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Prima di iniziare voglio fare dei ringraziamenti:

Voglio ringraziare Madame Dieu per portare ogni anno da noi questo magnifico Seminario, la sua volontà ci ha anche aiutato nel delicato momento di formazione del nostro gruppo.

Voglio ringraziare il “Grande Assente” Antonio Girardi che con il suo appoggio rende tutto cio`che abbiamo vissuto e che viviamo qui ogni anno possibile e di conseguenza anche Patrizia Moschin Calvi che lo aiuta e a tutto il suo affiatato team.

Voglio ringraziare voi cari fratelli per riuscire sempre a trovare anno dopo anno il tempo per venire a trovarci e a tenere viva la fiaccola della Teosofia in Ticino, siate voi pubblico o relatori.

Voglio ringraziare il nostro amato gruppo teosofico “Fraternitas” che ogni martedi si riunisce in armonia e volontà nel lume dell’autentica ricerca.

Voglio ringraziare i miei suoceri Gianni e la nostra sorella Gabriella che ci permettono di essere qui. La cara Gabriella che ha cosi tanta pazienza con me da non fare nessuno commento quando ogni poco stravolgo l’Hotel mettendovi il bianco e il tortora, poi ancora bianco e poi ancora tortora! Il suo sorriso a volte dice molto di piu`delle sue parole.

E per finire Last but not least voglio ringraziare il mio amato Andrea, presenza sempre confortante ed attenta alle esigenze altrui che si occupa di ogni dettaglio di questo Seminario.

Dall’organizzazione dell’Hotel e del suo grazie anche a lui splendido servizio, dal supporto tecnico giornaliero (a proposito sapete che sul nostro blog abbiamo già i video pubblicati di tutte le relazioni di questi giorni?

Secondo voi grazie a chi?).

Riesce anche a trovare il tempo di fare meravigliose conferenze a braccio ed a occuparsi dei suoi ospiti in un gioco di equilibri che solo a lui riesce.

A volte non è facile devo ammetterlo vivire con un genio ma per fortuna i miei cari genitori mi hanno dotata di un sano self-extime.

Grazie a tutti.

“Scienza e Spiritualità:

Dalla molteplicità delle forme all’unità della vita.”

Il secondo principio della Società Teosofica è lo Studio comparato delle religioni, delle filosofie e delle scienze.

Dato che io non ho mai capito nulla di scienza vi parlero`della filosofia che ne parla.

Sin dall’inizio della nascita delle filosofie occidentali riscontriamo all’interno di esse due filoni importanti che per molto tempo sembravano tenersi a braccetto per poi dal 1’600/1’700 in avanti dividersi sempre piu`.

Si tratta delle correnti ontologiche e delle correnti epistemologiche della filosofia. Un chiarimento sui termini è d’obbligo avendo queste due parole sfumature di significato intrinseche importanti.

L’ontologia è lo studio di cio`che esiste, dell’essere e di cio`che lo circonda e della loro relazione.

Qui intendo un’ontologia di tipo Platonico dove l’attenzione è imperniata sulla constatazione del mondo delle Idee eterno ed immutabile e sulla realtà sensibile inesorabilmente fallace, dunque un’ontologia legata alla metafisica, all’assoluto.

L’epistemologia in ambito anglosassone è in stretta relazione con la gnoseologia, in questo caso una specifica branca di essa che si occupa della conoscenza scientifica cioè la filosofia della scienza.

Tentero`qui di chiarire superficialmente il concetto delle due vie prendendo come base gli scritti di altri e di Internet. Tengo a precisare che il mio è un mero tentativo perchè si tratta di un concetto e studio troppo vasto e profondo per essere trattato in pochi minuti.

Once upun a time 2’400 anni fa vissero Platone ed Aristotele.

I pensieri di questi due grandi filosofi viaggiavano su due binari paralleli che spesso e volentieri si incrociavano in uguaglianze e numerosissime similitudini.

Solo nell’epoca moderna si assiste ad un netto divario tra i loro successori.

Platone di base sviluppo`una filosofia ontologica dove la ricerca della Verità avveniva principalmente in maniera innata ed introspettiva. Con l’aiuto della logica si arrivava alla Verità grazie alla grande maestra, l’Intuizione.

La gnoseologia cioè la teoria della conoscenza e dunque la ragione era qui al servizio dell’ontologia metafisica. L’assoluto si trova nel mondo delle Idee dove l’essere va dopo la morte potendone osservare la bellezza eterna.

Una volta che l’anima immortale si reincarna non c’è piu`memoria di tutto cio`, solo una struggente malinconia che porta l’essere alla ricerca della perfezione perduta attraverso l’Intuizione.

Aristotele, contrariamente a Platone, diede maggior risalto al metodo empirico della ricerca della Verità come studio della realtà fuori da Sè attraverso la verifica di dati grazie alla sperimentazione.

L’eredità di Platone fu portata avanti da molti e quella di Aristotele anche. Si svilupparono due correnti distinte che avevano perduto la purezza delle origini:

Il Razionalismo che afferma che la realtà si spiega attraverso la ragione.

L’Empirismo che afferma che la realtà si spiega attraverso i sensi.

La nascita del Criticismo nel 1’600 con Kant tenta di unire le due correnti dicendo in breve che la ragione modella l’esperienza dei sensi.

Questo fa si che si ammetta da una parte che la conoscenza non derivi dai sensi pero` dall’altra esclude che ci si possa elevare oltre all’esperienza stessa.

Per cui con il Criticismo abbiamo perduto tutto cio`che è la ricerca dell’Assoluto, del principio Divino non potendolo conoscere attraverso immagini empiriche.

Nel 1’700 in Europa nasce l’Illuminismo, corrente filosofica che innalza a regina indiscussa la Ragione in contrasto con l’imperante dominio della fede religiosa e nello stesso tempo pone le basi della rivoluzione contro la monarchia.

L’Illuminismo con la sua carica d’opposizione al conosciuto storico da vita alla rivoluzione francese ed americana.

Esso lotta per affermare la posizione dominante della scienza sulla filosofia ontologica e metafisica reagendo a tutto il suo passato e presente per staccarsi da esso in uno spacco furioso e violento.

Nel 1’800 nasce il Positivismo, corrente filosofica conseguente all’Illuminismo. Esso ha delle notevoli similitudini con il suo predecessore ma in sostanza non ha piu`necessità di lottare, di strappi e di rivoluzioni.

Non deve piu`convincere che la Scienza è la Verità opponendosi alla vecchia metafisica ma rende “Metafisica la Scienza”.

Basa dunque tutta la sua ricerca della realtà ultima, della Verita`, tutto il suo pensiero filosofico sulla scienza, sull’esperienza sensibile non piu`come parte del tutto ma come il Tutto. La sociologia e la psicologia vengono indicate qui per la prima volta come scienze umane.

Questo strappo dal passato viene sancito nel 1’910/’20 dal Circolo di Vienna con la nascita del Postpositivismo e dalla cultura anglosassone con Popper. Egli fu infatti il maggior sostenitore del fatto che la teoria della conoscenza non deve mettere in dubbio ma solo spiegare la scienza, esserne assoggettata ed asservita.

La filosofia ontologica è morta, l’epistemologia cioè la filosofia della Scienza ora è regina.

Visto l’ambito anglosassone “Lunga vita alla regina”. Visto che “Dio è morto” citiamo pure il bistrattato Nietzsche che con il suo pensiero poveramente distorto da altri ebbe la sfortuna di essere associato alla tragedia dell’umanità completamente perduta e sola nella follia del nazionalsocialismo.

Nell’altro verso permane nel contempo in Europa e si controppone a queste correnti sempre piu`materialistiche, una cultura umanistica, una filosofia idealista e romantica che culmina con il pensiero di Heidegger e dell’Esistenzialismo.

L’uomo e la sua condizione nel mondo moderno sono al centro della speculazione filosofica Esistenzialista che porta ad una corrente atea con Sartre e dall’altro lato ad una corrente teologica con Kierkegaard per finire con altre sfumature a Ratzinger.

Difficile fare coincidere le due, difficile o impossibile il dialogo.

Simpatico notare come l’Esistenzialismo e la sua filosofia si radichino nel quotidiano prendendo possesso delle mode (pensiamo ai Bohemienne sino ad arrivare ai giorni nostri ai Dark o agli Emo) delle arti come la letteratura ed il cinema.

Il diffondersi di queste tendenze a volte non coincide con una vera e propria conoscenza della base ideologica Esistenziale ma indubbio è il suo influsso.

Credo che ogni epoca abbia subito queste influenze dal pensiero dei filosofi ed è interessante potersene rendere conto noi stessi nel nostro presente.

A volte infatti si tende a non comprendere il profondo ed immediato legame che si instaura tra pensiero e quotidianità, tra il pensiero di pochi e l’agire di molti, credendo che i filosofi siano distaccati, lontani dall’uomo comune e dunque relegandoli ad una ben misera importanza.

Niente di piu`falso. Tutti noi, la storia stessa è stata e continua ad essere influenzata dal pensiero di pochi che lentamente si irradia, radica e prende forme insolite nel modo di pensare ed agire delle masse.

Ecco l’importanza del pensiero, ecco l’importanza del pensiero Retto. Esiste una profondissima e seria responsabilità nell’indirizzamento delle nostre idee, del nostro pensiero, essendo egli vivo e creando conseguenze tangibili.

Esistono insiemi di particelle che separate da una grande distanza fra loro al modificarsi di una di esse anche quella lontanissima nello spazio dalla prima si modifica.

Ebbene credo che questa sia una legge che valga per tutto quanto ci circonda.

Il biologo vivente di fama mondiale Rupert Sheldrake crede che (spiegato con parole semplici) la conoscenza si possa trasmettere da un essere ad un’altro in una visione evolutiva costante.

Secondo lui basta raggiungere una “Massa critica” di persone che hanno stabilito un livello diciamo “superiore” di coscienza per fare in modo che anche le restanti persone che, non l’hanno ancora, lo raggiungano facendole evolvere tutte insieme in uno scatto evoluzionistico.

La conoscenza passa attraverso i nostri simili, del passato e futuri, nulla si perde, nulla si distrugge. Una forma di saggezza atavica attuale, in costante movimento, viva.

Si spiegherebbe il perchè alcuni paesi sono piu`evoluti moralmente ed intellettualmente di altri, perchè quando si è in compagnia di determinate persone molto spirituali anche noi si cambi, perchè nella storia dell’uomo esistano momenti precisi di maggior evoluzione verso un’unità. E’ una questione di “Massa critica” per il biologo sopra citato.

Il cambiamento del singolo cambia effettivamente il mondo. E noi cosa vogliamo fare? Chi vogliamo essere? I trascinatori o la zavorra?

Naturalmente osteggiato perchè preso ad esempio da strani Guru e dalla New age, il vituperato professore non ha vita facile all’interno delle accademie nonostante sia stato direttore di una sezione di Cambridge ed abbia un curriculum decisamente notevole. Era Bertrand Russel che diceva nel suo libro “L’elogio dell’ozio” che nelle Universitä non nascono le idee nuove, rivoluzionarie. Sheldrake ci ha tentato ed è dovuto uscire da quel circolo che a volte è pieno di ragnatele.

Forse, ma non è detto, una vita piu`semplice dovevano averla i suoi predecessori che tentavano di unire la scienza con il mondo delle idee, il terreno allo spirito.

Sono stati in molti nel corso dei secoli a portare avanti un approccio di spiegazione della realtà unitaria basti pensare al nostro Leonardo Da Vinci piuttosto che agli arabi Averroè o Malmonide.

Illuminati scienziati che attraverso lo studio e la disciplina della natura del Sè scoprirono l’infinito intrinseco del tutto e ne descrissero le regole. Essi non si assoggettarono supinamente alla scienza ma ne compresero il senso di prezioso strumento.

Verso la fine dell’’800 in netta controtendenza rispetto alla moda del pensiero del tempo tutta tesa verso il materialismo filosofico la volontà dei Maestri sfocio`meravigliosamente nella nascita della Società Teosofica.

Cito l’Adepto K.H. “ I Capi (gli Adepti) desiderano una fratellanza, una reale Fratellanza Universale da iniziare, una istituzione che possa farsi conoscere nel mondo in modo da attrarre l’attenzione delle menti piu`alte.”

E di nuovo parlando di fratellanza: “Essa è la sola base sicura della moralità universale. Se si trattasse di un sogno almeno sarebbe un nobile sogno per il genere umano: ed è l’apirazione del vero Adepto”.

Se si leggono i testi teosofici si puo`notare ovunque in essi la convinzione di base di una coincidenza del tutto. Sopra e sotto, piccolo ed universale fanno parte di un Unicuum che si snoda dietro e davanti a noi e noi stessi con lui in un eterno svolgimento.

L’illusione della separazione tra spirito e materia decade quando si vede che esse sono intrinsecamente legate. Le apparenti divergenze sono solo illusorie come apparente è la divisione degli strumenti musicali in un’orchestra.

Si puo`tentare durante un concerto con uno sforzo di concentrazione di seguire uno strumento piuttosto che un’altro. Alla fine si è sempre felicemente trasportati dall’Armonia della musica che le parti compongono nel loro insieme.

L’esistenza stessa del tutto è equilibrio e giustezza, il nostro compito è solo riconoscerla quando la vediamo ed adeguarci al suo imponente flusso.

I limiti della scienza da sola, isolata, si possono ben notare nella neuroscienza. Cito E.L. Doctorow, scrittore di successo che con il suo nuovo romanzo “La coscienza di Andrew” approccia propio questo tema, egli dice:

“La domanda a cui i neuroscienziati non riescono a rispondere è in quale modo il cervello diventi coscienza e si faccia mente. Innamorarsi, essere felici, essere tristi. Come si formano questi stati emotivi all’interno della nostra corteccia celebrale?”.

La Teosofia intesa come conoscenza universale da sempre analizza l’argomento, analisi non meramente tecnica ma che raccoglie in sè tutte le potenzialità dell’uomo nel suo complesso.

Non solo fisico, astrale e mentale ma cio`che sta anche oltre in un afflato spirituale che dona il senso alle cose.

Quando l’uomo insiste a viaggiare unicamente nell’ambito sensoriale è come se egli provasse un senso di colpa che non gli permettesse di essere felicemente completo, intero. Come se un senso di inferiorità lo legasse alla materia e solo ad essa.

Se provassimo ad ascoltare la nostra vera natura, in profondo contatto meditativo con l’universo che è in noi e fuori di noi sono certa che ogni singolo essere vedrebbe la Verità.

Verità di grandezza, fratellanza, di pace e bellezza a cui i nostri Maestri ci hanno fortunatamente abituati.

Il riconoscimento dell’illusione dell’io attraverso un lavoro di osservazione e consapevolezza, il discernimento su cio`che è finito ed infinito, la tensione verso uno stato di coscenza risvegliato, il costante e difficile lavoro sulla gestione dei desideri e delle paure.

Tutto cio`rende il fatto di essere vivi meritevole, una sfida verso la sacralità umana. Senza di essa, senza lo sguardo volto al raggiungimento della perfezione la vita è gettata al vento, sradicata da ogni significato. Quando tutto intorno a noi crolla, quando il male avanza in tentativi confusi e furenti, quando il caos sembra assorbire la nostra mente ecco che solo il costante e quotidiano esercizio di meditazione e comprensione puo` riportarci alla cristallina Verità:

Che l’uomo e i suoi fratelli gli animali, le piante, la grande terra e le sue leggi sono un unico flusso di bellezza e vita. Che la vita vale la pena di essere vissuta con loro.

Oggi 22 marzo è la giornata mondiale dell’acqua, un bene prezioso che ha bisogno del nostro rispetto e amore.

Il fatto di essere vegetariani, di evitare di inquinare grazie alle poche necessarie attenzioni giornaliere, il fatto di non sprecare acqua, il fatto di applicare delle scelte facendo attenzione a proteggere la natura ed i nostri fratelli gli animali è il minimo che possiamo e dobbiamo fare.

La lobby dei produttori di carne ben inserita nella nostra società occidentale ci obnubila la mente facendoci credere cose false. Ho sentito diverse persone che ancora oggi sono convinte di cose strane ad esempio:

“Faccio sport a livello semi agonistico quindi ho bisogno di carne, sono malato ed il dottore mi ha obbligato a mangiare carne dicendomi che è per il mio bene e cosi via”

Una dieta vegetariana equilibrata creata da un bravo nutrizionista su misura caso per caso è presto fatta, basta un incontro, ed ottempera ad ogni specifica o complessa esigenza.

Altro e diversissimo caso quando le frottole non ce le raccontano gli altri ma noi stessi. Ho sentito da una persona che si professa teosofa e Vegetariana questa frase con le mie orecchie:

”Per gentilezza quando sono ospite da qualcuno mangio la carne che mi preparano”.

In questo caso la vera gentilezza sarebbe quella avere rispetto di se`e non mentirsi e di avvisare in precedenza i nostri ospiti del fatto di stare tentando di diventare un po’ goffamente vegetariani in modo che ci possano imparare a conoscere realmente ed offrir loro di entrare in contatto con una nuova realtà a loro estranea e magari farci un pensierino.

Ricordiamoci che il singolo come detto in precedenza cambia il mondo. Ripeto la domanda: Chi vogliamo essere i trascinatori o la zavorra?

Il vero teosofo e con lui tutti i veri studiosi sanno che la vita va rispettata in tutte le sue forme. Il mio appello è che questo non si riduca unicamente ad uno studio, ad un’idea, a delle parole ma ad un amore concreto ed applicato.

Inutile riempirsi la bocca di belle intenzioni come unità della vita, compassione se poi si cade in azioni in contrasto con cio`che si dice, in atteggiamenti schizofrenici con il nostro parlare, in ipocrisie.

Come dice il grande scrittore contemporaneo T.C. Boyle nel suo ultimo romanzo: “Carne significa assassinio, tutte le creature viventi hanno uno spirito vitale e lo stesso diritto alla vita degli uominiche gliela tolgono, che li macellano, se ne nutrono con le loro ingorde bocche spalancate buttando poi le ossa nella pattumiera come se cio`di cui erano parte non fosse mai esistito”.

Nel 2014 gli scienziati hanno finalmente concluso che gli animali provano delle “emozioni” tramite specifici neuroni, cosa che un qualunque osservatore anche infante capisce.

Comunque è un fatto importante per infrangere il muro di scuse di chi ancora si trincerava dietro allo schermo scientifico per giustificare delle abberrazioni. Ora quindi si sa ufficialemente che gli animali soffrono quando li si tortura per la bandiera rossa di sangue delle lobby della farmaceutica.

Se non l’abbiamo ancora fatto è ora di iniziare ad essere conseguenti alle nostre parole. Subito, adesso in questo momento prendere la netta decisione di un cambiamento radicale della nostra vita.

Concludo citando Albert Einstein. A riprova di quanto detto in precedenza su come i pensieri di menti anche singole producano degli effetti sulle masse devo confessarvi con piacere di aver trovato questa frase riportata accanto ad un servizio fotografico di vestiti su Vogue Italia il famoso mensile di moda e costume.

Ecco cosa dice Einstein:

“Un essere umano è parte di un tutto che chiamiamo “Universo”, una parte limitata nel tempo e nello spazio.

Egli sperimenta se stesso, i pensieri e le sensazioni come qualcosa di separato dal resto.

In quella che è una specie di illusione ottica della coscienza.

Questa illusione è una sorta di prigione che ci limita ai nostri desideri personali e all’affetto per poche persone che ci sono piu`vicine.

Il nostro compito consiste nel liberarci da questa prigione, allargando la nostra compassione fino ad abbracciare tutte le creature viventi e la natura intesa nella sua bellezza.”