Vicenza, sabato 27 settembre 2014 (ore 15,30- 18,30) : Seminario “L’urgenza di una nuova cultura: neuroscienze, spiritualità e coscienza”


 

 

Seminario “L’urgenza di una nuova cultura: neuroscienze, spiritualità e coscienza”

Vicenza, sabato 27 settembre 2014 (ore 15,30- 18,30) :

 

“L’urgenza di una nuova cultura: neuroscienze, spiritualità e coscienza”
Temi e obiettivi del Seminario: il tema del rapporto fra stati della coscienza, neuroscienze e spiritualità sta oggi al centro dell’interesse di molti ricercatori, che ben comprendono come l’essere umano sia una unità, collegata in tutte le sue parti e in continua risonanza con l’universo.

Ma anche per la singola persona è importante comprendere l’interrelazione fra corpo fisico, emozioni e sfera mentale e rispondere alle domande: cosa succede nel mio cervello quando guardo la realtà, mi relaziono con gli altri e anche quando medito? E quando posso parlare davvero di meditazione in relazione ai vari processi cerebrali e mentali? E, ancora: è in atto una tendenza evolutiva che porta ad una espansione di coscienza? E quali sono gli impatti sull’essere umano dell’utilizzo delle nuove tecnologie? Per parlare di tutto questo (e anche di altro!) è organizzato questo Seminario, che in modo interattivo consenta un approfondimento del tema davvero utile per i partecipanti.

Destinatari: Soci e Simpatizzanti della Società Teosofica e persone interessate alla relazione fra neuroscienze e spiritualità.
Organizzazione del Seminario: Società Teosofica Italiana; Ente Morale riconosciuto con Decreto del Presidente della Repubblica nr 821 del 1980
Calendario: Sabato 27 settembre 2014 (ore 15,30- 18,30)
Sede: Società Teosofica Italiana, Viale Quintino Sella 83/E, 36100 Vicenza, tel. 0444 962921
Relatore: dott. José Foglia, laureato presso la Facoltà di Medicina di Montevideo (Uruguay) e presso l’Università Cattolica a Roma; specializzato in chirurgia generale a Montevideo, con successive specializzazioni presso le Facoltà di Medicina di Montpellier e di Roma.
Ha studiato pittura nell’atelier di Edgardo Ribeiro ed è un appassionato velista.
Spinto da un forte desiderio di conoscere le diverse culture ha viaggiato molto in diversi Paesi.
E’ membro della Società Teosofica ed è oggi impegnato ad investigare il potenziale umano ed a sviluppare un nuovo approccio alla medicina.
E’ autore del volume “Homo Lux” (Montevideo 2010).
Programma:
Ore 15.30 Introduzione del dott. Antonio Girardi, Segretario Generale della Società Teosofica Italiana
Ore 15.45 Relazione del dott. José Foglia
Ore 17.15 Pausa
Ore 17.30 Sessione interattiva di domande e risposte
Ore 18.15 Conclusioni
Dettagli organizzativi: il Seminario, come tutte le attività della Società Teosofica Italiana è gratuito, ma è necessario comunicare anticipatamente, entro il 20 settembre, la propria adesione via e mail all’indirizzo sti@teosofica.org, indicando nome, cognome, indirizzo e mail e numero di telefono.
Per ulteriori informazioni telefonare al nr. 0444 962921.

EUROPEAN CONGRESS IN PARIS : WATCH ONLINE !


Opening lecture by Tim Boyd (USA) – no title from EFTS – TS in Europe on Vimeo.

CONGRESSOEUROPEO

Wednesday, 30 July – See more: ….

11:00  Opening: Words of International President and greetings by representatives of Sections – Watch online: ….

15:00  Lecture by Tim Boyd (USA) – Watch online: ….

Thursday, 31 July – See more: ….

10:00  Lecture by Andrej Detela (Slovenia) – Watch online: ….

11:30  Short talk by Graciela Ricci (Italy) – Watch online: ….

12:00  Short talk by Colin Price (England) – Watch online: ….

12:30  Presentation by José Foglia (Uruguay) – Watch online: ….

15:00  Talk by Sabine Van Osta (Belgium) – Watch online: ….

15:30  Lecture by Trân-Thi-Kim-Diêu (France) – Watch online: ….

Friday, 1 August – See more: ….

10:00  Lecture by Tim Boyd (USA) – Watch online: ….

11:30  Lecture by Luc Lambs (France) – Watch online: ….

12:30  Talk by Els Rijneker (The Netherlands) – Watch online: ….

2:45  Talk by Wim Leys (The Netherlands) – Watch online: ….

15:00  Talk by Nilda Venegas Bernal (Spain) – Watch online: ….

15:15  Talk by Maria João Figueira (Portugal) – Watch online: ….

15:30  Lecture by U. Mohrhoff (India/Germany) – Watch online: ….

Saturday, 2 August – See more: ….

10:00  Lecture by U. Mohrhoff (India/Germany) – Watch online: ….

11:30  Short lecture by Antonio Girardi (Italy) – Watch online: ….

12:00  Lecture by Jacques Mahnich (France) – Watch online: ….

12:30  Short talk by Tarja Pursi (Finland) – Watch online: ….

15:00  Short talk by Elvira Carbonell (USA) – Watch online: ….

15:20  Lecture by M. P. Boissière (France) – Watch online: ….

Sunday, 3 August – See more: ….

10:00  Lecture by Andrej Detela (Slovenia) – Watch online: ….

11:30  Closing – Watch online: ….

The 37th European Congress of the Theosophical Society in Europe – Federation of National Societies was closed on Sunday, 3 August.

 

President’s Video


Anche in Italiano : Meditation Retreat with Ajahn Khemasiri, Ven. Monk of Dhammapala Monastery, Kandersteg, Switzerland


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Meditation Retreat with Ajahn Khemasiri, Ven. Monk of Dhammapala Monastery, Kandersteg, Switzerland
15-17 August 2014 – Centro Incontri Umani, Ascona

The Territory of Freedom – Buddhist Contemplation on Life without Conflict

Exercises of practical meditation embedded in the framework of Buddhist essential teachings. The Seminars are in English language with informal Italian translation.

 details in English

 details in Italian

Giancarlo Fabbri


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Alla ricerca della felicità …

 

Secondo autorevoli recensioni giornalistiche apparse sulla stampa statunitense, pare che gli scienziati del laboratorio di ricerca dell’istituto Gottman siano in grado di prevedere, in maniera affidabile ed esauriente, il “decorso” e la “fine” del matrimonio.

Il fatto più sorprendente, però, è che i ricercatori in questione non sbagliano quasi mai le previsioni e colgono per lo più nel segno suddividendo i coniugi in due ordini: coloro che resistono “stoicamente” ad una vita in comune per tanti anni e quelli, i più soggetti all’emotività, che tracollano, collassato in breve tempo e s’incamminano mestamente verso il divorzio o la separazione.

È altresì stupefacente capire come gli scienziati siano potuti arrivare alla scoperta “dell’acqua calda” mentre noi, poveri e inermi sprovveduti eredi di antica italica memoria, eravamo già al corrente che il matrimonio è un desiderio che dura il tempo che trova dopodichè, non ci resta che custodire il salvabile dal totale marasma con infinita e santa rassegnazione e tanta mancanza di sincerità.

Non è facile comprendere le ragioni di questi avvenimenti, per i quali i coniugi non si sopportano più; sono alla ricerca di una nuova libertà (e di identità) ; non vogliono più condividere la camera nuziale e lo stesso tetto; non desiderano trascorrere le giornate e, tanto meno, le vacanze insieme dopo la cosiddetta “luna di miele” divenuta nel frattempo una “luna di fiele”, a meno che i coniugi non accettano un altro “modus vivendi” di maggiore comprensione.

È risaputo che dopo i confetti arrivano i difetti e con essi le sofferenze, le intolleranze e i vari problemi legati all’attuale stile di vita, che portano disunioni o a inseguire fatue chimere che, il più delle volte, non vanno da nessuna parte o, se tutto va bene, maturano situazioni reiteràte.

Se in passato il matrimonio era non solo una meta ambita ma anche un impegno morale, adesso si pronuncia quel fatidico “si” pensando, in maniera retroattiva, al modo con cui liberarsene.

La presenza del divorzio sminuisce di per sé le responsabilità morali degli sposi, li rende instabili e quindi più vulnerabili tantochè, si stancano presto, sono annoiati della presenza dell’altro e s’involano, ahimé, raggianti (ma un po’ incoscienti) verso emozioni “estemporanee”.

In questo bailàmme, il rapporto trasforma il desiderio in una forma di ripugnanza; moglie e marito, o entrambi, hanno meno cura del loro aspetto fisico e diventano – per usare eufemismo – meno appetibili; proprio il contrario di ciò che accade in un furtivo appuntamento amoroso che risveglia i sensi sopiti, incentiva la cura della loro persona, suscita eccitanti fantasie.

Con l’epilogo del divorzio sono diminuite le nozze, poiché le persone privilegiano la convivenza senza troppi preamboli, dove ci si lascia senza traumi eccessivi per poi unirsi e disunirsi ancora una volta. Ora, le persone si sposano e divorziano, si risposano con figli o meno, in una babele di ruoli che mortificano gli affetti. Colui il quale aveva pensato di sfuggire ad una condizione di semilibertà, si ritrova, parimenti, nella medesima situazione; anzi, si è addirittura più ingabbiato e la colpa non è sempre dei coniugi bensì, di tutti e tre o quattro…

L’uomo è, purtroppo, eternamente combattuto tra spirito e materia, affinché si compia il disegno dell’altissimo, e affronta con consapevolezza questa sua vita “dualistica” in maniera semplice, nelle agiatezze ed opportunità; ma anche nelle incertezze ed i disagi, nelle avversità e negli imprevisti e s’incammina verso una mèta già prestabilita, perché è l’anima che interagisce tra lo spirito e la materia e genera sentimenti di bontà, di amore e di armoniose convivenze; ma nel contempo, atteggiamenti avversi e irriverenti di una instabilità emotiva.

L’anima ci accompagna e ci guida nel cammino dall’infanzia alla senilità; dapprìma con quella sua arrendevolezza per i nostri anni ruggenti fintantochè ritorna a primeggiare al tramonto della nostra esistenza, compromessa nel suo ardire e indebolita nel suo ardore. Essa è l’unica nostra ancora di salvezza; è l’esile filo di speranza e vuole congedarsi in maniera dignitosa e discreta.

Sarà nostro dovere fare in modo di preservarla, affinché essa possa continuare la sua alta missione nell’evoluzione umana e a gloria dell’infinita misericordia del signore.

E  non dimentichiamoci di recitare “un mea culpa” riparatore per le “nostre” mancanze e non di chi ci stava appresso, il quale non è migliore di noi, ma neanche peggiore e ricordiamoci che il segreto della felicità è quello di non pretenderla; se invece ci compiacciamo di una sua parte infinitesimale, possiamo vivere una meravigliosa esistenza nel silenzio della contemplazione e nel più profondo raccoglimento.

 

 

Ascona, Luglio 2014

 

Giancarlo Fabbri

Membro della società teosofica Svizzera

 

 

IIo testo

Della gioventù e della vecchiaia

 

Gioventù e vecchiaia sono gli estremi momenti della vita, di quel tratto designato in origine per la volontà di Dio che raccoglie il nostro sorgere nel mondo, come la luna in cielo e il sole all’orizzonte, e fa ardere in noi quella fiammella sempre viva, capace di creare struggenti sentimenti; suscitare ardenti passioni d’amore (Francesco Petrarca) e innalzarci a una visione filosofica – scientifica delle cose attraverso l’intuizione e la coscienza di sé per capire il processo percettivo, intellettuale e psicologico del mondo esterno.

Il vecchio, nella trascendentalità che gli appartiene, accarezza l’incomparabile e maestoso scenario del mondo in cui vede passare in rassegna le umane difficoltà e tensioni, e le irrealizzabili fantastiche aspirazioni, che raccoglie con la tacita e complice intesa di quel leggiadro spirito di bambino, che non può essere, né essere altrimenti da ciò che è stato.

Il vecchio non vuole essere ignorato e messo in disparte perché ha tante cose da raccontare e da proporre che sono, in verità, il racconto di tutte le umane vite vissute, da additare ai giovani come gli aspetti etico – morali di una incessante e frenetica esistenza, affinché esse ne siano testimoni.

Il vecchio guarda ai giovani con RINNOVATA FIDUCIA e si COMPIACE della loro DETERMINAZIONE VERSO NUOVE SFIDE, nonostante essi non ne concepiscano ancora e del tutto  la mèta prefissa.

L’uomo, pertanto, deve affrontare e confrontarsi nel mondo, attraverso tanti stati d’animo, alla ricerca di chiarimenti e giustificazioni che offrano soluzioni con il supporto di quella dialettica, fatta di sottili sfumature oratorie, in un processo logico che giustappone idee e proposte contrastanti, fautrici di un processo di interazione tra elementi antitetici.

La vecchiaia è anche gioventù; è l’improvviso immergersi nel passato che si fa presente e futuro, la cui verità si ammanta di un manifesto umorismo.

Il vecchio conta i giorni e sa di contare e partecipa, per essere testimone nel bene e nel male, dell’evoluzione umana.

Egli è patrimonio culturale del e nel tempo e malgrado l’incipiente decadenza, non disdegna l’ostentazione, le esibizioni e discussioni riguardanti opinioni erronee o contrastanti da preferire, comunque, a fantasiose argomentazioni.

È un testimone “NON NEGOZIABILE” e la sua presenza, il più delle volte, diventa inopportuna; proprio là, dove egli presagisce invisibili ombre cariche di timori ed ansie giovanili, pronte al riscatto nel gioco della vita.

La vecchiaia è una mirabile e straordinaria realtà di bellezza che viene confusa con il suo COMPIMENTO.

Convertiamoci dunque a lei IN GIOVENTÙ, perché essa è l’arcano sovrano e l’eredità spirituale della nostra infanzia.

E così, mentre il tutto ci appare, le stelle stanno a guardare…..

 

Ascona, Agosto 2014

 

Giancarlo Fabbri

Membro della società teosofica Svizzera

Intanto su al nord…


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Società Teosofica, aneddoti delle origini fra Monte Verità, Milano…


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Countess Constance Wachtmeister

Countess Constance Wachtmeister was an English lady who married a Swedish Count and became an active Theosophist and close associate of H P Blavatsky.

She wrote the work “Reminiscences of H.P. Blavatsky” and “The Secret Doctrine” and narrates in this book that she joined the T.S. in 1881. In May, 1884, when inParis, she received a letter from H.P.B. inviting the Countess to visit her. The Countess accepted the invitation and took the train from Paris to Enghien, where she met W.Q. Judge and H.P. Blavatsky. On May 10, H.P.B. invited the Countess to travel to Paris with her, and they made the trip together. In the autumn of 1885, the Countess offered to stay with H.P.B. in Wurzburg, Germany – during the period that H.P.B. was writing “The Secret Doctrine”. In her book, the Countess narrates how she assisted H.P.B.

The Countess became H P Blavatsky’s guardian angel, domestically speaking, during the years of the composition of The Secret Doctrine in Germany and Belgium, has printed her account of a number of extraordinary occurrences of the period. She speaks of a succession of raps in H.P.B.’s sleeping room when there was special need of her Guardians’ care. She also tells of the thrice-relighted lamp at the sleeper’s bedside, she herself having twice extinguished it. She tells of her receiving a letter from the Master, inside the store-wrapper of a bar of soap which she had just purchased at a local shop.

 It was under the Countess Wachtmeister’s notice that there occurred the last of Madame Blavatsky’s “miraculous” restorations to health. She had suffered for years from a dropsical or renal affection, which in those latter days had progressed to such an alarming stage that her highly competent physicians at one crisis were convinced that she could not survive a certain night. The great work she was writing was far from completed; the Countess was heart-broken to think that, after all, that heroic career was to be cut off just before the consummation of its labors for humanity; and she spent the night in grief and despair. Arising in the morning she found Madame at her desk, busy as before at her task. She had been revivified and restored during the night, and would not say how.

Giancarlo Fabbri, L’uomo tra spirito e materia


L’uomo tra spirito e materia

C’è (un) qualcosa di misterioso e incomprensibile che spira, lievemente e con garbo, attorno all’uomo, come un’impercettibile soffio di vento che lo avvince tanto che, egli cede e vive uno stato d’animo che, inconsapevolmente, gli appartiene.
È l’anima, che interagisce tra spirito e materia in un affettuoso sentimento, creatore di vincoli armoniosi e di convivenze concordate tra le parti che sfociano, talvolta, in una inquietudine accompagnata da una instabilità emotiva.
L’anima è il vero unico percorso e l’estremo rimedio alla nostra vita così come, alla sua gloria e notorietà ; alle molteplici convivenze ed opportunità; alle condizioni sociali ed impegni assunti.
L’uomo non trova abbastanza conforto o salvezza nella religione, nonostante essa conserva in sé quella ricchezza spirituale che lo sostiene e lo celebra con le preghiere a difesa della sua vita.
L’anima è un esile filo di speranza che spalanca e chiude l’esistenza, ma ciò, non riguarda l’”Io” come soggetto pensante di sé e percezione del mondo, né l’eternità personale e imperitura.
L’anima è la sola àncora di salvezza e, se nel tempo perde vigore, salute e bellezza, l’uomo riparte immancabilmente da essa, alla stregua di una piccola fiamma che dirada l’oscurità in un impercettibile respiro di vita, perché in lei è racchiusa la nostra umanità e la personalità: ora e per sempre!
Alla fine della vita, è nostro compito salvare l’anima e rimetterla ad altri, affinché prosegua la sua missione.
Qualche volta accade che l’anima inganna il corpo ma quest’ultimo, talora, ancor più, cosicché, essi vengono meno ai loro doveri ma nonostante questa violazione dell’impegno sottoscritto e responsabile di una sofferente e insopportabile lontananza , esiste tra di loro una tacita complicità fatta di paziente attesa verso il ricongiungimento finale.
Però, se il distacco diventa definitivo, cioè: quando il corpo sarà inanimato, lo scioglimento diventa la disperazione di un addio.
Ci sono intensi sentimenti che si rifanno all’anima e viceversa: sono le emozioni, che vengono dal cuore e vanno all’anima o i sentimenti che discendono dall’anima e vanno al corpo sospingendolo verso un veritiero amore o a un sentimento di attaccamento con una profonda partecipazione emozionale.
L’”AIRE”, che causa un’emozione, è l’impulso; mentre ciò che ispira un sentimento, crea una condizione spirituale di sofferenza.
Anima e corpo suscitano passioni, in cui l’anima è ciò che resta mentre il corpo quel che muta, si allontana e si dissolve.
Se l’amore volge lo sguardo alla mente, è perché vuole capire dove sta quel legame morale di interdipendenza tra le persone e la vita circoscritta; tra il vero e il suo divenire; tra la realtà concreta e l’essenza intelligibile delle cose.
La comprensione è “quindi” il punto focale tra le persone e la vita creando e mettendo in evidenza ciò che si chiama “intelligenza”. Però, se la mente guarda all’anima e ne prende possesso, essa è la coscienza, la cui comprensione si riflette nella più totale consapevolezza.
L’anima è il soffio divino e l’ispirazione del corpo, sia nella sua forma che nell’essenza; dal suo sorgere e fino al dissolvimento.
Essa è una quantità irrilevante, del tutto “infinitesimale dell’essere” stesso ed è insita in noi come una particolare particella che riconosce e unisce i corpi all’origine, anche se poi, essi se ne vanno, si trasformano, deperiscono e muoiono, mentre l’anima ritorna alla mente sotto le spoglie di una nostalgia molto acquietate nel corpo, attraverso i sensi.
Vive anche l’anima di una comunità, di una nazione, di un popolo ma nonostante il concetto pluralistico, essa ribadisce il suo principio di unità. Il corpo è l’esatta riproduzione, il suo modello e trasposizione che si rivolge a lei allorquando tutto sembra precipitare e avere una fine imminente.
È necessario che l’uomo riparta, rinasca e ricrei in una nuova vita spirituale su nuove basi morali, affettive e sociali con nuove città, nuove patrie e nuovi popoli in un mondo del tutto inedito.
L’anima è (un) qualcosa di dolcemente tenue nella sua profonda entità così sinuosa e flessibile. Se fosse solo una pia illusione, tale sarebbe la nostra vita, perché “lei” è il “nascondiglio” dove nascono i nostri pensieri e le emozioni; è il “cassetto segreto” di tutto ciò che è stata la nostra vita; è lo spazio ideale della nostra coscienza e della memoria; è “la sensibilità e la consapevolezza” di tutta un’esistenza.
Il risveglio dell’anima accompagna l’uomo sul viale del tramonto e la sua presenza gli rammenta lo scorrere del tempo: “ Quello della spensieratezza”, e dell’appagamento del corpo e lo accoglie nella misericordia di Dio e l’oblio degli uomini.
Alla fine della sua missione, di lei resta la pura essenza di un viso e quella di un corpo evanescente, velato e incerto in un informe contesto; il manifestarsi di una sorgente di luce; il richiamo di una voce; l’impronta di una manifesta personalità nella quale “mente e cuore” sono il riverbero della stessa vita.
Le scienze umane hanno dimostrato, attraverso un’acquisita conoscenza, una ricercata riflessione ed oculata osservazione, l’esistenza dell’anima, perché le ispirazioni del cuore non trovano appagamenti in questo mondo, come il ricorrere agli stupefacenti vanamente fantastici e irrealizzabili; o alle pratiche sessuali con dei risvolti psicologici e culturali, insolitamente ossessivi e talvolta patologici, a differenza di quella animale che è vissuta come una necessità fisiologica, o all’utopia degli uomini di Potere per la creazione di un mondo migliore.
Tutto ciò porta scontentezza e sconforto dell’anima, perché l’uomo è stato creato per una eccelsa beatitudine, non di certo per qualcosa di meno.

Ascona, Giugno 2014
Fabbri Giancarlo, “Membro della Società Teosofica Svizzera”

English/Italian Video of International president of the Theosophical Society Tim Boyd’s conference during 100th Italian Congress, Vicenza, june 7th 2014


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