La volta successiva che vidi H. P. B. le consegnai una copia del documento stampato, che lei prese a leggere, e subito si mise a ridere. Poi mi chiese di leggere la parola che le iniziali rosse componevano, leggendo dall’alto verso il basso. Immaginate la mia stupefazione nello scoprire che esse componevano il nome dello stesso adepto, un egiziano, dal quale, tramite H. P. B., ricevevo da tempo il mio insegnamento esoterico! Se c’era qualcosa che poteva far esitare un principiante nello studio psichico prima di dogmatizzare sui fenomeni mentali indipendenti, era questo. Colpì come un fulmine; — significava così tanto.

H. S. OLCOTT.

https://theosophy.wiki/en/Founding_of_the_Theosophical_Society

Fondazione della Società Teosofica

Verbale dell’8 settembre 1875.
La Società Teosofica fu fondata ufficialmente a New York il 17 novembre 1875 da Helena P. Blavatsky, Henry S. Olcott, William Q. Judge e altri. Il processo di formazione della Società richiese sei riunioni, che ebbero luogo dai mesi di settembre a novembre, e il discorso inaugurale del presidente Henry Steel Olcott ebbe luogo il 17 novembre.

I teosofi di tutto il mondo celebrano il 17 novembre come Giorno della Fondazione o Giorno dei Fondatori.

Contenuto
1 Settembre 7
1.1 Conferenza di Felt
1.2 Proposta di riunione organizzativa
1.3 Il racconto di E. Gerry Brown
2 Settembre 8
3 Settembre 13
4 Ottobre 8
5 Ottobre 16
6 Ottobre 30
7 Novembre 17
8 Riunioni anticipate
9 Risorse online
9.1 Articoli
10 Note
7 settembre
In questo periodo della sua vita H. P. Blavatsky viveva al 46 di Irving Place, a New York City, ed era abbastanza conosciuta tra coloro che erano interessati alla filosofia esoterica. Il suo appartamento era diventato un luogo dove le persone venivano ad imparare da lei su questi argomenti.

Conferenza di Felt
Martedì 7 settembre 1875, fu organizzata una riunione nelle sue stanze per ascoltare una conferenza di George H. Felt intitolata “Il Canone perduto delle proporzioni degli Egizi, dei Greci e dei Romani”. Non c’è una registrazione ufficiale delle persone presenti in questa particolare serata, anche se probabilmente erano circa venti o meno. Il Col. Olcott descrisse l’incontro come segue:

[George H. Felt] era un disegnatore molto abile, e aveva preparato una serie di disegni squisiti per illustrare la sua teoria che il canone della proporzione architettonica, impiegato dagli egiziani, così come dai grandi architetti della Grecia, era effettivamente conservato nei geroglifici dei templi della Terra di Khemi. La sua tesi era che, seguendo certi precisi indizi, si poteva iscrivere su un certo muro del tempio quella che lui chiamava la “Stella della Perfezione”, all’interno della quale si sarebbe letto l’intero segreto del problema geometrico delle proporzioni; e che i geroglifici al di fuori della figura iscritta non erano altro che meri ciechi per ingannare il profano in cerca di curiosità; poiché, letti consecutivamente a quelli all’interno della figura geometrica, o costituivano indecifrabili sciocchezze o sfociavano in qualche racconto del tutto banale.
Questo diagramma consiste in un cerchio con un quadrato dentro e fuori, contenente un triangolo comune, due triangoli egiziani e un pentagono. Lo applica alle immagini, alle statue, alle porte, ai geroglifici, alle piramidi, ai piani, alle tombe e agli edifici dell’Antico Egitto, e dimostra che sono così perfettamente in accordo con le sue proporzioni che devono essere stati fatti secondo la sua regola. Applica lo stesso canone di proporzioni ai capolavori dell’arte greca e trova che sono stati, o potrebbero essere stati, scolpiti senza modelli secondo questa regola. È, infatti, il vero canone dell’architettura della natura.[1]
Durante la conferenza al signor Felt fu chiesto dal dottor Seth Pancoast, un dotto cabalista, se poteva provare la sua conoscenza occulta e la sua capacità di evocare “spiriti dal profondo dello spazio”. Egli rispose categoricamente che attraverso il suo circolo chimico “poteva richiamare alla vista centinaia di forme d’ombra simili all’umano, ma non aveva visto segni di intelligenza in queste apparizioni”.[2]
Proposta di riunione organizzativa
Il discorso fu accolto con entusiasmo e stimolò un’animata discussione. H. S. Olcott scrisse su un foglietto: “Non sarebbe una buona cosa formare una società da questo tipo di studio? Lo consegnò a W. Q. Judge perché lo passasse a HPB, che annuì in segno di assenso.[3]

Il signor Felt disse che nel corso di una serie di conferenze avrebbe potuto mostrare come evocare e controllare gli elementali. Una nuova conferenza fu organizzata per il giorno successivo, dopo la quale sarebbe seguita una riunione per organizzare la nuova società.

Il Col. Olcott spiegò che quando propose la formazione della Società, aveva in mente…

…Un corpo per la raccolta e la diffusione della conoscenza; per la ricerca occulta, e lo studio e la diffusione delle antiche idee filosofiche e teosofiche: uno dei primi passi fu quello di raccogliere una biblioteca. L’idea della Fratellanza Universale non c’era, perché la proposta della Società scaturì spontaneamente dal presente tema di discussione…
La Società Teosofica fu un’evoluzione, non – sul piano visibile – una creazione pianificata.[4]

E. Gerry Brown
Elbridge Gerry Brown riferì dell’incontro in The Spiritual Scientist, riconoscendone il significato:

Un movimento di grande importanza è stato appena inaugurato a New York sotto la guida del Col. Henry S. Olcott, nell’organizzazione di una Società che sarà conosciuta come “La Società Teosofica”. Il suggerimento non era stato premeditato ed è stato fatto la sera del 67, nel salotto di Madame Blavatsky, dove una compagnia di diciassette signore e signori si era riunita per incontrare il signor George Henry Felt, la cui scoperta delle figure geometriche della Cabbala egiziana può essere considerata come una delle più sorprendenti imprese dell’intelletto umano. La compagnia comprendeva diverse persone di grande cultura e alcune di grande influenza personale …

Dopo i discorsi del signor Felt, seguì un’animata discussione. Durante una pausa conveniente nella conversazione, il Col. Olcott si alzò, e dopo aver brevemente delineato la condizione attuale del movimento spiritualistico, l’atteggiamento dei suoi antagonisti, i materialisti, e l’insopprimibile conflitto tra la scienza e i settari religiosi, il carattere filosofico degli Antichi Teosofi e la loro capacità di conciliare tutti gli antagonismi esistenti, e l’apparentemente sublime conquista del Sig. Felt nell’estrarre la chiave dell’architettura della Natura dagli scarsi frammenti di antiche conoscenze lasciateci dalle mani devastanti dei fanatici musulmani e cristiani dei primi secoli, egli propose di formare un nucleo attorno al quale riunire tutte le anime illuminate e coraggiose che fossero disposte a lavorare insieme per la raccolta e la diffusione della conoscenza. Il suo piano era di organizzare una Società di occultisti e cominciare subito a raccogliere una biblioteca e a diffondere informazioni su quelle leggi segrete della natura che erano così familiari ai Caldei e agli Egizi, ma che sono totalmente sconosciute al nostro moderno mondo della Scienza…[5]

8 settembre
Il giorno successivo, l’8 settembre 1875, il signor Felt tenne un’altra conferenza, e successivamente ebbe luogo una riunione per organizzare la Società. Il colonnello Olcott fu eletto presidente e il signor Judge segretario. Tra i presenti, sedici persone consegnarono i loro nomi come disposti a formare e diventare membri di tale Società. Il Col. Olcott pubblicò il rapporto ufficiale della riunione dell’8 settembre, citando dal libro dei verbali:

In seguito alla proposta del Col. Henry S. Olcott, di formare una Società per lo studio e l’approfondimento dell’Occultismo, della Cabbala, ecc., le signore e i signori presenti si sono riuniti in assemblea e, su proposta del signor William Q. Judge, è stato

deliberato che il Col. H. S. Olcott assuma la presidenza. Su mozione fu anche

che il signor W. Q. Judge funga da segretario. Il presidente chiese quindi i nomi delle persone presenti che avrebbero accettato di fondare e appartenere a una società come quella menzionata. Le seguenti persone consegnarono i loro nomi al Segretario:

Col. Olcott, Mme. H. P. Blavatsky, Chas. Sotheran, Dr. Chas. E. Simmons, H. D. Monachesi, C. C. Massey di Londra, W. L. Alden, G. H. Felt, D. E. de Lara, Dr. W. Britten, Mrs. E. H. Britten, Henry J. Newton, John Storer Cobb, J. Hyslop, W. Q. Judge, H. M. Stevens (tutti presenti tranne uno).

Su proposta di Herbert D. Monachesi, fu

Risoluto, che un comitato di tre persone sia nominato dal presidente per redigere uno statuto e un regolamento, e per riferire in merito alla prossima riunione. Su mozione, è stato

deliberato che il presidente sia aggiunto al comitato.

Il presidente nominò quindi i signori H. J. Newton, H. M. Stevens e C. Sotheran membri del comitato.

Su mozione, è stato

Risoluto, che ora ci aggiorniamo a lunedì 13 settembre, nello stesso luogo, alle 8 P.M.[6]
13 settembre
Il signor Felt tenne un’altra conferenza il 13 settembre dove descrisse ulteriormente le sue scoperte. Alcune altre persone hanno partecipato. Dopo questo, il comitato formato da H. J. Newton, H. M. Stevens, C. Sotheran e il Col. Olcott per redigere una Costituzione e un Regolamento ha fatto il suo rapporto. Il Col. Olcott riferisce:

Sono stati esaminati i regolamenti di vari organismi societari, ma quelli della Società Geografica e Statistica Americana e dell’Istituto Americano sono stati ritenuti da noi dei buoni modelli da seguire[7].
Fu in questa riunione che fu deciso che il nome della Società fosse quello di Società Teosofica. Il Col. Olcott scrive

La scelta di un nome per la Società fu, naturalmente, una questione da discutere seriamente nel Comitato. Furono suggeriti diversi nomi, tra i quali, se ricordo bene, l’egittologico, l’ermetico, il rosacrociano, etc., ma nessuno sembrava adatto. Alla fine, sfogliando le foglie del Dizionario, uno di noi si imbatté nella parola “Teosofia”, al che, dopo una discussione, concordammo all’unanimità che quella era la migliore di tutte, poiché esprimeva la verità esoterica che volevamo raggiungere e copriva il terreno dei metodi di ricerca scientifica occulta di Felt[8].
È interessante notare che pochi mesi prima Mme. Blavatsky aveva già scritto una lettera personale usando il termine Teosofia:

La mia credenza si basa su qualcosa di più antico delle bussate di Rochester, e scaturisce dalla stessa fonte di informazione che fu usata da Raymond Lully, Picus della Mirandola, Cornelius Agrippa, Robert Fludd, Henry More, ecc., tutti coloro che hanno sempre cercato un sistema che rivelasse loro le “più profonde profondità” della natura divina, e mostrasse loro il vero legame che unisce tutte le cose. Ho trovato finalmente, e molti anni fa, le brame della mia mente soddisfatte da questa teosofia insegnata dagli Angeli e da loro comunicata affinché la protoplasta la conoscesse per l’aiuto del destino umano.[9]
I reverendi J. H. Wiggin e C. Sotheran furono incaricati di selezionare sale di riunione adeguate. Diversi nuovi membri furono nominati e i loro nomi aggiunti come fondatori.[10]

8 ottobre
Uno dei primi membri, John W. Lovell, diede un resoconto della sua esperienza, lasciando intendere che l’8 ottobre ebbe luogo una riunione in cui egli divenne un Fondatore:

Fu nel settembre del 1875 che sentii per la prima volta la proposta di fondare la Società Teosofica. A quel tempo vivevo a Rouses Point, nella parte settentrionale dello Stato di New York, dove avevo una grande tipografia e manifattura di libri, lavorando per editori di New York, Boston e Philadelphia. Tra questi c’era la ditta J. Sabin & Sons, che pubblicò una piccola rivista che avevo stampato per loro. Questa era diretta dal signor Charles Sotheran, e necessariamente fui portato in stretta relazione con lui. Devo avergli detto che mi ero interessato ai fenomeni psichici perché, quando andai a trovarlo il 23 settembre 1875, in relazione al lavoro che stavo facendo per la sua ditta, mi disse che lui e alcuni suoi amici stavano fondando una Società per l’investigazione dei fenomeni psichici che sarebbe stata chiamata la Società Teosofica, e mi invitò a diventarne membro.

Gli dissi che sarei stato molto contento di farlo, anche se, vivendo così lontano, era dubbio che avrei potuto essere presente a molte delle sue riunioni. Quando gli chiesi delle quote, mi disse che era stata decisa una quota d’iscrizione di 5 dollari. Gliela consegnai e lui mi diede la ricevuta, un facsimile della quale appare a pagina 39 del “Libro d’Oro della Società Teosofica” e disse che mi avrebbe fatto eleggere membro alla prossima riunione, l’8 ottobre. In quella riunione, credo che fosse, il Col. Olcott fece approvare una risoluzione secondo la quale tutti coloro che divennero membri prima dell’organizzazione definitiva, con i sedici che parteciparono alla prima riunione dell’8 settembre, dovevano essere considerati Fondatori della Società. Così, in questo modo, io perché uno dei Fondatori, anche se negli anni successivi il nome fu usato solo per il Col. Olcott, Madam Blavatsky e William Judge.”[11]

16 ottobre
Il 13 ottobre 1875, il Col. Olcott pubblicò il seguente avviso, invitando alla prima riunione tenuta sotto il nome di “Società Teosofica”:

Avendo il Comitato per lo Statuto completato il suo lavoro, una riunione della Società Teosofica si terrà presso la residenza privata, n. 206 West 38th St., sabato 16 ottobre 1875, alle ore 20.00, per organizzare ed eleggere gli ufficiali. Se il signor Felt dovesse essere in città, continuerà il suo interessantissimo resoconto delle sue scoperte egittologiche. Secondo il regolamento proposto, i nuovi membri non possono essere eletti se non dopo trenta giorni dall’esame della loro domanda. È quindi auspicabile una piena partecipazione a questa riunione preliminare.
Il sottoscritto emette questa convocazione in conformità con l’ordine adottato dalla riunione del 13 settembre ultimo.

(Firmato) HENRY S. OLCOTT, Presidente, pro. tem.[12]
Il 16 ottobre erano presenti le seguenti persone: Mme. Blavatsky, Mrs. E. H. Britten, Henry S. Olcott, Henry J. Newton, Chas. Sotheran, W. Q. Judge, J. Hyslop, Dr. W. H. Atkinson, Dr. H. Carlos, Dr. Simmons, Tudor Horton, Dr. Britten, C. C. Massey, John Storer Cobb, W. L. Alden, Edwin S. Ralphs, Herbert D. Monachesi, e Francisco Agromonte.

È stato discusso il regolamento e sono state fatte varie mozioni su di esso, dopodiché la riunione si è aggiornata.

Ufficiali della TS, dal preambolo
30 ottobre
Durante la riunione del 30 ottobre il comitato ha riferito che il luogo di riunione prescelto per la Società è il Mott Memorial Hall, 64, Madison Avenue.

Il regolamento è stato finalmente adottato e ha avuto luogo l’elezione degli ufficiali. Henry S. Olcott fu scelto come presidente; George Henry Felt e il Dr. S. Pancoast, M.D. come vicepresidenti; Mme. H. P. Blavatsky, segretario corrispondente; John Storer Cobb segretario di registrazione; Henry J. Newton, tesoriere; e Charles Sotheran, bibliotecario. I consiglieri erano il Rev. J. H. Wiggin, la Signora Emma Hardinge Britten, R. B. Westbrook, il Dr. C. E. Simmons, M.D., e Herbert D. Monachesi. William Q. Judge fu scelto come consigliere della Società.[13]

Questa data viene indicata per la pubblicazione del Preambolo e dello Statuto della Società Teosofica.

17 novembre
Il 17 novembre, settanta giorni dopo aver concepito la formazione della Società, i membri si riunirono al Mott Memorial Hall e il Col. Olcott pronunciò il suo discorso inaugurale come Presidente-Fondatore della Società Teosofica ormai pienamente costituita. Col senno di poi, le osservazioni iniziali di questo discorso si rivelarono profetiche, il che è notevole se si considera che l’organizzazione iniziò con solo un piccolo gruppo di persone che la pensavano come lui:

Nei tempi futuri, quando lo storico imparziale scriverà un resoconto del progresso delle idee religiose nel secolo attuale, la formazione della Società Teosofica, alla cui prima riunione sotto la sua dichiarazione formale di principi stiamo assistendo, non passerà inosservata. Questo è certo.[14]
La prossima riunione della Società Teosofica era prevista per il 15 dicembre 1875.

Le prime riunioni
Mentre il Col. Olcott fu attivo nelle prime riunioni della Società, Mme. Blavatsky non vi prese parte attiva dopo le prime sessioni. Era occupata con la corrispondenza, la pubblicazione di articoli, le discussioni nel “Lamasery”, e la scrittura di Iside Svelata. Anche il signor Judge non partecipava alle riunioni, essendo occupato con il suo lavoro e frequentando il “Lamasery” durante la sera per studiare.

Altri membri furono ammessi di volta in volta, sia attivi che corrispondenti. Il signor Felt non fu in grado di mantenere la sua promessa di materializzare “spiriti” in pubblico, sebbene Mme. Blavatsky avesse affermato di averlo fatto in presenza di un piccolo gruppo privato di studenti. Alla fine lasciò la Società, come la maggior parte degli altri primi membri quando scoprirono che le loro aspettative non venivano soddisfatte. Dalla fine del 1876 a quella del 1878 (quando i fondatori si trasferirono in India) la Società come corpo fu relativamente inattiva e le sue riunioni quasi cessarono. Tuttavia, continuò ad avere un’influenza crescente soprattutto attraverso le riunioni nella “Lamasery”, la corrispondenza e la pubblicazione di articoli.

Risorse online
Articoli
Discorso inaugurale del presidente-fondatore della Società Teosofica di H. S. Olcott
La fondazione della Società Teosofica di Walter A. Carrithers, Jr.
Note
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 115-116.
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 116.
Sylvia Cranston, H.P.B. The Extraordinary Life & Influence of Helena Blavatsky, (New York: Putnam Book, 1993), 143.
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 120.
John W. Lovell, “Some Personal Reminiscences”, The American Theosophist 34.11 (novembre 1946), 241. Citato dall’articolo di E. Gerry Brown su The Spiritual Scientist del 1875 da John W. Lovell in una relazione che lesse ad una riunione della Loggia di New York, il 6 novembre 1928.
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 121-122.
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 133.
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 132.
John Algeo, The Letters of H. P. Blavatsky vol. 1, lettera 21 (Wheaton, IL: The The Theosophical Publishing House, 20034), 86.
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 130-131.
“John W. Lovell, “Reminiscences of Early Days of the Theosophical Society” The Canadian Theosophist (marzo-agosto 1929).
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 133.
Henry Steel Olcott, Old Diary Leaves First Series (Adyar, Madras: The The Theosophical Publishing House, 1974), 135.
Discorso inaugurale del presidente-fondatore della Società Teosofica di H. S. Olcott

https://www.alamy.com/360-degree-panoramic-view-of-headquarters-hall-the-theosophical-society-adyar-05-image219467042.html

Biblioteca/Bibliothek/Biblioteque


Grazie al lavoro di Marco Boccadoro abbiamo un ELENCO di libri teosofici in possesso della STS.

Libreria teosofica internazionale nella sede Svizzera della Società Teosofica presso l’albergo Ascona. Per ulteriori informazioni prego rivolgersi a Andrea Biasca-Caroni.

079 6212343

International theosophical library in the Swiss headquarters of the Theosophical Society at the hotel Ascona. For further information please contact Andrea Biasca-Caroni

Thanks to the work of Marco Boccadoro we have a LIST of theosophical books in possession of the STS :

OPEN THE CATALOGUE

Dies ist die Liste der Bücher aus den theosophischen Bibliotheken in Basel und Zürich, die nicht mehr öffentlich zugänglich sind und in Ascona für die Mitglieder der theosophischen Gruppen auf Deutsch, Französisch und Italienisch zur Verfügung stehen.

Back to the Archivio Luigi Pericle Study Retreat’s page