……..Di “altruismo ed egoismo”
Il mondo in cui viviamo, sempre più “catturato” da un potere di fenomeni economici, culturali e di costume, assume una dimensione che supera i confini tradizionali e regionali (la globalizzazione) e ci fa riflettere sulla moderna teologia di cui l’uomo tende a rivendicarne una sua autonomia di fede nel rapporto con la parola di Dio, la quale ne sminuirà l’ascendente autorevolezza della religione sulla società civile.
In una visione di vita proiettata nel suo intreccio verso una sua nuova forma e in prospettiva di un mutamento di ciò che è stata la consueta personale relazione (la secolarizzazione), vengono meno quei valori morali che hanno nobilitato la nostra esistenza, portando aiuto all’umanità anziché al nostro tornaconto, per la presenza di un profondo sentimento di altruismo verso un mondo più solidale in cui “la persona assume la prospettiva dell’altro” con la premura e uno stato d’animo misericordioso alfine di alleviarne i disagi ed inquietudini.
Il comprèndere lo stato d’animo dell’altro è un atto concreto dell’uomo che ci rende così promotòri di un comportamento fraterno tra persone tanto che, questa vocazione di altruismo ha consentito lo sviluppo di una civilizzazione contrappòsta a un egoistico aspetto di vita, anche se al momento è un po’ sopito se non del tutto rimosso poiché non basta l’intuizione della mente e vita dell’altro, privilegiando un confronto alla collaborazione, in quanto la capacità di comprensione dell’altro è in funzione della sua finalità.
Lo psicologo Baron-Cohen afferma che la crudeltà non sia parte integrante del “gene umano” bensì; dovuta a una totale mancanza di “empatia” incapace di interagire con gli altri e comprenderne i sentimenti, mentre il collega Martin Hoffman sostiene che l’empatia sia legata allo sviluppo morale nell’uomo.
Pertanto, diventa importante fin dalla prima infanzia che la famiglia insegna ai figli un comportamento di regole e princìpi che impedisca loro motivazioni egoistiche che ignorano i bisogni e diritti altrui e, con essi, l’ètica di una condotta sociale.
L’altruismo è un sentimento di umanità che “relaziona” persone, famiglie e nazioni e non concede spazio a un eccessivo amore di sé stesso a difesa di quel “io” possente da salvaguardare oltre misura; non consente all’incetta di beni e risorse del pianeta e alla folle rincorsa per il denaro, perché l’altruismo è pace nei nostri cuori, illumina i nostri pensieri e rapisce le nostre anime; agita le nostre coscienze e ci fa riflettere sul senso di una vita degna, dove l’immortale spirito dell’uomo trova la gioia di magnificare il creato del Signore per noi uomini misericordiosi e grati del suo infinito amore.
Fabbri Giancarlo, il mese di settembre 2015
Membro della società Teosofica Svizzera