Crisi di una moderna identità genitoriàle

in una società in profonda crisi di coscienza

 

Questo scritto non è destinato ai corinzi nè tanto meno ai filippesi bensì; a quelle persone di buona volontà e a quei genitori che sanno essere maestri di vita e di civile convivenza, che sono educatori dei propri figli, capàci di dialogare con essi e di ritagliarsi il tempo “necessario” da dedicare ai loro giochi per assecondarne la creatività, lo spirito di competizione e un cònsono comportamento sociale.

Se ci trasferiamo mentalmente nel loro immaginifico mondo, riscopriamo in loro la bellezza e la gioia della nostra infanzia spensierata e i momenti di quella eredità spirituale che si rifà ai primordi.

È necessario pertanto iniziare un rapporto privilegiato con i figli che tenga conto delle loro prerogatìve e specificità in grado di “catturare” le loro menti, ricche di slancio, di fantasia e immaginazione nei momenti ludici che favoriscono non solo il dialogo, ma anche una fattìva socializzazione.

Ma, per sostenere questo non facile còmpito, i genitori devono avere indulgenza e, soprattutto, rifuggìre da un processo mentale, promotore di infallibili certezze e dogmàtici pregiudizi, con cui una persona pensànte e consapevole trova rifugio al proprio essere nella coscienza che ha di sé.

Diventa così determinante la presenza di una mente responsabile che sappia dare un profondo senso “di vita alla vita” alla quale i genitori sono chiamati a una missione da portare a termine per sentirsi realizzati in un mondo migliore a favore di figli e nipoti, ma anche per “realizzarci” in una meravigliosa luce di comprensione e di umanità:

Le parole e gli insegnamenti non bàstano alle volte a creare persone comprensive, caritatevoli, sensibili e degne di encòmio, tanto è vero che siamo i fedeli testimoni di una infinita sequenza di persone avviàte mestamente sul sentiero di una “vanagloriosa finitudine” alla quale noi, uomini di ogni tempo, non abbiamo saputo né voluto “abdicàre”.

 

 

Ascona, 7 dicembre 2015

Giancarlo Fabbri,

“Membro della Società Teosofica Svizzera”