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Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

~ Società Teosofica Ticinese ri-fondata il 29/9/2009.

Rivista Teosofica Svizzera/Ticinese (ADYAR)

Archivi Mensili: febbraio 2012

Seminario Teosofico a fine marzo

14 martedì Feb 2012

Posted by ancaroni in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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A tutti i Fratelli ricordo che a fine marzo si terrà il consueto

Seminario Teosofico di  Monte Verità.

Ascona Ascona 30 marzo (inizio venerdì ore 16h00) – 1 aprile 2012 (fine domenica ore 12h00)

Presso l’Albergo Ascona, Ascona, Monte Verità, Svizzera

Titolo : “Appunti di Teosofia”

 

La Società Teosofica, in questo secolo, torna per la quinta volta ad Ascona, sul Monte Verità, con il consueto seminario che si svolgerà presso l’Hotel Ascona.

La Società Teosoficarivisita quindi l’ideale collegamento con le esperienze utopistiche, artistiche e teosofiche del Monte Verità.

Le giornate aperte al pubblico si articoleranno in una serie di lavori di approfondimento di gruppo e di conferenze e adatte a tutti. Non è necessario possedere nessuna conoscenza della materia. È possibile partecipare gratuitamente alle singole conferenze o iscriversi all’intero seminario.

La Società Teosoficaè un’associazione internazionale, presente in oltre 60 Paesi e che ha come suo scopo principale quello della Fratellanza Universale senza distinzioni. Non ha struttura settaria, è gratuita e mette a disposizione gli strumenti per intraprendere una crescita spirituale armonica e libera da dogmatismi.

 

Programma provvisorio dei  relatori :

 

Il dott. Antonio Girardi, Segretario Generale della Società Teosofica Italiana,

Eliane Gaillard presidente della società teosofica Svizzera

Patrizia Moschin-Calvi, del comitato Europeo e sezione Italiana

Franco di Lodovico, Cervignano

Andrea Biasca-Caroni, Presidente dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”,

Marco Boccadoro, socio fondatore dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”

Greta Biasca-Caroni, cofondatrice dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”

Giancarlo Fabbri,  socio dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”

Milton Gonzalez,Bolivia

John Power,Usa

Sonia Zoch, Brasile

Ken Holmes, Scozia

 

NOTE ORGANIZZATIVE :

SEDE: Hotel Ascona, via Collina, 6612 Ascona (Svizzera)

PRENOTAZIONE :

tel. 0041 91 785 15 15, fax 0041 91 785 15 30;

e-mail: booking@hotel-ascona.ch

www.hotel-ascona.ch

http://www.teosofia.ch

Costo della camera 50€  pasto vegetariano o vegano 10€

E`possibile seguire SINGOLE CONFERENZE gratuitamente

Un caro Saluti

Andrea Biasca-CaroniImage

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L’OMBRA DELLA TEOSOFIA

07 martedì Feb 2012

Posted by ancaroni in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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L’OMBRA DELLA TEOSOFIA
[Una visione critica delle pretese e degli insegnamenti di Alice A. Bailey]
di Nicholas Weeks
[Questo articolo è una versione ampliata e corretta di quello apparso nel numero estivo del 1997 di
Fohat, una rivista teosofica edita a Edmonton, Alberta, Canada.]
– Gli uomini devono imparare ad amare la verità prima di credervi completamente. – (1)
Questo articolo è dedicato principalmente a coloro che sono attratti dai libri stile new age di Alice A. Bailey. La sua pretesa di ricevere degli insegnamenti dalla stessa Fratellanza Occulta che istruì HP Blavatsky, la fondatrice del movimento teosofico moderno, non è valida. Questo piccolo saggio non si interessa di quanto i suoi libri possano ispirare, siano meravigliosi o contengano delle verità, ma solo del fatto che HPB and AAB abbiano gli stessi precettori, come è affermato dalla Bailey. Il maestro della Bailey pretende di essere lo stesso Djual Khool che fu uno degli insegnanti di HPB e la Bailey ha anche precisato che il suo guru è lo stesso Maestro Koot Hoomi che conosceva la Blavatsky. Questo saggio si propone di dimostrare che il così detto Tibetano e la Gerarchia di Maestri di cui si parla nei libri della Bailey non sono il Djual Khool e la Fratellanza di Adepti che conosceva HPB.
La Bailey ha affermato che i propri insegnamenti sono radicati nella Teosofia che viene vissuta e insegnata da HPB e dai suoi Guru e che sostanzialmente gli insegnamenti di questi ultimi non sono in alcun modo contrari ai suoi. Questa affermazione è falsa. I suoi libri hanno le radici nella pseudo teosofia di cui fu pioniere CW Leadbeater. Ad esempio, il ritorno in terra di “Maitreya”, il Cristo, fu uno dei temi preferiti e divulgati da CWL. La Bailey ha accolto questa congettura. Ha attribuito un immenso valore spirituale alla Grande Invocazione (2), che viene ipotizzata in grado di indurre il Cristo e i suoi Maestri ad abbandonare i loro ashram segreti per stare nelle grandi città e incominciare a stimolare la redenzione della società acquariana. Al contrario, la Teosofia di HPB e dei suoi Guru esalta la fiducia nel principio cristico che sta in ognuno di noi. Come ha spiegato la Blavatsky: “[la teologia cristiana] aumenta la fiducia nella discesa dell’Ego Spirituale nel sè inferiore, [la Teosofia] afferma invece la necessità di sforzarsi per elevare sé stessi allo stato del Cristo…..” (3). La scoperta e la beneficente manifestazione della nostra innata divinità eleva ogni singolo individuo e di conseguenza, pian piano, tutta l’umanità.
I canalizzatori come la Bailey sono in buona fede e sono convinti che le loro voci e visioni interiori siano realmente dei Maestri. Sfortunatamente la sincerità non è sufficiente per proteggere dalle illusioni. Nel 1884 il Maestro KH scrisse a un medium dell’epoca spiegando come un canale ricevitore o un veggente possano confondersi: “Nella medianità, conoscendo poco i principi dell’autocontrollo, dovete sopportare delle cattive ripercussioni. Attirate su di voi i più profondi e forti influssi, “sovente infausti”, e li assorbite e ne venite psichicamente repressi o narcotizzati. L’atmosfera si popola di fantasmi risuscitati che vi danno degli indizi sbagliati, delle rivelazioni ingannevoli e delle immagini illusorie. La vostra vivace fantasia creativa evoca degli apparenti guru e cela [discepoli] e fa dire da loro le parole che voi stessi avevate creato un istante prima nella vostra mente, inconsciamente. Ciò che è falso sembra vero quanto quello che lo è realmente e non avete un modo preciso per investigare poichè siete ancora propensi a obbligare i vostri contatti a soddisfare i vostri preconcetti.”(4).
Gli sforzi per distinguere la realtà dall’illusione non dovrebbero limitarsi ai momenti dello studio e della meditazione, ma dovrebbero estendersi a tutta la nostra vita quotidiana. I devoti seguaci della Bailey dovrebbero confrontare con attenzione i principi basilari della teosofia autentica con la loro fede attuale e per farlo potrebbero utilizzare alcuni dei tre temi che tratteremo in questo articolo; auspicando che i seguaci di Bailey non confidino esclusivamente sulle sue spiegazioni. Se è vero che la Bailey insegna la stessa teosofia di base di HPB, si dovrebbe poter risolvere qualsiasi divergenza tra i loro insegnamenti senza dovere per forza accettare ogni proclama di AAB. Ma, se il modello di base della teosofia si trova nelle opere originali di HPB e dei suoi guru, gli insegnamenti determinanti della Bailey dovrebbero corrispondere a questo modello o non possono provenire dalla stessa fonte a cui ha attinto HPB.

1) Disaccordo con gli obiettivi e gli scopi originari.

Koot Hoomi, il vero guru di Djual Khool e il supposto mentore del Tibetano che è la guida della Bailey, ha proclamato che l’intento è quello di realizzare la vera fratellanza e K.H. afferma che:
“Il Dio dei teologhi è solo un potere immaginario….. Il nostro principale intento è quello di liberare l’umanità da questo incubo, di insegnare all’uomo ad essere virtuoso per amore della virtù e a vivere avendo fiducia in sè stesso invece di istruirsi procedendo con una stampella teologica, il che è stato per innumerevoli ere la causa diretta di quasi tutte le miseria umane….. i migliori adepti hanno esplorato l’universo per dei millenni e non hanno mai trovato la minima traccia [di Dio], ma dappertutto solo la stessa legge immutabile e inesorabile.” (5)
Ma il Tibetano, il teologo della Bailey (il supposto discepolo di KH, ossia dell’autore del brano precedente), ci dà questa sua idea della divinità e della legge:
“Una legge presuppone un essere superiore che intenzionalmente, e aiutato dall’intelligenza, coordini le proprie forze in modo tale da fare maturare un progetto….Una legge è solo l’impulso spirituale, lo stimolo, la manifestazione vitale di quell’Essere in cui si vive e si opera. [Una legge] che fa avanzare con regolarità Lui e tutte le creature di Dio verso una gloriosa realizzazione.”(6) Questo essere superiore e dotato di capacità è guidato con intenzionalità e intelligenza dall’Essere Supremo, e non necessità di evolvere con un impegno personale. La divinità è certamente una legge di per sé, il che è proprio quello che la Chiesa ha predicato per centinaia di anni. La legge di Dio evidentemente ci raccoglie e ci porta via verso una fine sublime. Si ha solo bisogno di “fare passare attraverso sè stessi quel tanto che ci è possibile dell’impulso di vita spirituale [del Dio]” (7) .
Questa teologia New Age ci è familiare. Il Tibetano ha solo sostituito il vecchio e prosaico Dio e la sua nube di angelici testimoni con il Logos Solare e i suoi deva. Gesù e i suoi discepoli sono stati soppiantati dal Cristo Maitreya e dai suoi discepoli, i Maestri della Gerarchia.
Ma il problema di un Dio personale o di un Principio impersonale è veramente importante? Il Maestro Koot Hoomi ha già risposto a questa domanda molto tempo fa:
“Voi dite che non importa niente se queste leggi sono l’espressione della volontà di un Dio cosciente e intelligente, come dite voi, o costituiscono gli attributi necessari di un “Dio” poco intelligente e inconsapevole, come ritengo io. Io dico che tutto importa…… delle leggi immutabili non possono avere una origine, dal momento che sono eterne e increate, proiettate nell’eternità e… il Dio stesso, se una tale cosa esistesse, non avrebbe il potere di fermarle.” (8)
Koot Hoomi scrisse anche che il “vero ABC di quello che so” e “la roccia su cui stanno incastonati i segreti del mondo occulto” è la certezza della non esistenza di un Dio personale, ma solo dell’esistenza dei ” regolari battiti inconsapevoli del polso eterno e universale della natura della mente infinita” (9).

L’insegnamento della Bailey, che dice che il movimento Teosofico si basa sulle invocazioni dell’umanità rivolte a un Avatar e alla sua gerarchia, è estraneo e contrario alla teosofia insegnata da HPB e dagli Adepti. I teosofi dovrebbero ” provare a sostituire la preghiera infruttuosa e inutile con delle azioni meritevoli e benefiche ” (10) .
La Bailey ha raccomandato di intonare la Grande Invocazione per supplicare, e attirare dal loro piano elevato, i nostri salvatori, il Cristo e i suoi Maestri. Come se i maestri e gli Avatar fossero così incuranti, ignari o impotenti di fronte alle vicende dell’umanità da non potersi presentare per aiutarla senza le preghiere di milioni di persone.

Sicuramente la domanda sul perché e sul come discendano gli Avatar è importante; ma già gli insegnamenti di HPB ci parlano di queste cause e delle loro condizioni e cioè: una discendenza divina per tutti gli Avatar, certi cicli di tempo e il Sole Spirituale come sorgente (11). Bhavani Shankar, un discepolo di KH, ha scritto che talvolta il Principio Divino in risposta a qualcuno che raggiunge lo stato superiore di Adepto fa sbocciare un Avatar (12) . In quanto ad una Fratellanza Occulta che incoraggia l’umanità a pregare per l’avvento di Avatar e Maestri che conducano alla New Age (e fornisce anche una invocazione per farlo) la vera teosofia dice che: ” è il lavoro che è la preghiera” (13). Benchè la supplica delle masse sofferenti per ottenere un aiuto divino (con o senza la Grande Invocazione) sia un’attitudine comprensibile e antica, essa non ha però alcun potere per fare intervenire degli Avatar o dei Maestri, come suggerisce la Bailey. La Fratellanza Occulta conosce i cicli karmici dell’ umanità e ci sta costantemente aiutando, anche con la nascita di un Avatar quando questo è consentito dal karma, ma non appena noi li vogliamo. Molti smaniano per avere la presenza costante di devoti fratelli maggiori che guidino le loro vite e la loro civiltà e questo è proprio quello che promettono la Bailey e Leadbeater e molti altri della New Age, donde la loro popolarità. L’evoluzione spirituale invece, dice teosofia, avviene solo tramite degli “sforzi fatti da noi e decisi da noi “(14) e non per le nostre preghiere e le nostre invocazioni affinchè il Cristo e la sua gerarchia guidino il progresso.
A differenza della tradizionale dottrina degli Avatar, così come viene insegnata nel Bhagavad Gita (4, 6-8), che afferma che il Signore viene quando ogni virtù sta per estinguersi, il consigliere della Bailey afferma che il Cristo giungerà solo dopo che l’umanità avrà dimostrato la sua buona fede redimendosi psichicamente e socialmente. Molta parte degli scritti della Bailey sono rivolti alla preparazione del lettore per questo avvento, annunciando la riapparizione del Cristo e dei suoi Maestri e sollecitando la purificazione tramite lo studio e la meditazione su di loro. Questa preparazione richiede molte letture e una profonda riflessione sulla misteriosa tecnologia dei rapporti politici e sociali del mondo e inoltre l’iniziazione, la psicologia, la telepatia, l’astrologia, la guarigione, i sette raggi, ecc. . I suoi libri ci danno informazioni sulla Gerarchia (di questo pianeta, del sistema solare, di Sirio e oltre), sulla sua costituzione, lavoro, obiettivi e sui suoi principali membri e i loro progetti.
La Fratellanza che era nota ad HPB non veniva certamente detta occulta, ma non erano date molte informazioni sui Fratelli. A differenza degli artificiosi trattati esoterici della Bailey HPB non ha mai fornito dei testi ampi e dettagliati su degli argomenti esoterici. Perché? In quanto la meditazione sulle descrizioni di esseri superiori e sul lato occulto dell’universo non è di un pur piccolo aiuto per la spiritualità. Inoltre se degli insegnamenti sono palesemente falsi, come quelli della Bailey, la nostra immaginazione viene stimolata e stipata di immagini e concetti che ci fanno allontanare dai veri Adepti e dal nostro retto cammino spirituale.
Queste chiacchiere sull’arrivo del Cristo con la sua Gerarchia durano già da parecchi decenni, ma di sicuro quando c’è l’avvento di un vero Avatar questo non viene annunciato da migliaia di sostenitori che aspettano e lo invocano da anni. HPB ha scritto che ci si può avvicinare ai Maestri “solo salendo fino al piano spirituale dove i Maestri risiedono e non ci si può aspettare di incontrarli sul nostro piano.”(15).
Consideriamo quest’altro brano di HPB e notiamo come vengano affermate l’autonomia spirituale e la natura impersonale della divinità: “ogni essere umano è un’incarnazione del proprio Dio [Sé Superiore]… tanti quanti sono gli uomini sulla terra tanti sono gli Dei in cielo ; ma tuttavia questi Dei sono in realtà uno solo, poichè alla fine di ogni periodo di attività, essi si ritirano, come i raggi del sole al tramonto nell’Astro che li genera, il Logos Non Manifestato, il quale a sua svolta viene incorporato nell’Uno Assoluto…… . Le nostre preghiere e le nostre suppliche sono vane se alle parole virtuali non vengono unite delle azioni concrete e se l’aura che circonda ognuno di noi non è così purificata da consentire al nostro Dio interiore di esternarsi……[una] preghiera, se non viene pronunciata mentalmente e indirizzata all’unico “Padre” nel silenzio e nella solitudine della propria “cella”, ha sovente più effetti dannosi che benefici”.(16)
Il fatto che per migliaia di anni la maggior parte della gente non abbia adorato la propria divinità interiore, come suggerito nel brano precedente, è una delle ragioni che, un secolo fa, ha portato alla rinascita del movimento teosofico, per cercare di contrastare quella tendenza dualistica che induce a invocare una divinità esteriore e personale. Mentre la Grande Invocazione della Bailey deve essere biascicata dalle masse in modo convenzionale, il movimento teosofico propone quell’atteggiamento filosoficamente ateo, basato sull’autostima, che è suggerito dalla Fratellanza. Questo è un altro punto che fa pensare che la guida della Bailey non sia Djual Khool.
Su cosa dovrebbe quindi contare un seguace della Teosofia (e consigliare ad altri) per domare le proprie passioni e il proprio egoismo e contribuire così alla redenzione planetaria? Sul “proprio Sé superiore, lo spirito divino o il Dio in lui e… sul suo karma “(17). La dottrina del karma significa un immediato altruismo nel pensiero, nelle parole e nelle azioni. Vuole dire la pratica della “virtù per amore della virtù” e non per accelerare la discesa del Cristo e della Gerarchia. Per dirlo con parole semplici, come uno dei Maestri ha fatto con Olcott nel 1870: “agite come se noi non esistessimo. Fate il vostro dovere come vi sembra giusto e lasciate che i risultati giungano a tempo debito. Non aspettatevi niente da noi, ma siate però pronti a tutto”(18).
Una lettera di un Adepto ad Annie Besant la mise in guardia per l’atteggiamento di venerazione nei riguardi dei Maestri che si stava diffondendo nella sua Società Teosofica. La Bailey criticò molto la ST e tuttavia il tono e le chiacchiere che ha scritto per più di trent’anni (1919- 49) sono altrettanto cattivi, se non peggiori, di quelli della ST dei suoi tempi. L’Adepto ha scritto alla Besant: “È il culto di una nuova Trinità composta dal Benedetto M[orya], da Upasika [HPB] e da voi stessa [Besant] che deve prendere il posto delle credenze che sono state eliminate? Noi non chiediamo un culto per noi stessi… il discorso ipocrita sui ‘Maestri’ deve finire, senza clamore, ma senza cedimenti. La dedizione e il servizio devono essere riservati solo a quello Spirito Supremo del quale facciamo parte. Noi lavoriamo anonimamente e in silenzio e i continui riferimenti a noi e la ripetizione dei nostri nomi provoca un’aura perturbata che impedisce il nostro lavoro“(19).
Questa trinità composta da HPB, M e AB non fu mai (fortunatamente) proposta dalla Bailey che ha scelto invece il fantastico Trio composto da Manu, Mahachohan e Bodhisattva, un’altra scoperta di CW Leadbeater. Se il lavoro degli Adepti era ostacolato dall’ ‘atmosfera confusa’ che trapela dal riferimento alla loro situazione nel 1900, riflettiamo su quanto il loro lavoro deve essere stato ostacolato, fino ad ora, dai libri della Bailey, dalla Grande Invocazione, dalla Scuola Arcana, ecc.

2) Disaccordo tra sette termini (o temi) chiave

Uno dei temi più diffusi nell’opera e negli scritti di AAB è la ricerca febbrile dello stato spirituale. I primi due libri del suo Tibetano (20) sono dedicati all’iniziazione e alla meditazione esoterica. Numerosi altri libri trattano esclusivamente della sua variante di discepolato e del percorso spirituale. Quasi ogni testo che lei ha canalizzato è fortemente caratterizzato dalla giustificazione del discepolato. Dopo essere stata per meno di cinque anni il medium del suo Tibetano la Bailey ha fondato la Scuola Arcana. Questa scuola è il solito tipo di asilo d’infanzia per occultisti con cui i guru di HPB non hanno niente da fare. Il libro della Bailey sulla meditazione occulta fornisce anche il progetto e i programmi per un pronosticato collegio esoterico, mentre il Maestro KH ha scritto che chi ” non è puro come un bambino piccolo dovrebbe lasciare perdere il discepolato” (21). La Blavatsky ha detto ai teosofi americani che: “La Società [Teosofica] non è stata fondata per essere un asilo nido per avere anzitempo un approvvigionamento di occultisti, non è una fabbrica per produrre degli Adepti. È stata progettata per limitare il corso del materialismo….. e per “materialismo” si intende non solo la negazione antifilosofica del puro spirito, e, ancor più, il comportamento e le azioni materialistici…… , ma anche i frutti della convinzione che contino solo le cose materiali…..una credenza che ha condotto molti …..alla fede cieca nella materializzazione della Spirito.(22)”.
Le Dottrina Segreta parla dei “gusti depravati” di una umanità che chiede con insistenza “la materializzazione dell’inconoscibile principio che non è mai materiale.” (23). Le opere di Alice Bailey provvedono al desiderio di una debole umanità di avere una divinità e una teologia comprensibile per la nostra mente personale; più che elevare la nostra coscienza personalizzata fino alla nostra effettiva natura spirituale e a conoscere realmente lo Spirito, la maggior parte di noi preferisce una comoda finzione.
Un altro tema chiave è quello della natura della Fratellanza Occulta e del suo rapporto con l’umanità. Secondo la Bailey uno dei primi obiettivi della Gerarchia era quello di preparare l’umanità per la riapparizione del Cristo (24). Con la seconda venuta del Cristo ci sarà la palese manifestazione della Gerarchia. Questo avvento implicherà la discesa dal piano eterico di diversi Maestri che si stabiliranno in diverse città del globo.
Un libro intero (25) e molti brani di altri suoi libri trattano questo argomento. I Maestri, come ubbidienti dipendenti statali planetari, si occuperanno personalmente delle varie mansioni, come l’economia, la religione, l’istruzione, ecc., e poi continueranno a dirigere il nuovo ordinamento del mondo.
Al contrario HPB e i suoi guru rappresentano la Fratellanza come abbastanza indifferente agli affari sociali. Il che non sorprende dal momento che essi sono liberi da ogni preoccupazione che li coinvolga personalmente, che sia mondana, e non hanno alcun interesse ad ungere le ruote della nostra civiltà banale e materialista. Come Bodhisattva aiutano, ma, essendo creature dell’immutabile legge del karma, “non possono impedire al mondo di andare nella sua direzione prestabilita”. (26). HPB ha scritto:
“Più gli Adepti diventano spirituali e tanto meno possono immischiarsi con le volgari faccende mondane e tanto più devono limitarsi al lavoro spirituale……Quindi gli Adepti di grado superiore devono aiutare l’umanità, ma solo spiritualmente: essi sono costituzionalmente incapaci di occuparsi degli affari mondani…..Sono solo i cela che, finchè non raggiungono un certo grado, possono vivere nel mondo.” (27).

3) Disaccordo tra i metodi di insegnamento.

Questa nostra discussione non è una novità. Riguardo al metodo di insegnamento piuttosto gretto della Bailey, che fa costantemente delle affermazioni con poche o nessuna prova, ecco quanto ha scritto nel 1929 Alice Cleather, un membro dell’ Inner Group di HPB: “In sintesi, in cosa consiste tutto ciò [l’insegnamento della Bailey]? Solo nelle semplici, incontrollate (e incontrollabili) affermazioni della Sig.ra Bailey, la quale a proprio sostegno si vale dell’‘autorità’, altrettanto incontrollata (e incontrollabile), del suo ‘Tibetano’. (28).
Il defunto Victor Endersby ha puntualizzato che: “In fatto di metodo c’è un abisso profondo tra le spiegazioni di H.P.B. e quelle della Bailey. Quelle di H.P.B. sono corredate da molte prove provenienti da varie fonti….e questo non accade nel caso della Bailey… tutto il suo sistema è fondato solamente sul suo ipse dixit (29). Una cosa è certa: chiunque siano stati il suo ‘K.H’.e il suo ‘Djwhal Khul’ essi non erano gli stessi maestri di H.P.B.; questo, al di là delle supposizioni, è sicuramente provato dagli scritti.” (30).
Nel 1882 Morya, il Maestro di HPB, ha scritto che:
“Un costante senso di spregevole dipendenza da una divinità, considerata come l’unica fonte di potere, rende un uomo privo di autonomia e di ogni incentivo per intraprendere e operare. Iniziando a immaginare un padre che fa da guida si diventa come un ragazzo e si resta così per tutta la vita, aspettandosi da essere condotti per mano in tutte le evenienze della vita… all’inizio della Società Teosofica i Fondatori (31) non hanno pregato alcuna divinità né hanno chiesto il suo aiuto. Avrebbero dovuto pensare che siamo…. delle balie….? Abbiamo aiutato i fondatori? no, essi sono stati aiutati dalla fiducia in sé stessi e dal rispetto per i diritti dell’uomo e dal loro amore per un paese [India]………I vostri peccati? Il vostro peccato più grande è l’aver dato al vostro Dio il compito di purificarvi dal peccato. Questa è non devozione, ma è debolezza, indolenza ed egoismo. Sebbene la vanità potrebbe consigliarvi il contrario, usate solo il vostro buon senso.” (32).
Benché i “peccatori” a cui allude Morya fossero alcuni indù di un secolo fa, Alice Bailey, il suo Tibetano e i loro seguaci hanno la stessa abitudine, avendo attribuito alla loro Gerarchia e al Logos Planetario, il loro desiderio indolente ed egoista che il Sanat Kumara, il Cristo e i Maestri purifichino l’umanità dal peccato.
Questi sono solo alcuni dei temi (appena sfiorati) che dovrebbero essere studiati con attenzione da coloro che desiderano capire quanto siano antitetiche la Teosofia e la pseudo teosofia.

NOTE
1. Blavatsky: Collected Writings Theosophical Publishing House, vol. 11, 49.
2. Lo si può trovare in ogni libro della Bailey.
3. The Key to Theosophy, Theosophical University Press, 155.
4. Da un inedito brano di una lettera di KH a Laura Holloway; scritta nell’estate del 1884.
5. The Mahatma Letters to A.P. Sinnett 2nd. ed., TUP, 53, 142- 43.
6. A Treatise on White Magic, Lucis Publishing 10-11.
7. Op. Cit.
8. The Mahatma Letters, 143, 141.
9. Ibid 143, 138.
10. The Key to Theosophy, 70.
11. Vedi Blavatsky: Collected Writings, vol. 14 and The Secret Doctrine.
12. Vedi The Doctrine of the Bhagavad Gita, Concord Grove Press, cap. III.
13. Blavatsky: Collected Writings, vol. 9, 69.
14. The Secret Doctrine, TUP, vol. 1, 17.
15. Blavatsky: Collected Writings, vol. 12, 492.
16. Ibid, 533-35.
17. The Key to Theosophy, 73.
18. “Address of the President-Founder,” The Theosophist, Aug. 1906, 829-30.
19. The Eclectic Theosophist, Sep./Oct. 1987.
20. Initiation Human and Solar and Letters on Occult Meditation.
21. Letters From the Masters of the Wisdom, First Series, TPH, 1948, 34.
22. Blavatsky: Collected Writings, vol. 9, 244.
23. Volume II, 503.
24. Come testimoniato dal suo libro The Reappearance of the Christ, Lucis Publishing, 1948.
25. Vedi il suo The Externalization of the Hierarchy.
26. The Mahatma Letters to A.P. Sinnett in Chronlogical Sequence, TPH, 1993, 474.
27. Blavatsky: Collected Writings, vol. 6, 247.
28. Citato in Theosophical Notes Special Paper, Sept. 1963, 14.
29. Latino – detto da lui stesso- : una affermazione non provata.
30. Theosophical Notes Special Paper, Sept. 1963, 40.
31. HP Blavatsky, WQ Judge and HS Olcott.
32. Letters From the Masters of the Wisdom, First Series, 107.
TRADUZIONE PIER GIORGIO

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SAGGI SU SHAKESPEARE UN’INTERPRETAZIONE TEOSOFICA DEI PERSONAGGI SHAKESPEARIANI Titolo originale: ‘Essays on Shakespeare – A Theosophical Interpretation’ Questi Saggi furono pubblicati per la prima volta su ‘The Theosophical Movement,’ Bombay, Volume 13, 1942 – 1943 Traduzione di Emma Cusani e Nicola Fiore

05 domenica Feb 2012

Posted by ancaroni in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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AMLETO

(1600 – 1602 all’incirca)
UNA STORIA DI SQUILIBRIO PSICHICO

La trama. Il re di Danimarca, padre del principe Amleto, è morto per mano del fratello Claudio che ha usurpato il trono e sposato la vedova, la regina Gertrude. Amleto ha questa orribile rivelazione dallo spettro del padre, che gli chiede vendetta. Ma il principe è irresoluto, torturato da scrupoli e dubbi; si finge pazzo e respinge Ofelia, che pure ama; manca un’occasione per uccidere Claudio mentre egli è assorto in preghiera, e trafigge invece a morte il padre di Ofelia, Polonio, che nascosto da una tenda lo ascoltava inveire contro la madre. Claudio manda il nipote in Inghilterra per eliminarlo, ma Amleto, catturato dai pirati, viene rimandato in Danimarca. In sua assenza, Ofelia è impazzita e si è annegata, e Laerte, fratello della fanciulla, è tornato dalla Francia deciso a vendicare la morte del padre. Claudio invita i due giovani a battersi in un duello che deve essere incruento: ma segretamente fa avvelenare la punta della spada di Laerte. Amleto, ferito, trafigge a sua volta mortalmente Laerte e il re, mentre la regina beve il veleno destinato al figlio.

                                  _____________

Come c’è equilibrio nella Natura, così c’è equilibrio nell’Uomo e, ugualmente, fra l’Uomo e la Natura. La sanità mentale, giustamente definita, è questo equilibrio. È una giusta armonia fra le condizioni umane e tutti i principi che costituiscono l’uomo. Pochissimi uomini, nell’epoca attuale, posseggono questa salute e questa sanità mentale. La maggior parte di noi ha solo stati di transizione. Certe condizioni medie sono considerate come modelli e normali, quindi salutari. Chiunque si allontani molto da esse, è definito malato, anormale o subnormale. I principi dell’uomo, quegli strumenti attraverso i quali la sua anima lavora, proteggono e manifestano sia il Potere del suo Spirito che la Forza della Vita. In un uomo, a causa di alcuni passati errori di pensiero e di azione, questi strumenti, questi difensori, possono essere scarsamente collegati, e il risultato nella parte della sua natura chiamata psichica è paragonabile all’azione di un corpo fisico dalle articolazioni sconnesse, in cui talvolta le ossa e i muscoli fuoriescono dal loro posto.

Nell’uso comune “psiche” e “psichismo” non sono definiti chiaramente. Essi includono entrambi idee parzialmente scorrette o quantomeno confuse e limitate.

 

continua a letggere da pagina 44 nel pdf qui sotto :

http://web.me.com/ancaroni/News_Teosofia.ch/Letture_files/SAGGI_SU_SHAKESPEARE.pdf

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Seminario Monte Verità

02 giovedì Feb 2012

Posted by ancaroni in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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A tutti i Fratelli ricordo che a fine marzo si terrà il consueto
Seminario Teosofico di Monte Verità.
Ascona Ascona 30 marzo (inizio venerdì ore 16h00) – 1 aprile 2012 (fine domenica ore 12h00)
Presso l’Albergo Ascona, Ascona, Monte Verità, Svizzera
Titolo : “Appunti di Teosofia”

La Società Teosofica, in questo secolo, torna per la quinta volta ad Ascona, sul Monte Verità, con il consueto seminario che si svolgerà presso l’Hotel Ascona.
La Società Teosofica rivisita quindi l’ideale collegamento con le esperienze utopistiche, artistiche e teosofiche del Monte Verità.
Le giornate aperte al pubblico si articoleranno in una serie di lavori di approfondimento di gruppo e di conferenze e adatte a tutti. Non è necessario possedere nessuna conoscenza della materia. È possibile partecipare gratuitamente alle singole conferenze o iscriversi all’intero seminario.
La Società Teosofica è un’associazione internazionale, presente in oltre 60 Paesi e che ha come suo scopo principale quello della Fratellanza Universale senza distinzioni. Non ha struttura settaria, è gratuita e mette a disposizione gli strumenti per intraprendere una crescita spirituale armonica e libera da dogmatismi.

Fra i relatori vi saranno :
Il dott. Antonio Girardi, Segretario Generale della Società Teosofica Italiana,
Eliane Gaillard presidente della società teosofica Svizzera
Patrizia Moschin-Calvi, del comitato Europeo e sezione Italiana
Andrea Biasca-Caroni, Presidente dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”,
Marco Boccadoro, socio fondatore dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”
Greta Biasca-Caroni, cofondatrice dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”
Giancarlo Fabbri, socio dell’ Associazione “Società Teosofica Ticinese”
E altri ancora

NOTE ORGANIZZATIVE :

SEDE: Hotel Ascona, via Collina, 6612 Ascona (Svizzera)

PRENOTAZIONE :
tel. 0041 91 785 15 15, fax 0041 91 785 15 30;
e-mail: booking@hotel-ascona.ch
www.hotel-ascona.ch
Costo della camera 50€ pasto vegetariano o vegano 10€

E`possibile seguire SINGOLE CONFERENZE gratuitamente
Un caro Saluti
Andrea Biasca-Caroni

Hotel Ascona
www.hotel-ascona.ch

– La Società Teosofica è composta da studiosi appartenenti a qualsiasi religione del mondo o a nessuna, uniti nell’approvare gli scopi della Società, con il desiderio di rimuovere gli antagonismi religiosi e di dialogare con gli uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni religiose.

Il Gruppo Teosofico Ticinese Fraternitas, si ricollega alla tradizione teosofica originaria che alla fine del ‘900 dette l’impulso per la creazione del Monte Verità, ed è sezione Ticinese della Società Teosofica , fondata nel 1875 e diffusa in tutto il mondo.

Ogni martedì alle 20h00 in Via collina 19, ad Ascona ci ritroviamo per meditare e leggere insieme testi classici della tradizione teosofica. Non è richiesta nessuna conoscenza particolare della materia.

Il gruppo è gratuito, non è necessario venire ogni volta e l’armonia è garantita.
Per gli interessati chiamare lo 079 621 23 43 oppure scrivere a ancaroni@me.com

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Laya Yoga

01 mercoledì Feb 2012

Posted by ancaroni in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

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Il Laya Yoga è la scienza che permette di liberare l’energia latente nel sistema nervoso umano.

Quando l’uomo si è evoluto, da animale motivato fisicamente ad animale motivato mentalmente, ha perduto molto della sua forza fisica e della sua capacità di resistenza. È possibile che la forza e la resistenza degli antenati cavernicoli dell’uomo siano ancora racchiuse nel suo Sistema Nervoso Centrale (cioè il cervello e il midollo spinale), sotto forma d’energia potenziale. Il Laya Yoga è la chiave che cerca di schiudere le riserve delle energie nascoste dell’uomo.

Questa energia latente è chiamata « Kundalini » ed è simboleggiata da un serpente avvolto su se stesso tre volte e mezzo. La simbologia del serpente ci dà le implicazioni segrete della « Kundalini ».

Il serpente è un simbolo sessuale fin dai tempi più remoti, e questo ci dice che la Kundalini è intimamente connessa con l’espressione sessuale dell’uomo. Infatti l’attività sessuale scaturisce dal flusso della forza Kundalini, ed è l’esempio più concreto di un’energia latente in noi che ha effetti tanto vasti sulla nostra vita. L’orgasmo dell’unione sessuale, si dice, è simile al tremito e alla beatitudine dell’ascesa della Kundalini.

Questo nesso tra l’attività sessuale e la Kundalini ha portato a svilupparsi due diverse scuole di pensiero. La scuola Tantra insegna l’ascesa e la liberazione della Kundalini usando l’atto fisico del rapporto come un canale attraverso il quale si esprime questa energia. La scuola Yoga insegna che l’attività sessuale deve essere interrotta (Bramacharya), reprimendo cosi la Kundalini fino a quando la pressione diviene sufficientemente forte perché la sua energia si desti. Entrambe le scuole pos­siedono metà della chiave, nei loro rispettivi punti di vista, e il risultato è che entrambe hanno confuso completamente gli occidentali, i quali si sono dati alla pratica degli esercizi non del tutto innocui prescritti dall’una o dall’altra tradizione.

Il serpente, oltre a simboleggiare l’istinto della procreazione, rappresenta la saggezza… la saggezza del controllo mentale. Questo indica che, se esiste un’energia come la Kundalini, può venire liberata solo se la mente esercita un preciso e cauto stimolo nei punti dove è più facile che la Kundalini si manifesti. L’individuo che destasse la Kundalini senza aver acquisito prima il controllo della propria mente mediante le discipline del Raja Yoga, correrebbe il rischio di un’infermità mentale.

L’ultimo punto che si deve sottoporre all’attenzione dello studente riguarda il fatto che il serpente viene sempre mostrato ravvolto in spire. Un serpente si avvolge in tal modo per prepararsi a scattare, ed è cosi che la Kundalini sta dentro di noi, compressa come una molla, e pronta a passare dall’energia statica potenziale alla manifestazione cinetica, nelle condizioni adatte. I tre avvolgimenti rappresentano i tre stati dell’energia (positiva, negativa e neutra), mentre il mezzo avvolgimento rap­presenta la Kundalini, sempre in procinto di passare dalla manifestazione statica a quella cinetica.

In Oriente si insegna che, come l’incantatore di serpenti deve per prima cosa rendersi immune ai veleni, io studente del Laya Yoga deve prepararsi ai trauma del risveglio della Kundalini, o subirne le conseguenze. Inoltre, deve sapere e ricordare che risvegliare la Kundalini è più.’i facile che controllarla e dominarla.

Gli antichi Yogi ottenevano la loro straordinaria conoscenza del corpo umano soprattutto mediante un processo d’introspezione. Per mezzo del Raja Yoga divenivano così intensamente consci di se stessi che « sentivano » interiormente, più che non « vedessero », i principali vasi sanguigni, i nervi e gli organi. Da questa introspezione nacque una teoria relativa all’esistenza di certi « Nadi », o nervi psichici attraverso i quali poteva manifestarsi la Kundalini.

Di questi canali astrali, i tre più importanti vennero chiamati Ida, Pingala e Sushumna. Ida e Pingala scorrono lungo il lato sinistro e destro della spina dorsale (in corrispondenza con il ganglio nervoso simpatico ai due lati della colonna vertebrale), mentre Sushumna scorre in mezzo, in una posizione corrispondente a quella del midollo spinale.

Allegoricamente, Sushumna rappresenta il canale della « Coscienza di Cristo » in tutti noi, che viene tenuto vacante o « crocifisso » dalle emozioni scatenate in Ida e Pingala (i due ladroni appesi ai lati di Cristo).

La Kundalini è racchiusa alla base della spina dorsale nel « Kanda » a forma di uovo, dal quale emanano, è detto, settantaduemila nervi psichici, inclusi Ida, Pingala e Sushumna. Lo scopo del Laya Yoga consiste nel destare la Kundalini e nel forzarla ad ascendere lungo Sushumna, svegliando i vari centri vitali situati lungo il percorso, e unendosi finalmente con il centro alla sommità, il Sahasrara, dove si compie l’unione tra la Shakti della Kundalini (energia femminile o negativa) e la Shakti di Siva (energia maschile o positiva).

Questo concetto può essere interpretato simbolicamente o letteralmente. Ogni « Chakra », o centro psichico, quando viene toccato dall’ascendente Kundalini, pone per cosi dire in coabitazione il Dio e la Dea che dimorano al suo interno. Si può dire che questa sia la descrizione dell’unione tra l’aspetto positivo e quello negativo della vita, che avviene nel corso dell’ascesa verso la coscienza spirituale. Solitamente si insegna che il corpo umano contiene sette centri psichici principali, cinque situati lungo la spina dorsale, e due nella testa. Questi centri sono chiamati Chakra o Padma. Chakra significa ruota, e quindi si sottintende che tali centri siano attivi o in movimento. Padma significa loto; e come un loto è qualcosa che cresce, i centri psichici in noi non sono pienamente sviluppati, ma devono ancora schiudere i loro « petali » per sbocciare.

Un centro psichico (Chakra o Padma) può essere definito come un vortice rotante d’energia, situato al punto di congiunzione tra il corpo e la mente. Lo studente, a prima vista, può essere tentato di respingere l’idea dei « centri psichici »; ma se considera che questo insegnamento del Laya Yoga è una teoria vecchia di 2.500 anni, riscoperta solo recentemente dalla psichiatria moderna con la denominazione di « medicina psicosomatica », non potrà fare a meno di provare un interesse razionale. Ogni Chakra è correlato con una ghiandola importante e un centro nervoso del nostro or­ganismo. Per coincidenza, o mediante un metodo d’introspezione analitica che per noi è andato perduto, i punti in cui sono situati i Chakra corrispondono ai punti del corpo umano in cui si manifesta più comunemente la tensione psicosomatica.

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Worrell Keely e la Vibrazione Simpatica

01 mercoledì Feb 2012

Posted by ancaroni in Articoli della Rivista Teosofica Ticinese

≈ 2 commenti


John Ernst Worrell Keely (Settembre 3, 1827 – Novembre 18, 1898) era un inventore americano di Philadelphia: inventò il “Motore di Keely” o “Keely Motor”. La chiave delle sue conoscenze è la scoperta della Sympathetic Vibratory Physics, ovvero fisica della vibrazione simpatica. Manipolando le onde sonore si accorse che in particolari casi era possibile generare effetti a dir poco stupefacenti. Alcune delle sue scoperte al tempo sembravano praticamente incredibili, mentre hanno trovato un riscontro ed utilizzo anche commerciale nei giorni nostri:

  • riportò effetti di disintegrazione della pietra con onde sonore (che oggi è un processo di lavorazione comunemente utilizzato);
  • produsse effetti luminosi nell’acqua, oggi conosciuti come Sonoluminescenza;
  • riportò effetti di levitazione acustica, cioè tramite onde sonore (esperimento replicato con esito positivo dalla NASA, sollevando piccoli sassi);
  • notò che alcune geometrie intensificavano la pressione sonora senza aggiungere ulteriore energia, oggi brevetto in uso dalla MacroSonics;
  • osservò un effetto di diminuzione della temperatura in presenza di certe vibrazioni, oggi brevettato come refrigerazione acustica.
Keely utilizzava il suono prodotto da strumenti simili a canne d’organo, o da corni di ottone, propagato attraverso un filo metallico composto da oro, argento e platino (come alcuni gong tibetani), o da un semplice filo di seta. Sollevava sfere, composte dai tre metalli, al solo suono di una nota. Per raggiungere lo scopo si avvalse di molte apparecchiature da lui inventate. Una consisteva in una grossa sfera di rame di trenta centimetri di diametro, bloccata da un sostegno verticale. Al suo interno una serie di piatti metallici e tubi risonanti. Al disotto una serie di aculei di metalli che pizzicati emettevano un suono simile al diapason: veniva chiamato “Liberatore”. Un lungo filo composto da tre metalli: oro, platino e argento, era collegato ad un altro apparecchio “Risonatore” il quale poggiava su di un altro tavolo a 90 centimetri dalla sfera. Era composto da un cilindro metallico di quindici centimetri di diametro, alto venti, costituito da tubi metallici verticali, sui quali si trovava una coppa di ottone e vetro, al cui interno una bussola puntava con l’ago verso il Nord magnetico.

Gli aculei sollecitati producevano una nota che veniva regolata sul giusto tono, poi l’inventore suonava una tromba e l’ago della bussola ruotava impazzito. Keely, con i suoi strumenti, riusciva a fare molte cose, come far galleggiare sfere di 900 grammi sulla superficie dell’acqua contenuta in un recipiente. La cosa straordinaria era che le tre sfere rimanevano a galleggiare anche dopo che Keely cessava di suonare il suo corno. Solamente al suono di una nota diversa da quella iniziale le sfere affondavano nel liquido; riuscì a farle fluttuare anche nell’aria e di conseguenza fece volare un modello in scala di velivolo di quasi quattro chili!

Inventò anche uno strumento che doveva divenire l’elemento principale di un nuovo motore meccanico: l’arcolaio. Centinaia di sfere, tamburi e ruote, che producevano una potenza inaudita capace di impressionare le persone che assistevano ai suoi esperimenti. Costruì un cannone a vibrazioni per la marina militare, ma risultò troppo complicato nel suo funzionamento.  Ridusse le dimensioni del suo Liberatore, rendendolo grande quanto un orologio da taschino, ma era il procedimento che complicava la realizzazione fuori del suo laboratorio. Era necessario trovare l’accordo di massa, ossia trovare la giusta intonazione fra le vibrazioni corporee di Keely, di risonanza della stanza, degli apparecchi e quelle emesse da eventuali visitatori. Quindi tutto doveva essere preventivamente sintonizzato.

Scoprì anche che le vibrazioni simpatiche erano in grado di disintegrare il quarzo e altri tipi di roccia dura usando la nota giusta. L’accordo di massa sulla prima ottava produce 42.800 vibrazioni al secondo sufficienti allo scopo. Ideò quindi un disintegratore che poteva venire impiegato nell’industria mineraria. Gli imprenditori minerari dell’epoca finanziarono ulteriori ricerche e Keely modificò di nuovo il Liberatore. Rifiutò comunque di rivelare la natura della forza “eterea” utilizzata e il conflitto che si venne a creare con i suoi finanziatori, lo spinse, in preda all’ira, a distruggere parte di quanto aveva scoperto e creato.

Gli effetti del suono hanno contribuito a catalogare le vibrazioni e enumerare quaranta leggi riguardanti la “vibrazione simpatica”. Sono gli argomenti della fisica teorica, delle stringhe e delle Superstringhe, secondo cui l’universo sarebbe la manifestazione dell’energia vibratoria. Dall’analisi della materia emerge che questa è un insieme di vibrazioni contenute nella sua struttura atomica. Le molecole sono composte da atomi, questi da leptoni, da fermioni, da fotoni, da quark e infine dai mesoni. Quindi alla base esiste una “sostanza” formata da particelle fini che possiedono una frequenza, ossia vibrano e si trasformano in materia.

“Nello spazio esiste una quantità infinita di atomi, base di tutta la materia, in condizione di movimento vibratorio costante, infinito nel limite, immutabile nella quantità, inizio di tutte le forme d’energia”. John Keely

Questa oscillazione o risonanza si presenta in cicli di tempo esatti e può essere misurata, controllata e stando agli esperimenti effettuati da Keely, utilizzata. Molti i testimoni fra i quali Nikola Tesla, Jules Verne, Thomas Edison, tanto da spingere i grandi finanzieri dell’epoca a costituire un’azienda, la Motor Keely, impegnando ben cinque milioni di dollari nell’impresa.

Perfino Madame Blavatsky riservò un capitolo al lavoro di Keely, alla forza energetica utilizzata nei suoi esperimenti. Secondo Madame Blavatsky, al signor Keely era stato concesso il permesso di passare oltre un limite perché ciò che inconsciamente aveva scoperto era la terribile forza siderale, chiamata Miscela (Mash Mak) dagli atlantidei, menzionata nel Ashtar Vidya con “un appellativo che non era gradito dare”. Era il Vril di Bulwer Lytton, la forza vibratoria che riduce in cenere centomila uomini ed elefanti; il fiabesco “Occhio di Kapilla” dei libri Indù. Una forza talmente distruttiva che in possesso di un moderno Attila ridurrebbe l’Europa al suo caotico stato primitivo in pochi giorni e senza testimoni in vita. Sempre secondo quanto afferma Blavatsky può essere prodotto un suono tale da sollevare in aria la Piramide di Cheope!

Keely quindi pare si sia affacciato alla soglia di alcuni dei più grandi segreti dell’universo in particolare riguardo a quello attraverso il quale si è sviluppato il mistero delle forze fisiche, quelle stesse forze, quelle vibrazioni che hanno permesso al suo “motore” di funzionare. E Forse a Leedskalnin di costruire il suo Coral Castle.

 

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