LA SALVIFICA PRESENZA DEI BAMBINI NEL MONDO

Quando il mondo degli adulti incontra “il mondo dei bambini” si ricrea una intensa illuminazione che risplende di una vivace consapevolezza e affettiva partecipazione a un destino comune che si perpetua nel cammino dell’evoluzione umana, dove il mondo visibile e reale delle persone in età, convive con quello metafisico e ideale dei fanciulli i quali, attraverso una qualche inesplicabile fenditura, riescono a “vedere” nell’altro mondo tutto ciò che è improponibile agli adulti.

Nonostante questi ultimi vivano ormai “rassegnati” il mondo reale del loro tempo, si nasconde in loro “UN DESIDERIO DI BAMBINO” che cerca d’impadronirsi delle loro vite. È un desiderio fatto di riflessioni e di contemplazioni in un respiro che ridesta lo spirito onirico e suscita delle passioni ed emozioni, sia nella finzione, sia nella quotidianità e nei battiti d’amore e tutto ciò accade, talvolta, e in maniera violenta, a causa della nostra società egocentrica e di una vacua autostima di una infanzia instabile.

L’uomo, nel suo desiderio di bambino, usa tenere effusioni e preferisce viziare quello che è in lui piuttosto che volgere il pensiero al nascituro, altrimenti esso diverrebbe “qualcosa” d’ingombrante e insopportabile, nonostante le poche incoraggianti prospettive di una emergente denatalità.

Così il bambino diventa violento e dichiara guerra a una società intollerante, sordida, schiava dei propri egoismi e indifferente ai valori morali della sua stessa esistenza. Il mondo ha dimenticato il mondo dei bambini, popolato di figurine, di illustrazioni in bianco e nero che risvegliano in loro la parola, la scrittura e il racconto – come affermò Walter Benjamin nella pubblicazione: “Figure d’infanzia” – mentre la stampa colorata li inducono a entrare nel mondo dei sogni e della fantasia; inoltre, non bisogna dimenticare il legame tra l’infanzia e la collezione di oggetti, il rapporto con i giocattoli e “l’intrusione” degli adulti che rubano loro i trenini per giocarvi.

I valori umani tenuti celati in loro possono aiutare il mondo degli adulti verso una spiritualità , mentre le capacità mentali e spirituali in essi possono riscattare l’umanità.

È importante che i bambini possano esprimersi e vengano ascoltati e aiutati a migliorare la prossima discendenza, mentre lo spirito è la forma che può rendere solidali più persone e portarle a un comune impegno, poiché è un incitamento in loro e in noi, verso una maggiore sensibilità del creato.

Qualsiasi bambino mira a possedere le capacità umane con le quali rendere manifesti i principi del divino molte volte combattuti o annientati.

I bambini sono i portavoce di un nuovo mondo e vogliono rivelarci la sua salvezza, vogliono indicarci la via e il comportamento verso la pace, essi possono cambiare i cuori aridi degli uomini, perché sono i fautori d’amore, ispirano dolci sentimenti e sanno avviare quel contatto divino con cui suggerire agli uomini di rinunciare all’orgoglio e diventare, finalmente, i loro veri servitori.

I bambini sanno collaborare nei compiti più disparati ma la loro prerogativa è quella d’infonderci il vero amore.

La salvezza dell’uomo avverrà solamente portandosi idealmente nel mondo dei bambini e “fare suo” il loro messaggio. I bambini sono la forza dello spirito e la divina arte che creano la fratellanza e la pace dell’umanità.

Il sapere del bambino si fonda sulla reiterazione e l’eterno ritorno di ogni cosa animano i loro giochi e perché il compito dell’infanzia è quello di ricordare “il nuovo come fosse una forma di nostalgia per ciò che verrà” e che diventerà importante nella maturità.

Gli adulti non si rendono conto di quanto i bambini siano l’espressione del paradiso, gli intercettatori degli angeli, i visionari dei loro custodi.

Egli possiede proprietà metafisiche che lo proiettano in una direzione che oltrepassa l’umano sentire, laddove le cose “si esprimono” e i pensieri e i sentimenti “si animano assumendo racconti fiabeschi”.

Il bambino vede delle entità, solamente a lui percepibili per una arcana connessione tra ciò che osserva e l’anima, ancora probabilmente, collegata alla fase della sua venuta “dall’altro”.

Vorrei citare alcuni versi di un poeta anonimo che recita:

IL BAMBINO È L’ETERNO MESSIA

INVIATO CONTINUAMENTE TRA GLI UOMINI CHE SONO CADENTI

PER AIUTARLI A SOLLEVARE SÉ STESSI

LE LORO NAZIONI, IL MONDO, IL CIELO.

Se Platone e Aristotele affermano che la filosofia trae origine da un sentimento di improvviso stupore per qualcosa “di inatteso”, il bambino è, per eccellenza, l’eccelso e indiscutibile filosofo capace di raccontarci la verità, a comprendere e amare il senso della vita, perché egli frequenta dei mondi equidistanti e paralleli in cui le vicende sono le medesime: oniriche e piene di vita.

Il bambino che è in noi ci offre la possibilità di una esistenza diversa, egli è capace di trascendere l’oggi e di aprirci al mistero del mito e del divino.

Ecco dunque, rinnovarsi l’incontro tra il mondo visibile con quello dell’invisibile nel quale, ciò che è morto vive, e ciò che vive si trasforma, in maniera tale che, tutto sia in movimento e nulla sia come ci appare!

 

Ascona, 20 settembre 2012                                                                      Giancarlo Fabbri

Membro della società teosofica svizzera