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Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

~ Società Teosofica Ticinese ri-fondata il 29/9/2009.

Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

Archivi del giorno: marzo 20, 2015

Teosofia e scienza, Andrea Biasca-Caroni

20 venerdì Mar 2015

Posted by abcsocial in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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QUESTA REALZIONE È DISPONIBILE ANCHE VIDEO  

http://www.lescienze.it/news/2013/12/12/news/gravit_arcobaleno_tempo_senza_inizio-1927448/

Ho cominciato a scrivere questa conferenza alcuni mesi fà e mi sono diretto su argomenti scientifici come la meccanica quantistica e la teoria delle stringhe.. ho visto evolvere articoli che dichiarano la non esistenza dei buchi neri e che negano il big bang… ci sono teorie ma nessuna potrà mai essere definitiva finché si limita a verificare empiricamente con strumenti scientifici materiali solo l’aspetto puramente materiale del cosmo… perché il cosmo non è solo materia !!!

L’universo è sempre esistito ?

Science confirms what Blavatsky and The Mahatmas explained at the end of the 19th century La Ciencia confirma lo que Blavatsky y los Mahatmas de Sabiduria explicaron a finales del siglo 19.

E ora pare che i buchi neri non esistano

Teosofia e Scienza 

Comincio da un post trovato su Facebook : La musica, diceva Sant’Agostino, è “scientia bene modulandi”, la scienza del “movimento ben regolato”. E per Lorenz Mitzler, allievo di Johann Sebastian Bach, “la musica è il suono della matematica”. Lo strettissimo legame tra matematica, geometria e musica affascina da secoli musicisti, filosofi e scienziati. Ma a volte un video è in grado di spiegare con un’immediatezza sconosciuta alle parole la magia che lega numeri e suoni. E’ il caso d iBaroque.me, l’interattivo realizzato daAlexander Chen, direttore creativo del Google Creative Lab. Disegnando quattro sfere che incrociano le loro orbite con otto corde, Chen ha creato una straordinaria rappresentazione visiva dei rapporti matematici nascosti nel famosissimo preludio della prima Suite per Violoncello di Bach. Se mostrassero questo video nelle scuole, forse matematica, geometria e musica classica sarebbero meno indigeste. Non pensate?

http://youtu.be/T11oXSPgYec dualtorus

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Ecco come si presenta la più piccola particella dell’universo (secondo uno scenziato di dubbia fama come Nassim Haramein che io adoro anche se non capisco se ci sta imbrogliando tutti o se è un profeta scientifico) . Da questo punto che è in ogni cosa c’è passaggio dal non manifesto al manifesto e viceversa perché l’universo in realtà non segue una linea del tempo lineare ma esiste e non esiste contemporaneamente come si evince dal principio di indeterminazione di Eisemberg ( il principio di indeterminazione di Heisenberg implica che ad una particella non è possibile assegnare, e quindi non è possibile conoscere, un definito valore della posizione e della velocità o quantità di moto nello stesso istante temporale con precisione assoluta). Se quindi le particelle possono “scomparire” dove vanno ? Non è possibile non cercare una risposta a questo mistero e mi è venuto in mente che le particelle in effetti entrano e escono dalla manifestazione, per questo sembra che sia indeterminata la loro posizione. In realtà sono particelle diverse che scompaiono nel Pralaya. E altre che entrano nel manvantara. Secondo le leggi occulte come in alto così in basso, come sopra così sotto, si puo`paragonare l’infinitesimamente grande di un buco nero con questa particella che contiene in se un mini buco nero e allo stesso tempo un buco bianco. Multiverse Cito un estratto da Wickipedia sui buchi bianchi : “I cosiddetti buchi bianchi vengono intesi come passaggi dimensionali, cioè, ad esempio un oggetto entra in buco nero ed esce dal buco bianco. Secondo molti astrofisici, potrebbe esistere una teoria sui buchi bianchi, secondo la quale la materia generata dell’universo verrebbe creata dai buchi bianchi stessi.” Se il tempo può modificarsi alla velocità della luce significa in realtà che non è una variabile fissa, si modifica  e di conseguenza l’immanifesto che deve essere per definizione eterno e immutabile (e se lo è deve per forza occupare tutto il tempo essendo eterno) perché ci sia una manifestazione questa deve per forza essere contemporanea. È per forza di cose che si arriva a questa conclusione. Riformulo il tutto step by step per amor di chiarezza : L’immanifesto è eterno perché immutabile. Non essendo manifestato non muta e non mutando rimane per l’eternità. Quindi esiste qualcosa di eterno. Se c’è un immanifesto per tutto il tempo, eternamente (e quindi immutabile) questo occupa tutto il tempo e quindi noi sapendo che esiste una manifestazione perché ci siamo dentro e vediamo che tutto quello che vediamo muta dobbiamo per forza arrivare alla conclusione che i due (il manifesto e l’immanifesto) devono per forza convivere perché l’immanifesto essendo eterno non permetterebbe al manifesto di esistere in nessun tempo. Quindi siccome il manifesto, anche se illusorio in senso buddhista, convive con l’eterno. È una logica dalla quale non si può uscire. Lo metto come assioma universale dal quale deriva poi tutto il resto. Allora un modello che si basi sulla contemporaneità di immanifesto e manifesto a livello microscopico di creazione e distruzione sembra viabile per spiegare filosoficamente il tutto. Prova del modello concettuale appena creato : Il VORTICE UNIVERSALE, L’ORIZZONTE DEGLI EVENTI NEL MICROSCOPICO E NEL MACROSCOPICO : Cito : ” Secondo la meccanica quantistica è possibile realizzare un insieme costituito da due particelle tale che, qualunque sia il valore di una certa proprietà osservabile assunto da una delle due, questo influenzi istantaneamente il corrispondente valore assunto dall’altra  anche nel caso le due particelle si trovino distanziate, senza alcun limite spaziale.” Questo sembra dimostrare la legge del karma e il funzionamento dell’universo a livello di sistema olistico dove ogni interazione modifica il manifesto anche a distanza. I legami karmici spazio temporali registrati nella struttura della manifestazione stessa : dualtorus La creazione dell’universo come vediamo nel modello esposto qui sopra si basa su uno spin continuo di manifestazioe e disintegrazione. Pensiamo a come viene codificata la manifestazione, pensiamo alle 4 basi azotate attraverso le quali vengono trasmesse tutte le informazioni chimiche necessari e a creare organismi viventi. Le eliche del Dna che si manifestano e codificano il sistema fisico più complesso che conosciamo, il corpo umano. Eliche di Dna nel microscopico che assomigliano alle eliche che formano i pianeti del sistema solare ruotanti attorno al sole che si sposta nello spazio formando così un’elica tridimensionale che serve a codificare la realtà. Dobbiamo pensare che il sistema solare visto che il sole si sposta nello spazio anch’esso seguendo un modo elicoidale genera posizioni sempre diverse nel tempo e quindi possiamo vederlo come la catena elicoidale del Dna del sistema solare. sole elicoidale Misteriosamente la teoria di un’altro scienziato fuori dal coro, un surfista californiano pieno di lauree e libero come il vento, Garret Lisi, che unifica le 4 forze universali si rifà ad una figura geometrica di 108 lati 3d che appare molto spesso in molte tradizioni spirituali : http://en.wikipedia.org/wiki/108_(number) Ancora una volta é bello vedere come la scienza arriva a dimostrare la saggezza antica che noi chiamiamo Teosofia. Sto approfondendo la teoria secondo la quale tutto è formato da mini-buchi neri che avevo sentito nel Dvd di Nassim Haramein e sembra che non sia il solo : Al Mit pubblicano un’interessante articolo cfr http://www.technologyreview.com/view/413483/could-all-particles-be-mini-black-holes/ e se si va avanti a scavare si trova gente che simula l’Event Orizon : l’orizzonte degli eventi che significa che in un buco nero la gravità è enorme e neppure la luce scappa, quindi esiste un orizzonte, una distanza oltre la quale vicinanza non si vede più nessun evento (come fosse l’orizzonte del mare). http://www.st-andrews.ac.uk/~ulf/fibre.html http://www.discoveryuk.com/web/stephen-hawkings-grand-design/videos/ l’elettrone che si moltiplica http://www.discoveryuk.com/web/stephen-hawkings-grand-design/videos/?video=stephen-hawkings-grand-design-action-of-electrons Matrix spiegato http://www.discoveryuk.com/web/stephen-hawkings-grand-design/videos/?video=stephen-hawkings-grand-design-simulation-theory The game of life http://www.discoveryuk.com/web/stephen-hawkings-grand-design/videos/?video=stephen-hawkings-grand-design-game-of-life Tesla http://download.luogocomune.net/download/Tesla/Lindemann-TheFreeEnergySecretsofColdElec.pdf https://www.youtube.com/watch?v=z2EvSmG9JV0 Ora riparte : Quello che veramente penso ultimamente dopo aver visionato parecchi video di divulgazione scientifica è che la sensazione è che gli scienziati non abbiano idea alcuna di come stanno veramente le cose a livello microscopico o macroscopico perché non esiste modello scientifico in grado di tentare una spiegazione esaustiva comprovabile da rilevamenti meccanici. Mi spiego : gli scienziati per scoprire le cose prima le pensano, creano un modello e poi cercano di verificare le loro pensate teoriche (anche suffragate da un sacco di calcoli naturalmente) con degli esperimenti empirici (LHC sta per cominciare la ricerca empirica della prova dell’esistenza della materia oscura). Il problema è che le dimensioni più sottili non sono misurabili in quanto non sono alla portata di nessuno strumento fisico. Quindi il gatto si morde la coda : è come cercare le patate nel motore dopo che hai fatto la spesa… puoi intestarditi quanto vuoi ma sono nel bagagliaio e quindi nel motore non le troveremo mai !!! Brutale la mia conclusione, lo so’ ma credo che sia quello che ogni spiritualista alla fine arriva a capire e che lo mette in una posizione di incomprensione con il metodo scientifico. Non che a me questa situazione faccia particolarmente piacere in quanto crea un divario incolmabile e due mondi completamente separati fra scienza e spirito dove la prima non ammette l’esigenza del secondo, mentre nel secondo entrambi sono parti della stessa creazione, dello stesso cosmo… quindi ? Quindi è bello cercare l’unità della via ma non cerco attraverso strumenti scientifici … ci vuole la meditazione e contemplazione per entrare nello stato d’animo sensibile e ricettivo che permette di percepire, sperimentare senza l’ausilio tecnico/scientifico la vastità della creazione e l’unità della vita. Mi fa particolarmente piacere che qui oggi ci siano scienziati che hanno abbracciato anch’essi questa ricerca della verità tipica del metodo teosofico, nulla togliendo naturalmente alle applicazioni tecniche che rendono la nostra vita materiale migliore, lungi da me ! In sostanza quando si esamina la storia della scienza troviamo menti come Stephen Hawking che hanno elaborato modelli e poi hanno cambiato idea perché i loro modelli non corrispondevano con i risultati empirici e sono ripartiti con teorie sempre nuove e affascinanti sulla nascita dell’universo e il tentativo di unificare la relatività generale con la meccanica quantistica. Dall’altro lato troviamo scienziati, geni come Tesla che hanno applicato il loro vero sapere universale e hanno fatto compiere passi da gigante all’umanità tecnica ma che poi si sono scontrati con la logica di mercato e tutto è andato a farsi friggere (ricordiamo che Tesla stava realizzando una macchina che avrebbe creato e distribuito gratuitamente energia elettrica e che il suo finanziatore J.P.Morgan Jr. ha smesso di finanziarlo prevenendo la rovina finanziaria del suo impero nel caso della messa a punto della macchina di Tesla.) Le macchine come l’LHC costano miliardi : con quei soldi potremmo risolvere la fame nel mondo e colmare il divario fra paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo perché sfruttati e impossibilitati a crescere a causa dell’enorme divario tecnologico che permette ai più avanzati di servirsi delle materie prime e lasciare che il caos della guerra impedisca ai poveri di organizzarsi e crescere. Detto questo ecco che ci troviamo a constatare che molti scienziati si sono resi conto dell’errore di principio del materialismo e vedono nella scienza dello spirito l’unica strada percorribile e sono pronti a sfidare il muro delle resistenze istituzionali per librarsi alti e creativi nella loro ascesa spirituale. In realtà sembra che il materialismo sia un passaggio obbligato per l’evoluzione spirituale e quindi tutto ha il suo perché e il suo equilibrio intrinseco in questo grande gioco illusorio che è questa vita fatta di stati di consapevolezza sempre mutevoli e progressivi. Chi vuol esser lieto sia… Per me quindi la creazione è uno stato continuo creativo su tutti i piani : la nostra realtà interiore dipende dalla volontà che ci mettiamo per mantenere una dimensione leggera e spirituale in ogni momento della nostra vita e possiamo attraversare lo spazio e il tempo se solo ci concediamo spazio e tempo per librarci sopra le nebbie dell’emozioni perturbatrici e ci rendiamo conto del costante inganno del nostro piccolo io che crea e ci svia e ci porta fuori strada. La via verso la vetta è fatta di correzioni e meditazioni, di abbagli e scoperte, di disillusioni circa noi stessi e gli altri e spesso è molto dolorosa a causa di questa forte resistenza fisica e/o mentale che l’illusione crea. Sapere questo non è sufficiente per essere liberi e praticare costantemente diventa quasi un’imperativo categorico per sopravvivere prima di essere liberati dal peso di questo corpo denso che, tiranno ci portiamo appresso e preso o tardi butteremo come un vestito vecchio e logoro.

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Seminario Ascona 2015: Scienza e spiritualità: dalla molteplicità delle forme all’unità della vita. 20.3.2015 Marco Boccadoro Scienza, Leggi della Natura e Unità della vita

20 venerdì Mar 2015

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Seminario Ascona 2015: Scienza e spiritualità: dalla molteplicità delle forme all’unità della vita.

20.3.2015

Marco Boccadoro

Scienza, Leggi della Natura e Unità della vita

 

L’unità fondamentale di tutte le forme di vita è una proposizione fondamentale della Teosofia, espressa nella prima proposizione della Dottrina Segreta dalla Signora Blavatsky, e cioè:

“ esiste un principio onnipresente, eterno, senza confini, un principio immutabile sul quale è impossibile speculare poiché esso trascende il potere di astrazione e di concezione umano. L’impensabile e indescrivibile, il grande respiro.” [i]

La vita si manifesta in forme molteplici, ma lo scopo della molteplicità è l’evoluzione, che a sua volta ci deve ricondurre all’Unità.

Giordano Bruno, apostolo della Teosofia, ha detto: “Dio è il principio interiore di ogni movimento, quella identità che riempie il tutto e illumina l’universo.”

Tutto è contenuto in questo Principio, “poiché l’infinito non ha nulla che è esterno a se stesso.”

Dopo aver delineato il suo concetto di Dio, Bruno procede a definire la natura. “La Natura”, dice, “è una unità di entità viventi, in ognuna delle quali è presente il potere del tutto.” La natura può apparirci in forme innumerevoli, ma deve sempre essere considerata come unita nel suo principio fondamentale. La Natura, quindi, non deve mai essere concepita come una creazione, ma semplicemente come uno sviluppo di questo Primo Principio. Dove, poi, dovremmo cercare Dio? Nelle leggi immutabili della natura, nella luce del sole, nella bellezza di tutto ciò che scaturisce dal seno della madre terra, sotto gli occhi di stelle innumerevoli che brillano nell’ immensità dello spazio, e che vivono e sentono e pensano, e magnificare i poteri di questo Principio Universale “

Inoltre Giordano Bruno postula l’identità di tutte le anime con l’Anima Universale. Sebbene ammetta l’esistenza di un numero infinito di individui, “finalmente essi sono Uno nella loro natura, e la conoscenza di questa unità è lo scopo di tutta la filosofia” [ii]

Se per la Teosofia l’Unità della Vita, e la Fratellanza Universale sua immediata conseguenza sono concetti ovvi, il dibattito sulle leggi della Natura, di chi ne sia l’Autore, se esistano eccezioni alle Leggi (i “miracoli”) e se esista un’ unica Legge, un unico modello che descrive il Tutto, ha occupato a lungo prima i filosofi e poi gli scienziati (e li occupa tutt’ora) .

Gli antichi Greci pensavano che le leggi della natura fossero qualcosa di simile alle leggi degli uomini, e descrivevano spesso i processi fisici in termini legali.

I fenomeni fisici venivano dotati di intelligenza e discernimento, “umanizzati”, per così dire.

Tommaso d’Aquino (1225-1274) scriveva “ E’ chiaro che i corpi inanimati raggiungono il loro obiettivo non per caso, ma intenzionalmente… per cui esiste un essere intelligente da cui tutto viene ordinato verso il suo fine”[iii]

Anche Johannes Keplero, nel sedicesimo secolo, credeva che i pianeti avessero un senso di percezione e seguissero coscientemente delle leggi di movimento colte dalla loro “mente”.

Il concetto delle leggi della natura è stato però formulato esplicitamente e rigorosamente per primo da Cartesio, o René Descartes (1596-1650)[iv]

Cartesio credeva che Dio avesse ordinato le leggi della natura, ma che non avesse altra scelta, poiché erano le uniche possibili leggi sensate. Questa enunciazione (cioè Dio messo alle strette) sembra confutare l’autorità divina, ma Cartesio disse subito anche che le leggi erano inalterabili in quanto emanazione della natura intrinseca divina.

Cartesio è anche in parte responsabile della separatività dell’uomo moderno, l’identificazione con la propria mente e non con un entità organica. Egli ha infatti distinto due realtà indipendenti, la materia e la mente.

Per inciso, questa visione meccanicistica del mondo, se da una parte ha dato un grande impulso allo sviluppo della scienza, dall’altra la frammentazione del modo, visto come un insieme di oggetti separati e poi per estensione di razze, gruppi religiosi, nazioni, è responsabile dei molti disastri sociali, ecologici, economici dei nostri giorni.

Eppure anche Cartesio era vagamente consapevole dell’Unità della Vita: «Tutte le scienze non sono altro che l’umana sapienza che permane sempre unica e identica per quanto differenti siano gli oggetti cui si applica […] Tutte le scienze sono così connesse tra loro che è molto più facile apprenderle insieme piuttosto che separarne una sola dalle altre».[v]

Isaac Newton in seguito (1643-1727) formulò le tre leggi del moto, e la legge di gravità, che spiegano la quasi totalità dei fenomeni meccanici e della cinematica, e che vengono ancora insegnate oggi, in quanto indispensabile strumento della scienza e della tecnologia.

Un’altra pietra miliare nell’enunciazione delle Leggi della fisica è stata posata nel 1860 da James Maxwell, un fisico scozzese.

Le quattro geniali equazioni di Maxwell, sebbene sconosciute ai più, (e purtroppo conosciute solo parzialmente da chi scrive, a suo tempo, all’esame orale di fisica del Politecnico di Zurigo) governano infatti tutto quanto ha a che fare con i computers, l’elettronica, le apparecchiature elettriche, i motori , le onde elettromagnetiche. Maxwell ha anche dimostrato la natura ondulatoria della luce.

Le leggi di Newton hanno comunque mantenuto la loro validità finché un oscuro impiegato dell’Ufficio Brevetti di Berna, Albert Einstein, nel 1905 formulò l’ipotesi della costanza della velocità della luce.[vi]

La teoria della relatività ha in pratica rivoluzionato il nostro concetto di spazio e di tempo.

Ad esempio, la teoria di Einstein dice che oggetti in movimento rimpiccioliscono, e orologi in movimento vanno più lentamente. Nel 1971 un aereo con a bordo un orologio atomico precisissimo ha sorvolato la terra verso ovest (in senso contrario alla rotazione del pianeta quindi), e è stato dimostrato che il tempo sull’ aereo ha effettivamente rallentato.

In pratica il nostro sistema tridimensionale può essere visto come un’ombra di un sistema quadri-dimensionale spazio-tempo, così come la nostra ombra bidimensionale per il sistema a tre dimensioni.

Come non ha senso chiedersi quanto è lunga la nostra ombra (dipende dall’angolazione della sorgente di luce) così ha poco senso misurare un oggetto (dipende dalla velocità relativa osservatore-osservato)

Dopo questo articolato percorso, a che punto siamo oggi?

Sappiamo che esistono quattro forze della natura conosciute:

  • La forza di gravità, la celeberrima mela sulla testa di Newton.
  • L’elettromagnetismo: cariche opposte si attirano, uguali si respingono; è molto più forte della forza di gravità, ma le cariche elettriche, nei corpi, si bilanciano, quindi non le notiamo.
  • La forza nucleare debole: causa la radioattività e ha contribuito a formare l’universo
  • La forza nucleare forte: tiene assieme i neutroni ed i protoni nel nucleo, e queste stesse particelle [vii]

La fisica sta cercano da anni di unificare queste quattro forze in una sola Legge, la Teoria Del Tutto (Grand Unified Theory) ma sembra che il mistero non si lasci svelare facilmente. Sarebbe il Santo Graal della fisica.

L’elettromagnetismo è stato unificato con la forza nucleare debole (nel 1967) ma i tentativi di comporre le quattro forze in un’unica legge, basati sulla meccanica quantistica, sul modello di Feynman, sulla supersimmetria, sulla supergravità, la teoria delle stringhe, lo spazio a 11 dimensioni, non hanno finora avuto successo .

Sembra che più ci si avvicini alla chiave risolutiva del problema, più questa sfugga di mano.

Probabilmente una comprensione scientifica olistica delle leggi della Natura non è alla nostra portata.

L’Unità della vita deve essere percepita con gli occhi del cuore e non della mente.

Scrive Fritjof Capra:[viii]

“L’ essenza del mondo orientale è la consapevolezza dell’Unità e della mutua interrelazione di tutte le cose e di tutti gli eventi, la constatazione che tutti i fenomeni nel mondo sono manifestazioni di una fondamentale unicità…

…entrando nel samadhi (equilibrio mentale, lo stato mentale equilibrato e tranquillo) di purità si ottiene una visione che tutto penetra e permette di divenire coscienti dell’assoluta unicità dell’universo.

La fondamentale unicità dell’universo non è solo la caratteristica principale dell’esperienza mistica, ma è anche una delle più importanti rivelazioni della fisica moderna. Essa diviene evidente a livello atomico e si manifesta tanto più chiaramente quanto più si penetra in profondità nella materia.”

Ma l’unità dell’universo diviene evidente con il principio di indeterminazione di Heisenberg, il quale stabilisce che non si può misurare contemporaneamente precisamente la posizione e la quantità di moto (massa x velocità) di una particella.

Cioè, se decidiamo di misurarne la posizione, non si potrà misurare la quantità di moto, e viceversa.

Esiste un’interazione tra ciò che decidiamo noi e il comportamento della particella, veniamo in altre parole coinvolti da ciò che vogliamo misurare!

Questo principio vale in generale per la meccanica quantistica, e dimostra che l’osservatore è legato alla cosa osservata.

Una spiegazione con gli occhi del cuore la possiamo trovare in Tommaso D’Aquino:[ix]

“Il mondo tende al bene, perché è attratto dal bene assoluto, dal bene in sé. Ma tutto il bene che c’è nel mondo è bene partecipato: il bene perciò cui tende il mondo è un bene fuori del mondo.

Il Bene assoluto, il Bene in sé, il Bene sommo, che attrae il mondo e così lo governa, è uno solo, perciò nel governo del mondo c’è l’unità; ciò è anche conforme alla natura delle cose, cui ripugna lo smembramento.”

Due concezioni del mondo, l’una scientifica, l’altra mistica. Chi ha ragione?

La domanda è mal formulata, in fondo, sono due metodiche complementari per avvicinarsi alla Conoscenza.

Scrive ancora Fritjof Capra:

“La scienza non ha bisogno del misticismo e il misticismo no ha bisogno della scienza; ma l’uomo ha bisogno dell’uno e dell’altra. L’esperienza mistica è necessaria per comprendere la natura più profonda delle cose, e la scienza è essenziale per la vita moderna.”

[i] H.P.Blavatsky, The Secret Doctrine 1:14

[ii] THEOSOPHY, Vol. 26, No. 8, June, 1938

(Pagg. 338-344)

[iii] Tommaso D’Aquino, Summa Teologica

[iv] Stephen Hawking et al., the Grand Design

[v] René DesCartes , Regulae ad directionem ingenii

[vi] Albert Einstein, Zur Elektrodynamik bewegter Körper

[vii] Vedi nota 4

[viii] Fritjof Capra, Il Tao della fisica, Adelphi

[ix] Vedi nota 3, questione 103

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