Alcuni elementi del metodo teosofico
Il primo elemento è il principio di Tolleranza, un principio antidogmatico per eccellenza.
Non vi dovrebbero dunque essere, nel campo della spiritualità, fedi, dottrine o principi da imporre autoritariamente agli altri o presunte verità da difendere, quanto piuttosto metodi di dialogo, di studio e di approfondimento da vivere nella concretezza e in una visione olistica e unitaria della Vita.
Il metodo della Tolleranza, la cui base filosofica consiste nell’assenza della presunzione di ‘possedere’ la verità, porta con sé un’importante conseguenza: la mancanza di azioni tese al proselitismo.
Il secondo elemento distintivo è quello dell’assenza dell’interesse economico.
La ricerca spirituale non può essere ‘venduta’ o essere messa in relazione ad un‘prezzo’ da pagare.
Dove c’è libertà spirituale non dovrebbero esserci vincoli di tipo economico o trasferimento di conoscenze ‘a pagamento’.
Il terzo elemento è costituito dall’assenza del segreto quale caratteristica distintiva.
La libera ricerca è trasparente e aperta al dialogo, nonché fiduciosa nell’eterna bontà di tutte le cose; sa che la verità – come ebbe a dire un saggio – si difende da sola e non ha bisogno né di veli né di guardiani.
Il segreto invece (che è cosa ben diversa dalla riservatezza) è fortemente legato, anche storicamente, all’esercizio del potere prevaricante e alla frammentazione dei popoli e delle nazioni.
Sono questi elementi distintivi che, rapportati con la realtà storica e con quella del presente, fanno capire come la tradizione teosofica e quella della Società Teosofica siano emblematiche per quanto riguarda la libertà nella ricerca, l’antidogmatismo, l’amore per il Bello e per il Buono, l’assenza di interessi economici, il superamento del segreto.
Anche per questo possiamo serenamente continuare a parlare di attualità e spiritualità del metodo teosofico.
Truth wiil stand without inspiration from God or Spirit, and better
still – will stand in spite of them all.
Sinceramente ringrazio per i saggi spirituali che mi inviate.
Dino. Moretti.