Protetto: Evoluzione e prospettive Teosofiche, Ascona 2013, Andrea Biasca-Caroni
26 venerdì Ott 2012
Posted Articoli della Rivista Teosofica Ticinese
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24 mercoledì Ott 2012
LA SALVIFICA PRESENZA DEI BAMBINI NEL MONDO
Quando il mondo degli adulti incontra “il mondo dei bambini” si ricrea una intensa illuminazione che risplende di una vivace consapevolezza e affettiva partecipazione a un destino comune che si perpetua nel cammino dell’evoluzione umana, dove il mondo visibile e reale delle persone in età, convive con quello metafisico e ideale dei fanciulli i quali, attraverso una qualche inesplicabile fenditura, riescono a “vedere” nell’altro mondo tutto ciò che è improponibile agli adulti.
Nonostante questi ultimi vivano ormai “rassegnati” il mondo reale del loro tempo, si nasconde in loro “UN DESIDERIO DI BAMBINO” che cerca d’impadronirsi delle loro vite. È un desiderio fatto di riflessioni e di contemplazioni in un respiro che ridesta lo spirito onirico e suscita delle passioni ed emozioni, sia nella finzione, sia nella quotidianità e nei battiti d’amore e tutto ciò accade, talvolta, e in maniera violenta, a causa della nostra società egocentrica e di una vacua autostima di una infanzia instabile.
L’uomo, nel suo desiderio di bambino, usa tenere effusioni e preferisce viziare quello che è in lui piuttosto che volgere il pensiero al nascituro, altrimenti esso diverrebbe “qualcosa” d’ingombrante e insopportabile, nonostante le poche incoraggianti prospettive di una emergente denatalità.
Così il bambino diventa violento e dichiara guerra a una società intollerante, sordida, schiava dei propri egoismi e indifferente ai valori morali della sua stessa esistenza. Il mondo ha dimenticato il mondo dei bambini, popolato di figurine, di illustrazioni in bianco e nero che risvegliano in loro la parola, la scrittura e il racconto – come affermò Walter Benjamin nella pubblicazione: “Figure d’infanzia” – mentre la stampa colorata li inducono a entrare nel mondo dei sogni e della fantasia; inoltre, non bisogna dimenticare il legame tra l’infanzia e la collezione di oggetti, il rapporto con i giocattoli e “l’intrusione” degli adulti che rubano loro i trenini per giocarvi.
I valori umani tenuti celati in loro possono aiutare il mondo degli adulti verso una spiritualità , mentre le capacità mentali e spirituali in essi possono riscattare l’umanità.
È importante che i bambini possano esprimersi e vengano ascoltati e aiutati a migliorare la prossima discendenza, mentre lo spirito è la forma che può rendere solidali più persone e portarle a un comune impegno, poiché è un incitamento in loro e in noi, verso una maggiore sensibilità del creato.
Qualsiasi bambino mira a possedere le capacità umane con le quali rendere manifesti i principi del divino molte volte combattuti o annientati.
I bambini sono i portavoce di un nuovo mondo e vogliono rivelarci la sua salvezza, vogliono indicarci la via e il comportamento verso la pace, essi possono cambiare i cuori aridi degli uomini, perché sono i fautori d’amore, ispirano dolci sentimenti e sanno avviare quel contatto divino con cui suggerire agli uomini di rinunciare all’orgoglio e diventare, finalmente, i loro veri servitori.
I bambini sanno collaborare nei compiti più disparati ma la loro prerogativa è quella d’infonderci il vero amore.
La salvezza dell’uomo avverrà solamente portandosi idealmente nel mondo dei bambini e “fare suo” il loro messaggio. I bambini sono la forza dello spirito e la divina arte che creano la fratellanza e la pace dell’umanità.
Il sapere del bambino si fonda sulla reiterazione e l’eterno ritorno di ogni cosa animano i loro giochi e perché il compito dell’infanzia è quello di ricordare “il nuovo come fosse una forma di nostalgia per ciò che verrà” e che diventerà importante nella maturità.
Gli adulti non si rendono conto di quanto i bambini siano l’espressione del paradiso, gli intercettatori degli angeli, i visionari dei loro custodi.
Egli possiede proprietà metafisiche che lo proiettano in una direzione che oltrepassa l’umano sentire, laddove le cose “si esprimono” e i pensieri e i sentimenti “si animano assumendo racconti fiabeschi”.
Il bambino vede delle entità, solamente a lui percepibili per una arcana connessione tra ciò che osserva e l’anima, ancora probabilmente, collegata alla fase della sua venuta “dall’altro”.
Vorrei citare alcuni versi di un poeta anonimo che recita:
IL BAMBINO È L’ETERNO MESSIA
INVIATO CONTINUAMENTE TRA GLI UOMINI CHE SONO CADENTI
PER AIUTARLI A SOLLEVARE SÉ STESSI
LE LORO NAZIONI, IL MONDO, IL CIELO.
Se Platone e Aristotele affermano che la filosofia trae origine da un sentimento di improvviso stupore per qualcosa “di inatteso”, il bambino è, per eccellenza, l’eccelso e indiscutibile filosofo capace di raccontarci la verità, a comprendere e amare il senso della vita, perché egli frequenta dei mondi equidistanti e paralleli in cui le vicende sono le medesime: oniriche e piene di vita.
Il bambino che è in noi ci offre la possibilità di una esistenza diversa, egli è capace di trascendere l’oggi e di aprirci al mistero del mito e del divino.
Ecco dunque, rinnovarsi l’incontro tra il mondo visibile con quello dell’invisibile nel quale, ciò che è morto vive, e ciò che vive si trasforma, in maniera tale che, tutto sia in movimento e nulla sia come ci appare!
Ascona, 20 settembre 2012 Giancarlo Fabbri
Membro della società teosofica svizzera
16 martedì Ott 2012
BibliotecaLocarno_Invito-PaolaSalvi 7.0
Repubblica e Cantone del Ticino
Biblioteca cantonale di Locarno
Palazzo Morettini Via Cappuccini 12 6600 Locarno
telefono 091 759 75 80 fax 091 759 75 99
e-mail bclo-segr.sbt@ti.ch web http://www.sbt.ti.ch
Biblioteca cantonale Locarno
Invito
L’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci è oggetto di continue atten- zioni e rielaborazioni simboliche che ne fanno forse il disegno più famoso al mondo. Dalla sua ultima esposizione a Venezia, nella sua sede di conservazione (Gallerie dell’Accademia), tra 2009-2010, le ricerche hanno avuto un nuovo impulso, coinvolgendo diversi settori del sapere. I contributi più recenti derivano dalle Giornate di studi dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano (2010-2011), ora raccolti nel volume Approfondimenti sull’Uomo vitruviano di Leo- nardo da Vinci (a cura di Paola Salvi), durante le quali sono stati inda- gati i valori armonici e proporzionali di questa limpida figura, le moda- lità costruttive del disegno, le sue derivazioni da Vitruvio e da Leon Battista Alberti, la sua possibile destinazione che contempla la scul- tura e la pittura, i rapporti aurei che esso contiene e la rispondenza euclidea, la vicenda storiografica che lo ha coinvolto, le tracce della tra- dizione antropomorfa dell’architettura cui è riconducibile.
Fonte d’ispirazione per gli artisti più rappresentativi della nostra contemporaneità, l’Uomo di Leonardo è divenuto anche testimonial per i problemi ambientali che coinvolgono il pianeta. La conferenza darà conto di alcuni di questi recenti percorsi di ricerca.
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Paola Salvi
Paola Salvi è professore di Anatomia artistica all’Accademia di Belle Arti di Brera, presso la quale ricopre l’incarico di Vice-direttore.
Le sue numerose pubblicazioni spaziano dagli studi sulla scultura medievale veronese al Neoclassicismo. È componente del comitato scientifico della rivista di ermeneutica delle arti figurative «Labyrin- thos». Ha dedicato parte delle sue ricerche alla valorizzazione del patrimonio storico dell’Accademia di Brera e ha collaborato con il Museo d’arte contemporanea del Castello di Rivoli. Studiosa di Leonardo da Vinci, con particolare riguardo al disegno, agli studi anatomici, alla trattatistica e alle modalità rappresentative e di visua- lizzazione, ha pubblicato contributi innovativi e partecipato ad impor- tanti mostre, convegni e iniziative sull’artista, curando, tra l’altro, (con Carlo Pedretti) la sezione Leonardo: il genio e il suo volto della mostra Leonardo. Il genio, il mito tenuta alla Reggia di Venaria Reale tra 2011 e 2012.
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Giorgio F. Alberti
Giorgio F. Alberti ha studiato ingegneria e ha ottenuto un dottorato di ricerca in informatica alla Scuola Politecnica Federale di Zurigo. Ha conseguito un MBA all’INSEAD a Fontainebleau. Dopo diverse posizioni dirigenziali in industrie multinazionali e società di consu- lenza in strategie aziendali a livello internazionale ha dal 1986 una propria ditta di consulenza (AGB Strategy & Management Consul- ting & Partners).
Si occupa pure di progetti strategici a livello culturale internazionale attraverso AlchimiArte e AlchimiAscona (www.alchimiarte.ch).
La Biblioteca cantonale di Locarno e Alchimiarte
hanno il piacere di invitarla
alla conferenza di Paola Salvi
L’Uomo vitruviano
di Leonardo da Vinci: ultime ricerche
La conferenza sarà presentata da Giorgio F. Alberti
Venerdì 26 ottobre 2012 alle ore 18.30
nella Sala conferenze
di Palazzo Morettini
Con il Patrocinio di Si ringrazia la Città di Locarno per il sostegno
Accademia di Belle Arti di Città di Locarno Brera
16 martedì Ott 2012
DIO——-PATRIA——FAMIGLIA
NUMI TUTELARI DELLA NOSTRA VITA
La capacità intellettiva é quieta, e quand’anche attenta, é disadatta e priva di progettualità, perché popolata di pensieri insignificanti e vacui che sembrano rincorrersi come adolescenti chiassosi assorti nel gioco, in un respiro che si fa ansante e lascia presentire infausti sviluppi.
Sono pensieri che affollano e sequestrano le nostre menti dove si sono consumati, fino ad esaurimento, i principi etici e di filosofia morale che hanno preannunciato il “suicidio innaturale” di valori, di criteri e precetti di comportamento, attraverso i quali il mondo occidentale e cristiano aveva vissuto un fondamento di vita secolare, fino ad un recente passato ma senza intravedere ancora che cosa ne sarebbe stato della loro presenza e fine imminente.
L’uomo si incammina verso il suo tempo, la sua modernità e si mescola tra gente sfuggente, assorbita e rapita “dal furore della vita”, nei quali i pensieri si fanno realtà e diventano, protagonisti indistinti del loro domani, proiettati , come sono, verso mete spesso fallaci.
Sono pensieri da dibattere che concernono le nostre esistenze e i principi morali che hanno supportato il peso del mondo individuale e sociale, affossati così repentinamente di una “morte innaturale”, che ha lasciato in eredità dei protagonisti, dei quali non s’intravvedeva ancora, e chissà per quanto tempo, una qualche decisione di merito.
VORREI parlare di Dio perché, evocarlo, significa affermare con certezza la sua presenza e praticare un religioso atteggiamento spirituale di riverenza e dipendenza verso il divino, poiché Dio è l’essere supremo e il creatore dell’universo, e perché Egli è la perfezione espressa nel mistero della Trinità.
VORREI invocare la Patria perché vuole dire partecipare al destino del Paese in cui si è nati, ritrovarsi nella comunità e nutrire per essa un affetto profondo. Il concetto di Patria è, nel suo significato etimologico, “la terra dei Padri” e chiama a raccolta i suoi figli che si sentono legati da quel vincolo di appartenenza e da una solidarietà infinita, sia per nascita, sia per ragioni storiche-culturali.
VORREI chiamare in causa la famiglia per riconoscerci nella nostra infanzia, negli affetti più cari, nel riproporci le nascite e le morti, poiché la famiglia è il focolare domestico dove costruire, non solo quella vita intima e naturale, ma anche plasmare “l’essenza” della persone.
DIO, PATRIA, FAMIGLIA sono le pietre miliari di valori irrinunciabili ed eterni che ci hanno lasciato tracce di un glorioso passato ma anche un vuoto incolmato della loro grandezza, al di là del profilo storico, politico o sociologico.
È necessario comprendere non solo gli imperscrutabili meccanismi che hanno sorretto le loro secolari dottrine, ma anche “la molla” che ne ha decretato il loro subitaneo tramonto. Tutto ciò che ha avuto ragione di essere nel triplice rapporto, si è consumato in aspri e prolungati contrasti di opinioni, di latenti impulsi e di opposti desideri che si escludevano a vicenda; ma la vera realtà era quel rapporto privilegiato con Dio, Patria e Famiglia che erano la nostra esistenza nel mondo, perché in essi era confluito il corso di tutta l’umanità, il vincolo sentimentale e morale con la vita e il timore della morte, il nostro passare nel tempo, il parlare soli e con noi stessi, eppoi, con gli altri e con quella piccola cellula che è la famiglia nella quale è riposta l’aleatorietà della vita con le sue verità e menzogne.
È importante parlare di ciò che è accaduto senza dissotterrare, per questo, l’ascia di guerra, nonostante ci siano state responsabilità da contrastare per riconsegnare il destino di una vita ai suoi primordi, alle origini, attraverso l’evoluzione umana e la potenza divina.
Gli uomini attuali sostengono argomentazioni, secondo le quali NON tutto deve passare volutamente per intercessione di Dio, ma nessuno di loro, fino ad oggi, ha saputo replicare, con ovvietà, al mistero della nascita della vita e della morte dell’uomo in rapporto al luogo e alla durata della vita stessa, nei quali il proprio “SÉ” si era confrontato con i suoi caratteri ereditari e con quelli di coloro con i quali aveva convissuto e con la fatalistica domanda: “se (il) tutto finirà, che cosa ci sarà dopo di “lui”? forse ci sarà il vuoto primordiale, il silenzio profondo del tempo interminabile?…….
Ci saranno anche coloro che troveranno il modo di criticare con sarcasmo i vetusti pregiudizi, non rendendosi conto di averne creati altrettanti, un po’ più attuali e pensando di sfuggire, così, alle loro paure ancestrali, alle loro vite appartate e immaginarie, alle loro grettezze e povertà morali.
L’uomo ha inteso superare, pertanto, i vecchi pregiudizi con altri in nome di un modernismo che non avrebbe dovuto disconoscere le stesse origini e ritenerli superati, cosicché essi non sono stati affrontati bensì, solamente evitati in nome di un orientamento culturale che tendeva a presentare ogni attività e manifestazione in un contesto storico nel quale si erano formate e sviluppate e dove avevano liberato le ombre notturne della nostra vita, trascinando l’uomo in uno stato di profonda inquietudine.
Non è facile varcare l’ovvietà che ci impedisce di pensare a Dio, Patria e Famiglia, nonostante nuove affermazioni e opposte finalità: prima esse stabilivano un ossequioso ordinamento dei pregiudizi, ora, per converso, servono a contrastarle volutamente e affidarle alle tradizioni divenute sclerotiche.
È difficile rianimare un corpo inerme, ma sarà utile riflettere, perché ciò che è accaduto nella vicenda, “NON PUÒ NON ESSERE, NÉ ESSERE ALTRIMENTI DA CIÒ CHE È STATO”.
Ascona, 15 ottobre 2012 Giancarlo Fabbri
Membro della società teosofica svizzera
10 mercoledì Ott 2012
Gli aspetti esoterici delle arti figurative nelle chiese cristiane. Un viaggio nell’affascinante simbologia segreta degli affreschi, delle sculture, dei bassorilievi che ornano gli edifici sacri delle nostre regioni. |
10 mercoledì Ott 2012
Un codice nascosto nelle opere d’arte. Un mistero riaffiorato dal passato. Una pagina segreta della storia ticinese, oggi finalmente svelata.
Brossura. 180 pagg. illustrate a colori. Sfr.58.- Euro 40.- (per invii al di fuori della Svizzera verranno aggiunte spese di spedizione).
Il libro si può ordinare DIRETTAMENTE DALL’AUTORE, scrivendo all’indirizzo email: oppure presso le librerie MELISA SA.
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È solo un caso che la collocazione di nove chiese e oratori della Collina d’Oro (regione della Svizzera meridionale) rispecchi con precisione la posizione delle stelle della costellazione del Leone? Ed è solo un caso che, contando oltre a questi nove edifici sacri tutti gli edifici di culto circostanti, e tracciando le strade che li collegano fra loro, appaia sulla mappa il disegno di un leone, fieramente adagiato fra i monti dell’Arbostora e il golfo di Agno? Infine, perché un leone?
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10 mercoledì Ott 2012
Edizioni Teosofiche Italiane, Viale Q. Sella 83/E, Vicenza.
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